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venerdì 26 marzo 2010

Il mio voto per le Elezioni del Consiglio regionale del Piemonte: Mariacristina SPINOSA

Alle Elezioni di domenica prossima, il mio voto per la scelta dei Consiglieri regionali andrà a Mariacristina SPINOSA, candidata a Torino e provincia nella lista dell’Italia dei Valori.

Mariacristina SPINOSA non solo è una donna, il che non è certo merito suo (e tuttvia in tempi di difficile affermazione dei pari diritti anche questo conta); ma è una donna ricca di cultura, avendo vissuto in paesi diversi imparandone le lingue e i costumi, e capace di fare tesoro di questa cultura traducendola in posizioni politiche aperte e attente ai diritti civili: delle minoranze, degli immigrati, degli stranieri in genere, di tutti i “diversi” che proprio come tali hanno bisogno di politici che li comprendano e difendano dai non rari soprusi delle maggioranze. Si presenta alle Elezioni Regionali del Piemonte nella lista di Italia dei Valori di Torino e provincia, mettendo il proprio impegno sotto la bandiera della difesa rigorosa della legalità e della Costituzione, minacciata oggi da troppe forze che vogliono ridurla a strumento del dominio di gruppi interessati solo alla difesa dei propri privilegi. Mariacristina si batte contro il nucleare (inutile, costoso e dannoso alla salute delle future generazioni), contro la privatizzazione dell’acqua (un pericolo imminente e molto vicino, se non si batte il Governo della destra), per i diritti fondamentali che sono anche di competenza della Regione: scuola, sanità, abitazioni a prezzi accessibili per tutti, difesa dell’ambiente dagli scempi della speculazione edilizia, mobilità urbana e interurbana che guardi soprattutto alle esigenze di chi si sposta quotidianamente per lavoro. Il lavoro, del resto, è al entro del suo programma, che intende spingere le politiche regionali verso una larga riqualificazione delle industrie piemontesi in vista di una produzione “verde” che aiuti sia a vincere la disoccupazione ormai endemica, sia a offrire sempre nuove possibilità per la difesa e il miglioramento (ecologia, energie rinnovabili, assistenza alle persone sfavorite) della qualità della vita. È il mio candidato ideale, che voterò e cercherò di far votare da tutti quelli a cui posso far arrivare la mia voce.

Potete visitare il suo sito internet per conoscerla, parlarle e incontrarla. Per votare Mariacristina, a Torino e provincia, potete fare una croce sul simbolo dell'Italia dei Valori e scrivere “SPINOSA” sulla riga a fianco.

martedì 9 marzo 2010

Quale istruzione per quale società?

Giovedì 11 marzo 2010, ore 21.00
presso la sede elettorale di Mariacristina Spinosa,
Via Principessa Clotilde 38/40 (ang. Via Vagnone), Torino

Incontro pubblico sul tema
QUALE ISTRUZIONE PER QUALE SOCIETÀ?

Interventi di

Mariacristina Spinosa
consigliere regionale del Piemonte Italia dei Valori
Scuola bene collettivo fondamentale: un diritto di tutti un dovere per tutti

Gianni Vattimo
filosofo ed europarlamentare Italia dei Valori
Il valore dell’istruzione in un paese democratico: quel che sta accadendo in Italia, quel che accade in Europa

Giuseppe Bertero
dirigente scolastico Liceo Artistico R. Cottini - Torino
Gli insegnanti: risorsa o spreco?

Teresa Olivieri
segretaria provinciale Cisl Scuola
Il quadro attuale della scuola pubblica e le prospettive di sviluppo del paese

PER INFO: 333-7248215 011/484794 contattami@cristinaspinosa.it

sabato 27 febbraio 2010

CITTA(DINI) IN CONFLITTO E CITTÀ IN ASCOLTO

Invitiamo tutti voi al seguente dibattito pubblico:


CITTA(DINI) IN CONFLITTO E CITTÀ IN ASCOLTO
SABATO 27 FEBBRAIO 2010
dalle 17.30 alle 19.30
sala PASQUALE CAVALIERE
VIA PALAZZO DI CITTÀ 14 TORINO


Interventi di

Gianni Vattimo, filosofo ed europarlamentare Italia dei Valori
“Postmodernità, cittadinanza e conflitto”

Mariacristina Spinosa, consigliere regionale del Piemonte Italia dei Valori
“Siamo davvero tutti uguali in dignità e diritti? “

Alberto Quattrocolo, Presidente Associazione Me.Dia.Re.
“Conflitti, paure, solitudini, insicurezze e… qualcuno in ascolto”

Maurizio Cossa, Avvocato e Coordinatore IV Commissione Circoscrizione I
“Conflittualità in ambito legale e scarsità di risposte del sistema giuridico”

Modera l’incontro Maurizio D’Alessandro, Socio dell’Associazione Me.Dia.Re.



