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lunedì 28 febbraio 2011

Proposta di risoluzione comune sulla libertà di espressione e sulle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale in Lituania


Proposta di risoluzione comune


presentata a seguito delle interrogazioni con richiesta di risposta orale B7‑0669/2010, B7‑0803/2010, B7-0804/2010 e O-0216/2010

a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento


sulla violazione della libertà di espressione e sulle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale in Lituania


Renate Weber, Sophia in 't Veld, Leonidas Donskis, Cecilia Wikström, Alexander Alvaro, Sonia Alfano, Gianni Vattimo, Sarah Ludford, Ramon Tremosa i Balcells, Elizabeth Lynne

a nome del gruppo ALDE

Raül Romeva i Rueda, Ulrike Lunacek, Marije Cornelissen, Emilie Turunen, Franziska Keller, Isabella Lövin, Nicole Kiil-Nielsen, Jan Philipp Albrecht

a nome del gruppo Verts/ALE

Claude Moraes, Monika Flašíková Beňová, Michael Cashman, Vilija Blinkevičiūtė, Catherine Trautmann

a nome del gruppo S&D

Cornelis de Jong, Nikolaos Chountis, Eva-Britt Svensson, Cornelia Ernst, Rui Tavares

a nome del gruppo GUE/NGL


12 febbraio 2011


Il Parlamento europeo,

– visti gli strumenti internazionali che garantiscono i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e vietano la discriminazione, in particolare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU),

– visti gli articoli 6 e 7 del trattato sull'Unione europea (TUE) e l'articolo 19 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) che, oltre a sancire l'impegno dell'Unione e degli Stati membri a favore dei diritti umani e delle libertà fondamentali, prevedono strumenti di lotta contro le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani,

– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare l'articolo 11, che garantisce il diritto alla libertà di espressione, e l'articolo 21, che vieta le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale,

– visti i progetti di emendamento al codice dei reati amministrativi della Repubblica di Lituania (n. XIP-2595),

– visto il progetto di parere del ministro della Giustizia della Repubblica di Lituania (n. 11-30-01)

– viste le attività dell'Unione europea per combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'omofobia,

– vista la relazione del novembre 2010 dell'Agenzia dei diritti fondamentali dal titolo "Omofobia, transfobia e discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere",

– vista la sua risoluzione del 17 settembre 2009 sulla legge lituana sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della pubblica informazione(1),

– viste le sue precedenti risoluzioni sull'omofobia, la tutela delle minoranze e le politiche antidiscriminatorie e in particolare quelle relative all'omofobia in Europa(2),

– visti l'articolo 115, paragrafo 5, l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che il 16 dicembre 2010 il Seimas ha rinviato una votazione su un progetto di legge che modificherebbe il codice dei reati amministrativi al fine di punire la "pubblica promozione delle relazioni omosessuali" con una multa compresa tra i 2 000 e i 10 000 LTL (580 - 2 900 euro),

B. considerando che l'8 dicembre 2010 la commissione per l'istruzione, la scienza e la cultura della Seimas ha inoltre eliminato l'orientamento sessuale dall'elenco dei motivi che giustificano una tutela nelle disposizioni in materia di pari opportunità contenute nella legge sull'istruzione (articolo 5, paragrafo 1),

C. considerando che i progetti di emendamento al codice dei reati amministrativi sono contrari all'articolo 25 della Costituzione della Repubblica di Lituania che stipula che "non si può impedire alla persona di cercare, ricevere e divulgare informazioni e idee" e all'articolo 29 il quale afferma che "tutti sono uguali dinanzi alla legge, ai tribunali e alle altre istituzioni e ai funzionari dello Stato. I diritti della persona non possono essere limitati, né possono essere concessi privilegi sulla base del genere, razza, cittadinanza, lingua, origine, posizione sociale, credo, convinzioni o opinioni",

D. considerando che il ministro della Giustizia della Repubblica di Lituania ha dichiarato che i progetti di emendamento al codice dei reati amministrativi contravvengono agli obblighi della Lituania emananti dalla sua Costituzione, dalla Carte europea dei diritti umani, dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dal patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,

E. considerando che l'ultima relazione dell'Agenzia dei diritti fondamentali su "Omofobia, transfobia e discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale e l'identità sessuale" del novembre 2010 conclude che gli emendamenti potrebbero potenzialmente criminalizzare qualsiasi espressione pubblica, rappresentazione o informazione sull'omosessualità,

