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lunedì 19 maggio 2014

Ripresa?

di Gianni Vattimo

Vattimo e Cardile
D’accordo, molti di coloro che hanno letto il mio post sul blog del Fatto dei giorni scorsi ne hanno  rilevato il tono leggermente (?) nichilistico. E mi rimproverano di non dire nulla sul che fare immediatamente, anzitutto in relazione alle elezioni del 25 maggio. Come ho scritto nel blog, l’ultima idea che avevo coltivato era di candidarmi con il mio partito, IdV, alle elezioni regionali. Idea che non si è concretata, per le ragioni che ho esposto. Quanto al che fare, rimango convinto che mentre è molto problematico raggiungere l’impossibile – e forse incostituzionale – quorum del 4 per cento per il Parlamento Europeo, IdV ha sicuramente buone chance di entrare in consiglio regionale (del  resto proprio questo mi hanno rimproverato i più malevoli commenti al mio blog: attaccarsi a una poltroncina meno  difficile da raggiungere). Ebbene, avrei ricominciato volentieri dalla politica locale. Non si dimentichi che, dopo esser stato sconfitto alle elezioni europee nel 2004, mi candidai alla carica di sindaco di un comune calabro, San Giovanni  In Fiore. E lì era difficile accusarmi di avidità di stipendi - c’era la stessa volontà di ora di non abbandonare del tutto la politica.

venerdì 31 gennaio 2014

Gianni Vattimo a Parole d'Unione

Intervista a Gianni Vattimo
 

L'insigne filosofo, europarlamentare eletto come indipendente nella lista dell'Italia dei Valori, traccia un bilancio di una legislatura che ha visto l'Unione Europea in grande affanno. E mette in guardia contro l'assolutismo astorico della tecnologia.
 

mercoledì 15 gennaio 2014

Avventure di un politico trombando

di Gianni Vattimo
 
 
Dunque: sei un professore universitario che a un certo punto, dieci, no venti anni fa, ha deciso di "scendere"(?) in politica. Comincia dal PdS. Veltroni lo fa eleggere al Parlamento europeo, come indipendente. Ma ha un certo gruzzolo di voti anche suoi, diciamo un quattro o cinquemila, di persone che lo conoscono per la sua precedente attività come autore di libri di filosofia, docente, giornalista, cattolico militante, esponente dei movimenti  LGBT, a cui si aggiungono (a memoria) un cinquantamila voti del partito.

lunedì 9 settembre 2013

Vattimo e il TAV

Si pubblica di seguito la lettera di Gianni Vattimo uscita su La Stampa di venerdì 6 settembre a proposito dei rapporti tra l'europarlamentare e il movimento No-TAV


Caro Direttore, 

come ormai antico collaboratore de La Stampa mi sembra giusto chiedere proprio al nostro giornale, che è anche quello di gran lunga più letto nella nostra regione, ospitalità per chiarire  in modo riassuntivo le notizie che mi hanno coinvolto negli ultimi giorni riguardo ai miei rapporti con il movimento No-TAV. Sento l’esigenza di un tale chiarimento anche perché, proprio il giorno prima che io mi recassi in Procura convocato come “persona informata sui fatti”, il procuratore della Repubblica Caselli ha tenuto una importante conferenza stampa che credo riguardasse anche me. 

venerdì 31 maggio 2013

Gianni Vattimo a Washington per la liberazione dei 5 cubani


   Danny Glover and Peter Coyote for the Cuban Five

Per il secondo anno consecutivo la campagna internazionale per la liberazione dei 5 arriva negli Stati Uniti, precisamente a Washington, con una fitta agenda d’iniziative che dal 30 maggio al 5 giugno vedranno impegnati giornalisti, intellettuali e politici, arrivati qui da tutto il mondo, tra questi anche una delegazione della Rete dei Comunisti Parlamentari, scrittori, artisti, sindacalisti, leader religiosi, avvocati e giornalisti, provenienti da diversi Paesi del mondo, saranno a Washington per la 2da edizione di questo evento, fitto di incontri e conferenze che esamineranno da diverse angolature il caso vergognoso per la giustizia statunitense dei 5 cubani processati e condannati per la loro attività antiterroristica in Florida.

