lunedì 7 settembre 2009

Le nostre energie


Ecco il primo editoriale che scrivo per Proletari@. Comunicazione militante (cito dal "Chi siamo?" del sito, http://www.proletaria.it/, che invito ovviamente a visitare: "Proletari@, Comunicazione militante, è un progetto aperto a tutte e tutti coloro che ritengono il superamento dell’attuale modello di società capitalistica l’obiettivo fondamentale della battaglia sociale e politica.Non sarà un’area politica, né tanto meno una corrente, piuttosto un progetto di conoscenza e collegamento delle innumerevoli ingiustizie sociali ed individuali che opprimono sempre di più la vita della stragrande maggioranza delle persone che vivono nel nostro paese").

Le nostre energie

Sento alla radio un economista che presenta dati sul rapporto, negli Usa, tra aumento del reddito e crescita del senso individuale di felicità. Sono due curve che, almeno da un certo livello in poi, vanno in direzioni opposte: chi non ha niente e ottiene qualcosa si sente felice. Ma poi, quelli che hanno già e aumentano il loro reddito dichiarano di essere meno felici di prima. Ragioni varie: meno tempo libero, meno soddisfazione nei rapporti affettivi e sociali in genere. Dunque non ha senso per chi fa politica cercare maggior benessere economico, perché si rischia di produrre dei controeffetti? Non esageriamo. Però, è semmai vero che fare politica comunista oggi in Italia significa tutto tranne che cercare o promettere un maggior benessere economico a breve scadenza. Ed è più probabile essere felici lottando insieme per un ideale, per remoto che sia; piuttosto che (come direbbe Benjamin) sprecare le nostre energie con le tante baldracche riformiste nel bordello del compromesso e della corruzione.
Gianni Vattimo

2 commenti:

albe^_^ ha detto...

È colpa della ricchezza o del modo in cui viene usata e percepita? Ed è colpa della ricchezza oppure del contesto in cui ci troviamo?

Anonimo ha detto...

ho letto avere e non avere di beppe e adesso questo di gianni.poi ci sono i precari della scuola, e non gli puoi dire che il denaro non importa.certamente loro sono arrabbiati perche quel lavoro a loro piace oltre a camparci la famiglia.pero ingenuamente pretendevano la luna quando c'era qualcuno che li tutelava e credeva in quel sistema.
antonio a detto che in quella direzione bisogna tornare SENZA ERRORI ed io per l'ennesima volta torno a crederci.
SPERIAMO BENE