Dunque: sei un professore universitario che a un certo punto, dieci, no
venti anni fa, ha deciso di "scendere"(?) in politica. Comincia dal
PdS. Veltroni lo fa eleggere al Parlamento europeo, come indipendente. Ma ha un
certo gruzzolo di voti anche suoi, diciamo un quattro o cinquemila, di persone
che lo conoscono per la sua precedente attività come autore di libri di
filosofia, docente, giornalista, cattolico militante, esponente dei
movimenti LGBT, a cui si aggiungono (a
memoria) un cinquantamila voti del partito.
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mercoledì 15 gennaio 2014
giovedì 11 aprile 2013
Cristina Kirchner riceve Gianni Vattimo
da Télam
Clique aquí por el link en español
Fonte: Télam
La Presidente dell' Argentina Cristina Fernández de Kirchner ha ricevuto al Palazzo del Governo di Buenos Aires (la Casa Rosada) il filosofo italiano Gianni Vattimo, parlamentare europeo e professore emerito di Filosofia Teoretica presso l'Università di Torino.
lunedì 8 aprile 2013
Abal Medina presenta al pensador italiano Vattimo
por Gente BA
El jefe de Gabinete, Juan Manuel Abal Medina, presenta el jueves a las 19 en la Casa Nacional del Bicentenario al filósofo italiano Gianni Vattimo, quien brindará una conferencia sobre su libro "Della realtà" (De la realidad) y luego una serie de conferencias y charlas políticas hasta el 12.
![]() |
| Juan Manuel Abal Medina, Jefe de Gabinete de Argentina |
El pensador italiano fue invitado por la Asociación de Docentes de la UBA (ADUBA) y la Federación de Docentes de las Universidades (FEDUN), cuyo secretario general, Daniel Ricci, participará del evento en Riobamba 985, Ciudad de Buenos Aires.
lunedì 28 gennaio 2013
L'Europa è casa tua
L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e il Miur lanciano il concorso sull’Europa dedicato agli studenti
Dove è l’Europa? Quanto è lontana da noi? Quali sono le differenze tra noi e gli altri cittadini europei? Quali diritti acquisiamo in qualità di appartenenti all’Unione Europea? Il concorso “L’Europa è casa tua”, bandito dall’ Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è un chiaro invito a trovare risposte alle questioni sollevate utilizzando diverse declinazioni artistiche.
giovedì 29 novembre 2012
"Sólo un comunismo débil puede salvarnos"
La Vanguardia, 29 novembre 2012
Intervista a Gianni Vattimo
di Vìctor-M. Amela
De verdad es comunista?
¿Qué otra cosa se puede ser, tal como van las cosas?
El comunismo dejó 70 millones de muertos...
No fue el comunismo.
¿Qué, entonces?
El industrialismo. Lenin propuso electrificación más sóviets, es decir, control popular..., ¡pero el control popular se esfumó!
¿Y qué quedó?
El industrialismo: Stalin impuso el desarrollo de la industria pesada contra el agro, y de ahí los desplazamientos de poblaciones, los sacrificios, muertes... ¡Un sueño loco!
Un horror.
Pero... sin aquella fuerza industrial estalinista, ¡los nazis hubiesen ganado!
mercoledì 18 luglio 2012
El filósofo italiano Gianni Vattimo participa en congreso en Medellín
El filósofo italiano Gianni Vattimo participa en congreso en Medellín
17/07/2012 22:53. Teleantioquia Noticias
Il video dell'intervista
lunedì 11 giugno 2012
Interrogazione sull'arresto di donne sieropositive in Grecia
| Interrogazioni parlamentari | ||
| 7 maggio 2012 |
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Gianni Vattimo (ALDE) , Henri Weber (S&D) , Sophia in 't Veld (ALDE) , Leonidas Donskis (ALDE) , Baroness Sarah Ludford (ALDE) , Alexander Alvaro (ALDE) , Nadja Hirsch (ALDE) e Nathalie Griesbeck (ALDE) | ||
|
Le autorità greche hanno arrestato 17 donne sieropositive accusandole
di reato, dal momento che avrebbero lavorato illegalmente come
prostitute. Gli arresti sono stati effettuati nel corso di una serie di
retate in centinaia di bordelli non autorizzati operanti nell'intero
territorio greco alcuni giorni prima delle elezioni politiche. Nel corso
delle perquisizioni sono state arrestate 130 lavoratrici del sesso,
costrette in seguito a sottoporsi al test dell'HIV. Il governo ha
annunciato che nelle prossime settimane verranno effettuati controlli su
centinaia di altre donne. Inoltre, il 28 aprile 2012, con modalità senza precedenti negli altri paesi europei, le autorità greche, tramite un comunicato stampa, hanno illustrato nei dettagli il caso di una lavoratrice del sesso russa di 22 anni, incluse fotografie e informazioni sulle sue cartelle cliniche. La giovane ha negato di essere a conoscenza del proprio stato di salute. Il 30 aprile 2012 le autorità hanno pubblicato in rete le foto di altre 12 prostitute.