lunedì 27 maggio 2013

Sos Greyhound: un vita dignitosa per i levrieri a fine carriera


Al Parlamento europeo l'iniziativa di alcuni europarlamentari per garantire ai levrieri "a fine carriera" la corretta applicazione della legislazione europea in tema di benessere degli animali

di Oscar Grazioli, Tiscali.it


Il levrière (o levriero) è un cane di antico lignaggio. Il famoso "veltro", null'altro era che un cane da caccia, magro, agile e velocissimo identificabile con uno dei tanti levrieri che oggi conosciamo. Il termine è caduto in disuso, ma viene ricordato per una famosa profezia che Dante pone all'inizio della Divina Commedia, nella quale il veltro rappresenta dunque l'azione di Dio contro la cupidigia (la lupa), così come il levriere è una delle razze più stimate in assoluto, tanto che il Saluki (Levriere persiano) era l'unico cane a potere entrare nella tenda del beduino, in quanto era di fondamentale importanza per la caccia alla veloce gazzella. Come è noto infatti, nella religione musulmana, non è consentito toccare o farsi toccare dal cane, considerato animale impuro (tranne appunto il levriere).

domenica 19 maggio 2013

Se non ora quando?

di Gianni Vattimo




Il senatore Zanda capogruppo del PD in Senato, ha riaffermato il suo appoggio alla eventuale mozione sulla ineleggibilità di Berlusconi. Ebbene, che cosa si aspetta a proporla? I senatori 5 Stelle sono d’accordo, dobbiamo pensare che solo il PD esiti? Ma se passa l’ineleggibilità, si dice, Berlusconi fa saltare il tavolo del governo, e si va a elezioni con il Porcellum – lui vincerebbe e potrebbe poi addirittura aspirare al Quirinale. Certo, al marciume non c’è limite... 

venerdì 26 aprile 2013

Governo Letta, Italia divisa

Il video della trasmissione di La7 "Otto e Mezzo" del 25 aprile. Ospiti: Gianni Vattimo, Alessandro Sallusti e Beppe Severgnini. Conduce Lilli Gruber.

                                                    Fonte: YouTube/La7

giovedì 25 aprile 2013

L'opposizione perduta di Vendola nell'Italia colonizzata

di Gianni Vattimo,  Il Fatto Quotidiano



Sento Vendola in un talk show televisivo (Ballarò, credo) che ricostruisce le tappe della vicenda che ha portato alla rielezione di Napolitano e al nuovo governo di destra che incombe su di noi. Tutto giusto, soprattutto la tesi (credo di averla scritta anch’io, con mesi di anticipo su Vendola) che la situazione attuale è figlia dello Ur-golpe napolitaniano del 2011, quando non si rimandò il governo Berlusconi alle camere e se ne contrattarono (a che prezzo? Stiamo ancora scoprendolo) le dimissioni per creare il governo dei tecnici.

lunedì 18 marzo 2013

Gianni Vattimo sur la crise politique italienne

La vidéo de l'interview en français accordée la semaine dernière par le député européen ADLE-IdV Gianni Vattimo à la chaîne France 24, sur la situation politique italienne après les élections.

Dans le studio TV du Parlement Européen de Strasbourg, avec Vattimo, la députée européenne italo-suédoise Anna Maria Corazza Bildt, PPE. Présente Caroline de Camaret, journaliste de France 24.




Link (english version): "Talking Europe" - France 24

mercoledì 6 marzo 2013

Grillo, sempre Grillo, fortissimamente Grillo

04/03/2013
di Gianni Vattimo

Grillo sempre Grillo fortissimamente Grillo. Forse è ora di smitizzare un po’ il grande trionfo dei Cinque Stelle, anche se è giusto aspettare che gli eletti del Movimento  si “qualifichino” in Parlamento e con le decisioni che prenderanno. Io non ho nessun dubbio che i loro programmi coincidano con le mie aspettative, dunque anche per me Cinque Stelle è la possibilità buona di cambiare finalmente l’Italia, di realizzare quella “rivoluzione civile” per cui, anche nell'ultima campagna elettorale, mi sono impegnato.

