Giovedì 16 settembre il Parlamento di Strasburgo ha assegnato i suoi membri alle diverse delegazioni interparlamentari con i paesi terzi. Sono particolarmente orgoglioso, come sicuramente immaginano coloro che si sono interessati alle mie vicende politiche negli ultimi anni - e che magari hanno letto "Ecce Comu", nel quale raccontavo delle nuove esperienze dell'America Latina in termini di comunismo libertario - di essere stato eletto vicepresidente (insieme ad altri sei colleghi) della "Delegazione all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana", EUROLAT (http://www.europarl.europa.eu/intcoop/eurolat/default_en.htm). EUROLAT è l'organo parlamentare della Bi-regional Strategic Association creata nel 1999 nel quadro dei summit EU-LAC
(European Union-Latin American and Caribbean). Composta da 150 parlamentari, 75 europei e 75 latino-americani, membri del Parlamento Latino-Americano, di quello andino, di quello dell'America Centrale, e infine di quello del Mercosur, il mercato comune sudamericano. Sono poi stato designato membro della Delegazione per le relazioni con i paesi dell'America centrale, nonché della Delegazione all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE (i paesi - spesso ex colonie - dell'Africa, Caraibi e Pacifico, cui - fino al 2000 - la Convenzione di Lomé del 1975 assegnava un trattamento speciale nelle relazioni economiche con il mercato unico europeo). Mi auguro di essere all'altezza dei compiti che mi attendono. Di certo, non posso che essere felice di battermi per portare all'attenzione del mondo un modello, quello latino-americano, che può aiutare il mondo a ritrovare forme di convivenza sociale la cui attuazione è troppo spesso, e colpevolmente, sacrificata sull'altare del neoliberismo.
(European Union-Latin American and Caribbean). Composta da 150 parlamentari, 75 europei e 75 latino-americani, membri del Parlamento Latino-Americano, di quello andino, di quello dell'America Centrale, e infine di quello del Mercosur, il mercato comune sudamericano. Sono poi stato designato membro della Delegazione per le relazioni con i paesi dell'America centrale, nonché della Delegazione all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE (i paesi - spesso ex colonie - dell'Africa, Caraibi e Pacifico, cui - fino al 2000 - la Convenzione di Lomé del 1975 assegnava un trattamento speciale nelle relazioni economiche con il mercato unico europeo). Mi auguro di essere all'altezza dei compiti che mi attendono. Di certo, non posso che essere felice di battermi per portare all'attenzione del mondo un modello, quello latino-americano, che può aiutare il mondo a ritrovare forme di convivenza sociale la cui attuazione è troppo spesso, e colpevolmente, sacrificata sull'altare del neoliberismo.
5 commenti:
Una curiosità: di cosa si occupano queste delegazioni e quali eventuali poteri possiedono?
Si occupano, in generale, di politica, economia e società. Ovvero di promuovere la democrazia laddove è ancora deficitaria, di suggerire nuovi accordi di cooperazione economica, di lotta alla criminalità, ecc. Poteri: naturalmente, si tratta innanzitutto di poteri consultivi, di pressione; si tratta di commissioni di parlamenti sovranazionali: il loro lavoro deve dunque essere visto nel quadro più generale del Parlamento europeo (e di quelli coinvolti). Come le commissioni "interne" del Parlamento europeo, anche queste fanno il "lavoro sporco" che viene poi discusso ed eventualmente ratificato nelle sessioni plenarie dell'organo.
Secondo me, caro professore, occorrerebbe espandere la competenza di queste delegazioni ad altre realtà , che seppur distanti geograficamente,richiamandone certi tratti caratteristici istituzionali, rientrano a pieno titolo nella categoria "latino-americana". Ma temo che sarebbe ben difficile promuovere efficacemente la democrazia, suggerendo accordi nuovi contro la Mafia , con i vecchi Dell'Utri (il quale è egli stesso l'istituzione).
Comunque, per ovviare a questo "pericolo", cioè che all'Europa non venga in mente di istituire delegazioni ad hoc anche per l'Italia, alcuni sostengono con vigore la legittimità del cosiddetto Lodo Alfano... E meno male che ci sarà il Lodo a proteggere i nostri bravi governanti e a garantire la continuità e la stabilità del governo "democratico".
Scusa se metto qui questo commento ma almeno ha relazione con latinoamerica. Non ho letto la tua intervista su un tipico prodotto del “culto alla personalità” come “evo somos todos” (e non “todos somos evo” come diffuso in Italia). Non capisco che conoscenze tu abbia su Evo Morales (altro tipico esempio dell'egolatria al potere come il nostro silvio), ma certo non avendolo letto, formulerò eventualmente il mio giudizio a suo tempo. Per ora mi son fatto una risata vedendo ieri la presentazione ufficiale a La Paz: sei diventato, nello bocca del vicepresidente che è l'intellettuale del governo, “sgiani vátimo” (accento sulla a) filosofo francese...Vabbè, poi il vicepresidente si è corretto e sei tornato italiano.
Pedro navaja
Professor Vattimo, le ho appena inviato una e.mail all'indirizzo gianni.vattimo@europarl.europa.eu.
Può gentilmente leggerla?
Grazie mille,
Adele
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