Por Paola Villamarín, El Tiempo
Entrevista con Gianni Vattimo, uno de los grandes filósofos, quien vino a Bogotá a dictar una serie de conferencias.
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| Gianni Vattimo |
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| Gianni Vattimo |
Buenos Aires
– Quando si parla di Gianni Vattimo le cose più importanti da
sottolineare sembrano essere la sua fama e la sua eccentricità. In
favore della prima, si è soliti elencare titoli accademici e cariche
onorifiche, mentre, per convincere della seconda, normalmente basta dire
che è comunista, cattolico e gay al tempo stesso. Tuttavia, conoscere
Gianni Vattimo di persona comporta un’altro genere di esperienza: uomo
dallo sguardo curioso e il maglioncino tradizionale, in lui l’umiltà
spicca sull’anticonformismo, e il desiderio di divertirsi assieme ai
suoi interlocutori, vince invece il compito di rivelare loro una qualche
verità filosofica, che il mestiere gli impone.![]() |
| (foto: LMontalto Monella/PangeaNews) |
| Interrogazioni parlamentari | ||
| 15 settembre 2011 |
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Gianni Vattimo (ALDE) e Sonia Alfano (ALDE) | ||
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Le coppie omosessuali che vogliono far registrare nei consolati
esteri la loro unione, celebrata ai sensi della legislazione britannica
in materia, vale a dire del Civil Partnership Act del 2004 e del Civil
Partnership Order del 2005, stanno avendo serie difficoltà e, talvolta,
si vedono addirittura negare questa possibilità. I due atti, infatti,
stabiliscono che a tal fine deve essere presentata una richiesta al
paese ospitante, che può opporsi alla registrazione (cfr. sezione
210(2)(c) del Civil Partnership Act). L'associazione Certi Diritti ha
denunciato una serie di casi in cui il governo italiano si è opposto
alla registrazione delle unioni civili nei consolati del Regno Unito. Non ritiene forse la Commissione che la legislazione britannica spiani la strada a una discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale, dal momento che le unioni civili sono consentite solo alle coppie omosessuali? Non ritiene forse la Commissione che l'opposizione del governo italiano a che le unioni civili siano celebrate nei consolati del Regno Unito in Italia rappresenta una discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale? Non ritiene forse la Commissione che una simile discriminazione ostacoli la libera circolazione e l'uguaglianza dei cittadini dell'UE? | |
Lo hanno potuto fare in
Islanda, in Norvegia ed in altri paesi di questo continente, vogliamo
che sia consentito anche a noi'. Intorno a Cremaschi i rappresentanti
della sinistra interna alla Fiom - appena uscita da un conflitto forse
inaspettato con la maggioranza della propria organizzazione
nell'assemblea dei delegati di Cervia - e i dirigenti nazionali
dell'Unione Sindacale di Base. Ma anche attivisti delle varie forze di
sinistra ('a sinistra del PD' ripete più di una volta Cremaschi durante
il suo intervento) che sostengono e promuovono la campagna: dalla Rete
dei Comunisti a Sinistra Critica, dal Partito Comunista dei Lavoratori a
Rifondazione Comunista, ed altre ancora. Alcuni mostrano ai fotografi i
manifesti che pubblicizzano l'assemblea nazionale di domenica, altri
sventolano mazzette di banconote facsimile da 500 euro, per un totale di
30 mila; esattamente il debito che grava su ogni neonato al momento di
venire al mondo. "L'assemblea che si terrà domenica mattina all'Ambra
Jovinelli - precisa Cremaschi - è autoconvocata; è nata a partire da un
appello che ha già raccolto più di 1500 firme anche al di là delle forze
della sinistra e del sindacato conflittuale". Si citano le adesioni
dello scrittore Andrea Camilleri e quella del filosofo Gianni Vattimo,
di attivisti dei movimenti sociali di ogni parte d'Italia - a partire
dai No Tav - di alcuni leader del cosiddetto Popolo Viola. I rumori di
fondo del traffico di Via Nazionale sono forti, due carabinieri si
avvicinano per ascoltare meglio, annuiscono quando Cremaschi spiega nel
dettaglio gli obiettivi della campagna contro il pagamento del debito.
