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mercoledì 15 gennaio 2014

Avventure di un politico trombando

di Gianni Vattimo
 
 
Dunque: sei un professore universitario che a un certo punto, dieci, no venti anni fa, ha deciso di "scendere"(?) in politica. Comincia dal PdS. Veltroni lo fa eleggere al Parlamento europeo, come indipendente. Ma ha un certo gruzzolo di voti anche suoi, diciamo un quattro o cinquemila, di persone che lo conoscono per la sua precedente attività come autore di libri di filosofia, docente, giornalista, cattolico militante, esponente dei movimenti  LGBT, a cui si aggiungono (a memoria) un cinquantamila voti del partito.

giovedì 11 aprile 2013

Cristina Kirchner riceve Gianni Vattimo

da Télam
Clique aquí por el link en español

                                                           Fonte: Télam    

La Presidente dell' Argentina Cristina Fernández de Kirchner ha ricevuto al Palazzo del Governo di Buenos Aires (la Casa Rosada) il filosofo italiano Gianni Vattimo, parlamentare europeo e professore emerito di Filosofia Teoretica presso l'Università di Torino.


lunedì 8 aprile 2013

Abal Medina presenta al pensador italiano Vattimo

por Gente BA


El jefe de Gabinete, Juan Manuel Abal Medina, presenta el jueves a las 19 en la Casa Nacional del Bicentenario al filósofo italiano Gianni Vattimo, quien brindará una conferencia sobre su libro "Della realtà" (De la realidad) y luego una serie de conferencias y charlas políticas hasta el 12.


Juan Manuel Abal Medina, Jefe de Gabinete de Argentina

El pensador italiano fue invitado por la Asociación de Docentes de la UBA (ADUBA) y la Federación de Docentes de las Universidades (FEDUN), cuyo  secretario general, Daniel Ricci, participará del evento en Riobamba 985, Ciudad de Buenos Aires.

lunedì 28 gennaio 2013

L'Europa è casa tua



L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e il Miur lanciano il concorso sull’Europa dedicato agli studenti

Dove è l’Europa? Quanto è lontana da noi? Quali sono le differenze tra noi e gli altri cittadini europei? Quali diritti acquisiamo in qualità di appartenenti all’Unione Europea? Il concorso “L’Europa è casa tua”, bandito dall’ Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è un chiaro invito a trovare risposte alle questioni sollevate utilizzando diverse declinazioni artistiche.

giovedì 29 novembre 2012

"Sólo un comunismo débil puede salvarnos"


La Vanguardia, 29 novembre 2012
Intervista a Gianni Vattimo
di Vìctor-M. Amela


De verdad es comunista?
¿Qué otra cosa se puede ser, tal como van las cosas?

El comunismo dejó 70 millones de muertos...
No fue el comunismo.

¿Qué, entonces?
El industrialismo. Lenin propuso electrificación más sóviets, es decir, control popular..., ¡pero el control popular se esfumó!

¿Y qué quedó?
El industrialismo: Stalin impuso el desarrollo de la industria pesada contra el agro, y de ahí los desplazamientos de poblaciones, los sacrificios, muertes... ¡Un sueño loco!

Un horror.
Pero... sin aquella fuerza industrial estalinista, ¡los nazis hubiesen ganado!

lunedì 11 giugno 2012

Interrogazione sull'arresto di donne sieropositive in Grecia

Interrogazioni parlamentari
7 maggio 2012
E-004637/2012
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Gianni Vattimo (ALDE) , Henri Weber (S&D) , Sophia in 't Veld (ALDE) , Leonidas Donskis (ALDE) , Baroness Sarah Ludford (ALDE) , Alexander Alvaro (ALDE) , Nadja Hirsch (ALDE) e Nathalie Griesbeck (ALDE)

 Oggetto: Arresto di donne sieropositive, test dell'HIV obbligatorio e protezione dei dati personali e sensibili in Grecia e nell'UE
Le autorità greche hanno arrestato 17 donne sieropositive accusandole di reato, dal momento che avrebbero lavorato illegalmente come prostitute. Gli arresti sono stati effettuati nel corso di una serie di retate in centinaia di bordelli non autorizzati operanti nell'intero territorio greco alcuni giorni prima delle elezioni politiche. Nel corso delle perquisizioni sono state arrestate 130 lavoratrici del sesso, costrette in seguito a sottoporsi al test dell'HIV. Il governo ha annunciato che nelle prossime settimane verranno effettuati controlli su centinaia di altre donne.
Inoltre, il 28 aprile 2012, con modalità senza precedenti negli altri paesi europei, le autorità greche, tramite un comunicato stampa, hanno illustrato nei dettagli il caso di una lavoratrice del sesso russa di 22 anni, incluse fotografie e informazioni sulle sue cartelle cliniche. La giovane ha negato di essere a conoscenza del proprio stato di salute. Il 30 aprile 2012 le autorità hanno pubblicato in rete le foto di altre 12 prostitute.

