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giovedì 23 maggio 2013

Vattimo sul suicidio di Notre Dame: "Un gesto rispettabile, ma che sa di Medioevo"


di Giulia Belardelli, L'Huffington Post

                                                                                                        Foto: La Vanguardia

“Un gesto paradossalmente rispettabile, di una persona che, in questo caso, ci ha messo non solo la faccia, ma anche la vita”. È questo il primo commento a caldo di Gianni Vattimo, filosofo ed europarlamentare dichiaratamente omosessuale, alla notizia del suicidio “di protesta” compiuto dallo storico e saggista francese Dominique Venner. 

sabato 27 agosto 2011

Gheddafi e i suoi ribelli

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano, 27 agosto 2011

Gheddafi e i suoi ribelli
La caduta di Gheddafi suscita pochi rimpianti in Italia. Certo, industriali e speculatori di borsa possono vedervi nuove opportunità di guadagno, e alcuni sionisti, più o meno fanatici, la potrebbero considerare anche una vittoria di Israele, quale in effetti è (immagino le critiche, mi vien da aggiungere; ma che dire della politica di potenza di Tel Aviv? Non è forse questa un’ennesima occasione per discuterne?). Ma negli ultimi anni, e sempre più, col passar del tempo, il carattere totalitario del suo governo in Libia aveva allontanato da lui ogni simpatia nata negli anni in cui si presentava come capo di una rivoluzione anti-imperialista. Un destino peraltro condiviso da molti capi di stato di paesi arabi rapidamente divenuti satelliti obbedienti dell’Occidente (anche qui, non sarebbe ora di svecchiare il nostro modo di guardare, e dunque stare, al mondo? Possibile che nemmeno oggi, dopo la fine del colonialismo e della guerra fredda, non sia questa la questione principale da porsi per i cittadini europei nelle relazioni internazionali?). In Italia, poi, era divenuto l’alleato naturale dei fascisti della Lega Nord (immagino ancora critiche; ma davvero esistono altri termini per definire la relativa politica leghista?) che lo utilizzavano, con tutto il governo Berlusconi, per reprimere l’immigrazione clandestina aprendo veri e propri lager sulla sponda meridionale del Mediterraneo.



Quindi, nessun rimpianto per Gheddafi e la sua dittatura. Ma proviamo certamente sdegno, anche vero e proprio disgusto per la politica della Nato e dell’Ue, nonché per  le bugie che ci propinano i giornali e le televisioni, quando (sempre) parlano di vittoria dei “ribelli“. Che sono quasi tutti ex collaboratori del regime di Gheddafi, armati e organizzati, molto prima delle “rivoluzioni arabe” dei mesi scorsi, da Francia e Gran Bretagna con l’approvazione degli Usa.

La Libia, del resto, era il paese più ricco dell’Africa mediterranea; l’opposizione al regime, se aveva qualche radice popolare, era ispirata da motivi etnici, per lo più, non era certo una rivolta di proletari affamati o anche di sinceri democratici assetati di libertà. La cosiddetta liberazione della Libia è solo l’ennesimo atto del colonialismo occidentale che usa la Nato come propria polizia privata per difendere gli interessi economici del grande capitale multinazionale. Sono forse gli interessi dei popoli europei frustati dalla crisi della finanza? Non lo sappiamo, ci sarà certo un po’ di lavoro in più per la cosiddetta ricostruzione (affidata poi alle ditte di Cheney, come in Iraq?). Le borse, come si sa, hanno reagito benissimo alla caduta di Gheddafi. Il senso di questa lotta “popolare” è tutto lì, e le tante vittime civili sono alla fine servite a far salire di qualche punto il valore delle azioni di tante compagnie. Alla salute della democrazia!