| |||||||
Interrogazione sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione
| Interrogazioni parlamentari | ||
| 24 aprile 2012 |
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Erminia Mazzoni (PPE) , Elisabetta Gardini (PPE) , Andrea Zanoni (ALDE) , Debora Serracchiani (S&D) , Mara Bizzotto (EFD) , Paolo Bartolozzi (PPE) , Sergio Paolo Frances Silvestris (PPE) , Sonia Alfano (ALDE) , Gabriele Albertini (PPE) , Giuseppe Gargani (PPE) , Gianni Pittella (S&D) , Gianni Vattimo (ALDE) , Marco Scurria (PPE) , Oreste Rossi (EFD) , Carlo Fidanza (PPE) , Lara Comi (PPE) , Iva Zanicchi (PPE) , Gianluca Susta (S&D) , Clemente Mastella (PPE) , Crescenzio Rivellini (PPE) , Raffaele Baldassarre (PPE) , Mario Mauro (PPE) , Roberta Angelilli (PPE) , Antonio Cancian (PPE) , Salvatore Tatarella (PPE) , Cristiana Muscardini (PPE) , Vito Bonsignore (PPE) , Luigi Ciriaco De Mita (PPE) e Vincenzo Iovine (ALDE) | ||
|
Visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla
globalizzazione, considerando che il citato regolamento già prevede, tra l'altro, che in circostanze eccezionali il FEG può intervenire anche se le condizioni di intervento non sono interamente soddisfatte, qualora i licenziamenti abbiano un'incidenza grave sull'occupazione e sull'economia locale, e che l'importo cumulato dei contributi a titolo di dette circostanze eccezionali non può eccedere il 15 % delle spese massime del FEG in un anno; prendendo atto:
| |||||||||||||
Interrogazione sulla situazione del credito in Europa
| Interrogazioni parlamentari | ||
| 19 aprile 2012 |
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Giommaria Uggias (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Andrea Zanoni (ALDE) e Niccolò Rinaldi (ALDE) | ||
domenica 10 giugno 2012
European Parliament strongly condemns homophobic laws and discrimination in Europe
May 24th, 2012
For the first time since the last European elections,
all five mainstream political groups co-authored the text, including
centre-right EPP, S&D, ALDE, Greens/EFA andGUE/NGL.
With
a large majority (430 for, 105 against), the European Parliament has adopted a
resolution to condemn homophobic laws and discrimination in Europe.
For the first time since the last European elections,
all five mainstream political groups co-authored the text, including
centre-right EPP, S&D, ALDE, Greens/EFA andGUE/NGL.
In today’s
resolution, the European Parliament “strongly condemns any discrimination on
the basis of sexual orientation and gender identity”.
The
Parliament adopted its official position after a
debate on Tuesday, where MEPs almost unanimously asked the European Commission and European
governments to better protect
the rights of lesbian, gay, bisexual and transgender people.
The
resolution particularly condemns recent laws or proposals in EU countries
(Lithuania, Latvia, Hungary) and Council of Europe Member States Russia, Ukraine
and Moldova, making it a penal or criminal offence to talk positively about
homosexuality in public.
These
laws and proposals consider “gay propaganda” any support, tolerance or
acceptance of LGBT people. They have already been used to arrest and fine
citizens, and legitimise homophobia and sometimes violence, as was the
case in
Kiev and Saint Petersburg.