Informazioni:
Associazione Me.Dia.Re. Mediazione Dialogo Relazione
333-7248215 011/484794 contattami@cristinaspinosa.it

lunedì 22 febbraio 2010

L′Italia sarà mai uno Stato laico?

Riporto qui le riflessioni dell'amica Mariacristina Spinosa (consigliera regionale, come sapete, e candidata alle Elezioni regionali del 28-29 Marzo) sul tema trattato insieme nel corso del dibattito “L’Italia sarà mai uno stato laico?” (giovedì 18 febbraio presso la Sala delle Tessitrici, Ex Cisap, di Collegno. Segue un video dell'incontro.


Perché questa serata? Perché ad un anno dalla morte di Eluana Englaro, continua ad essere molto acceso il dibattito politico sui temi del testamento biologico, dell'aborto, del rapporto Stato-Chiesa e della libertà di religione, dell'unione regolamentata delle coppie di fatto ed omosessuali, della RU486, della legge 40.

La serata è stata l’occasione per dibattere sui passi realmente compiuti in direzione di una piena laicità del nostro Stato e sulle tante barriere ancora da abbattere affinchè la nostra società possa definirsi una società libera, in cui ogni individuo possa godere appieno dei propri diritti. Di seguito alcune riflessioni della consigliera Spinosa, che sono state da spunto per la serata del 18 febbraio.

“La Costituzione italiana all’articolo 7 recita: “Lo Stato e la Chiesa sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”.
Dunque, si definisce Stato laico uno Stato che agisce con imparzialità nei confronti delle fedi religiose dei cittadini, uno Stato che sa difendere e salvaguardare la libertà di coscienza di ciascun cittadino.
Quindi nessuno dovrebbe imporci di vivere la libertà di coscienza o di non viverla.
Qualunque ente esterno, sia questo laico o religioso, pretenda di garantirla di fatto la nega.
Quando parlo di libertà di coscienza mi riferisco alla libertà, di ciascuno di noi, di autodeterminarsi, cioè alla nostra capacità di scegliere autonomamente ed indipendentemente.

Qui mi collego a due temi, molto dibattuti, e da me molto sentiti, in quanto donna: l’aborto e la procreazione assistita.
La legge 194 sull’aborto ha subito e continua a subire dure critiche e svariati tentativi di revisione, ma in più di trent’anni ha contribuito a salvare migliaia di donne da uno squallido destino fatto di aborti clandestini ed elevati rischi per la salute delle donne stesse.
Non c’è bisogno di ricordare che l’aborto è un lutto e che nessuna donna se lo augura. Non c’è bisogno di ricordare che, a distanza di 32 anni dalla 194, l’aborto è un male estremo, ma necessario al quale ricorrere nel caso in cui la vita del nascituro o della madre siano compromesse, per motivi psicologici, biologici, sociali.

In ogni caso si tratta, sempre e comunque, di una scelta, di quella autodeterminazione dell’individuo cui facevo riferimento prima: la donna deve poter scegliere autonomamente ed indipendentemente della propria vita e della vita del figlio che porta in grembo, senza condizionamenti esterni, senza imposizioni dall’alto, senza nessun richiamo a questa o a quella fede religiosa.

Per quanto concerne, invece, la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita (PMA), l’Italia continua a rimanere un fanalino di coda, sebbene siano passati 5 anni dalla sua approvazione.
Nei Paesi europei e negli Stati Uniti si assiste ad un continuo miglioramento delle performance delle tecniche di procreazione medicalmente assistita con una graduale, costante diminuzione delle principali complicanze, in particolare quelle legate alle gravidanze multiple, considerate dagli esperti come particolarmente rischiose.

In Italia, purtroppo, si è in netta controtendenza e non si registra alcun passo in avanti. Anzi, si continua ad assistere all’esilio forzato di coppie in cerca di un figlio, di continua ad assistere a viaggi della speranza all’estero, in particolare verso Spagna, Russia, Romania per ovviare ai divieti della legge 40, primo fra tutti il divieto di congelamento degli embrioni e l’obbligo di fertilizzare solo tre ovociti.