Grillo come un Di Pietro non gravato da zavorre amministrative (Maruccio) o troppo conservatrici (Donadi e C.). Una certa dose sana di “leninismo”, che a Di Pietro è rimasto sempre (troppo?) estraneo, e che forse, almeno agli inizi, è indispensabile a ogni rivoluzione, per civile che sia. Ma appunto perché si tratta di una rivoluzione “civile”, che si compie dentro la cornice della democrazia formale (persino Chavez si è sempre affidato alle elezioni democratiche!) non può pretendere di cominciare completamente da zero. Si tratta solo di decidere quando si comincia a fare i conti con la storia, quella delle strutture esistenti, dei partiti e dei politici “di prima”. E’ un po’ come nelle contrattazioni sindacali: il sindacato deve lottare contro il padrone, ma da ultimo, dovendo “portare a casa il contratto”, non potrà mai diventare un potere totalmente rivoluzionario. 

martedì 5 marzo 2013

Gianni Vattimo: «Grillo non è Lenin»

04/03/2013, Lettera43
Intervista a Gianni Vattimo di Antonietta Demurtas

Gianni Vattimo

Al filosofo Gianni Vattimo piace sempre più l'antitesi che la sintesi. In politica l'europarlamentare dell'Italia dei valori (Idv) ha esercitato l'arte della dialettica per criticare tutto e tutti: prima delle elezioni contro «il montismo, il bersanismo e il napolitanismo» ha auspicato il successo della lista di Antonio Ingroia. Che insieme al Movimento 5 stelle era «l'unica novità della campagna elettorale».
Ma ora che il magistrato siciliano è rimasto fuori dal parlamento e l'ingovernabilità regna sovrana, anche Vattimo sospende il giudizio sui primi passi del movimento di Beppe Grillo: «Certo se penso al loro programma in effetti mi sembra il migliore, tranne le cose più stravaganti come la presa di posizione contro il latte di mucca», ha detto a Lettera43.it, «ora però è difficile valutare perché non si capisce cosa diavolo vogliano fare».

Più che una rivoluzione una vera confusione?
Mi sembra che in questo momento si stia troppo enfatizzando la novità di Grillo. È diventata una specie di moda, se uno per strada dice 'non credo a Grillo', lo picchiano direttamente.

Quindi lei non ci crede?
Non è quello il punto, è che trovo esagerato che tutti si precipitano a studiare il fenomeno. Io prima di parlare li metterei alla prova.

Per entrare in parlamento però serve un voto di fiducia che i grillini non vogliono dare.
Il M5s non vuole mischiarsi con gli altri partiti, nè collaborare. Da un lato ha ragione perché squadra che vince non si cambia. Grillo ha vinto per la sua diversità rispetto al sistema politico esistente, e ora stenta ad abbandonare quella condizione. Ho però l'impressione che prima o poi dovrà mostrare un'apertura.

mercoledì 20 febbraio 2013

Elezioni, Vattimo: “Un voto di resistenza antimontiana”

18/02/13, Micromega

colloquio con Gianni Vattimo di Rossella Guadagnini


Gianni Vattimo
Il countdown è cominciato. La settimana che manca al voto significa per i partiti l’ultima occasione per rafforzare le proprie posizioni, conquistare gli indecisi, contrastare la spinta all’astensionismo. L’incognita del Senato pesa come un macigno sulla formazione del futuro governo. Nella convulsa campagna elettorale cui abbiamo finora assistito due sono le novità: Beppe Grillo con il M5S e Antonio Ingroia con Rivoluzione Civile. E il resto? E’ noia, secondo il filosofo Gianni Vattimo, che spiega a MicroMega come sulle politiche economiche ci sia ben poco di diverso tra le proposte di Bersani e quelle di Monti. Per scongiurare un futuro di conflitti sociali, avvisa l’europarlamentare Idv, serve una forte affermazione delle componenti della sinistra, a partire da Rivoluzione Civile.