Ulrike
Lunacek MEP, Co-President of the LGBT Intergroup in the European Parliament,
commented: ”Such a huge support from across political groups shows that
homophobes are losing their ground in Europe.
“Politicians
in Lithuania, Latvia, Hungary, Russia, Ukraine and Moldova should take
note: all political families in Europe find it unacceptable to limit freedom of
expression as they do. We will not rest until these laws are repealed, and
LGBT people in these countries can live without fear.”
Michael
Cashman MEP, who is also Co-President of the Intergroup,
added: “Homophobia, lesbophobia and transphobia are still a cruel reality
for too many in Europe.
“We
must take action now: the anti-discrimination Directive, the Framework Decision
on hate crimes, the recognition of civil status documents and their effects…
these are tangible measures we can take within the next two years. We hope Viviane
Reding and the Council will
show all the good will they promised in this debate.”
Read
more:
Risoluzione del Parlamento europeo sulla lotta all'omofobia in Europa: la proposta Alde
| PROPOSTA DI RISOLUZIONE |
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| ||||||
| 21.5.2012 |
| |||||
|
presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione
a norma dell'articolo 110, paragrafo 2, del regolamento
sulla lotta all'omofobia in Europa (2012/2657(RSP))
Sophia in 't Veld, Sarah Ludford, Renate Weber, Sonia Alfano, Frédérique Ries, Kristiina Ojuland, Gianni Vattimo, Ramon Tremosa i Balcells, Marietje Schaake, Louis Michel, Jan Mulder, Edward McMillan-Scott a nome del gruppo ALDE | ||||||
|
Il Parlamento europeo,
– visti
la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il Patto
internazionale sui diritti civili e politici, la Convenzione sui diritti
del fanciullo e la Convenzione per la salvaguardia dei diritti
dell'uomo e delle libertà fondamentali,
– visti
l'articolo 2, l'articolo 3, paragrafo 5, e gli articoli 6, 7, 21 e 27
del trattato sull'Unione europea, gli articoli 10 e 19 del trattato sul
funzionamento dell'Unione europea e la Carta dei diritti fondamentali
dell'UE,
– visto
lo strumentario per la promozione e la tutela dell'esercizio di tutti i
diritti umani da parte di lesbiche, gay, bisessuali e transgender
(LGBT), adottato dal gruppo di lavoro "Diritti umani" del Consiglio
dell'Unione europea,
– viste
la risoluzione 1728 dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa,
del 29 aprile 2010, sulla discriminazione basata sull'orientamento
sessuale e l'identità di genere, e la raccomandazione CM/Rec(2010)5 del
Comitato dei ministri, del 31 marzo 2010, sulle misure per combattere la
discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di
genere,
– vista
la relazione dell'Agenzia per i diritti fondamentali del novembre 2010
in materia di omofobia, transfobia e discriminazioni basate
sull'orientamento sessuale e l'identità di genere,
– viste
le sue precedenti risoluzioni sull'omofobia, in particolare quelle del
26 aprile 2007 sull'omofobia in Europa, del 15 giugno 2006
sull'intensificarsi della violenza razzista e omofoba in Europa, del 18
gennaio 2006 sull'omofobia in Europa, del 19 gennaio 2011 sulla
violazione della libertà di espressione e sulle discriminazioni basate
sull'orientamento sessuale in Lituania, del 17 settembre 2009 sulla
legge lituana sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della
pubblica informazione, del 18 aprile 2012 sui diritti umani nel mondo e
la politica dell'Unione europea in materia, comprese le conseguenze per
la politica strategica dell'UE in materia di diritti umani, del 14
dicembre 2011 sul prossimo vertice UE-Russia e del 28 settembre 2011 sui
diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di genere nel
quadro delle Nazioni Unite,
– visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando
che l'Unione europea si fonda sui valori del rispetto della dignità
umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di
diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle
persone appartenenti a minoranze, e che essa afferma e promuove tali
valori tanto al suo interno quanto nelle relazioni con il resto del
mondo;
B. considerando
che l'omofobia consiste nella paura e nell'avversione irrazionali
provate nei confronti dell'omosessualità e di lesbiche, gay, bisessuali e
transgender (LGBT) sulla base di pregiudizi, ed è assimilabile al
razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e al sessismo; che si
manifesta nella sfera pubblica e privata sotto diverse forme, tra cui
