mercoledì 2 settembre 2009

Vattimo:"L'appello dei giuristi a Strasburgo. Il Parlamento deve sapere delle 10 domande"

Ecco l'intervista che ho rilasciato a Repubblica, pubblicata oggi, mercoledì 2 settembre 2009, pagina 2. Tra poco porterò il caso italiano al Parlamento europeo, intervenendo alla Commissione
Cultura e Istruzione.

Vattimo: "L'appello dei giuristi a Strasburgo. Il Parlamento deve sapere delle 10 domande"
L'eurodeputato: minacciata la libertà di espressione, accadono cose aldilà del bene e del male

ROMA «Porterò l'appello dei giuristi per la libertà di stampa al Parlamento europeo assieme alle dieci domande contro le quali Berlusconi ha fatto causa». Il filosofo Gianni Vattimo, eurodeputato eletto nelle liste dell'Italia dei Valori, ha preso la decisione dopo aver ascoltato a Radio Radicale la registrazione del dibattito a Genova con il direttore di Repubblica, Ezio Mauro.

Perché questa iniziativa, professore?
«Voglio che il Parlamento sia informato. In Italia stanno accadendo cose al di là del bene e del male. Perciò presenterò l'appello di Cordero, Rodotà e Zagrebelsky in Commissione Cultura domani stesso (oggi per chi legge - ndr)».

Che cosa si aspetta?
«Francamente non lo so perché i poteri del Parlamento europeo e delle commissioni sono molto limitati. Ma ormai libertà e informazione coincidono totalmente. Nessuno oggi ti minaccia di arresto per le tue idee, semmai ti priva di notizie, manipola l'informazione, ti fa credere di essere libero di pensarla come vuoi, ma decide l'ammissibilità di cose che si possono sapere e cose che non si devono sapere, pretende persino di stabilire la liceità delle domande da porre, e infine arriva ad intimorire e intimidire chi esce dallo schema».

Vuole lanciare l'allarme sul caso italiano?
«La minaccia, in Italia è particolarmente acuta. Ma il problema ma non è soltanto nostro. Riguarda l'Europa e il mondo, per questo trovo giusto far conoscere l'appello dei tre giuristi».

E della minaccia di bloccare l'EU se i portavoce non smettono di criticare l'Italia, cosa pensa?
«Mi sembra la conferma che Berlusconi si sente alle corde e diventa imprudente e violento. Cercherà di usare i servizi segreti e qualunque cosa. Si sente minacciato, evidentemente, dietro una compattezza della maggioranza che è tutta apparenza, e se ne esce con sciocchezze incommentabili».

(intervista di l.n.)

6 commenti:

albe^_^ ha detto...

"Lanciare l'allarme"... Come se la situazione non fosse già al limite da PARECCHI ANNI! Mi domando come l'Europa abbia da criticare la Turchia e appaia fin troppo morbida con noi... Non vedono o non vogliono vedere? Mi domando cosa debba succedere di ancora più eclatante per avere una risposta 'decisa' dall'Europa...

Anonimo ha detto...

Caro Vattimo,

come giudica possibile che una persona che si professa comunista possa indirizzare la sua voce attraverso l'azione politica di un partito come l'Italia dei Valori il quale rappresenta, nell'epoca recente, uno delle espressioni più intense di populismo e demagogia? L'implicita equivalenza comunismo = antiberlusconismo non le pare gravemente insufficiente, equivoca e, in ultima analisi, debolissima? Grazie, Raimondo

albe^_^ ha detto...

@Raimondo: provo a rispondere io. Forse perché al momento risulta il partito più credibile per portare avanti anche quelle "ideologie" (caspita che termini!)?

Anonimo ha detto...

Caro Albe,
è lo stesso Vattimo, professandosi comunista, a tirare in ballo quelle che tu timidamente chiami ideologie. Il concetti fondanti il comunismo dispongono oramai di un significato e di una portata precisi, seppure non univoci. Non capisco in quali termini un partito giustizialista, populista, un partito che in Europa aderisce al gruppo dei LIBERALI (ELDR) possa anche solo vagamente aderire a certe istanze. Per questo mi permetto di giudicare quella di Vattimo come una scelta di opportunismo e puro protagonismo, non troppo diversa da quelle operate da personalità politiche rispetto alle quali lo stesso Vattimo si picca di rappresentare un'alternativa.
Raimondo

Gianni Vattimo ha detto...

Non rispondo con un nuovo commento, perché finirei col ripetermi troppe volte, lascio che siano quelli già scritti su questo blog a parlare (ad esempio quello che ho scritto sulla provocazione di Agnoletto), e che ognuno continui a pensarla come vuole, naturalmente. Capisco che si possa discutere criticamente la mia scelta, ma devo dire che i primi tempi al Parlamento mi confortano, e mi inducono a pensare che avevo ragione a fidarmi della libertà che l'Idv e l'Alde mi avrebbero lasciato, essendo stato eletto da indipendente. Non solo: finora, in fondo, quella libertà non ho neanche dovuto usarla. Le iniziative di cui il sottoscritto "comunista" è stato protagonista sono state pienamente concordate con il gruppo. Forse non sarà sempre così, riparliamone tra un po'. Ma la scelta fatta (da me e dal gruppo) mi sembra possa dare buoni frutti. Tanto più che la vittoria schiacciante dei popolari alle elezioni, e la barbarie del caso italiano (liberiamoci di Berlusconi e della presa della sua mentalità sugli Italiani, poi potremo anche permetterci di declinare il futuro democratico in un senso o nell'altro), spingono necessariamente, oltre che strategicamente, i liberali verso sinistra. Grazie comunque dei vostri commenti, anche delle critiche. Seguo, seguo tutto...

Anonimo ha detto...

Caro Vattimo,
grazie per la sua risposta. Comprendo la sua idea di utilitarismo politico ma non la condivido affatto. Tra l'altro, mi sono permesso di chiamarla "comunista" (dovrei usare le doppie virgolette, le mie per citare le sue) non tanto per le idee che esprime, quanto per il fatto che così è scritto sulla sua pagina di Facebook alla voce "orientamento politico". E di questi tempi, ne converrà, è una professione di fede tra le più solide e attendibili.
Raimondo