Secondo la Commissione, tali azioni da parte delle autorità greche (in particolare le retate, l'obbligo di sottoporsi a test e la pubblicazione di dati personali e sensibili riguardanti lo stato di salute) sono conformi alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, ai trattati dell'UE e agli obblighi derivanti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo per quanto riguarda la difesa, la protezione e la promozione dei diritti fondamentali, della dignità umana e dell'eguaglianza, il divieto di discriminazione (in particolar modo nei confronti di soggetti sieropositivi, lavoratori del sesso e migranti), il diritto alla riservatezza e la protezione dei dati personali e sensibili, quali le informazioni di tipo sanitario?
Intende la Commissione rivolgersi ai garanti per la protezione dei dati affinché vengano rispettate le norme europee e nazionali in materia di tutela dei dati?
Intende essa indirizzare le proprie preoccupazioni alle autorità greche?

Interrogazione sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

Interrogazioni parlamentari
24 aprile 2012
E-004240/2012
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione

Articolo 117 del regolamento
Erminia Mazzoni (PPE) , Elisabetta Gardini (PPE) , Andrea Zanoni (ALDE) , Debora Serracchiani (S&D) , Mara Bizzotto (EFD) , Paolo Bartolozzi (PPE) , Sergio Paolo Frances Silvestris (PPE) , Sonia Alfano (ALDE) , Gabriele Albertini (PPE) , Giuseppe Gargani (PPE) , Gianni Pittella (S&D) , Gianni Vattimo (ALDE) , Marco Scurria (PPE) , Oreste Rossi (EFD) , Carlo Fidanza (PPE) , Lara Comi (PPE) , Iva Zanicchi (PPE) , Gianluca Susta (S&D) , Clemente Mastella (PPE) , Crescenzio Rivellini (PPE) , Raffaele Baldassarre (PPE) , Mario Mauro (PPE) , Roberta Angelilli (PPE) , Antonio Cancian (PPE) , Salvatore Tatarella (PPE) , Cristiana Muscardini (PPE) , Vito Bonsignore (PPE) , Luigi Ciriaco De Mita (PPE) e Vincenzo Iovine (ALDE)

 Oggetto: Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione
Visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione,
considerando che il citato regolamento già prevede, tra l'altro, che in circostanze eccezionali il FEG può intervenire anche se le condizioni di intervento non sono interamente soddisfatte, qualora i licenziamenti abbiano un'incidenza grave sull'occupazione e sull'economia locale, e che l'importo cumulato dei contributi a titolo di dette circostanze eccezionali non può eccedere il 15 % delle spese massime del FEG in un anno;
prendendo atto:
che quasi mai la Commissione ha dichiarato applicabile tale procedura eccezionale, mostrando un basso grado di flessibilità;
che le condizioni previste dal regolamento, troppo complesse in relazione alle esigenze di urgenza prospettate dai casi cui dovrebbe applicarsi, hanno portato a un utilizzo parziale del Fondo nonostante il dilagare di crisi aziendali e l'aumento del numero di lavoratori che escono dal mercato del lavoro;
che casi come quello degli 800 lavoratori della Servirail (ex Wagon Lits) operanti in tutta Italia, dei 700 lavoratori della Irisbus di Valle Ufita, dei 400 lavoratori della Benefil e della Tessival del polo tessile di Airola, dei 300 lavoratori della Itierre in Molise e dei 300 lavoratori del sito produttivo Fiat di Pomigliano D'Arco non hanno ricevuto il sostegno del FEG;
si chiede alla Commissione:
se intenda anticipare i tempi di revisione del regolamento per migliorare l'efficienza del Fondo a breve termine, semplificandone le procedure, aumentandone la visibilità e favorendo gli scambi di esperienze;
se preveda la possibilità di rafforzare l'impatto del FEG relativamente alla creazione di posti di lavoro e alla formazione di lavoratori europei;
se ritenga che il FEG potrebbe essere utilizzato anche per incoraggiare la mobilità dei lavoratori e per analizzare e prevedere meglio l'evoluzione della congiuntura economica.