Gianni Vattimo

mercoledì 6 aprile 2011

Interrogazione sulle persecuzioni, sfratti ed espulsioni di Rom nell'UE

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione e al Consiglio
1 aprile 2011
Articolo 117 del regolamento
Renate Weber (ALDE) , Sophia in 't Veld (ALDE) , Sonia Alfano (ALDE) , Cecilia Wikström (ALDE) , Stanimir Ilchev (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Norica Nicolai (ALDE) e Alexander Alvaro (ALDE)

Oggetto: Persecuzioni, sfratti ed espulsioni di rom nell'UE

Mentre l'UE sta discutendo un «Quadro europeo per le strategie di integrazione dei rom», le ONG e le associazioni per i diritti umani denunciano la persistenza di persecuzioni, sfratti ed espulsioni di rom negli Stati membri dell'UE. In Ungheria il difensore civico delle minoranze ha denunciato il deterioramento della situazione dei rom e la «sistematica distruzione» dei diritti della minoranza acquisiti(1), mentre Amnesty International ha reso noto che a seguito di una marcia anti-rom del 6 marzo da parte del partito di estrema destra Jobbik nel villaggio di Gyöngyöspata, circa 200 vigilanti di tre gruppi sono rimasti nel villaggio molestando e abusando verbalmente i residenti rom del luogo, urlando fuori dalle loro case, minacciandoli verbalmente di morte e portando con sé armi, fruste e asce mentre marciavano nelle strade con divise militari. Gli attivisti sono stati testimoni di questi fatti e hanno denunciato la mancanza di reazione da parte della polizia(2). Amnesty International ha inoltre denunciato il fallimento del cosiddetto «Piano nomadi» in Italia — il quale ha avuto solo l'effetto di impoverire ancora di più i rom nonché accentuare la loro segregazione e marginalizzazione — e ha chiesto alle autorità di fermare gli sfratti forzati, di fornire adeguati alloggi alle famiglie rom che sono in numero eccesivo nei campi già disponibili, in modo da renderli conformi alle leggi e agli standard internazionali e di provvedere a fornire adeguati alloggi alternativi(3). In seguito alle espulsioni dei rom da parte della Francia, la Commissione ha fatto, in relazione alla libera circolazione, dichiarazioni forti e ha annunciato procedimenti successivamente abbandonati dopo che le autorità francesi si sono impegnate a modificare la legge di attuazione della direttiva; in relazione alla questione dell'anti-discriminazione i procedimenti sono ancora sotto esame da parte della Commissione.

È la Commissione (il Consiglio) al corrente di questi fatti? Può la Commissione (il Consiglio) elencare le azioni che intende intraprendere onde assicurare che le autorità ungheresi avviino adeguate azioni legali e adottino concrete misure per proteggere i rom e i diritti delle minoranze, investigare sulle azioni razziste e portare i criminali dinanzi alla giustizia? Può la Commissione (il Consiglio) elencare le azioni che intende intraprendere per assicurare che le autorità italiane fermino gli sfratti forzati e forniscano alloggi appropriati? Può la Commissione (il Consiglio) illustrare la situazione in relazione alle azioni e alle inchieste condotte o in corso sulle espulsioni dei rom da parte della Francia? Può la Commissione (il Consiglio) chiarire se questi argomenti saranno affrontati nella sua prossima strategia quadro dell'UE, in modo che i diritti fondamentali dei rom siano concretamente tutelati?

(1)http://www.kisebbsegiombudsman.hu/hir-593-statement-on-the-preservation-of.html
(2)http://www.amnesty.org/en/library/asset/EUR27/005/2011/en/57f69249-6244-4252-843f-8a155c710e62/eur270052011en.html
(3)http://www.fightdiscrimination.eu/news-and-events/italy-stop-forced-evictions-and-provide-adequate-alternative-housing-roma-families-r

domenica 12 dicembre 2010

Interrogazione sulle basi dati sui Rom e discriminazione in Francia e nell'UE


12 ottobre 2010
O-0154/2010
Interrogazione con richiesta di risposta orale
alla Commissione
Articolo 115 del regolamento
Renate Weber, Nathalie Griesbeck, Sophia in 't Veld, Sonia Alfano, Cecilia Wikström, Louis Michel, Baroness Sarah Ludford, Gianni Vattimo, Leonidas Donskis, Alexander Alvaro, Niccolò Rinaldi, Ramon Tremosa i Balcells, Metin Kazak, Marielle De Sarnez, a nome del gruppo ALDE