F. considerando che nel giugno 2009 la Seimas ha votato a maggioranza schiacciante a favore di un emendamento alla legge lituana sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della pubblica informazione che vieta ai minori l'accesso alle informazioni relative all'omosessualità,

G. considerando che il significato dell'espressione "manifestazione o promozione dell'orientamento sessuale" contenuta nella legge sulla pubblicità è tuttora oscuro,

H. considerando che la presente risoluzione risponde a una serie di avvenimenti preoccupanti quali l'adozione della legge sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della pubblica informazione, il tentativo da parte di autorità locali di proibire lo svolgimento di manifestazioni per la parità e l'orgoglio omosessuale nonché le dichiarazioni dai toni aggressivi e i discorsi improntanti all'odio pronunciati da politici e parlamentari di primo piano,

I. considerando che il 17 maggio 2010, giornata internazionale contro l'omofobia, il vicepresidente della Commissione Viviane Reding, l'Alto rappresentante dell'Unione europea Catherine Ashton, il Presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy e il Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek hanno unanimemente condannato qualsiasi tipo di omofobia e discriminazione in base all'orientamento sessuale,

J. considerando che nel 1990 l'Organizzazione mondiale della sanità ha eliminato la classificazione dell'omosessualità come malattia mentale, che nessuna ricerca affidabile indica che l'educazione dei bambini e dei giovani alla sessualità possa incidere sul loro orientamento sessuale e che l'educazione sulla diversità sessuale incoraggia la tolleranza e l'accettazione delle differenze,

1. riafferma che le istituzioni e gli Stati membri dell'UE hanno il dovere di garantire che i diritti umani siano rispettati, tutelati e promossi nell'Unione europea, come sancito dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo, la Carta europea dei diritti fondamentali e l'articolo 6 del trattato sull'Unione europea, senza distinzioni sulla base dell'orientamento sessuale;

2. chiede al Seimas di bocciare i progetti di emendamento al codice dei reati amministrativi, inserire l'orientamento sessuale nell'elenco dei motivi che giustificano una tutela nella legge sull'istruzione, consentire ai minori di avere libero accesso alle informazioni sull'orientamento sessuale e chiarire il significato del divieto previsto dalla legge sulla pubblicità;

3. prende atto della ferma posizione assunta in più occasioni dalla Presidente della Repubblica di Lituania Dalia Grybauskaitė, la quale ha denunciato i progetti di legge di stampo omofobo come dannosi per i cittadini lituani e l'immagine della Lituania e chiede al Presidente di porre il veto sugli emendamenti al codice dei reati amministrativi qualora vengano approvati;

4. si compiace della recente designazione dell'omofobia come aggravante per i reati;

5. loda l'azione bilaterale svolta finora dalla Commissione; chiede alla Commissione di intraprendere una valutazione giuridica dei proposti emendamenti al codice di reati amministrativi, di avviare immediatamente una procedura d'infrazione qualora l'esito della votazione fosse incompatibile con la normativa e i trattati dell'UE e pubblicare una tabella di marcia dell'UE contenente misure concrete contro l'omofobia e le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale;

6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi candidati, al Presidente e al Parlamento della Repubblica di Lituania, all'Agenzia dei diritti fondamentali dell'UE e al Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa.

(1)

P7_TA(2009)0019.

(2)

P6_TA(2006)0018, P6_TA(2006)0273, P6_TA(2007)0167.

venerdì 21 gennaio 2011

L'Europarlamento alla Lituania: no alla legge anti-gay

L'Europarlamento alla Lituania: no alla legge anti-gay

(da: http://www.queerblog.it/post/10109/leuroparlamento-alla-lituania-no-alla-legge-anti-gay)

In Europa non c’è spazio per l’omofobia, men che meno per quella di Stato. Almeno così la pensa il Parlamento europeo che ha votato ieri una risoluzione presentata dai gruppi S&D (Socialisti & democratici), Alde (liberaldemocratici), Verdi e Gue (sinistra). Tra i firmatari c’erano anche gli italiani Sonia Alfano e Gianni Vattimo, eletti con l’Italia dei Valori e membri dell’Alde.