Interrogazione sulla situazione del credito in Europa

Interrogazioni parlamentari
19 aprile 2012
E-004116/2012
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione

Articolo 117 del regolamento
Giommaria Uggias (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Andrea Zanoni (ALDE) e Niccolò Rinaldi (ALDE)

 Oggetto: Situazione del credito in Europa a seguito delle due operazioni LTRO adottate dalla BCE
Lo scorso 29 febbraio la Banca Centrale Europea ha distribuito a 800 banche europee 529,5 miliardi di euro a tre anni con un tasso di interesse dell'1 % nell'ambito del secondo LTRO (Operazione di rifinanziamento a lungo termine). Come per il primo LTRO, grazie al quale lo scorso 22 dicembre 523 banche usufruirono di 489 miliardi di euro, l'erogazione di liquidità di lungo termine ha lo scopo di allentare la tensione sul mercato dei debiti soprattutto per quei paesi caratterizzati da bilanci in rosso. Considerando entrambe le operazioni di rifinanziamento, la BCE ha introdotto nel sistema finanziario oltre 1000 miliardi di euro in poco più di un trimestre.
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi lo scorso marzo a Francoforte, il Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha affermato che, mentre il primo LTRO aveva lo scopo di «garantire liquidità al sistema finanziario, la seconda tranche di LTRO si prefigge di sostenere l'economia reale, e soprattutto le PMI, che costituiscono circa l'80 % del mercato occupazionale».
Considerato che l'afflusso di risorse finanziarie rappresenta un fattore imprescindibile per la crescita dell'economia europea, può la Commissione far sapere:
in che misura le banche beneficiarie del prestito della BCE hanno destinato le risorse ricevute per sostenere l'economia reale, quale settore ne ha usufruito maggiormente e soprattutto se tale prestito ha migliorato le condizioni di cittadini e imprese nell'accesso ai mutui?
qual è l'attuale tasso d'interesse medio applicato dalle banche europee per l'ottenimento di mutui e prestiti, e se esso è diminuito a seguito dei due LTRO?
cosa è in grado di fare per assicurarsi che le risorse erogate raggiungano effettivamente l'economia reale e siano meglio finalizzate ad aiutare cittadini e imprese?

domenica 10 giugno 2012

European Parliament strongly condemns homophobic laws and discrimination in Europe

May 24th, 2012
With a large majority (430 for, 105 against), the European Parliament has adopted a resolution to condemn homophobic laws and discrimination in Europe.

Flags outside the European Parliament building Louise Weiss in StrasbourgFor the first time since the last European elections, all five mainstream political groups co-authored the text, including centre-right EPP, S&D, ALDE, Greens/EFA andGUE/NGL.
In today’s resolution, the European Parliament “strongly condemns any discrimination on the basis of sexual orientation and gender identity”.
The Parliament adopted its official position after a debate on Tuesday, where MEPs almost unanimously asked the European Commission and European governments to better protect the rights of lesbian, gay, bisexual and transgender people.
The resolution particularly condemns recent laws or proposals in EU countries (Lithuania, Latvia, Hungary) and Council of Europe Member States Russia, Ukraine and Moldova, making it a penal or criminal offence to talk positively about homosexuality in public.
These laws and proposals consider “gay propaganda” any support, tolerance or acceptance of LGBT people. They have already been used to arrest and fine citizens, and legitimise homophobia and sometimes violence, as was the case in Kiev and Saint Petersburg.
Ulrike Lunacek MEP, Co-President of the LGBT Intergroup in the European Parliament, commented: ”Such a huge support from across political groups shows that homophobes are losing their ground in Europe.
“Politicians in Lithuania, Latvia, Hungary, Russia, Ukraine and Moldova should take note: all political families in Europe find it unacceptable to limit freedom of expression as they do. We will not rest until these laws are repealed, and LGBT people in these countries can live without fear.”
Michael Cashman MEP, who is also Co-President of the Intergroup, added: Homophobia, lesbophobia and transphobia are still a cruel reality for too many in Europe.
“We must take action now: the anti-discrimination Directive, the Framework Decision on hate crimes, the recognition of civil status documents and their effects… these are tangible measures we can take within the next two years. We hope Viviane Reding and the Council will show all the good will they promised in this debate.”
Read more:

Risoluzione del Parlamento europeo sulla lotta all'omofobia in Europa: la proposta Alde