"In tutta Europa si discute del debito: se bisogna pagarlo, come e
quando. In Italia invece siamo di fronte ad un esproprio totale di
democrazia, non c'è più neanche la possibilità per noi di avere un
governo democratico e legittimato. Siamo tra i cosiddetti paesi maiali, i
famigerati Piigs, che ormai non hanno più neanche il diritto ad avere
un governo che possa decidere autonomamente la propria politica
economica. Questo certamente, in Italia, perché abbiamo un premier
impresentabile e squalificato a livello internazionale che obbliga tutti
a dover commentare le sue peripezie sessuali. Ma anche per
responsabilità dei partiti di centrosinistra, perché di fatto non esiste
una opposizione vera alle misure che la BCE e il FMI impongono ai
governi dei paesi presi di mira. Queste misure distruggono ogni forma di
convivenza civile e sono quindi inaccettabili. Bisogna alzare la voce
contro Berlusconi ma anche contro la BCE. Vogliamo aprire uno spazio
politico che ha come avversari Berlusconi ma anche il governo unico
delle banche che sta distruggendo la nostra democrazia". Cremaschi non
può non commentare la notizia del giorno: "Scopriamo stamattina che l'UE
sta costruendo un fondo di 3000 miliardi di dollari - soldi dei
lavoratori e dei cittadini - finalizzato a salvare le banche. Soldi che
invece andrebbero usati per salvare il lavoro e i diritti sociali, che
andrebbero investiti nello stato sociale. Vogliamo lanciare un movimento
che dice chiaramente 'Noi il debito non lo paghiamo' e chiede misure
politiche e sociali diverse e alternative non solo rispetto a quelle del
governo Berlusconi ma anche a quelle promesse dalla cosiddetta
opposizione che promette il taglio delle pensioni e ulteriori
privatizzazioni. Di fronte al fallimento del Patto di Maastricht, del
patto Europlus e della gestione autoritaria della crisi da parte
dell'Unione Europea diciamo chiaramente che occorre mettere in
discussione tutta l'architettura istituzionale dell'Europa. Chiediamo
che si colpiscano finalmente l'evasione fiscale e i grandi patrimoni,
che si nazionalizzino le banche, un cambiamento di rotta radicale anche
nei confronti delle politiche economiche liberiste preannunciate dallo
schieramento di centrosinistra che si candida a governare il paese dopo
la fine ormai certa di Berlusconi. I soldi recuperati - spiega il
presidente del Comitato Centrale della Fiom - non devono servire certo a
ripianare il debito ma invece a pagare investimenti sociali, non
possiamo fare come la Grecia che sta massacrando il proprio popolo senza
risultati. Non dobbiamo più pagare le rate di questo debito: paghiamo
ogni anno almeno 80 miliardi di interessi sul nostro debito. L'ultima
manovra del governo - 60 miliardi di sacrifici e nuova tasse - non solo
non paga il debito ma neanche gli interessi, noi stiamo subendo dei veri
e propri sacrifici umani solo per pagare una parte degli interessi su
un debito che non fa che crescere a dismisura distruggendo la stessa
idea di civiltà e convivenza". "Il manifesto della CONFINDUSTRIA -
denuncia ancora Cremaschi - è un decalogo reazionario che attacca da
destra il governo Berlusconi e che ne vuole la caduta per imporre una
svolta ancora più reazionaria. Le dichiarazioni di consenso e di
disponibilità da parte di alcuni esponenti del centrosinistra la dicono
lunga sulla mancanza di una alternativa all'interno del panorama
politico parlamentare. Siamo esterni e contrari all'attuale quadro
politico e in questo senso siamo in continuità anche con i movimenti che
in Spagna e in Grecia sono alternativi e avversari delle destre ma
contrari anche alle politiche dei rispettivi governi socialisti.