incitamento all'odio e istigazione alla discriminazione, scherno e
violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e uccisioni,
discriminazioni a violazione del principio di uguaglianza e limitazione
ingiustificata e irragionevole dei diritti, e spesso si cela dietro
motivazioni fondate sull'ordine pubblico, sulla libertà religiosa e sul
diritto all'obiezione di coscienza;
C. considerando
che la Commissione ha asserito il proprio impegno ad assicurare il
rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nell'UE,
dichiarando che l'omofobia non sarà tollerata in Europa;
D. considerando
che negli Stati membri e nei paesi terzi continuano a verificarsi casi
di omofobia, tra cui omicidi, interdizione delle marce per l'orgoglio
omosessuale (gay pride) e delle manifestazioni per l'uguaglianza,
utilizzo pubblico di un linguaggio aggressivo, minaccioso e improntato
all'odio, incapacità della polizia di assicurare un'adeguata protezione,
violente manifestazioni autorizzate di gruppi omofobi ed esplicito
divieto di riconoscere le unioni esistenti tra partner dello stesso
sesso;
E. considerando
che in alcuni Stati membri i partner dello stesso sesso non godono di
tutti i diritti e le tutele assicurati ai coniugi eterosessuali, subendo
così discriminazioni e penalizzazioni, e che allo stesso tempo sempre
più paesi in Europa hanno dichiarato di garantire le pari opportunità,
l'inclusione e il rispetto, o si stanno muovendo in tale direzione,
assicurando la tutela dalla discriminazione basata sull'orientamento
sessuale, sull'espressione di genere e sull'identità di genere come pure
il riconoscimento delle famiglie composte da partner dello stesso
sesso;
F. considerando
che il Parlamento europeo ribadisce il proprio impegno a favore
dell'uguaglianza e della non discriminazione in base all'orientamento
sessuale e all'identità di genere nell'UE, in particolare per quanto
concerne l'approvazione della direttiva del Consiglio recante
applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone
indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, la
disabilità, l'età o l'orientamento sessuale, che è attualmente bloccata a
causa delle obiezioni di alcuni Stati membri, nonché per quanto
riguarda le future proposte per il riconoscimento reciproco degli
effetti dei documenti di stato civile, la prossima revisione della
decisione quadro sul razzismo e la xenofobia per includere il reato di
omofobia e una tabella di marcia globale che assicuri l'uguaglianza
sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere;
G. considerando
che in Lituania resta giuridicamente difficile stabilire se la pubblica
informazione possa promuovere l'accettazione dell'omosessualità in base
alla legge sulla tutela dei minori contro gli effetti dannosi della
pubblica informazione, modificata nel 2010;
H. considerando
che in Lettonia un membro del consiglio municipale di Riga ha
recentemente presentato un progetto di legge inteso a vietare la
"propaganda dell'omosessualità" per impedire lo svolgimento della marcia
dell'orgoglio baltico (Baltic Pride) del marzo 2012, e che questa
proposta non è ancora stata esaminata;
I. considerando
che in Ungheria il partito di estrema destra Jobbik ha recentemente
presentato diversi progetti di legge intesi a introdurre il nuovo reato
di "diffusione dei disturbi del comportamento sessuale" e che il partito
Fidesz ha presentato al consiglio municipale di Budapest un'ordinanza
locale per "limitare le marce oscene" prima del gay pride di Budapest;
che le proposte sono successivamente state abbandonate, anche se
potrebbero essere reintrodotte nei parlamenti nazionali o locali; che la
revisione della definizione di famiglia è fonte di preoccupazione;
J. considerando
che in Russia sono state approvate leggi penali e amministrative contro
la "propaganda dell'omosessualità" nelle regioni di Rjazan' nel 2006,
Archangel'sk nel 2011 e Kostroma e San Pietroburgo nel 2012, e che le
regioni di Novosibirsk, Samara, Kirov, Krasnojarsk e Kaliningrad stanno
considerando l'adozione di norme simili; che dette leggi prevedono
sanzioni fino a 1 270 euro per le persone fisiche e fino a 12 700 euro
per le associazioni e le imprese; che la Duma federale sta considerando
l'introduzione di una legge analoga;
K. considerando
che in Ucraina sono all'esame del parlamento due progetti di legge
presentati nel 2011 e nel 2012 nell'ottica di introdurre il reato di
"diffusione dell'omosessualità", che includerebbe l'organizzazione di