PROPOSTA DI RISOLUZIONE




Vedasi anche la proposta di risoluzione comune RC-B7-0234/2012
21.5.2012
PE489.265v01-00
 
B7-0243/2012
presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento

sulla lotta all'omofobia in Europa (2012/2657(RSP))

Sophia in 't Veld, Sarah Ludford, Renate Weber, Sonia Alfano, Frédérique Ries, Kristiina Ojuland, Gianni Vattimo, Ramon Tremosa i Balcells, Marietje Schaake, Louis Michel, Jan Mulder, Edward McMillan-Scott a nome del gruppo ALDE

Risoluzione del Parlamento europeo sulla lotta all'omofobia in Europa (2012/2657(RSP))  
B7‑0243/2012
 
Il Parlamento europeo,
–   visti la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il Patto internazionale sui diritti civili e politici, la Convenzione sui diritti del fanciullo e la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali,
–   visti l'articolo 2, l'articolo 3, paragrafo 5, e gli articoli 6, 7, 21 e 27 del trattato sull'Unione europea, gli articoli 10 e 19 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e la Carta dei diritti fondamentali dell'UE,
–   visto lo strumentario per la promozione e la tutela dell'esercizio di tutti i diritti umani da parte di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT), adottato dal gruppo di lavoro "Diritti umani" del Consiglio dell'Unione europea,
–   viste la risoluzione 1728 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, del 29 aprile 2010, sulla discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, e la raccomandazione CM/Rec(2010)5 del Comitato dei ministri, del 31 marzo 2010, sulle misure per combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere,
–   vista la relazione dell'Agenzia per i diritti fondamentali del novembre 2010 in materia di omofobia, transfobia e discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere,
–   viste le sue precedenti risoluzioni sull'omofobia, in particolare quelle del 26 aprile 2007 sull'omofobia in Europa, del 15 giugno 2006 sull'intensificarsi della violenza razzista e omofoba in Europa, del 18 gennaio 2006 sull'omofobia in Europa, del 19 gennaio 2011 sulla violazione della libertà di espressione e sulle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale in Lituania, del 17 settembre 2009 sulla legge lituana sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della pubblica informazione, del 18 aprile 2012 sui diritti umani nel mondo e la politica dell'Unione europea in materia, comprese le conseguenze per la politica strategica dell'UE in materia di diritti umani, del 14 dicembre 2011 sul prossimo vertice UE-Russia e del 28 settembre 2011 sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere nel quadro delle Nazioni Unite,
–   visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che l'Unione europea si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze, e che essa afferma e promuove tali valori tanto al suo interno quanto nelle relazioni con il resto del mondo;
B.  considerando che l'omofobia consiste nella paura e nell'avversione irrazionali provate nei confronti dell'omosessualità e di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) sulla base di pregiudizi, ed è assimilabile al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo; che si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto diverse forme, tra cui incitamento all'odio e istigazione alla discriminazione, scherno e violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e uccisioni, discriminazioni a violazione del principio di uguaglianza e limitazione ingiustificata e irragionevole dei diritti, e spesso si cela dietro motivazioni fondate sull'ordine pubblico, sulla libertà religiosa e sul diritto all'obiezione di coscienza;
C. considerando che la Commissione ha asserito il proprio impegno ad assicurare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nell'UE, dichiarando che l'omofobia non sarà tollerata in Europa;
D. considerando che negli Stati membri e nei paesi terzi continuano a verificarsi casi di omofobia, tra cui omicidi, interdizione delle marce per l'orgoglio omosessuale (gay pride) e delle manifestazioni per l'uguaglianza, utilizzo pubblico di un linguaggio aggressivo, minaccioso e improntato all'odio, incapacità della polizia di assicurare un'adeguata protezione, violente manifestazioni autorizzate di gruppi omofobi ed esplicito divieto di riconoscere le unioni esistenti tra partner dello stesso sesso;
E.  considerando che in alcuni Stati membri i partner dello stesso sesso non godono di tutti i diritti e le tutele assicurati ai coniugi eterosessuali, subendo così discriminazioni e penalizzazioni, e che allo stesso tempo sempre più paesi in Europa hanno dichiarato di garantire le pari opportunità, l'inclusione e il rispetto, o si stanno muovendo in tale direzione, assicurando la tutela dalla discriminazione basata sull'orientamento sessuale, sull'espressione di genere e sull'identità di genere come pure il riconoscimento delle famiglie composte da partner dello stesso sesso;
F.  considerando che il Parlamento europeo ribadisce il proprio impegno a favore dell'uguaglianza e della non discriminazione in base all'orientamento sessuale e all'identità di genere nell'UE, in particolare per quanto concerne l'approvazione della direttiva del Consiglio recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, che è attualmente bloccata a causa delle obiezioni di alcuni Stati membri, nonché per quanto riguarda le future proposte per il riconoscimento reciproco degli effetti dei documenti di stato civile, la prossima revisione della decisione quadro sul razzismo e la xenofobia per includere il reato di omofobia e una tabella di marcia globale che assicuri l'uguaglianza sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere;
