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lunedì 23 novembre 2009

Interrogazione sull'affondamento nel 1992 della motonave Cunsky al largo delle coste di Cetraro (CS) trasportante rifiuti tossici

INTERROGAZIONE SCRITTA E-5635/09
di Gianni Vattimo (ALDE), Raül Romeva i Rueda (Verts/ALE), Sonia Alfano (ALDE), Giommaria Uggias (ALDE) e Vincenzo Iovine (ALDE)
alla Commissione

Oggetto: Richiesta di informazioni in merito all'affondamento nel 1992 della motonave Cunsky al largo delle coste di Cetraro (CS) trasportante rifiuti tossici e richiesta di intervento diretto e/o indiretto

Considerato che

– nel Mar Tirreno, al largo di Cetraro (CS) a circa 11,8 miglia nautiche dalla costa e a 483 metri di profondità, è stato rinvenuto un relitto di notevoli dimensioni;

– secondo il collaboratore di giustizia Francesco Fonti, si tratterebbe della motonave Cunsky, affondata nel 1992 dolosamente da lui ed altre persone appartenenti ad una organizzazione criminale operante in zona con la complicità di esponenti delle istituzioni italiane;

– la suddetta nave trasportava rifiuti tossici e radioattivi;

– sino ad oggi la Regione Calabria e gli enti locali nonché la stessa Autorità Giudiziaria sono stati lasciati soli dal governo italiano, il quale pure avrebbe le competenze e le risorse economiche, umane e strumentali per fare piena luce sul misterioso relitto (che risulterebbe essere stato smantellato in India nel gennaio 1992) e per accertare quali sostanze siano contenute nei fusti e nei bidoni rinvenuti nella stiva dello stesso nonché se vi siano danni all’ecosistema marino e pericoli per la salute pubblica.

Può la Commissione far sapere, ai sensi della decisione quadro 2005/667/GAI[1] del Consiglio intesa a rafforzare la cornice penale per la repressione dell'inquinamento provocato dalle navi, e ai sensi del protocollo di Barcellona, del febbraio 1976, modificato nel giugno 1995 e adottato dal Consiglio con decisione del 29 aprile 2004, relativo alla protezione del Mar Mediterraneo dall'inquinamento e alla cooperazione in caso di situazione critica,

1. di quali notizie dispone in merito alla grave situazione rappresentata?

2. se non ritiene di dover intervenire, direttamente e/o indirettamente, per supportare le attività tecnico – investigative e bonificare, per quanto possibile, l’ambiente al fine di prevenire ingenti danni alla salute della popolazione?

[1] GU L 255 del 30.9.2005, pag. 164.

lunedì 5 ottobre 2009

Gianni Vattimo firma con "la Voce di Fiore" la petizione di "Il Quotidiano della Calabria" per liberare la regione dalle scorie


Gianni Vattimo firma con "la Voce di Fiore" la petizione di "Il Quotidiano della Calabria" per liberare la regione dalle scorie
"Spero che la Calabria sana e viva, ancora in maggioranza, si ritrovi forte alla manifestazione nazionale del 24 ottobre ad Amantea"
La Voce di Fiore, http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=4436, lunedì 5 ottobre 2009.

Il filosofo italiano Gianni Vattimo, con le motivazioni che sotto riportiamo, ha firmato la petizione di "Il Quotidiano della Calabria" per liberare la Calabria dalle scorie.

Ho appreso della petizione del giornale per liberare la Calabria dalle scorie. Il problema è molto grave, visti i dati emersi a Crotone dopo l’inchiesta "Black Mountains", del pm Pierpaolo Bruni, e per le notizie che si susseguono sulla nave affondata a largo di Cetraro (Cosenza), paese di cui sono originario.
C’è un quadro generale inquietante, già noto al capitano Natale De Grazia, morto inspiegabilmente nel 1995 mentre, come la giornalista Ilaria Alpi, indagava su traffici internazionali di rifiuti.
Già nel 2005, insieme ai ragazzi del laboratorio culturale antimafia "la Voce di Fiore", denunciai pubblicamente delle aree, nell’altopiano della Sila, con la presenza di materiali pericolosi e pannelli di Eternit. Purtroppo, la Calabria è considerata la discarica per eccellenza; non solo per questi risaputi fatti di cronaca, rispetto a cui manca un’attivazione responsabile e decisa della politica.
Come è noto, da ex candidato sindaco di San Giovanni in Fiore (Cosenza) continuo a seguire le vicende regionali; anche nella mia veste di parlamentare europeo. Sono convinto che informazione e società civile possano incidere molto.
Se non c’è unità sociale e convergenza politica, la nostra Calabria resterà luogo di affari, veleni e minorità. Un paradiso maledetto e disperato in mano a signori della morte che, nella o con la ’ndrangheta, continueranno ad arricchirsi. Distruggendo, inquinando, restando impuniti al potere e generando una società sempre più "sparente", obbligata al silenzio o in fuga; oppressa, emigrata, perduta.
Per questo, consapevole dell’utilità della vostra petizione, firmo insieme ai giovani di "la Voce di Fiore", coi quali mi impegno da tempo, sul piano culturale, per concorrere all’emancipazione della Calabria.
Spero che la Calabria sana e viva, ancora in maggioranza, si ritrovi forte alla manifestazione nazionale del 24 ottobre ad Amantea. Lì, anche sostenendo il procuratore di Paola Bruno Giordano, si chiederà l’intervento dello Stato per la bonifica delle acque in cui giace la nave scoperta grazie alle dichiarazioni del pentito Francesco Fonti. A quanto pare con reperti spaventosi.
Gianni Vattimo, parlamentare europeo di Idv
"la Voce di Fiore", laboratorio culturale antimafia