Il documento chiede al Parlamento lituano di respingere il progetto di legge che punirebbe “la promozione pubblica delle relazioni omosessuali” e chiede alla presidente Dalia Grybauskaitė - che ha già contestato i contenuti del progetto - di porre il veto, se la legge venisse realmente approvata.

La legge in questione punirebbe la “pubblica promozione delle relazioni omosessuali” con una multa tra i 580 e i 2.900 euro, con la conseguenza di poter “criminalizzare qualsiasi espressione pubblica, rappresentazione o informazione sull’omosessualità”.

Per questo il testo approvato richiama sia la Costituzione della Lituania sia i principi europei (Trattato Europeo e Carta dei diritti) e i pronunciamenti dell’Europarlamento. E ribadisce che l’Unione Europea sostiene i diritti umani, a partire da quelli delle minoranze.

Oltre alle richieste al Parlamento lituano e alla Presidente, l’Europarlamento si rivolge anche alla Commissione e le chiede di

intraprendere una valutazione giuridica dei proposti emendamenti al codice di reati amministrativi e di pubblicare una tabella di marcia dell’UE contenente misure concrete contro l’omofobia e le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

domenica 12 dicembre 2010

Interrogazione sulla libertà di espressione e discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale in Lituania

23 novembre 2010
O-0190/2010
Interrogazione con richiesta di risposta orale
alla Commissione
Articolo 115 del regolamento
Renate Weber, Sophia in 't Veld, Leonidas Donskis, Cecilia Wikström, Alexander Alvaro, Sonia Alfano, Gianni Vattimo, Baroness Sarah Ludford, Ramon Tremosa i Balcells, a nome del gruppo ALDE

Oggetto: Violazione della libertà di espressione e discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale in Lituania

Il 12 novembre 2010 il Parlamento lituano ha votato di procedere all'esame di una modifica del Codice amministrativo che istituisce un nuovo reato punibile con una multa(1) per la "promozione pubblica delle relazioni omosessuali"(2) e cerca di attuare la "Legge sulla protezione dei minori contro gli effetti nocivi della Pubblica Informazione "approvata il 14 luglio 2009, che vieta - nonostante sia stata due volte oggetto di veto dei Presidenti lituani, sia stata criticata dal Parlamento europeo(3), e condannata dalle ONG a difesa dei diritti umani e dalle organizzazioni LGBT - informazioni che potrebbero promuovere le relazioni sessuali o altri concetti come concludere matrimoni o creare una famiglia diversamente da quanto stabilito nella Costituzione o nel Codice Civile . La modifica limiterebbe seriamente la libertà di parola e di espressione, come sostenere pubblicamente o fare campagne per la parità, per i diritti LGBT, o contro la discriminazione basata sul sesso o sull'orientamento sessuale, ed è destinata ad applicarsi nei luoghi pubblici, compresi i media, e può essere applicata per impedire lo svolgimento dei Gay Pride LGBT. Il Parlamento lituano dovrebbe completare l'esame della modifica il 16 dicembre. Sono state presentate anche modifiche al codice penale che potrebbero essere esaminate a breve, mentre l'incertezza circonda una legge contenente il divieto di "manifestazione o promozione dell'orientamento sessuale" nella pubblicità, in quanto le autorità affermano che tale disposizione è un errore da correggere. La Commissaria ha dichiarato di aver "seguito attentamente gli sviluppi in Lituania per quanto riguarda la legge sulla tutela dei minori", e che "continuerà a vigilare su eventuali tentativi di utilizzare questo elemento di legislazione per discriminare le persone LGBT"(4). In una recente lettera ai deputati ALDE, la Commissaria ha confermato che la Commissione respinge fermamente ogni forma di omofobia, che è incompatibile con i valori sui quali si fonda l'Unione europea, e che il suo dipartimento analizzerà il progetto di testo legislativo e deciderà se sia opportuna un'ulteriore azione.

La Commissione è del parere che, se approvato, il progetto di modifica e la legge sulla pubblicità sono compatibili con i valori di cui all'articolo 2 del trattato sull'Unione europea e le libertà fondamentali garantite dal CFR e dalla CEDU, in particolare la libertà di espressione e di informazione e la libertà di riunione e con il divieto di discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale? Che cosa intende fare la Commissione per esprimere la propria preoccupazione alle autorità lituane? Ove l'emendamento sia approvato, la Commissione avvierà una procedura di infrazione? La Commissione proporrà una strategia europea (tabella di marcia) sulla lotta contro l'omofobia e la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale nell'Unione europea al fine di garantire che i diritti fondamentali siano tutelati, rispettati e promossi?