Vogliamo anche in Italia costruire uno spazio politico che in Italia non
esiste". Rispetto alla fuoriuscita dall'Euro il portavoce del comitato
1° ottobre chiarisce che non può essere certo una scelta di un singolo
paese. "Non accettiamo che un possibile ritorno alla moneta nazionale di
alcuni paesi sia la scusa per imporre ulteriori sacrifici ai loro
popoli, noi vogliamo mettere in discussione radicalmente la stessa
politica dei sacrifici".| Oggetto: Gravi episodi di omofobia in Italia | |||||||||||||||
Nonostante la tenuta dell'Europride in Italia l'11 giugno prossimo, la situazione delle persone LGBT in Italia è estremamente preoccupante, tra aggressioni fisiche e verbali, discriminazioni e linguaggio di scherno espresso dai rappresentanti politici e governativi nei confronti delle persone LGBT. Il 20 aprile, una deputata italiana apertamente lesbica e militante dei diritti LGBT, Paola Concia, e la sua compagna, sono state gravemente insultate e minacciate nel centro della capitale(1). Il sottosegretario con delega alle Politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, ha affermato il 23 aprile che la pubblicità di Ikea che ha come slogan «siamo aperti a tutte le famiglie» è «contraria alla Costituzione»(2) e il 3 maggio che «i gay non devono baciarsi in pubblico»(3); il 4 maggio ha tentato di bloccare uno spettacolo teatrale a Verona a tematica LGBT(4); il 5 maggio ha giustificato il «bunga bunga» purché fatto da un uomo e una donna(5). Il Primo Ministro italiano, Silvio Berlusconi, fa dell'orientamento sessuale oggetto costante di scherno pubblico: il 2 novembre 2010 ha affermato, parlando del «caso Ruby», che è «meglio essere appassionati di belle ragazze che di gay»(6). La Ministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, non ha presentato, contrariamente a quanto promesso, una proposta di legge governativa contro l'omofobia e la transfobia, mentre la discussione su un progetto di legge parlamentare sembra tardare sempre di più; la Corte Costituzionale ha stabilito la dignità costituzionale delle coppie omosessuali, portatrici degli stessi diritti delle coppie eterosessuali coniugate, rimandando la questione del matrimonio però al legislatore. L'Italia rimane uno degli ultimi Stati membri dell'UE a non prevedere né coabitazione né unione civile per le coppie dello stesso sesso, che sono peraltro escluse dall'accesso al matrimonio; un tribunale ha condannato a due mesi di reclusione Michele F. e Roberto L., pena convertita in un'ammenda di 2 280 Euro, per essersi baciati presso il Colosseo nel luglio del 2007, per il giudice contrariamente «alla pubblica decenza»(7). Il 17 maggio ricorrerà la giornata mondiale contro l'omofobia, che sarà celebrata con dichiarazioni dalle istituzioni europee. Quali iniziative intende adottare in concreto la Commissione per le persone LGBT negli Stati membri — come l'Italia — dove sono oggetto di aggressioni fisiche e verbali private e pubbliche? Intende essa richiamare con fermezza le autorità italiane in merito a quanto riferito nell'interrogazione, affinché prendano misure concrete contro l'omofobia? Quando presenterà la Commissione una Roadmap contro l'omofobia e per i diritti delle persone LGBT come richiesto dal PE?
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| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Articolo 117 del regolamento Luigi de Magistris (ALDE) , Sonia Alfano (ALDE) , Catherine Grèze (Verts/ALE) , Eva Lichtenberger (Verts/ALE) , Paul Murphy (GUE/NGL) , Gianni Vattimo (ALDE) e Sabine Wils (GUE/NGL) 16 maggio 2011 Oggetto: Progetto prioritario RTE-T n. 6 Lione — Torino: modifica del progetto e mancato rispetto, da parte dell'Italia, delle condizioni poste dalla Commissione europea per la concessione del finanziamento UE | |
| Secondo quanto pubblicato sui siti Web del ministero italiano delle Infrastrutture e della regione Piemonte e riportato anche da autorevoli quotidiani nazionali (La Stampa, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, ecc.), il 3 maggio 2011 si è svolta a Roma una riunione del Tavolo istituzionale della Torino-Lione, alla presenza del ministro Matteoli, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta, del commissario straordinario Virano, del presidente della delegazione italiana presso la CIG Masera, del presidente della regione Piemonte Cota, del presidente della Provincia di Torino Saitta, del sindaco di Torino Chiamparino e di alcuni sindaci della Valle Susa. In tale riunione il governo italiano avrebbe dovuto comunicare la decisione di ridurre il costo del Progetto Prioritario RTE-T n. 6 mediante