In Italia, inoltre, la legge vieta la diagnosi pre-impianto e resta irrisolto anche il nodo delle coppie portatrici di patologie genetiche.
Difendere la vita significa anche diminuire sensibilmente, attraverso una legge più completa ed organica, attraverso una legge chiara e che funziona, la mortalità prenatale, i ricoveri nelle rianimazioni neonatali, le percentuali di paralisi cerebrale e soprattutto i costi economici.

Ho voluto portare questi due esempi per rimarcare quanto la scelta dell’individuo prescinda da tutto, quanto la volontà di ciascun individuo debba essere rispettata. Auspicare ad una società laica, e non laicista, significa garantire a ciascuno di noi la piena libertà ed autonomia, così come previsto tra l’altro dalla nostra Costituzione. Auspicare ad una società laica significa garantire a ciascun individuo la libertà di scegliere, non che qualcuno lo faccia per noi.

Per farlo, però, occorre che certe ingerenze non siano più tollerabili, soprattutto in una democrazia che si definisce tale come la nostra. La presidente Bresso, riferendosi al caso di Eluana Englaro, diceva che esiste un’etica che impone il rispetto delle persone, ma aggiungo io il rispetto anche delle scelte di queste persone e della dignità stessa delle persone.

In Italia assistiamo ogni giorno a qualche fuga: fughe di cervelli, fughe per avere un figlio, fughe per coppie di fatto che vogliono diritti e riconoscimenti che ad oggi non hanno, fughe per lavorare in maniera dignitosa, fughe per morire.
Tutto ciò è triste, molto triste. E lasciare che altri Paesi concedano quello che il nostro Paese è incapace di concedere sarebbe un modo non solo triste ma anche vile per mettersi la coscienza a posto e per fuggire dalle proprie responsabilità. E se ciò accadesse per il nostro Paese sarebbe l’ennesima, triste sconfitta”.


domenica 21 febbraio 2010

Appello per il voto disgiunto.

Appello per il voto disgiunto.

Con che faccia il comunista Chieppa si presenta nel listino (il meccanismo che garantisce l’elezione, senza preferenze, se vince il capolista) insieme alla zarina della Tav Mercedes Bresso? I comunisti, e tutta la sinistra ancora degna del nome, hanno la possibilità del VOTO DISGIUNTO: per il Consiglio, la candidata dell’IdV Mariacristina Spinosa; per la presidenza, il candidato di qualche lista di sinistra (Ferrando?), ma mai la zarina della cosca affaristica della TAV.
Gianni Vattimo, Deputato Europeo IdV

mercoledì 17 febbraio 2010

L'Italia sarà mai uno Stato laico?

Giovedì 18 febbraio, alle ore 21, parteciperò al dibattito "L'Italia sarà mai uno Stato laico? Ad un anno dal caso Englaro". L'incontro si svolgerà a Collegno (To) presso la Sala delle Tessitrici (ex-CISAP) di corso Francia 169. Ne parlerò con Mariacristina Spinosa (Consigliere Regionale dell'Italia dei Valori in Piemonte), Maria Torre Criniti (Consigliere Comunale dell'Italia dei Valori a Collegno) e Roberto Mazza (responsabile del partito a Collegno).
Ecco qualche stralcio del comunicato stampa:

Ad un anno dal "caso" Englaro, continua ad essere acceso il dibattito sui temi del testamento biologico, dell'aborto, del rapporto Stato-Chiesa e della libertà di religione, dell'unione regolamentata delle coppie di fatto ed omosessuali, della RU486, della legge 40.
Quali passi sono stati compiuti in direzione di una piena laicità del nostro Stato? Quali le barriere da abbattere affinchè la nostra società possa realmente definirsi una società libera?
Ne discuteranno GIOVEDI' 18 FEBBRAIO, a partire dalle ore 21, a COLLEGNO, la consigliera regionale del Piemonte Mariacristina SPINOSA e l'eurodeputato e filosofo Gianni VATTIMO.

martedì 2 febbraio 2010

Inaugurazione della sede del comitato elettorale di Mariacristina Spinosa


Un'occasione per vederci... tra un viaggio (di lavoro!) negli Usa e il congresso dell'IdV.
Giovedì, a Torino, in via Principessa Clotilde 38/40(angolo via Vagnone): inaugurazione della sede elettorale di Mariacristina Spinosa (http://www.cristinaspinosa.it/news.php?id=421), Consigliera regionale del Piemonte, e presentazione di qualche iniziativa a venire. Due buone ragioni per non mancare.
Vi attendo per una chiacchierata con aperitivo.
GianniV.