Destra e sinistra: qualcuno sostiene che siano concetti obsoleti, non più in grado di descrivere la realtà, specie per i giovani.

La differenza tra destra e sinistra è l’unica cosa in cui possiamo ancora credere. Destra e sinistra oggi sono più vive che mai e si vede benissimo. La destra, in questo momento, significa Europa, Monti, banche e messa in ordine dei conti. Uno schieramento che domina perché ha il controllo dei media. La sinistra, invece, significa più politica sociale, meno disuguaglianze, sostegno ai diritti civili e una patrimoniale seria. Il patto con la Svizzera per il rientro dei capitali, noi non l’abbiamo fatto. L’hanno fatto Inghilterra e Francia, tassandoli al 20 per cento. La destra ha una natura darwiniana e razzista: vuole usare le differenze naturali per lo sviluppo. La sinistra vuole correggere le differenze naturali in modo che tutti possano competere cominciando dallo stesso livello. 

martedì 12 febbraio 2013

Procreazione assistita: la Corte di Strasburgo respinge il ricorso italiano sulla legge 40. Una vittoria laica

Pubblichiamo dal sito dei Radicali Italiani


Il 28 agosto del 2012 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva dichiarato lesiva dei diritti umani la legge 40/2004, che vieta l'accesso alla fecondazione assistita per le coppie fertili, ma portatrici di malattie trasmissibili. Il governo italiano aveva presentato ricorso in difesa della Legge 40, ma l'11 febbraio 2013 la Corte lo ha respinto in via definitiva.
Nella sentenza si constatava che la legge 40 viola l'art 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo relativamente al rispetto della vita familiare e dichiara, sulla base di documenti e relazioni scientifiche, che tale legge non può coesistere con altre che consentono diagnosi prenatali e pre-impianto, confermando ciò che alcuni tribunali ordinari italiani avevano già rilevato.
L'eurodeputato Alde-Idv Gianni Vattimo
L'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca aveva presentato un intervento nel procedimento insieme alle associazioni di coppie infertili Amica Ciogna, Cerco un Bimbo e l'Altra Cicogna, a supporto dei ricorrenti Costa-Pavan, difesi dall'avvocato Nicolò Paoletti. L'intervento era stato sottoscritto da oltre sessanta parlamentari di diversi schieramenti politici e si era arricchito dell'istanza che l?associazione coscioni aveva inviato alla corte europea in collaborazione con 4 europarlamentari: Niccolò Rinaldi, Andrea Zanoni, Gianni Vattimo di Alde-Idv e Gabriele Albertini del Ppe-Pdl.

lunedì 28 gennaio 2013

Ingroia, Di Pietro e la rivoluzione che non può più attendere





Dal mio blog sul Fatto Quotidiano: www.ilfattoquotidiano.it


Inutile dire che voterò per la lista Ingroia, soprattutto perché è lì che ritrovo Di Pietro e quel che resta di IdV; giustamente purificata dagli elementi di destra che ci stavano dentro fino ad ora: persone per lo più rispettabili e solo di opinioni più conservatrici delle mie; a parte ovviamente quelli che hanno ceduto alle lusinghe berlusconiane in vari momenti, o quelli che hanno deciso di scappare con la cassa.

Di Pietro ha ragione: dobbiamo usare di questa emorragia di finti o scontenti militanti per rendere IdV più autenticamente quello che deve, voleva, essere: un partito di rinnovamento radicale della politica e della società italiana; non per niente, a parte l’innominabile Lega, è rimasto l’unico gruppo di opposizione al governo eurobancario Bersani-Monti-Napolitano.


giovedì 6 dicembre 2012

Legge 40: istanza europarlamentari per stop a ricorso governo italiano


Iniziativa di Rinaldi, Vattimo, Zanoni e Albertini

A seguito della presentazione del reclamo presentato dal governo italiano contro la sentenza della Corte europea sul divieto della diagnosi preimpianto contenuto nella legge 40/2004, quattro europarlamentari, Niccolò Rinaldi, Andrea Zanoni, Gianni Vattimo di Alde-Idv e Gabriele Albertini del Ppe-Pdl, in collaborazione con l'associazione Coscioni, hanno inviato un'istanza alla Corte europea dei diritti dell'uomo con l'obiettivo di far dichiarare inammissibile il procedimento del governo italiano.