riunioni, parate, azioni, dimostrazioni e manifestazioni di massa intese
a diffondere intenzionalmente informazioni positive sull'omosessualità;
che le sanzioni proposte comprendono multe e pene detentive fino a
cinque anni; che la commissione per la libertà di espressione sostiene
tale progetto di legge;
L. considerando
che in Moldova i consigli distrettuali e i territori di Bălți, Anenii
Noi, Chetriş e Hiliuţi hanno adottato nel 2012 norme intese a vietare
"la propaganda omosessuale e le attività musulmane"; che tali misure
sono già state dichiarate incostituzionali dalla Cancelleria di Stato di
Chetriş;
M. considerando
che la delegazione dell'UE in Moldova ha espresso "profondo rammarico e
viva preoccupazione" in relazione a tali "manifestazioni di
intolleranza e discriminazione";
Situazione nell'Unione europea
1. condanna
fermamente qualsiasi forma di violenza e discriminazione basata
sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere e sostiene la
necessità di continuare ad adoperarsi in modo sistematico a livello di
Unione europea, Stati membri e paesi terzi per combattere l'omofobia
all'interno della società e impedire l'adozione di norme che potrebbero
nuocere alla comunità LGBTI; invita la Commissione, il Consiglio e gli
Stati membri a garantire la protezione della comunità LGBTI in relazione
ai discorsi omofobi improntati all'odio, all'istigazione all'odio, alla
violenza e alle discriminazioni nonché ad assicurare che i diritti, le
libertà, il rispetto, la dignità e le tutele riconosciuti ai partner
dello stesso sesso siano uguali a quelli garantiti al resto della
società; condanna i commenti discriminatori formulati da dirigenti
politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto
alimentano l'odio e la violenza, e chiede alle gerarchie delle
rispettive organizzazioni di condannarli;
2. chiede
alla Commissione di rivedere la decisione quadro sul razzismo e la
xenofobia per rafforzarne e ampliarne il campo di applicazione, onde
includere, tra l'altro, l'omofobia e la transfobia;
3. invita
il Consiglio dell'Unione europea e gli Stati membri a concretizzare
l'obiettivo della lotta alle discriminazioni omofobe, rimuovendo gli
impedimenti alla proposta di direttiva del Consiglio recante
applicazione del principio di parità di trattamento fra le persone
indipendentemente dalla religione o le convinzioni personali, dalla
disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale;
4. invita
la Commissione e gli Stati membri a garantire che la direttiva
2004/38/CE sulla libera circolazione sia attuata senza discriminazioni
in base all'orientamento sessuale e a deferire alla Corte gli Stati
membri che l'hanno recepita parzialmente o in modo scorretto; invita la
Commissione a proporre misure per riconoscere reciprocamente gli effetti
dei documenti di stato civile in base al principio del riconoscimento
reciproco;
5. richiama
l'attenzione sulle conclusioni della relazione dell'Agenzia per i
diritti fondamentali dell'Unione europea intitolata "Omofobia,
transfobia e discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e
l'identità di genere"; invita la Commissione e gli Stati membri a dare
seguito nella massima misura possibile ai pareri contenuti in detta
relazione; chiede alla Commissione di esaminare attentamente i futuri
risultati dell'inchiesta LGBT dell'Agenzia per i diritti fondamentali e
di intraprendere azioni appropriate;
6. invita
la Commissione a garantire che la relazione annuale sull'applicazione
della Carta dei diritti fondamentali comprenda una strategia per
rafforzare la protezione dei diritti fondamentali nell'UE, includendo
informazioni integrali ed esaustive sull'incidenza dell'omofobia negli
Stati membri nonché soluzioni e azioni proposte per superarla;
7. chiede
nuovamente alla Commissione di stabilire una tabella di marcia globale
che assicuri l'uguaglianza sulla base dell'orientamento sessuale e
dell'identità di genere;
8. plaude
ai progressi registrati negli Stati membri per superare le
discriminazioni subite dalle persone LGBTI e dalle coppie dello stesso
sesso, ad esempio per quanto concerne l'eredità, le disposizioni in
materia di proprietà, le locazioni, le pensioni, le tasse, la previdenza
sociale, ecc., riconoscendo in particolare le relazioni tra partner
dello stesso sesso attraverso la coabitazione, l'unione civile o il
matrimonio; plaude al fatto che sedici Stati membri offrono attualmente
queste opportunità e invita gli altri Stati membri a fare altrettanto;
chiede agli Stati membri di assicurare la denuncia dei reati omofobi, di
