Il Partito dei Liberali e Democratici Europei promuove ogni anno, attraverso gli europarlamentari aderenti al proprio gruppo, convegni d’approfondimento sulle diverse tematiche che vengono affrontate dal Parlamento Europeo.
venerdì 8 novembre 2013
"Diritto d’autore e opendata in Europa"
Il Partito dei Liberali e Democratici Europei promuove ogni anno, attraverso gli europarlamentari aderenti al proprio gruppo, convegni d’approfondimento sulle diverse tematiche che vengono affrontate dal Parlamento Europeo.
venerdì 31 maggio 2013
Gianni Vattimo a Washington per la liberazione dei 5 cubani
lunedì 27 maggio 2013
Sos Greyhound: un vita dignitosa per i levrieri a fine carriera
giovedì 16 maggio 2013
Manifestazione "5 days for the Cuban 5" a Washington
da Prensa Latina
lunedì 18 marzo 2013
Gianni Vattimo sur la crise politique italienne
martedì 12 febbraio 2013
Procreazione assistita: la Corte di Strasburgo respinge il ricorso italiano sulla legge 40. Una vittoria laica
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| L'eurodeputato Alde-Idv Gianni Vattimo |
venerdì 8 febbraio 2013
Il Festival Sete Sóis Sete Luas presentato al Parlamento europeo
domenica 10 giugno 2012
Risoluzione del Parlamento europeo sulla lotta all'omofobia in Europa: la proposta Alde
| PROPOSTA DI RISOLUZIONE |
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| 21.5.2012 |
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presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
sulla lotta all'omofobia in Europa (2012/2657(RSP))
Sophia in 't Veld, Sarah Ludford, Renate Weber, Sonia Alfano, Frédérique Ries, Kristiina Ojuland, Gianni Vattimo, Ramon Tremosa i Balcells, Marietje Schaake, Louis Michel, Jan Mulder, Edward McMillan-Scott a nome del gruppo ALDE | ||||||
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Toonen v. Australia, Comunicazione n. 488/§992, Doc. ONU CCPR/C/50/D/488/1992 (1994); Young v. Australia, Comunicazione n. 941/2000, Doc. ONU CCPR/C/78/D/941/2000 (2003); X v. Columbia, Comunicazione n. 1361/2005, Doc. ONU CCPR/C/89/D/1361/2005 (2007).
Qui invece il testo della proposta di risoluzione comune presentata il 22 maggio in sostituzione di quelle dei singoli partiti (PPE (B7-0234/2012), Verts/ALE (B7-0236/2012), S&D (B7-0238/2012), GUE/NGL (B7-0242/2012), ALDE (B7-0243/2012))
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venerdì 20 aprile 2012
Da europarlamentari IdV interrogazione su accesso a credito in Europa
Scarica l'interrogazione
mercoledì 14 marzo 2012
Bologna Process: Equitable access for study to all
Gianni Vattimo (Italy, Italia dei Valori), has been
dealing extensively with the Bologna process. 
Gianni VATTIMO (Italia dei Valori, Italie), impliqué depuis longtemps dans le processus de Bologne, a déclaré: "Un des plus grands défis auquel fait face l'Espace européen de l'enseignement supérieur aujourd'hui encore est la question complexe de la reconnaissance mutuelle des crédits et des titres universitaires entre les universités européennes. Les Etats membres de l'UE devraient adopter d'urgence une décision claire et définitive sur cette question."
| For more information please contact: Corlett Neil - Tel:+32 2 284 20 77 Mob:+32 478 78 22 84 van der Steen Elzelien - Tel:+32-2-284 26 23 Mob:+32-477-45 42 84 |
Web: http://www.alde.eu |
giovedì 22 dicembre 2011
L'Idv e la riforma della governance europea: Rinaldi a nome del gruppo
sabato 29 ottobre 2011
Intervista a Verhofstadt al nostro convegno
mercoledì 6 aprile 2011
Interrogazione sulla revisione della Costituzione ungherese
| Interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione e al Consiglio 30 marzo 2011 Articolo 115 del regolamento ![]() Renate Weber, Cecilia Wikström, Sophia in 't Veld, Baroness Sarah Ludford, Sonia Alfano, Norica Nicolai, Gianni Vattimo, Louis Michel, Nathalie Griesbeck, Leonidas Donskis, Alexander Alvaro, Ramon Tremosa i Balcells, a nome del gruppo ALDE Oggetto: Revisione della Costituzione ungherese | ||||||||||||||||||||||||||||||
Le autorità ungheresi hanno presentato al Parlamento un progetto di Costituzione(1) che fa riferimento a "un'idea di unità nazionale dell'Ungheria" per quanto riguarda gli ungheresi che vivono all'estero(2), che limita i poteri della Corte costituzionale(3), modifica il mandato dei membri della Corte costituzionale, del presidente della Corte dei conti e del governatore della Banca centrale, definisce i concetti di matrimonio e famiglia, escludendo le famiglie monoparentali, le coppie conviventi e dello stesso sesso(4), vieta la discriminazione salvo che per motivi di orientamento sessuale, età e caratteristiche genetiche(5), abolisce e accorpa gli organi per la difesa dei diritti umani(6), stabilisce che "la vita del feto" è "tutelata fin dal momento del concepimento"(7), fa riferimento ai valori religiosi del Cristianesimo e al loro ruolo nella difesa della nazionalità(8) e prevede la possibilità di estendere il diritto di voto previsto per i minori o le loro madri(9), nonché per gli ungheresi