giovedì 17 maggio 2012

Giornata internazionale contro l'omofobia

Salerno Campania Pride 2012, 17.05.2012

Giornata Internazionale contro l'Omofobia 

Si può essere omosessuali e cattolici? Bisogna metterci più “violenza” per rivendicare i propri diritti? Sarebbe meglio un’unica manifestazione dove precari, migranti, omosessuali facciano sentire tutti insieme la loro voce piuttosto che tanti singoli cortei? E soprattutto è giusto celebrare ancora la giornata contro l’omofobia? Il filosofo-europarlamentare Gianni Vattimo ha parlato di tutto questo al Parco dei diritti del Salerno Campania Pride 2012. Lo ha fatto con il portavoce della manifestazione Antonello Sannino, con il responsabile cultura-eventi Lorenzo Forte, con i giornalisti Edoardo Scotti e Pasquale Quaranta e con il regista Massimo Andrei. Ma prima di tutto, Vattimo ha parlato di se stesso. Del rapporto con sua madre, a cui non ha mai detto di essere omosessuale, della sua candidatura a Torino con i Radicali e della politica di ieri e di oggi che ancora non è riuscita a fare dell’Italia un Paese al pari delle altre nazioni europee. “L’omosessualità è una questione di classe – ha detto –partecipo sempre meno ai cortei ma fino a quando il Vaticano continuerà a dire ciò che dice io ci vado ai Pride”. Fu proprio Vattimo a inaugurare il primo Pride salernitano del 2005 e adesso dopo sette anni torna a Salerno a parlare del suo libro “Della realtà”, “una rarità nel mercato editoriale, dove quello che io definisco il pensiero debole è l’idea che bisogna diminuire il peso della realtà per andare verso qualcos’altro” dice l’autore che si definisce un anarchico-comunista o rivoluzionario-riformista e che dà la colpa alla scomparsa del Pci se bisogna ancora battersi per i diritti civili negati. “C’è ancora qualcosa che possiamo fare politicamente per cambiare le leggi”, ha ribadito, giustificando il suo impegno politico in Europa “anche se in questo progetto non ci credo più”. Da radicale, poi marxista-leninista all’Italia dei Valori – “mi sono candidato solo perché ero innamorato di de Magistris” ironizza ribadendo che il suo è uno scherzo – ha seguito da Bruxelles la tragedia americana dell’11 settembre 2001 “che – ammette – mi ha fatto diventare sempre più sinistroide”. Adesso però dice di avere paura. “Ho molto paura dei tempi che corrono – ha concluso – la soluzione è trovarsi sempre più spesso in una realtà come questa del Salerno Campania Pride dove c’è dibattito, convergenza e scambi di opinioni, costruzione di un pensiero nuovo che possa ricostruire la politica”.