provvedere alla formazione del personale incaricato dell'applicazione
della legge, affinché gestisca adeguatamente tali situazioni, e di
combattere il bullismo nelle scuole;
9. chiede
agli Stati membri di concedere l'asilo alle persone perseguitate in
base all'orientamento sessuale o all'identità di genere;
Leggi omofobe e libertà di espressione in Europa
10. è
gravemente preoccupato che in alcuni Stati membri dell'UE e in paesi
terzi siano elaborate leggi che prendono di mira la pubblica
informazione sull'omosessualità, limitando di conseguenza la libertà di
espressione e di associazione in base a idee infondate in materia di
omosessualità e transessualità;
11. deplora
il fatto che dette leggi siano già state applicate per arrestare e
multare i cittadini, compresi i cittadini eterosessuali che esprimono
sostegno, tolleranza o accettazione verso lesbiche, gay, bisessuali e
transgender; deplora altresì la legittimazione dell'omofobia, e talvolta
della violenza, operata da tali leggi, come nel caso del violento
attacco a un autobus di attivisti LGBT avvenuto il 17 maggio 2012 a San
Pietroburgo;
12. sottolinea
che il termine "propaganda" è raramente definito; è costernato dal
fatto che le reti di informazione si sono dimostrabilmente censurate,
che i cittadini sono minacciati e temono di esprimere le proprie
opinioni e che le associazioni e le società che utilizzano simboli
gay-friendly, come gli arcobaleni, possono essere perseguite;
13. sottolinea
che queste leggi sono contrarie al Patto internazionale sui diritti
civili e politici e alla Convenzione europea sui diritti umani che
tutelano l'orientamento sessuale da leggi e pratiche discriminatorie(1)
e cui aderiscono Russia, Ucraina, Moldova, Lituania, Lettonia e
Ungheria; chiede al Consiglio d'Europa di indagare su tali violazioni
dei diritti fondamentali, di verificarne la compatibilità con gli
impegni connessi al Consiglio d'Europa e all'appartenenza alla Corte
europea dei diritti dell'uomo, prendendo le misure adeguate;
14. sottolinea
inoltre che tali leggi sono contrarie all'interesse superiore del
minore, il cui diritto di cercare e ricevere informazioni e idee di ogni
genere è tutelato dalla Convenzione sui diritti del fanciullo; afferma
che i bambini LGBT devono avere accesso a informazioni positive e
rassicuranti rispetto alla propria sessualità; deplora che dette leggi
rendano difficile e illegale l'accesso a tali informazioni;
15. sottolinea
infine che i tribunali nazionali e internazionali hanno affermato
ripetutamente che le preoccupazioni in materia di moralità pubblica non
giustificano un trattamento differenziato, anche in relazione alla
libertà di espressione; indica l'ampia maggioranza di paesi europei in
cui non vigono leggi analoghe e dove prosperano società eterogenee e
rispettose;
16. chiede
alle competenti autorità di Russia, Ucraina, Moldova, Lituania,
Lettonia e Ungheria di dimostrare e garantire il rispetto del principio
di non discriminazione e di riconsiderare tali leggi alla luce della
legislazione internazionale in materia di diritti umani e dei propri
impegni da essa derivanti;
17. condanna
l'attacco violento a danno dei dimostranti pacifici che partecipavano
al gay pride di Kiev; deplora il fatto che le autorità ucraine non siano
riuscite a garantire la sicurezza e la protezione necessaria ai
partecipanti;
18. invita
le autorità moldove ad adottare infine il progetto di legge contro la
discriminazione che attua il principio di uguaglianza e dovrebbe
includere inoltre la discriminazione basata sull'orientamento sessuale;
19 invita
la Commissione, il Consiglio e il Servizio per l'azione esterna a
prendere atto di tali divieti e a condannarli, specialmente nel contesto
degli affari interni, del dialogo bilaterale e della politica europea
di vicinato; invita inoltre il Consiglio dell'Unione europea e il
Servizio per l'azione esterna a sollevare la questione nei pertinenti
consessi internazionali, quali il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione
per la sicurezza e la cooperazione in Europa e le Nazioni Unite;
20. incarica
il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla
Commissione, al Consiglio dell'Unione europea e all'alto rappresentante
dell'Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza/vicepresidente della Commissione, nonché ai governi e ai
parlamenti degli Stati membri, ai governi e ai parlamenti nazionali di
Russia e Ucraina, ai parlamenti regionali russi citati e ai consigli
locali moldovi citati.