che risiedono all'estero(10). I partiti di opposizione e le organizzazioni non governative(11) contestano la riforma costituzionale, criticando la mancata trasparenza delle procedure, la consultazione inadeguata e le rigide scadenze nonché i contenuti che smantellano freni e contrappesi democratici(12). La Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) ha invitato le autorità ungheresi a garantire maggiore flessibilità, apertura e spirito di compromesso e ha formulato alcune raccomandazioni, mentre il 25 marzo l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa(13) le ha invitate a presentare un parere a pieno titolo. Il progetto di Costituzione dovrebbe essere adottato nella seconda metà di aprile(14). Sta la Commissione (il Consiglio) seguendo il processo di riforma costituzionale dell'Ungheria per verificare che le riforme previste siano conformi ai trattati e al diritto dell'UE, in particolare agli articoli 2, 6, e 7 del TUE, ai comuni principi costituzionali democratici e alle norme sul diritto di voto per le elezioni del Parlamento europeo? Come valuta il processo di riforma e quali azioni intende mettere in atto? Ritiene che la riforma possa comportare un rischio di discriminazione in base alla nazionalità, all'etnia, all'orientamento sessuale, alla religione o alle convinzioni personali e costituisca una violazione del principio della parità di trattamento? Intende invitare le autorità ungheresi ad attendere il parere della Commissione di Venezia e ad adeguarsi alle sue raccomandazioni prima di adottare il progetto di Costituzione?
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Interrogazione sulla decisione del governo americano di revocare la sospensione dei processi militari a Guantanamo
| Interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione e al Consiglio 1o marzo 2011 ![]() Articolo 115 del regolamento Sophia in 't Veld, Baroness Sarah Ludford, Renate Weber, Sonia Alfano, Marietje Schaake, Gianni Vattimo, Nathalie Griesbeck, Ramon Tremosa i Balcells, Louis Michel, a nome del gruppo ALDE Oggetto: Decisione del governo americano di revocare la sospensione dei processi militari a Guantanamo | ||||||
Il 22 gennaio 2009 il presidente Obama ha ordinato di sospendere la presentazione di nuovi capi d'accusa ai tribunali militari, congelando in tal modo la decisione del precedente governo americano di consentire che al centro di detenzione di Guantanamo i detenuti sospetti fossero giudicati da tribunali militari. Il congelamento significava che le persone sospettate di terrorismo dovevano essere processate da tribunali civili federali nel territorio degli Stati Uniti, mentre il presidente Obama firmava un decreto che ordinava la chiusura di Guantanamo entro l'anno. Il 7 marzo 2011 il presidente degli Stati Uniti ha revocato il congelamento di due anni, consentendo la ripresa dei processi militari, e ha deciso di disciplinare per via legislativa la detenzione a tempo indeterminato di detenuti privi di capi d'accusa, come avviene a Guantanamo. È prevista anche una procedura di revisione per consentire un riesame dei casi dopo il primo anno e, successivamente, ogni quattro anni. A Guantanamo restano ancora 172 detenuti e nei confronti di una quarantina di essi è stato intentato un processo in corte d'assise o in corte marziale. Dopo l'11 settembre, solo pochi casi sono stati trattati dai tribunali militari, perlopiù allorché i sospetti si dichiaravano colpevoli, mentre oltre 170 processi contro terroristi hanno avuto luogo con successo davanti a tribunali civili. Il Parlamento europeo ha ripetutamente chiesto la chiusura del centro di detenzione di Guantanamo e ha accolto favorevolmente la sospensione delle azioni giudiziarie dei tribunali militari(1), invitando gli Stati Uniti ad assicurare ai detenuti di Guantanamo il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a norma del diritto internazionale e del diritto costituzionale statunitense, e a garantire che i detenuti al cui riguardo gli Stati Uniti dispongono di prove sufficienti siano sottoposti senza indugio a un processo equo e pubblico, da un tribunale competente, indipendente e imparziale e, se condannati, siano imprigionati negli Stati Uniti(2). Intende la Commissione (il Consiglio), e in particolare l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sollevare presso le autorità statunitensi le gravi preoccupazioni dell'Unione a seguito della recente decisione di revocare la sospensione dei processi militari, della detenzione a tempo indeterminato, il continuo rinvio della chiusura del centro di detenzione di Guantanamo e di ribadire che la lotta contro il terrorismo può e deve essere combattuta nel pieno rispetto delle norme relative ai diritti fondamentali? Quali azioni e iniziative intende la Commissione (il Consiglio), e in particolare l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, adottare nei confronti delle autorità statunitensi per risolvere la questione?
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