giovedì 28 marzo 2013

Gianni Vattimo visitará la Argentina en Abril


Redacción, Noticias

Gianni Vattimo
El intelectual italiano Gianni Vattimo visitará la Argentina entre el 3 y 12 de abril próximo, invitado por la Asociación de Docentes de la Universidad de Buenos Aires (ADUBA) y la Federación de Docentes de las Universidades (FEDUN), para participar en actividades académicas en Buenos Aires y el interior, informaron ambos sindicatos.

Vattimo ofrecerá conferencias, mesas redondas, presentaciones y charlas con personalidades políticas, culturales y sociales.

mercoledì 27 marzo 2013

Miedo al cambio

Entrevista a Gianni Vattimo por Christian Riavale, Noticias

El incisivo filósofo cristiano analiza riesgos y limitaciones de una reforma franciscana de la Iglesia. Tabúes sexuales y fortuna sucia.


Gianni Vattimo

La elección de Jorge Mario Bergoglio al frente del Vaticano puede abrir un período de aggiornamento de la Iglesia similar al que se produjo durante el pontificado de Juan XXIII. Ese es el diagnóstico que formula el filósofo Cristiano Gianni Vattimo (77), autor –entre otros– de un famoso libro sobre “El futuro de la religión”. En vísperas de un viaje a Buenos Aires (que comenzará el 2 de abril y concluirá el 12, invitado por la Fedun y coordinado por el Departamento de Audiovisuales del IUNA), Vattimo reflexionó sobre los grandes desafíos que debe resolver el Papa Francisco a fin de revivificar la Iglesia y restablecer un vínculo de confianza con la sociedad.

lunedì 25 marzo 2013

Il futuro della religione

In questi giorni post-conclave, nell'ambito del dibattito sul futuro della religione, vi ripropongo qui di seguito il mio intervento su tale argomento al Festival della Filosofia di Torino del 2007. 


 

Per vedere il video dell'intervista clicca qui (UniNettuno.tv)


Il futuro della religione di R. Rorty, G. Vattimo, S. Zabala (Garzanti, 2005)

domenica 24 marzo 2013

"La teologia del quotidiano è l'unica possibile"


Intervista a Gianni Vattimo, La Nacion

Para la version en español, clique aquì

Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco

Durante la sua visita in Argentina dell’anno scorso ci aveva spiegato che, secondo lei, una speranza di cambiamento andrebbe cercata in America Latina. L’elezione al soglio pontificio dell’Arcivescovo di Buenos Aires, Cardinale Jorge Bergoglio, successore di Benedetto XVI con il nome di Francesco, va in questa direzione?
Penso di sì, anche se la speranza del cambiamento che può venire da Papa Francesco è abbastanza vaga come quella che mi aspettavo e mi aspetto dall’America Latina per l’Europa e il mondo: più un grande esempio che un fatto preciso. Come il fatto che ci siano Lula,Chavez, Morales, non significa un cambio immediato nella nostra politica europea, ma qualcosa che ha da fare con il clima generale. Ora sappiamo che non c’è più solo il potere imperialistico nel mondo. Così Papa Bergoglio: la Chiesa non è più soltanto il luogo del dogma, della repressione sessuale, della ricchezza, e della corruzione bancaria romana; si avvicina un  po’ di più a ciò che abbiamo sperato da Cristo: misericordia, vicinanza, anche tenerezza.

venerdì 22 marzo 2013

Berlusconi ineleggibile, tutte le piazze del 23 marzo

da Redazione Micromega

ROMA, Piazza Santi Apostoli, h. 17 | Facebook
MILANO, largo Cairoli, h. 13.30 | Facebook
GENOVA, Prefettura (in cima a Via Roma), h. 17 | Facebook
PALERMO, Palazzo di Giustizia (V Impallomeni G. Battista, 20), h. 10

Domani, sabato 23 marzo, tutti in piazza per realizzare la Costituzione e far rispettare la legge del 1957 che vieta a Silvio Berlusconi l’ingresso in Parlamento!

La manifestazione principale si svolgerà a Roma a piazza Santi Apostoli, alle ore 17, e darà seguito all'appello “Berlusconi ineleggibile” – promosso da Vittorio Cimiotta, Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Dario Fo, Margherita Hack, Franca Rame, Barbara Spinelli – che in pochi giorni ha raccolto oltre 230mila firme sul sito di MicroMega.

giovedì 21 marzo 2013

Del pensamiento débil al comunismo

por Iñaki Urdanibia, Kaosenlared.net
 
Quien fuera, junto a Pier Aldo Rovatti, impulsor del llamado "pensiero debole", reivindica el comunismo y a los gobiernos latinoamericanos que no obedecen a los poderosos. 


