...e quella cantata!
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A seguito della presentazione del reclamo presentato dal governo italiano contro la sentenza della Corte europea sul divieto della diagnosi preimpianto contenuto nella legge 40/2004, quattro europarlamentari, Niccolò Rinaldi, Andrea Zanoni, Gianni Vattimo di Alde-Idv e Gabriele Albertini del Ppe-Pdl, in collaborazione con l'associazione Coscioni, hanno inviato un'istanza alla Corte europea dei diritti dell'uomo con l'obiettivo di far dichiarare inammissibile il procedimento del governo italiano.
BRUXELLES. “L'Italia dica No alla
vivisezione”. Lo chiedono gli eurodeputati IdV Niccolò Rinaldi,
Giommaria Uggias, Gianni Vattimo e Andrea Zanoni con una lettera
indirizzata al presidente del Senato Renato Schifani, al Premier Mario
Monti, al presidente della Camera Gianfranco Fini e ai presidenti della
XIV e XII commissione del Senato, alla vigilia del voto dell’art. 14 della legge comunitaria 2011 riguardo i criteri e i vincoli di recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla sperimentazione animale. “L’Italia ha l’occasione di rimediare agli errori commessi in sede europea e di interpretare il sentimento della stragrande maggioranza degli italiani”,
si legge nella lettera. La Direttiva Ue 2010/63/UE, osteggiata in sede
di votazione al Parlamento europeo dai deputati IdV, fissa le regole per
la sperimentazione animale ma non la vieta. “Riteniamo che vi siano
concreti margini per migliorare questo testo e inserire importanti
restrizioni al recepimento della direttiva – scrivono gli Eurodeputati
IdV - quali il divieto di allevamento, esportazione, movimentazione,
detenzione, commercio e vendita di animali in via di estinzione, primati
non umani, cani e gatti destinati alla sperimentazione e l’obbligo di
ricorrere a metodi o strategie di sperimentazione che non comportino
l’uso di animali”.| Interrogazioni parlamentari | ||
| 7 maggio 2012 |
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Gianni Vattimo (ALDE) , Henri Weber (S&D) , Sophia in 't Veld (ALDE) , Leonidas Donskis (ALDE) , Baroness Sarah Ludford (ALDE) , Alexander Alvaro (ALDE) , Nadja Hirsch (ALDE) e Nathalie Griesbeck (ALDE) | ||
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Le autorità greche hanno arrestato 17 donne sieropositive accusandole
di reato, dal momento che avrebbero lavorato illegalmente come
prostitute. Gli arresti sono stati effettuati nel corso di una serie di
retate in centinaia di bordelli non autorizzati operanti nell'intero
territorio greco alcuni giorni prima delle elezioni politiche. Nel corso
delle perquisizioni sono state arrestate 130 lavoratrici del sesso,
costrette in seguito a sottoporsi al test dell'HIV. Il governo ha
annunciato che nelle prossime settimane verranno effettuati controlli su
centinaia di altre donne. Inoltre, il 28 aprile 2012, con modalità senza precedenti negli altri paesi europei, le autorità greche, tramite un comunicato stampa, hanno illustrato nei dettagli il caso di una lavoratrice del sesso russa di 22 anni, incluse fotografie e informazioni sulle sue cartelle cliniche. La giovane ha negato di essere a conoscenza del proprio stato di salute. Il 30 aprile 2012 le autorità hanno pubblicato in rete le foto di altre 12 prostitute.
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| Interrogazioni parlamentari | ||
| 24 aprile 2012 |
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Erminia Mazzoni (PPE) , Elisabetta Gardini (PPE) , Andrea Zanoni (ALDE) , Debora Serracchiani (S&D) , Mara Bizzotto (EFD) , Paolo Bartolozzi (PPE) , Sergio Paolo Frances Silvestris (PPE) , Sonia Alfano (ALDE) , Gabriele Albertini (PPE) , Giuseppe Gargani (PPE) , Gianni Pittella (S&D) , Gianni Vattimo (ALDE) , Marco Scurria (PPE) , Oreste Rossi (EFD) , Carlo Fidanza (PPE) , Lara Comi (PPE) , Iva Zanicchi (PPE) , Gianluca Susta (S&D) , Clemente Mastella (PPE) , Crescenzio Rivellini (PPE) , Raffaele Baldassarre (PPE) , Mario Mauro (PPE) , Roberta Angelilli (PPE) , Antonio Cancian (PPE) , Salvatore Tatarella (PPE) , Cristiana Muscardini (PPE) , Vito Bonsignore (PPE) , Luigi Ciriaco De Mita (PPE) e Vincenzo Iovine (ALDE) | ||
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Visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla
globalizzazione, considerando che il citato regolamento già prevede, tra l'altro, che in circostanze eccezionali il FEG può intervenire anche se le condizioni di intervento non sono interamente soddisfatte, qualora i licenziamenti abbiano un'incidenza grave sull'occupazione e sull'economia locale, e che l'importo cumulato dei contributi a titolo di dette circostanze eccezionali non può eccedere il 15 % delle spese massime del FEG in un anno; prendendo atto:
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| Interrogazioni parlamentari | ||
| 19 aprile 2012 |
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Giommaria Uggias (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Andrea Zanoni (ALDE) e Niccolò Rinaldi (ALDE) | ||