G. considerando che in Lituania resta giuridicamente difficile stabilire se la pubblica informazione possa promuovere l'accettazione dell'omosessualità in base alla legge sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della pubblica informazione, modificata nel 2010;
H. considerando che in Lettonia un membro del consiglio municipale di Riga ha recentemente presentato un progetto di legge inteso a vietare la "propaganda dell'omosessualità" per impedire lo svolgimento della marcia dell'orgoglio baltico (Baltic Pride) del marzo 2012, e che questa proposta non è ancora stata esaminata;
I.   considerando che in Ungheria il partito di estrema destra Jobbik ha recentemente presentato diversi progetti di legge intesi a introdurre il nuovo reato di "diffusione dei disturbi del comportamento sessuale" e che il partito Fidesz ha presentato al consiglio municipale di Budapest un'ordinanza locale per "limitare le marce oscene" prima del gay pride di Budapest; che le proposte sono successivamente state abbandonate, anche se potrebbero essere reintrodotte nei parlamenti nazionali o locali; che la revisione della definizione di famiglia è fonte di preoccupazione;
J.   considerando che in Russia sono state approvate leggi penali e amministrative contro la "propaganda dell'omosessualità" nelle regioni di Rjazan' nel 2006, Archangel'sk nel 2011 e Kostroma e San Pietroburgo nel 2012, e che le regioni di Novosibirsk, Samara, Kirov, Krasnojarsk e Kaliningrad stanno considerando l'adozione di norme simili; che dette leggi prevedono sanzioni fino a 1 270 euro per le persone fisiche e fino a 12 700 euro per le associazioni e le imprese; che la Duma federale sta considerando l'introduzione di una legge analoga;
K. considerando che in Ucraina sono all'esame del parlamento due progetti di legge presentati nel 2011 e nel 2012 nell'ottica di introdurre il reato di "diffusione dell'omosessualità", che includerebbe l'organizzazione di riunioni, parate, azioni, dimostrazioni e manifestazioni di massa intese a diffondere intenzionalmente informazioni positive sull'omosessualità; che le sanzioni proposte comprendono multe e pene detentive fino a cinque anni; che la commissione per la libertà di espressione sostiene tale progetto di legge;
L.  considerando che in Moldova i consigli distrettuali e i territori di Bălți, Anenii Noi, Chetriş e Hiliuţi hanno adottato nel 2012 norme intese a vietare "la propaganda omosessuale e le attività musulmane"; che tali misure sono già state dichiarate incostituzionali dalla Cancelleria di Stato di Chetriş;
M. considerando che la delegazione dell'UE in Moldova ha espresso "profondo rammarico e viva preoccupazione" in relazione a tali "manifestazioni di intolleranza e discriminazione";
Situazione nell'Unione europea
1.  condanna fermamente qualsiasi forma di violenza e discriminazione basata sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere e sostiene la necessità di continuare ad adoperarsi in modo sistematico a livello di Unione europea, Stati membri e paesi terzi per combattere l'omofobia all'interno della società e impedire l'adozione di norme che potrebbero nuocere alla comunità LGBTI; invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a garantire la protezione della comunità LGBTI in relazione ai discorsi omofobi improntati all'odio, all'istigazione all'odio, alla violenza e alle discriminazioni nonché ad assicurare che i diritti, le libertà, il rispetto, la dignità e le tutele riconosciuti ai partner dello stesso sesso siano uguali a quelli garantiti al resto della società; condanna i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto alimentano l'odio e la violenza, e chiede alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannarli;
2.  chiede alla Commissione di rivedere la decisione quadro sul razzismo e la xenofobia per rafforzarne e ampliarne il campo di applicazione, onde includere, tra l'altro, l'omofobia e la transfobia;
3.  invita il Consiglio dell'Unione europea e gli Stati membri a concretizzare l'obiettivo della lotta alle discriminazioni omofobe, rimuovendo gli impedimenti alla proposta di direttiva del Consiglio recante applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, dalla disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale;
4.  invita la Commissione e gli Stati membri a garantire che la direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione sia attuata senza discriminazioni in base all'orientamento sessuale e a deferire alla Corte gli Stati membri che l'hanno recepita parzialmente o in modo scorretto; invita la Commissione a proporre misure per riconoscere reciprocamente gli effetti dei documenti di stato civile in base al principio del riconoscimento reciproco;
5.  richiama l'attenzione sulle conclusioni della relazione dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione europea intitolata "Omofobia, transfobia e discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere"; invita la Commissione e gli Stati membri a dare seguito nella massima misura possibile ai pareri contenuti in detta relazione; chiede alla Commissione di esaminare attentamente i futuri risultati dell'inchiesta LGBT dell'Agenzia per i diritti fondamentali e di intraprendere azioni appropriate;
6.  invita la Commissione a garantire che la relazione annuale sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali comprenda una strategia per rafforzare la protezione dei diritti fondamentali nell'UE, includendo informazioni integrali ed esaustive sull'incidenza dell'omofobia negli Stati membri nonché soluzioni e azioni proposte per superarla;