L’istanza – si legge in una nota congiunta degli europarlamentari - ha lo scopo di porre al centro della tematica il rispetto dei diritti delle coppie ad accedere alla possibilità di effettuare una diagnosi clinica (possibilità che in questo caso è legata anche al tempo che per queste tecnologie gioca un ruolo rilevante) e l'adeguamento della nostra legislazione alla Carta Edu e alle fonti primarie del nostro ordinamento.

L'istanza fa riferimento originario alla decisione dello scorso 28 agosto della Corte europea dei diritti dell’uomo secondo la quale il divieto per le coppie fertili, portatori sani di malattie geneticamente trasmissibili, di accedere alle tecniche di fecondazione in vitro per poter effettuare la diagnosi preimpianto, posto dalla legge 40/2004, viola l'articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

martedì 17 luglio 2012

Vivisezione, gli eurodeputati IdV scrivono a Monti, Fini e Schifani

Sassari Notizie, 27 giugno 2012
BRUXELLES. “L'Italia dica No alla vivisezione”. Lo chiedono gli eurodeputati IdV Niccolò Rinaldi, Giommaria Uggias, Gianni Vattimo e Andrea Zanoni con una lettera indirizzata al presidente del Senato Renato Schifani, al Premier Mario Monti, al presidente della Camera Gianfranco Fini e ai presidenti della XIV e XII commissione del Senato, alla vigilia del voto dell’art. 14 della legge comunitaria 2011 riguardo i criteri e i vincoli di recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla sperimentazione animale. “L’Italia ha l’occasione di rimediare agli errori commessi in sede europea e di interpretare il sentimento della stragrande maggioranza degli italiani”, si legge nella lettera. La Direttiva Ue 2010/63/UE, osteggiata in sede di votazione al Parlamento europeo dai deputati IdV, fissa le regole per la sperimentazione animale ma non la vieta. “Riteniamo che vi siano concreti margini per migliorare questo testo e inserire importanti restrizioni al recepimento della direttiva – scrivono gli Eurodeputati IdV - quali il divieto di allevamento, esportazione, movimentazione, detenzione, commercio e vendita di animali in via di estinzione, primati non umani, cani e gatti destinati alla sperimentazione e l’obbligo di ricorrere a metodi o strategie di sperimentazione che non comportino l’uso di animali”.

L'effetto immediato sarebbe la chiusura del canile lager di Green Hill (Montichiari, Brescia) già oggetto di un'interrogazione alla Commissione europea da parte di Zanoni. “La Direttiva Ue fissa degli standard ma ogni Stato membro può andare ben oltre – spiegano i deputati –. Per questo chiediamo all'Italia di inserire nel testo di legge tutta una serie di provvedimenti che vadano nella direzione del superamento di questa barbara e desueta pratica e dello sviluppo di metodi alternativi che non prevedano il sacrificio di poveri animali”. “L’Italia oggi ha l’occasione di lanciare all’Europa una sfida etica e di civiltà. È un’occasione importante che abbiamo il dovere di non sprecare”.

