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martedì 26 aprile 2011

Risposta a Giovanardi su Ikea, famiglia e costituzione

Giovanardi: Su Ikea contro di me manganellatori verbali

Roma, 24 apr. (TMNews) – “Ai vari Merlo che usano l'insulto come arma polemica nella migliore tradizione dei manganellatori verbali fascisti, osservo che ho giurato fedeltà alla Repubblica e di osservare lealmente la Costituzione, come ho spiegato dieci giorni fa a Klaus Davi che mi ha chiesto una opinione sui manifesti dell'Ikea”. Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, torna con una nota sulle polemiche nate dalle sue critiche alle pubblicità che recano l'immagine di una coppia gay ('Siamo aperti a tutte le famiglie').

“Il rispetto per ogni forma di orientamento sessuale e di solidarietà per tutti coloro che sono oggetto di violenza fisica o verbale – si legge nella nota – è cosa ben diversa dalla difesa di un principio cardine del nostro ordinamento che lobby potenti vogliono azzerare parificando la famiglia della Costituzione a qualsiasi forma di convivenza, come Gianni Vattimo onestamente rivendica su Repubblica”.

La risposta di Vattimo

Grazie all'on. Giovanardi per avermi riconosciuto l’onestà: effettivamente mi sembra ovvio (e confermato anche da gente più esperta di me) che i padri costituenti pensassero alla famiglia nei termini del lessico dell'epoca (lo stesso per il quale, come si leggeva nei riti religiosi e civili del matrimonio, il marito è il capo della famiglia...). Ciò non esclude che la Costituzione possa essere letta anche alla luce di costumi che nel frattempo si sono evoluti: chiamare famiglia anche le unioni omosessuali sarebbe solo un modo di tener conto di come questi costumi si sono trasformati. Perché non farlo? Giovanardi è partigiano del cosiddetto “diritto naturale” in cui crede, o finge di credere, ormai solo la Chiesa Cattolica, che in tal modo ritiene di poter obbligare tutti, anche i non credenti, alle proprie norme (se sei umano, devi pensare come il papa sul matrimonio, la contraccezione, ecc.). Chiamare famiglie anche quelle non fondate sul matrimonio come la Chiesa non vuole, non viola nessun diritto sancito dalla Costituzione; non è vero che così facendo si reca danno alle famiglie “vere”, come sempre la Chiesa vuol far credere. Gli operai dell’ultima ora, caro cattolico Giovanardi, ricevono legittimamente lo stesso salario degli altri..

Ma ciò che, “onestamente”, non avevo detto a La Repubblica, e avrei dovuto dire, è che una difesa della famiglia che viene da un esponente della maggioranza di governo, dunque da un difensore della mignottocrazia berlusconiana, farebbe ridere se non fosse un sintomo della tragicità della situazione italiana. E non dica Giovanardi che la mania puttanesca di uno come Berlusconi è un puro accidente, un affare privato del medesimo, che non mette in discussione la sacralità della famiglia eterosessuale e monogamica. Prostituzione, ipocrisia, prossenetismo, giù giù fino alla pedofilia (di parte) del clero (ma non era pedofilia anche quella di cui è stata vittima, più o meno innocente, Ruby?) sono chiaramente collegate alla repressione sessuale, e sociale (per i ricchi le puttane si chiamano escort), che impera ancora nell'Italia ufficiale, di Giovanardi appunto. E infine, una bella legge contro l'omofobia sarebbe davvero contro la Costituzione che Giovanardi dice di voler difendere? Ma sostenerla sarebbe per lui una questione di chiaro conflitto di interessi…

Gianni Vattimo, 26 aprile 2011

domenica 24 aprile 2011

“Governo asservito al Vaticano e l'Europa è sempre più lontana”

“Governo asservito al Vaticano e l'Europa è sempre più lontana”

di Paola Coppola, La Repubblica, 24 aprile 2011

Gianni Vattimo: a caccia di una manciata di voti. Il problema è che in Italia manca una legge anti omofobia, che punisca severamente questi atteggiamenti odiosi. Andrebbe approvata urgentemente

ROMA - «È una polemica pretestuosa, che punta a guadagnare una manciata di voti nel mondo cattolico. L’ennesimo affondo di un governo che pretende di definire le cose come meglio crede e che sul fronte dei diritti civili è rimasto indietro rispetto all’Europa».

Il filosofo Gianni Vattimo, dichiaratamente omosessuale, non ci sta all’intemerata contro lo spot Ikea che ritrae una coppia gay da parte del sottosegretario alla Famiglia, Carlo Giovanardi.

«È un attacco che fa appello a un’antropologia biblica - replica - che non rispecchia il concetto reale di famiglia nelle sue diverse accezioni e che è più arretrato anche di certe posizioni di parte del mondo cattolico».

Giovanardi legge lo spot che recita “Siamo aperti a tutte le famiglie” come un attacco alla Costituzione: che ne pensa?

«Sulla definizione di famiglia il dibattito è aperto. E la stessa Costituzione la definisce come “società naturale fondata sul matrimonio” ma non specifica che si tratta di quello tra uomo e donna. Se i padri costituenti pensavano alla famiglia tradizionale, oggi quel concetto andrebbe rivisto».

A due giorni dall’aggressione alla deputata Pd, Paola Concia e alla sua compagna, a due passi da Montecitorio, finisce nel mirino lo spot di una coppia mano nella mano...

«Il problema è che in Italia manca una legge contro l’omofobia che punisca severamente questi reati odiosi. Esiste una legge che punisce le offese razziste, ma non un provvedimento in grado di fermare la deriva di insulti contro i gay, che andrebbe urgentemente approvato».

Giusto dunque inserire nella pubblicità del colosso svedese anche la famiglia formata da due persone dello stesso sesso?

«Sì, lo spot intercetta una fetta di mercato feconda, perché disposta a spendere: così “l’antropologia ikeica” dimostra di essere più avanti di un paese asservito al Vaticano».