domenica 20 dicembre 2009

Casa Europa (interviste)

Interviste a me, a Giorgio Schultze (portavoce della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza) e Mariacristina Spinosa (Consigliera Regionale del Piemonte).

sabato 12 dicembre 2009

"CASA EUROPA": Convegno internazionale a Torino, 18-19 dicembre 2009 (volantino e programma scaricabili)

CASA EUROPA
CASA EUROPA

Verso un nuovo modello di convivenza,
tra solidarietà e libertà
Convegno internazionale
Consiglio regionale del Piemonte – Palazzo Lascaris, Via Alfieri 15 (Torino)


Venerdì 18 dicembre 2009

ORE 15,00: “ATTUALITÀ E PROGETTUALITÀ DEL MODELLO EUROPEO”
Apertura dei lavori
Gianni Vattimo (Filosofo, Deputato al Parlamento europeo)
Relazioni
Umberto Morelli (Docente di Storia dell’integrazione europea, Università di Torino): “L’avanguardia europea, all’interno come all’esterno: il progetto politico e una nuova concezione della sicurezza”
Luciano Gallino (Sociologo, Università di Torino): “Riforma dell’architettura finanziaria: proposte non ortodosse per l’Unione europea”
Coffee break

ORE 16,30: “L’EUROPA CHE CI ATTENDE”
Relazioni
Sonia Alfano (Deputato al Parlamento europeo; diretta streaming): “Migliori e peggiori prassi: politica e giustizia, modello europeo e caso italiano”
Giorgio Schultze (Portavoce europeo della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Movimento Umanista): “L’Europa rimossa: confini e conflitti. La chance del Mediterraneo”
Conclusioni di Antonio Di Pietro (Presidente dell’Italia dei Valori, Deputato al Parlamento italiano)
Dibattito

Sabato 19 dicembre 2009

ORE 9,00: “IL MODELLO EUROPEO TRA DIMENSIONE INTERNA E DIMENSIONE ESTERNA”
Relazioni
Mariacristina Spinosa (Consigliera Regionale del Piemonte): “L’Unione Europea come attore globale: politiche di sicurezza, democrazia e diritti umani”
Leoluca Orlando (Vicepresidente ELDR, Deputato al Parlamento italiano): “Identità e convivenza”
Dibattito e Coffee break

ORE 11,00: “LA SFIDA DELL’EUROPA”
Tavola rotonda
Gianni Vattimo (Filosofo, Deputato al Parlamento europeo)
Fernando Savater (Filosofo, Università dei Paesi Baschi)
Coordina Federico Vercellone (Filosofo, Università di Torino)
Dibattito
Ore 13,00: Chiusura dei lavori
***
La cittadinanza è invitata a partecipare
Organizzazione:
Segreteria di Gianni Vattimo in Italia
+39.338.1292352 +39.349.7841361
gianni.vattimo@europarl.europa.eu
http://www.giannivattimo.blogspot.com/
***
Cari amici,