7.  chiede nuovamente alla Commissione di stabilire una tabella di marcia globale che assicuri l'uguaglianza sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere;
8.  plaude ai progressi registrati negli Stati membri per superare le discriminazioni subite dalle persone LGBTI e dalle coppie dello stesso sesso, ad esempio per quanto concerne l'eredità, le disposizioni in materia di proprietà, le locazioni, le pensioni, le tasse, la previdenza sociale, ecc., riconoscendo in particolare le relazioni tra partner dello stesso sesso attraverso la coabitazione, l'unione civile o il matrimonio; plaude al fatto che sedici Stati membri offrono attualmente queste opportunità e invita gli altri Stati membri a fare altrettanto; chiede agli Stati membri di assicurare la denuncia dei reati omofobi, di provvedere alla formazione del personale incaricato dell'applicazione della legge, affinché gestisca adeguatamente tali situazioni, e di combattere il bullismo nelle scuole;
9.  chiede agli Stati membri di concedere l'asilo alle persone perseguitate in base all'orientamento sessuale o all'identità di genere;
Leggi omofobe e libertà di espressione in Europa
10. è gravemente preoccupato che in alcuni Stati membri dell'UE e in paesi terzi siano elaborate leggi che prendono di mira la pubblica informazione sull'omosessualità, limitando di conseguenza la libertà di espressione e di associazione in base a idee infondate in materia di omosessualità e transessualità;
11. deplora il fatto che dette leggi siano già state applicate per arrestare e multare i cittadini, compresi i cittadini eterosessuali che esprimono sostegno, tolleranza o accettazione verso lesbiche, gay, bisessuali e transgender; deplora altresì la legittimazione dell'omofobia, e talvolta della violenza, operata da tali leggi, come nel caso del violento attacco a un autobus di attivisti LGBT avvenuto il 17 maggio 2012 a San Pietroburgo;
12. sottolinea che il termine "propaganda" è raramente definito; è costernato dal fatto che le reti di informazione si sono dimostrabilmente censurate, che i cittadini sono minacciati e temono di esprimere le proprie opinioni e che le associazioni e le società che utilizzano simboli gay-friendly, come gli arcobaleni, possono essere perseguite;
13. sottolinea che queste leggi sono contrarie al Patto internazionale sui diritti civili e politici e alla Convenzione europea sui diritti umani che tutelano l'orientamento sessuale da leggi e pratiche discriminatorie(1) e cui aderiscono Russia, Ucraina, Moldova, Lituania, Lettonia e Ungheria; chiede al Consiglio d'Europa di indagare su tali violazioni dei diritti fondamentali, di verificarne la compatibilità con gli impegni connessi al Consiglio d'Europa e all'appartenenza alla Corte europea dei diritti dell'uomo, prendendo le misure adeguate;
14. sottolinea inoltre che tali leggi sono contrarie all'interesse superiore del minore, il cui diritto di cercare e ricevere informazioni e idee di ogni genere è tutelato dalla Convenzione sui diritti del fanciullo; afferma che i bambini LGBT devono avere accesso a informazioni positive e rassicuranti rispetto alla propria sessualità; deplora che dette leggi rendano difficile e illegale l'accesso a tali informazioni;
15. sottolinea infine che i tribunali nazionali e internazionali hanno affermato ripetutamente che le preoccupazioni in materia di moralità pubblica non giustificano un trattamento differenziato, anche in relazione alla libertà di espressione; indica l'ampia maggioranza di paesi europei in cui non vigono leggi analoghe e dove prosperano società eterogenee e rispettose;
16. chiede alle competenti autorità di Russia, Ucraina, Moldova, Lituania, Lettonia e Ungheria di dimostrare e garantire il rispetto del principio di non discriminazione e di riconsiderare tali leggi alla luce della legislazione internazionale in materia di diritti umani e dei propri impegni da essa derivanti;
17. condanna l'attacco violento a danno dei dimostranti pacifici che partecipavano al gay pride di Kiev; deplora il fatto che le autorità ucraine non siano riuscite a garantire la sicurezza e la protezione necessaria ai partecipanti;
18. invita le autorità moldove ad adottare infine il progetto di legge contro la discriminazione che attua il principio di uguaglianza e dovrebbe includere inoltre la discriminazione basata sull'orientamento sessuale;
19 invita la Commissione, il Consiglio e il Servizio per l'azione esterna a prendere atto di tali divieti e a condannarli, specialmente nel contesto degli affari interni, del dialogo bilaterale e della politica europea di vicinato; invita inoltre il Consiglio dell'Unione europea e il Servizio per l'azione esterna a sollevare la questione nei pertinenti consessi internazionali, quali il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e le Nazioni Unite;
20. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio dell'Unione europea e all'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/vicepresidente della Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, ai governi e ai parlamenti nazionali di Russia e Ucraina, ai parlamenti regionali russi citati e ai consigli locali moldovi citati.
(1)
Toonen v. Australia, Comunicazione n. 488/§992, Doc. ONU CCPR/C/50/D/488/1992 (1994); Young v. Australia, Comunicazione n. 941/2000, Doc. ONU CCPR/C/78/D/941/2000 (2003); X v. Columbia, Comunicazione n. 1361/2005, Doc. ONU CCPR/C/89/D/1361/2005 (2007).