Oggetto: Basi dati sui Rom e discriminazione in Francia e nell'UE

Il 29 settembre 2010 la Commissione ha dichiarato che avrebbe inviato alla Francia "una lettera di messa in mora nella quale si richiede la trasposizione integrale della direttiva (sulla libera circolazione), a meno che vengano forniti, entro il 15 ottobre 2010, progetti di misure di recepimento e un calendario dettagliato di attuazione" e un'ulteriore lettera contenente "domande dettagliate circa l'applicazione pratica delle garanzie politiche fornite" dalle autorità francesi in merito al fatto che esse "garantiscono appieno l'attuazione efficace e non discriminatoria della legislazione UE, nel rispetto dei trattati e della Carta dei diritti fondamentali dell'UE"(1), anche durante il periodo di applicazione della circolare del 5 agosto mirante esplicitamente all'espulsione dei Rom - e ciò nonostante il fatto che alcune ONG hanno fornito alla Commissione elementi di prova della natura etnica e razzista delle espulsioni e che il Parlamento europeo ha esortato la Commissione ad intervenire presso le autorità francesi anche per motivi di discriminazione.

Secondo informazioni recentemente apparse nei media, la gendarmerie francese gestisce una base dati chiamata "MENS"(2), dedicata prevalentemente ai Rom. Diverse ONG hanno presentato una denuncia per creazione di una base dati illegale e non dichiarata per la conservazione di "dati personali connessi all'origine razziale ed etnica" e hanno annunciato ulteriori ricorsi presso la Commissione nazionale per la protezione dei dati(3) e l'Alta autorità contro le discriminazioni e la parità(4), mentre le autorità francesi negano l'esistenza di tale base dati. In precedenza, il ministro per l'immigrazione aveva anche annunciato l'inserimento dei dati biometrici dei Rom espulsi nella base dati OSCAR(5); le basi EDVIGE/EDVIRSP(6)

sono in fase di creazione, e si riferisce che anche i Paesi Bassi e altri paesi dell'Unione europea stiano registrando dati di natura etnica e razziale, mentre l'Italia ha rifiutato ai Rom l'accesso ad alloggi sovvenzionati. In questo contesto, e senza averne informato il Parlamento, il Consiglio sta discutendo un progetto di conclusioni volte a colpire "i gruppi criminali mobili (itineranti)", nel quale viene utilizzata una terminologia ambigua.

La Commissione ha ricevuto le informazioni richieste dalle autorità francesi, nonché informazioni in merito all'esistenza di tali basi dati, alla loro natura, finalità, utilizzazione e conseguenze, in virtù del principio di leale cooperazione?

Quali iniziative intende adottare in relazione a ulteriori prove della discriminazione dei Rom e della violazione di norme nazionali ed europee sulla protezione dei dati, nonché rispetto alle informazioni ricevute dalle ONG sul trattamento discriminatorio e l'espulsione dei Rom in Francia e in altri Stati membri?

Di quali altre prove ha bisogno la Commissione per intervenire anche sulla violazione del divieto di discriminare in base alla razza e all'origine etnica?

Può la Commissione fornire informazioni sulle iniziative sui Rom attuate dall'UE e dalle istituzioni europee?

(1) http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/10/1207
(2) "Minoranze Etniche Non Sedentarie", controllata dall'Ufficio centrale contro la criminalità itinerante (OCLDI).
(3) CNIL.
(4) HALDE.
(5) In francese "Outil de Statistiques et de Contrôle de l'Aide au Retour", Strumento per le statistiche e il controllo dell'assistenza al ritorno, che conserva una fotografia digitale e dieci impronte digitali; l'esistenza di un'altra base dati (STIC-Canonge) che raccoglieva dati basati sull'appartenenza etnica e razziale era stata rivelata nel 2009 da una relazione parlamentare.
(6) Exploitation documentaire et valorisation de l'information générale / Exploitation documentaire et valorisation de l'information relative à la sécurité publique.
Lingua originale dell'interrogazione: EN

Il dibattito e la risposta della Commissione: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=CRE&reference=20101019&secondRef=ITEM-017&language=IT