martedì 26 giugno 2012

Summer School Italia dei Valori 2012

SUMMER SCHOOL IDV 2012
GENERAZIONE EUROPA - IL NOSTRO FUTURO

Gli Europarlamentari dell'Italia dei Valori, Niccolò Rinaldi, Giommaria Uggias, Gianni Vattimo e Andrea Zanoni, sono orgogliosi di annunciare la quarta edizione della Scuola di formazione europea dell'IDV, che si terrà presso il Parlamento europeo, a Bruxelles, il 27,28 e 29 giugno 2012.
 150 giovani da tutta Italia e non solo, si ritroveranno la prossima settimana presso il Parlamento europeo, a Bruxelles, per prendere parte alla 3 giorni di formazione, dal titolo "Generazione Europa: il nostro futuro".
L'incontro con le istituzioni europee sarà l'occasione per un importante momento di formazione per i giovani partecipanti, che ascolteranno e prenderanno parte a varie discussioni e tavole rotonde, con gli interventi di numerosi ospiti, tra cui il Presidente dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, il Presidente dell'ALDE GUy Verohfstadt, il Coordinatore Nazionale Giovani IDV Rudi Russo, il Sostituto Procuratore presso la Procura di Caltanisetta Nicolò Marino, il Direttore Generale dell'OLAF Giovanni Kessler, il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l'On. Ignazio Messina, l'on. Ivan Rota, l'On. Ramon Tremosa I Balcells, l'On. Ivo Vajgl, il Responsabile del CABS Andrea Rutigliano, la Dott.ssa Carla Poli del Centro Riciclo Vedelago, Emanuele Giordano di Rete Afgana, la fotoreporter Monika Bulaj, i giornalisti Riccardo Mascia e Emiliano Morrone.
Potrete seguire in diretta streaming l'evento sul sito dell'Italia dei Valori, http://www.italiadeivalori.it/
Per maggiori informazioni, visitate la pagina Facebook dell'evento: http://www.facebook.com/#!/events/349140651823753/ 


150 giovani IdV a scuola di Europa dal 27 giugno a Bruxelles

Si rinnova l'appuntamento con la Scuola di Formazione Europea dell'Italia dei Valori, una tre giorni che, dal 27 al 29 giugno, riunirà al Parlamento europeo circa 150 giovani italiani e catalani per affrontare temi cruciali dell'agenda europea. L'evento, dal titolo "Generazione europa: il nostro futuro", è promosso dagli eurodeputati dell'Italia dei Valori -  gli Onorevoli Niccolò Rinaldi, Giommaria Uggias, Gianni Vattimo e Andrea Zanoni - in collaborazione con il partito catalano CDS (Convergenza Democratica della Cataluna) e sotto l'egida del Gruppo dei Liberali e Democratici (ALDE).
Ad aprire i lavori, il giorno 27 giugno a partire dalle ore 16,30, saranno gli stessi europarlamentari dell'IDV, insieme al deputato della delegazione catalana, Ramon Tremosa I Bacells, con la partecipazione del Presidente dell'ALDE, l'Onorevole Guy Verhofstadt, del presidente dell'Eldr (partito dei liberal-democratici europei) l'Onorevole Sir Graham Watson, e del Coordinatore Nazionale Giovani IDV Rudi Russo.
Ospite immancabile dell'evento, il Presidente dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che discuterà dei valori dell'Europa presso la sede dell'Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles il giovedì 28 giugno dalle ore 20 insieme a l'IdV Belgio, al Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e al Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
"Siamo orgogliosi di ospitare per il quarto anno consecutivo la scuola di formazione europea dell'IDV" - commentano gli eurodeputati. "E' fondamentale che i giovani incontrino le istituzioni europee e vengano formati ad esse, poiché l'Europa rappresenta il nostro presente, ma soprattutto il nostro futuro, proprio come i 150 ragazzi provenienti da tutta Italia ed Europa che prenderanno parte alla scuola".
La mattinata del giovedì 28 giugno si aprirà con  la tavola rotonda sulla legalità con gli interventi dell'On. Ignazio Messina, del Sostituto Procuratore presso la procura di Caltanisetta Nicolò Marino, del Direttore Generale dell'OLAF Giovanni Kessler. Nel pomeriggio dello stesso giorno si discuterà di ambiente, economia, fondi europei e di politica internazionale, con gli interventi  del responsabile del CABS Andrea Rutigliano, di Carla Poli, del Centro Riciclo di Vedelago, dell'On. Ramon Tremosa i Bacells, di Emanuele Giordana di Rete Afgana e di Monika Bulaj, fotoreporter.
Il 29 giugno, giornata conclusiva della scuola, si parlerà di nuovi media e di partecipazione democratica con il giornalista e blogger Riccardo Mascia, il giornalista Emiliano Morrone e il blogger dell'Espresso Alessandro Giglioli. A chiudere la 4ª edizione di questa Summer School sarà lo stesso Presidente dell'Italia dei Valori, l'On. Antonio di Pietro, insieme a l'On. Ivan Rota, responsabile nazionale organizzazione IDV e al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando.