| (1) |
Toonen v. Australia, Comunicazione n. 488/§992, Doc. ONU CCPR/C/50/D/488/1992 (1994); Young v. Australia, Comunicazione n. 941/2000, Doc. ONU CCPR/C/78/D/941/2000 (2003); X v. Columbia, Comunicazione n. 1361/2005, Doc. ONU CCPR/C/89/D/1361/2005 (2007).
Qui invece il testo della proposta di risoluzione comune presentata il 22 maggio in sostituzione di quelle dei singoli partiti (PPE (B7-0234/2012), Verts/ALE (B7-0236/2012), S&D (B7-0238/2012), GUE/NGL (B7-0242/2012), ALDE (B7-0243/2012))
|
martedì 5 giugno 2012
Integración y modernización: un nuevo marco conceptual para entender la Unión Europea y el Mercosur
SEMINARIO CENTRO DE EXCELENCIA JEAN MONNET
Integración y modernización: un nuevo marco conceptual para entender la Unión Europea y el Mercosur
¿Viejas ideas para nuevos desafíos?
PRESENTACIÓN:
Este
encuentro se enmarca en el proyecto europeo “Integración y
modernización: un nuevo marco conceptual para entender la Unión Europea y
el Mercosur” que el Centro de Excelencia Jean Monnet está llevando a
cabo con el apoyo de la Acción Jean Monnet de la Comisión Europea y en
colaboración con instituciones académicas argentinas y el Istituto
Italiano di Cultura.
7 DE MAYO
Facultad de Derecho, Universidad de Buenos Aires - Salón Azul
En
el primer día se discutirá el potencial modernizador de los sistemas
supra-nacionales y su relación con los estados nacionales clásicos. En
particular, se hará referencia a las instituciones jurídicas como
elementos cruciales del desarrollo de una modalidad de gobierno basada
en el estado de derecho y en la limitación del uso de la fuerza a todos
los niveles. Se analizarán también los éxitos contradictorios de sus
actividades en lo que se refiere el fomento o la disminución de las
desigualdades a nivel interno e internacional. Se hará hincapié,
finalmente, al desempeño de las instituciones regionales en este nuevo
marco internacional.
18.00-19.30 hs.
EL POTENCIAL MODERNIZADOR DE LOS SISTEMAS SUPRANACIONALES
Mónica Pinto, Decana de la Facultad de Derecho, Universidad de Buenos Aires
Nuevos desafíos de la modernización y derecho internacional
María del Carmen Squeff, Subsecretaria de Política Exterior del Ministerio de Relaciones Exteriores y Culto
¿Problemas globales, respuestas globales? El caso del hambre
Gianni Vattimo, Diputado del Parlamento Europeo
La Unión Europea entre la tiranía de los mercados y "fantasmagoría de las mercancías"
20.00-21.00 hs.