(1) da 2.000 a 10.000 Lita; 580-2.900 Euro
(2) No. XIP-2595, nuovo articolo 214 (30)
(3) http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2009-0019+0+DOC+XML+V0//EN
(4) Videomessaggio del Vicepresidente della Commissione europea rivolto ai partecipanti alla Conferenza Baltic Pride il 7 maggio 2010 a Vilnius, Lituania.
Lingua originale dell'interrogazione: EN

giovedì 30 luglio 2009

Interrogazione parlamentare: Legge lituana per la protezione dei minori contro gli effetti dannosi dell'informazione pubblica

Eccovi il testo dell'interrogazione parlamentare che abbiamo posto il 16 luglio. Come vedete, la questione dei diritti civili è tutt'altro che pacifica, non solo in Italia, e richiede la massima attenzione.
INTERROGAZIONE ORALE CON DISCUSSIONE a norma dell'articolo 115 del regolamento di Sophia in 't Veld, Jeanine Hennis-Plasschaert, Leonidas Donskis, Gianni Vattimo e Baroness Sarah Ludford, a nome del gruppo ALDE, Ulrike Lunacek, Raül Romeva i Rueda, Jean Lambert e Judith Sargentini, a nome del gruppo Verts/ALE alla Commissione
16 luglio 2009
Oggetto: Legge lituana per la protezione dei minori contro gli effetti dannosi dell'informazione pubblica
Il 14 luglio 2009 il Parlamento lituano ha approvato alcuni emendamenti alla legge sulla protezione dei minori contro gli effetti dannosi dell'informazione pubblica. Secondo tale legge, un'informazione pubblica che istiga ai rapporti omosessuali e sfida i valori della famiglia influisce negativamente sullo sviluppo dei minori. Il suddetto provvedimento pone l'informazione sull'omosessualità allo stesso livello di questioni quali la rappresentazione della violenza fisica, l'esibizione di corpi crudelmente mutilati e le informazioni che incoraggiano l'automutilazione o il suicidio. La legge porta al divieto di qualunque informazione sull'omosessualità che sia accessibile ai minori.
Il presidente della Lituania ha opposto il suo veto a questo atto legislativo, in quanto redatto in termini vaghi e confusi, e ha chiesto al Parlamento di riesaminarlo per garantire che esso sia conforme ai principi costituzionali dello Stato di diritto e di certezza e chiarezza giuridica, e che non risulti in conflitto con le garanzie di una società aperta e di una democrazia pluralistica. Le ONG attive nella difesa dei diritti umani e i deputati del Parlamento europeo hanno ripetutamente sollecitato un intervento da parte delle istituzioni UE e invitato il Seimas a rivedere il progetto di legge. Verrà inoltre presentato un ricorso alla Corte costituzionale. Nell'autunno saranno poi esaminati alcuni emendamenti ai codici penale e amministrativo, in virtù dei quali gli atti intesi alla diffusione dell'omosessualità, commessi da persone fisiche o giuridiche in aree pubbliche, saranno considerati reati punibili con lavori di pubblica utilità o un'ammenda fino a 1500 euro, o l'arresto.
Ha la Commissione discusso le questioni summenzionate con le autorità lituane? Concorda la Commissione sul fatto che la legge e gli emendamenti in oggetto sono incompatibili con i diritti umani e le libertà fondamentali garantiti dalle convenzioni internazionali ed europee e, in particolare, con la libertà di espressione, che comprende il diritto di cercare, ricevere e diffondere informazioni? Non ritiene inoltre che essi siano incompatibili con la legislazione e le politiche UE contrarie alla discriminazione? Non ritiene la Commissione che la suddetta legge sia in contraddizione con la Carta dei diritti fondamentali dell'UE, con l'articolo 6 del TUE e l'articolo 13 del TCE, ovvero con i valori fondamentali su cui si basa l'Unione europea? Intende la Commissione chiedere una valutazione della legge e degli emendamenti da parte dell'Agenzia per i diritti fondamentali? Quali misure intende la Commissione intraprendere per garantire che la Lituania rispetti i suoi obblighi in forza dei trattati UE e della legislazione europea e internazionale? È disposta, se necessario, ad attivare la procedura prevista dall'articolo 7 del TUE?