Qui invece il testo della proposta di risoluzione comune presentata il 22 maggio in sostituzione di quelle dei singoli partiti (PPE (B7-0234/2012), Verts/ALE (B7-0236/2012), S&D (B7-0238/2012), GUE/NGL (B7-0242/2012), ALDE (B7-0243/2012))

martedì 5 giugno 2012

Integración y modernización: un nuevo marco conceptual para entender la Unión Europea y el Mercosur

Qui di seguito il programma del seminario "Integración y modernización: un nuevo marco conceptual para entender la Unión Europea y el Mercosur"

 

 SEMINARIO CENTRO DE EXCELENCIA JEAN MONNET

Integración y modernización: un nuevo marco conceptual para entender la Unión Europea y el Mercosur 
¿Viejas ideas para nuevos desafíos?
PRESENTACIÓN:

Este encuentro se enmarca en el proyecto europeo “Integración y modernización: un nuevo marco conceptual para entender la Unión Europea y el Mercosur” que el Centro de Excelencia Jean Monnet está llevando a cabo con el apoyo de la Acción Jean Monnet de la Comisión Europea y en colaboración con instituciones académicas argentinas y el Istituto Italiano di Cultura.
        
7 DE MAYO
Facultad de Derecho, Universidad de Buenos Aires - Salón Azul
        
En el primer día se discutirá el potencial modernizador de los sistemas supra-nacionales y su relación con los estados nacionales clásicos. En particular, se hará referencia a las instituciones jurídicas como elementos cruciales del desarrollo de una modalidad de gobierno basada en el estado de derecho y en la limitación del uso de la fuerza a todos los niveles. Se analizarán también los éxitos contradictorios de sus actividades en lo que se refiere el fomento o la disminución de las desigualdades a nivel interno e internacional. Se hará hincapié, finalmente, al desempeño de las instituciones regionales en este nuevo marco internacional.