EVOLUCIONES INSTITUCIONALES EN EL CONTEXTO REGIONAL LATINOAMERICANO
Sandra Negro, Facultad de Derecho, Universidad de Buenos Aires
El carácter minimalista del Tratado de Asunción: proliferación de los órganos "especializados"
Beatriz Larrain Martínez, Universidad de Concepción, Chile
Diálogos judiciales transcontinentales: la Corte Interamericana de Derechos Humanos y la Corte Europea de Derechos Humanos
Comentaristas:
Marina García del Río, Ministerio de Economía
Lucas Barreiros, Facultad de Derecho-UBA
8 DE MAYO
Istituto Italiano di Cultura, Marcelo T. De Alvear 1119
En
la segunda jornada se discutirá el papel de la integración regional en
el marco de procesos modernizadores más circunscriptos, movilizados por
las transiciones democrática y económica llevadas a cabo por los países
de América Latina y Europa Central y del Este desde la segunda mitad de
los años ’80.
9.30-13.00 hs.
LA INTEGRACION REGIONAL COMO INSTRUMENTO DE MODERNIZACIÓN ECONÓMICA
Palabras de bienvenida: Marco Marica, Director Ad Interim del Istituto Italiano di Cultura
Renato Baumann, Instituto de Pesquisa Económica Aplicada (IPEA), Brasil
La inserción del Mercosur en cadenas globales de valor y las perspectivas de modernización de sus estados miembros
Fernando Porta, Universidad Nacional de Quilmes - Centro REDES
Los
límites de la integración latinoamericana como instrumento para el
cambio estructural. Aspectos conceptuales, marco normativo y el rol de
los agentes económicos
Martín Obaya, Monash University, Australia
Empresas multinacionales en el Mercosur: ¿articulación de estrategias y desarticulación de la integración?
Pausa
Comentaristas:
Enrique Arceo, Facultad Latinoamericana de Ciencias Sociales (FLACSO)
Félix Peña, Universidad Nacional Tres de Febrero
15.00- 18.30 hs.
LA INTEGRACIÓN REGIONAL COMO INSTRUMENTO DE MODERNIZACIÓN POLITICA
Liborio Mattina, Universidad de Trieste, Italia
¿Imposición
o convergencia? Integración y reformas democráticas en América Latina y
Europa Central y del Este: un marco para el análisis
László Nyusztay, Budapesti Gazdasági Foiskola, Budapesti Gazdasági Foiskola, Hungría
Desde la modernización comunista hacia la modernización liberal: el caso de Hungría
Pausa
Luciana Gil, Universidad de Buenos Aires – CONICET
Las dinámicas de la política comercial como obstáculo para el proceso de integración
Juan Pablo Milanese, Universidad ICESI, Colombia
Suceso
diplomático y fracaso industrial. El caso de la cooperación entre
Argentina y Brasil en el ámbito de la energía nuclear para uso civil
Comentaristas:
Mercedes Botto, Facultad Latinoamericana de Ciencias Sociales (FLACSO)
Mariano Aguas, Universidad de Palermo, y Universidad de La Matanza
9 DE MAYO 17.00 hs.
En ocasión del día de Europa
Palabras de bienvenida por parte de las autoridades académicas de UNTREF
Introduce: Alfonso Díez Torres, Jefe de la Delegación de la Unión Europea en Argentina
Miguel Ángel Ciuro Caldani, filósofo del derecho y profesor emérito en las universidades de Rosario y Buenos Aires
Gianni Vattimo, filósofo y euro-diputado
reflexionan sobre: Europa en la encrucijada: certezas y desafíos
Coordina: Lorenza Sebesta, directora del Centro de Excelencia Jean Monnet, UniBo-BA.
Organiza:
Universidad de Bologna, Representación en Buenos Aires y la Universidad
Nacional Tres de Febrero con el auspicio de la Delegación de la Unión
Europea en Buenos Aires
El
encuentro tendrá lugar el miércoles 9 de mayo en Sala II - Alberto
Williamns, Centro Cultural Borges, Viamonte 525, desde las 17.30 hs. –
19.30 hs.
Informaciones
Fecha: lunes, 07 de mayo de 2012 - miércoles, 09 de mayo de 2012
Horario: Informes: 52902482 / 52902497
Lugar: Informes: 52902482 / 52902497
Organizado por:
En colaboración con:
Asistencia libre y gratuita, con inscripción previa a: 52902482 / 52902497
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