l'eliminazione di una delle due canne della galleria di base e della galleria dell'Orsiera per mancanza di fondi da parte dello Stato italiano; tale parte del progetto era già stata respinta al momento della richiesta del finanziamento all'Unione europea da parte di Italia e Francia nel 2007. In manifesto contrasto con i principi espressi dalla Convenzione di Århus del 25 giugno 1998 (direttiva 2003/4/CE), i sindaci dei 17 comuni e il presidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone, contrari alla realizzazione delle nuova linea ferroviaria, sono stati esclusi dalla riunione, mentre sono stati invitati i sindaci di due comuni non interessati geograficamente dall'opera, ma politicamente vicini al governo italiano. È la Commissione al corrente dei fatti esposti? È la Commissione consapevole che la rielaborazione di nuovi progetti preliminari comporterà nuovi ritardi sulla tabella di marcia stabilita dalla Commissione durante la revisione intermedia di ottobre 2010 e che, visti la massiccia e persistente opposizione della popolazione della valle a quest'opera e il mancato accordo tra la maggioranza dei comuni dei territori interessati, l'apertura del cantiere per la realizzazione della galleria geognostica de La Maddalena potrebbe essere realizzata solo militarizzando l'intera zona? | |
| Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione e al Consiglio 1 aprile 2011 Articolo 117 del regolamento ![]() Renate Weber (ALDE) , Sophia in 't Veld (ALDE) , Sonia Alfano (ALDE) , Cecilia Wikström (ALDE) , Stanimir Ilchev (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Norica Nicolai (ALDE) e Alexander Alvaro (ALDE) Oggetto: Persecuzioni, sfratti ed espulsioni di rom nell'UE | ||||||||
Mentre l'UE sta discutendo un «Quadro europeo per le strategie di integrazione dei rom», le ONG e le associazioni per i diritti umani denunciano la persistenza di persecuzioni, sfratti ed espulsioni di rom negli Stati membri dell'UE. In Ungheria il difensore civico delle minoranze ha denunciato il deterioramento della situazione dei rom e la «sistematica distruzione» dei diritti della minoranza acquisiti(1), mentre Amnesty International ha reso noto che a seguito di una marcia anti-rom del 6 marzo da parte del partito di estrema destra Jobbik nel villaggio di Gyöngyöspata, circa 200 vigilanti di tre gruppi sono rimasti nel villaggio molestando e abusando verbalmente i residenti rom del luogo, urlando fuori dalle loro case, minacciandoli verbalmente di morte e portando con sé armi, fruste e asce mentre marciavano nelle strade con divise militari. Gli attivisti sono stati testimoni di questi fatti e hanno denunciato la mancanza di reazione da parte della polizia(2). Amnesty International ha inoltre denunciato il fallimento del cosiddetto «Piano nomadi» in Italia — il quale ha avuto solo l'effetto di impoverire ancora di più i rom nonché accentuare la loro segregazione e marginalizzazione — e ha chiesto alle autorità di fermare gli sfratti forzati, di fornire adeguati alloggi alle famiglie rom che sono in numero eccesivo nei campi già disponibili, in modo da renderli conformi alle leggi e agli standard internazionali e di provvedere a fornire adeguati alloggi alternativi(3). In seguito alle espulsioni dei rom da parte della Francia, la Commissione ha fatto, in relazione alla libera circolazione, dichiarazioni forti e ha annunciato procedimenti successivamente abbandonati dopo che le autorità francesi si sono impegnate a modificare la legge di attuazione della direttiva; in relazione alla questione dell'anti-discriminazione i procedimenti sono ancora sotto esame da parte della Commissione. È la Commissione (il Consiglio) al corrente di questi fatti? Può la Commissione (il Consiglio) elencare le azioni che intende intraprendere onde assicurare che le autorità ungheresi avviino adeguate azioni legali e adottino concrete misure per proteggere i rom e i diritti delle minoranze, investigare sulle azioni razziste e portare i criminali dinanzi alla giustizia? Può la Commissione (il Consiglio) elencare le azioni che intende intraprendere per assicurare che le autorità italiane fermino gli sfratti forzati e forniscano alloggi appropriati? Può la Commissione (il Consiglio) illustrare la situazione in relazione alle azioni e alle inchieste condotte o in corso sulle espulsioni dei rom da parte della Francia? Può la Commissione (il Consiglio) chiarire se questi argomenti saranno affrontati nella sua prossima strategia quadro dell'UE, in modo che i diritti fondamentali dei rom siano concretamente tutelati?
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