18.00-19.30 hs.
EL POTENCIAL MODERNIZADOR DE LOS SISTEMAS SUPRANACIONALES

Mónica Pinto, Decana de la Facultad de Derecho, Universidad de Buenos Aires
Nuevos desafíos de la modernización y derecho internacional

María del Carmen Squeff, Subsecretaria de Política Exterior del Ministerio de Relaciones Exteriores y Culto
¿Problemas globales, respuestas globales? El caso del hambre

Gianni Vattimo, Diputado del Parlamento Europeo
La Unión Europea entre la tiranía de los mercados y "fantasmagoría de las mercancías"

20.00-21.00 hs.
EVOLUCIONES INSTITUCIONALES EN EL CONTEXTO REGIONAL LATINOAMERICANO

Sandra Negro, Facultad de Derecho, Universidad de Buenos Aires
El carácter minimalista del Tratado de Asunción: proliferación de los órganos "especializados"

Beatriz Larrain Martínez, Universidad de Concepción, Chile
Diálogos judiciales transcontinentales: la Corte Interamericana de Derechos Humanos y la Corte Europea de Derechos Humanos

Comentaristas:
Marina García del Río, Ministerio de Economía
Lucas Barreiros, Facultad de Derecho-UBA

8 DE MAYO
Istituto Italiano di Cultura, Marcelo T. De Alvear 1119

En la segunda jornada se discutirá el papel de la integración regional en el marco de procesos modernizadores más circunscriptos, movilizados por las transiciones democrática y económica llevadas a cabo por los países de América Latina y Europa Central y del Este desde la segunda mitad de los años ’80.
        
9.30-13.00 hs.
LA INTEGRACION REGIONAL COMO INSTRUMENTO DE MODERNIZACIÓN ECONÓMICA

Palabras de bienvenida: Marco Marica, Director Ad Interim del Istituto Italiano di Cultura

Renato Baumann, Instituto de Pesquisa Económica Aplicada (IPEA), Brasil
La inserción del Mercosur en cadenas globales de valor y las perspectivas de modernización de sus estados miembros

Fernando Porta, Universidad Nacional de Quilmes - Centro REDES
Los límites de la integración latinoamericana como instrumento para el cambio estructural. Aspectos conceptuales, marco normativo y el rol de los agentes económicos

Martín Obaya, Monash University, Australia
Empresas multinacionales en el Mercosur: ¿articulación de estrategias y desarticulación de la integración?

Pausa

Comentaristas:
Enrique Arceo, Facultad Latinoamericana de Ciencias Sociales (FLACSO)
Félix Peña, Universidad Nacional Tres de Febrero

15.00- 18.30 hs.

LA INTEGRACIÓN REGIONAL COMO INSTRUMENTO DE MODERNIZACIÓN POLITICA

Liborio Mattina, Universidad de Trieste, Italia
¿Imposición o convergencia? Integración y reformas democráticas en América Latina y Europa Central y del Este: un marco para el análisis

László Nyusztay, Budapesti Gazdasági Foiskola, Budapesti Gazdasági Foiskola, Hungría
Desde la modernización comunista hacia la modernización liberal: el caso de Hungría

Pausa

Luciana Gil, Universidad de Buenos Aires – CONICET
Las dinámicas de la política comercial como obstáculo para el proceso de integración

Juan Pablo Milanese, Universidad ICESI, Colombia
Suceso diplomático y fracaso industrial. El caso de la cooperación entre Argentina y Brasil en el ámbito de la energía nuclear para uso civil

Comentaristas:
Mercedes Botto, Facultad Latinoamericana de Ciencias Sociales (FLACSO)
Mariano Aguas, Universidad de Palermo, y Universidad de La Matanza

9 DE MAYO 17.00 hs.
En ocasión del día de Europa
Palabras de bienvenida por parte de las autoridades académicas de UNTREF

Introduce: Alfonso Díez Torres, Jefe de la Delegación de la Unión Europea en Argentina

Miguel Ángel Ciuro Caldani, filósofo del derecho y profesor emérito en las universidades de Rosario y Buenos Aires

Gianni Vattimo, filósofo y euro-diputado

reflexionan sobre: Europa en la encrucijada: certezas y desafíos

Coordina: Lorenza Sebesta, directora del Centro de Excelencia Jean Monnet, UniBo-BA.

Organiza: Universidad de Bologna, Representación en Buenos Aires y la Universidad Nacional Tres de Febrero con el auspicio de la Delegación de la Unión Europea en Buenos Aires

El encuentro tendrá lugar el miércoles 9 de mayo en Sala II - Alberto Williamns, Centro Cultural Borges, Viamonte 525, desde las 17.30 hs. – 19.30 hs.

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Informaciones
Fecha: lunes, 07 de mayo de 2012 - miércoles, 09 de mayo de 2012
Horario: Informes: 52902482 / 52902497
Lugar: Informes: 52902482 / 52902497
Organizado por:
En colaboración con:
Asistencia libre y gratuita, con inscripción previa a: 52902482 / 52902497