No sé qué dirán ahora quienes desde que comenzó a aparecer en las librerías y en los medios de comunicación, hace unos añitos ya, el nombre de Gianni Vattimo (algunos le llamaban ¡vaya-timo!), con su pensiero debole (pensamiento débil) no hicieron otra cosa que insultarle al afirmar que no era más que un representante de la reacción contra-revolucionaria en el campo de la filosofía: sin haberle leído, para nada, enfrentaban su pensamiento fuerte y dogmático, el de los críticos críticos, frente a la debilidad del pensamiento del italiano que no trataba más que debilitar la lucha contra el capital favoreciendo así a los dueños de los medios de producción y las finanzas. 

mercoledì 20 marzo 2013

Macchè giornata della felicità!


Intervista a Gianni Vattimo di Antonietta Demurtas

Chiedimi se sono felice. Il 20 marzo sono in molti quelli che pongono l'invito, visto che l'Onu ha deciso di promuovere e ricordare la felicità come nuova priorità globale. Anche se per qualcuno le priorità sono altre. Come il filosofo Gianni Vattimo, che davanti all'istituzione della prima giornata mondiale della felicità è scoppiato in una fragorosa risata.

  
Forse allora i 193 stati membri dovevano adottare una risoluzione per chiedere l'ilarità?
Sarebbe il caso che l'Onu si occupasse di cose più serie, invece non perde occasione per dimostrare la sua vacuità. E infatti oggi basta pronunciare la parola Nazioni Unite che a tutti scappa da ridere.

Un'altra mission impossible del palazzo di Vetro, quella di promuovere la felicità?
Guardi avrei condiviso di più se avessero istituito una giornata mondiale per la giustizia sociale o per l'acqua potabile per tutti.

martedì 19 marzo 2013

Difendi il tuo futuro - Manifestazione popolare NOTAV


Sabato 23 marzo, alle ore 14, parteciperò al corteo popolare che partirà da Susa e arriverà a Bussoleno, per manifestare contro la grande opera inutile del TAV.



DIFENDI IL TUO FUTURO

Ancora una volta invitiamo tutti e tutte a manifestare contro questo scellerato progetto che con il passare del tempo, l’avanzata della crisi economica nazionale e internazionale, diviene sempre più inutile e insostenibile, non solo per il nostro territorio ma per tutto il Paese.

lunedì 18 marzo 2013

Gianni Vattimo sur la crise politique italienne

La vidéo de l'interview en français accordée la semaine dernière par le député européen ADLE-IdV Gianni Vattimo à la chaîne France 24, sur la situation politique italienne après les élections.

Dans le studio TV du Parlement Européen de Strasbourg, avec Vattimo, la députée européenne italo-suédoise Anna Maria Corazza Bildt, PPE. Présente Caroline de Camaret, journaliste de France 24.




Link (english version): "Talking Europe" - France 24

venerdì 15 marzo 2013

Petizione in favore dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici


Domani mattina sarò a Napoli per manifestare a favore dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (IISF). Leggete la petizione, di cui sono fra i primi firmatari, e firmate! 


Manifestazione: NOI (R)ESISTIAMO! 
Quando il fuoco entrò nella vita degli uomini non fu distruzione, ma nascita 

in collaborazione con il quotidiano Il Denaro

Il corteo partirà da Piazza del Gesù alle ore 10.00 fino a Piazza Municipio.  

Dibattito ed interventi: presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, via Monte di Dio 14, alle ore 11.00 interverranno esponenti del mondo della cultura e delle professioni che porteranno la propria esperienza lavorativa e di vita. 

Hanno già aderitoRaffaele Cantone (Magistrato)Gianni Vattimo (filosofo), Alfonso Ruffo (Direttore de “Il Denaro”), Ettore de Lorenzo (Giornalista Rai), Dino Falconio (Notaio e Presidente Onlus Energia del Sorriso), Mimì de Maio (Scrittore e cantautore), Marco Mario de Notaris (Attore teatrale e cinematografico), Raffaele Iovine (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici). Inoltre verrà letta una lettera dello scrittore Maurizio de Giovanni. Interverranno la Presidenza, il Consiglio Direttivo, i ricercatori e il personale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. 
Gli organizzatoriAlessandro Milone e Beatrice Rossano.

mercoledì 13 marzo 2013

Anche Cristo si dimetterebbe

Intervista a Gianni Vattimo di Gianni Carta, CartaCapital
Para a versão em Português clique aqui


Appassionato lettore di Nietzsche e Gramsci, il filosofo Gianni Vattimo ha scritto diversi libri sulla religione, come Il futuro della religione. Carità, ironia, solidarietà (Garzanti, 2005). Secondo Vattimo, dimettersi “è una delle cose migliori che un papa può fare” perché la Chiesa cattolica deve recuperare senso cristiano.