È con vero piacere che invito voi tutti a partecipare a un convegno internazionale (con sede a Torino) da noi organizzato con il sostegno del gruppo Alde, l’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa, di cui l’Italia dei Valori e noi parlamentari europei eletti in quelle liste facciamo parte.
Si tratta di un convegno aperto (tutta la cittadinanza è invitata), di informazione e discussione sul tema del “modello europeo”. Il titolo “Casa Europa”, di gorbacioviana memoria, deriva da un articolo che scrissi per La Stampa il 31 maggio 2003, giorno nel quale (i tempi erano quelli dell’allargamento ai paesi dell’Est e della discussione sulla possibile costituzione europea) alcuni intellettuali europei (tra questi Habermas, promotore dell’iniziativa, Savater, Derrida, Eco, io stesso) pubblicavano, ciascuno su un grande organo di stampa del proprio paese, articoli ed editoriali sulla struttura e la vocazione “identitaria” dell’Unione europea a confronto con le istanze provenienti dal mondo della cultura e dalla società civile. Nel mio articolo discutevo questioni ancora di attualità, dall’allargamento alla Costituzione europea, dalla politica estera comunitaria alla “identità condivisa” eventualmente propria di quel progetto sempre in fieri (di una progettualità mai conclusa, per così dire) che è il processo d’integrazione europea.
Ci proponiamo allora, a sei anni di distanza, in occasione del Trattato di Lisbona e di una crisi economico-finanziaria senza precedenti, di riaggiornare quelle riflessioni, di pensare la specificità storica dell’Unione Europea e di valutare le potenzialità future del tanto declamato “modello europeo”. Un modello sempre (più) in bilico, per svariate ragioni; ma anche un modello che può tornare al centro della scena, quella continentale come quella internazionale, a patto che l’Europa riesca a compiere quel salto di qualità che in tempi ormai lontani, veri e propri alfieri del processo d’integrazione quali Altiero Spinelli invocavano per un futuro migliore, di pace, di convivenza libera e solidale. Quel salto di qualità che ancora oggi, l’Europa non ha compiuto, e che nell’attuale contesto globale, e forse è l’ultima occasione, è chiamata a compiere.
Ne discuteranno con voi, oltre al sottoscritto, intellettuali, militanti e rappresentanti politici che hanno a cuore il modello europeo, quello del passato, quello del presente e quello che verrà. Umberto Morelli, federalista, storico del processo d’integrazione europea, tratterà i temi dell’integrazione politica, e non solo economica, dell’Europa, nonché la novità rappresentata dal Trattato di Lisbona in tema di politica estera e di sicurezza comune, destinata a diventare una politica di solidarietà tra gli stati membri e di promozione dei diritti umani e dello sviluppo anche all’esterno. Un tema, quello dell’Europa come attore globale, sul quale tornerà Mariacristina Spinosa, consigliera regionale del Piemonte, impegnata dal basso, per così dire, a promuovere quelle stesse politiche delle quali l’Europa di Lisbona dovrà farsi protagonista sulla scena globale.
A Luciano Gallino, sociologo noto a voi tutti, spetta il compito di riflettere sulla riforma dell’architettura finanziaria internazionale, e sul contributo che un’Europa più coraggiosa, rispetto a quella che affronta timorosa i guasti della crisi economica e con maggior timore ancora le questioni dell’ordine economico internazionale, potrà dare alla risoluzione degli squilibri globali. Giorgio Schultze, portavoce della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, discuterà delle prospettive di un’integrazione più ampia e solidale, che coinvolga l’area mediterranea, e dei conflitti che in essa si svolgono, che l’Europa tende colpevolmente a lasciare ai suoi margini.
Sonia Alfano, deputata europea, tratterà il tema delle migliori prassi, uno dei cardini del modello europeo (almeno tale dovrebbe essere), e in particolare la questione dei rapporti tra politica e giustizia, facendo riferimento al triste caso italiano e al contributo che l’Europa può fornire per un’Italia che non solo non fa onore al continente, ma che anzi è in grado di minare alle fondamenta il processo stesso di coesistenza europea. Ad Antonio Di Pietro toccherà il compito di riflettere sull’”Europa che ci attende” (o forse non ci attende), sull’Europa che chiama l’Italia, come ogni altro suo paese membro, a un’assunzione di responsabilità nei confronti degli impegni che il nostro paese ha accettato di onorare fondando la nuova entità politica europea. Del modello europeo, di un modello che deve coniugare in modo nuovo l’identità del continente europeo e le esigenze sempre più complesse di una convivenza sempre più problematica, discuterà Leoluca Orlando, vicepresidente del Partito europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori. Una convivenza difficile, che tuttavia l’Europa deve necessariamente garantire adottando standard sociali elevati, nei confronti di chi già abita la casa europea come in quelli di coloro che sono, e saranno, i nostri nuovi inquilini, provenienti da altri paesi.
La tavola rotonda (coordinata dal filosofo e amico Federico Vercellone) che animerò con Fernando Savater, filosofo di fama internazionale e attento “osservatore partecipante” del progetto d’integrazione europea, verterà sul tema della sfida, del coraggio. Il coraggio di un’Europa che deve guardare al futuro, più che al passato, che sappia lasciarsi alle spalle le tradizionali diatribe sulle origini e adotti un atteggiamento responsabile nei confronti del mondo che verrà. Un’Europa che sappia rispondere con lungimiranza ed efficacia alle aspettative di tutti noi, che svolga, perché no, una vera e propria funzione di avanguardia, anche in campo internazionale. Un’Europa che sappia essere “casa”, aperta agli altri cittadini della città mondiale. Una casa che spinga il mondo attuale a trarre esempio di quanto di buono in essa, e per suo tramite, può accadere non solo per i suoi ma per tutti gli abitanti della società globale; una casa di cui il mondo futuro che vogliamo, un mondo di cittadini responsabili, possa essere fiera.
Gianni Vattimo

(Per stampare locandina e programma del convegno, cliccate su "view mode" e selezionate "book")

Locandina Convegno Casa Europa


Programma Convegno Casa Europa