mercoledì 20 giugno 2012

Pensiero debole ma idee forti

Il nuovo Vattimo


LA VERITÀ vi farà liberi, sta scritto nel Vangelo. Il problema è come trovarla senza subire gli inganni del potere. È uno dei grandi temi di Della realtà (Garzanti), nuovo libro di Gianni Vattimo, filosofo e eurodeputato (Italia dei Valori). Un saggio sulle trasformazioni della società contemporanea firmato da un pensatore, classe 1936, che continua a definirsi "resistente". Prende posizione - dai No Tav ai palestinesi, all'eutanasia -, e dà spazio ai giovani. Giovedì alla Fnac (ore 18) lo presenterà Tommaso Portaluri, studente di 18 anni, appena nominato per meriti scolastici Alfiere della Repubblica. 
 
Professor Vattimo, cos'è "Della realtà"? «Raccoglie i corsi che ho tenuto a Lovanio (1998) e Glasgow (2010) nelle Gifford Lectures, una specie di premio Nobel per la filosofia. Non è un'opera di divulgazione per il grande pubblico, ma nemmeno un documento teoretico per gli addetti ai lavori o i biografi. È un itinerario filosofico sul senso e il risultato di una vita di lavoro». 
 
Di lei dicono tutti: è l' inventore del pensiero debole. Ovvero? «Il pensiero debole è un mix di ermeneutica, l'analisi critica della realtà, e nichilismo. I miei maestri sono Heidegger e Nietzsche. Le teorie di quest'ultimo ruotano attorno alla celebre: 'Non esistono fatti, solo interpretazioni' . Salvo poi aggiungere: 'Anche questa è un' interpretazione' . L'avversario da battere è il ritorno all'ordine nella cultura, non solo filosofica. Effetto dell'11 settembree della lotta contro il terrorismo? della crisi finanziaria?». 
 
Uno dei capitoli di Glasgow si sofferma sull' importanza, sottovalutata dai non filosofi, delle virgolette. «La costante pratica dell'interpretazione ci permette di superare la dittatura del presente, passando dalla "realtà" alla realtà. Chiunque dovrebbe mettersi in discussione, rifiutando la perentorietà dei dati. Se hai un solo televisore, vale come fonte della verità. Se ne hai venti, sei libero come il superuomo di Nietzsche, scegli in chi credere. I miei colleghi sostenitori del "neorealismo" cercano un'oggettività che nessuna scienza o tecnologia potrebbe avere». 
 
Perché la filosofia piace tanto alla gente, occupando classifiche e festival? «Hanno successo i filosofi perbenisti, che coltivano valori mainstream promuovendo i loro libri da Fabio Fazio, non quelli che si ribellano. Il vero filosofo è maledetto, prende le distanze dal sistema, guarda le cose del mondo con scetticismo». 
 
Come si concilia il suo "cattocomunismo" con l'Idv di Antonio Di Pietro? «Sono stato eletto come indipendente nell'unico partito di opposizione. La politica è un impegno morale e non totalmente fallimentare, nonostante i limiti delle rivoluzioni. Sappiamo come sono andate a finire quella sovietica e cinese o i tentativi riformisti della sinistra italiana. L'Unione Europea è un insieme di agenzie burocratico bancarie incapaci di realizzare un socialismo dal volto umano. Il comunismo, la società senza classi, restano l' unico orizzonte contro il dio mercato». 
 
Come passerà l'estate? «Insegnerò in Colombia, a Vilnius e in Austria, dove terrò un seminario su Wittgenstein. Tra un'università e l'altra vorrei rileggere i classici. Ho nostalgia di quando vent'anni fa tornavo dal mare con l'ansia di proseguire Guerra e pace. Merito di Tolstoj, del tramonto di Santorini o, forse, di uno stato d'animo diverso. Anche i filosofi credono nella felicità».