CartaCapitalHa detto che la rinuncia del papa è stata un affare italiano. Perché italiano?
Gianni Vattimo: Italiano nel senso che, purtroppo, una grandissima parte delle questioni che riguardano il pontefice e che verosimilmente sono entrate in gioco nella sua decisione di rinunciare sono italiane. Tutte le notizie di Vatileaks, incluse quelle sulla banca vaticana, riguardano la Chiesa cattolica in generale ma hanno le loro radici a Roma. Inoltre, l’affare è soprattutto italiano perché tutto è successo in Italia.

martedì 12 marzo 2013

A proposito di Chavez e di muri


Riportiamo una dichiarazione di Silvio Viale, presidente dei Radicali Italiani, apparsa sul sito Radicali.it in relazione all'articolo di Gianni Vattimo sulla morte del Presidente Chavez, pubblicato su La Stampa il 7 marzo scorso, e di seguito la breve risposta del filosofo. 


Chavez. Viale: parole di Vattimo inqualificabili. Folla oceanica dietro la bara? Anche Mussolini l'avrebbe avuta. Crollerà il muro anche in Venezuela

dal sito dei Radicali Italiani


Oggi (7 marzo 2013, ndr), intervenendo su “La Stampa”, il filosofo e europarlamentare Gianni Vattimo, ospite a varie riprese del governo venezuelano, invita l'Europa a “guardare con più attenzione alla democrazia di base di Chavez” (per l'articolo originale clicca qui).

La vitalidad del chavismo

por Gianni Vattimo

Traducción de Cristina Sardoy, El Clarín


“Il n’est pas tombé, il est mort!” Esta frase, atribuida tradicionalmente –creo- a Jean-Antoine Carrel, uno de los primeros escaladores del Monte Cervino, me viene a la mente con una conmoción que hasta a mí me resulta nueva –pienso en la desaparición de Hugo Chávez. Tampoco él cayó, resistió con firmeza hasta la muerte, haciendo de su resistencia a la enfermedad un emblema de su lucha política por el ideal de una América Latina “bolivariana”. Para mí, como para muchos otros occidentales con mi formación, Chávez tenía todas las cualidades para ser mirado con desconfianza: militar, “golpista” al menos en los inicios de su aventura política, populista, “caudillo”, etcétera, etcétera.

lunedì 11 marzo 2013

Zigaina e Pasolini. Quando l'arte non può diventare moda

da La Stampa

Quando: dal 9 marzo al 1 maggio 2013
Dove: Museo Regionale di Scienze Naturali - via Giolitti 36, Torino (TO)


L’Associazione Italiana Paralisi Spastica, AIPS, presieduta da Angelo Catanzaro, organizza la terza edizione del ciclo di mostre “Lo Slancio”, dedicate a grandi pittori disabili del Novecento (nelle passate edizioni presentò Hans Hartung e Mattia Moreni), allestendo il progetto culturale e sociale più importante degli ultimi anni a livello nazionale. 

È al via, infatti, il grande progetto culturale Zigaina e Pasolini – Quando l’arte non può diventare moda - che, sotto la curatela di Enzo Spadon, vedrà esposte presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino più di 50 opere dei due artisti, di cui 12 disegni di Pier Paolo Pasolini, per la prima volta presentati a Torino ed in Piemonte. 

Due artisti e amici sinceri, anzi, usando le parole stesse di Pasolini “ontologici l’uno per l’altro”, nonché sodali nel concepire l’arte e quindi la vita stessa. 


venerdì 8 marzo 2013

Convegno sull'eutanasia - Milano

Domani, sabato 9 marzo 2013, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, a Milano, un incontro per dibattere sul tema dell'eutanasia insieme a Gianni Vattimo ed esperti di bioetica cattolici e islamici.



Interverranno il professor Gianni Vattimo, professore di Filosofia presso l'Università di Torino, il professor Michele Aramini, docente di bioetica presso l'Università Cattolica di Milano, il dottor Ahmad Adb Al Quddus Panetta, esperto di bioetica del Co.Re.Is. (Comunità Religiosa Islamica). Modera il dibattito il dottor Franco La Spina, psichiatra, vice-presidente Associazione Davide Soligo.

Il convegno vuole essere un'occasione di incontro tra le diverse posizioni in merito alla tematica controversa dell'eutanasia.

giovedì 7 marzo 2013

Ecco perché Chavez mi ha affascinato

di Gianni VattimoLa Stampa


“Il n’est pas tombé, il est mort”: questa frase, riferita tradizionalmente – credo – a Jean Antoine Carrel, uno dei primi scalatori del Cervino, mi viene in mente ora mentre, con una commozione che riesce nuova anche a me - penso alla scomparsa di Hugo Chavez. Anche lui non è caduto, ha tenuto duro fino alla morte, facendo della sua resistenza alla malattia un emblema della sua lotta politica per l’ideale di una America Latina  “bolivariana”. Per me come per tanti occidentali della mia formazione, Chavez aveva tutte le qualità per essere guardato con sospetto: militare, “golpista” almeno agli inizi della sua avventura politica, populista, “caudillo”, e via dicendo.

mercoledì 6 marzo 2013

Grillo, sempre Grillo, fortissimamente Grillo

04/03/2013
di Gianni Vattimo

Grillo sempre Grillo fortissimamente Grillo. Forse è ora di smitizzare un po’ il grande trionfo dei Cinque Stelle, anche se è giusto aspettare che gli eletti del Movimento  si “qualifichino” in Parlamento e con le decisioni che prenderanno. Io non ho nessun dubbio che i loro programmi coincidano con le mie aspettative, dunque anche per me Cinque Stelle è la possibilità buona di cambiare finalmente l’Italia, di realizzare quella “rivoluzione civile” per cui, anche nell'ultima campagna elettorale, mi sono impegnato.

Grillo come un Di Pietro non gravato da zavorre amministrative (Maruccio) o troppo conservatrici (Donadi e C.). Una certa dose sana di “leninismo”, che a Di Pietro è rimasto sempre (troppo?) estraneo, e che forse, almeno agli inizi, è indispensabile a ogni rivoluzione, per civile che sia. Ma appunto perché si tratta di una rivoluzione “civile”, che si compie dentro la cornice della democrazia formale (persino Chavez si è sempre affidato alle elezioni democratiche!) non può pretendere di cominciare completamente da zero. Si tratta solo di decidere quando si comincia a fare i conti con la storia, quella delle strutture esistenti, dei partiti e dei politici “di prima”. E’ un po’ come nelle contrattazioni sindacali: il sindacato deve lottare contro il padrone, ma da ultimo, dovendo “portare a casa il contratto”, non potrà mai diventare un potere totalmente rivoluzionario. 

martedì 5 marzo 2013

Gianni Vattimo: «Grillo non è Lenin»

04/03/2013, Lettera43
Intervista a Gianni Vattimo di Antonietta Demurtas

Gianni Vattimo

Al filosofo Gianni Vattimo piace sempre più l'antitesi che la sintesi. In politica l'europarlamentare dell'Italia dei valori (Idv) ha esercitato l'arte della dialettica per criticare tutto e tutti: prima delle elezioni contro «il montismo, il bersanismo e il napolitanismo» ha auspicato il successo della lista di Antonio Ingroia. Che insieme al Movimento 5 stelle era «l'unica novità della campagna elettorale».
Ma ora che il magistrato siciliano è rimasto fuori dal parlamento e l'ingovernabilità regna sovrana, anche Vattimo sospende il giudizio sui primi passi del movimento di Beppe Grillo: «Certo se penso al loro programma in effetti mi sembra il migliore, tranne le cose più stravaganti come la presa di posizione contro il latte di mucca», ha detto a Lettera43.it, «ora però è difficile valutare perché non si capisce cosa diavolo vogliano fare».

Più che una rivoluzione una vera confusione?
Mi sembra che in questo momento si stia troppo enfatizzando la novità di Grillo. È diventata una specie di moda, se uno per strada dice 'non credo a Grillo', lo picchiano direttamente.

Quindi lei non ci crede?
Non è quello il punto, è che trovo esagerato che tutti si precipitano a studiare il fenomeno. Io prima di parlare li metterei alla prova.

Per entrare in parlamento però serve un voto di fiducia che i grillini non vogliono dare.
Il M5s non vuole mischiarsi con gli altri partiti, nè collaborare. Da un lato ha ragione perché squadra che vince non si cambia. Grillo ha vinto per la sua diversità rispetto al sistema politico esistente, e ora stenta ad abbandonare quella condizione. Ho però l'impressione che prima o poi dovrà mostrare un'apertura.

sabato 2 marzo 2013

L'atto rivoluzionario del Papa


01/03/2013, L'Indro
Colloquio con Gianni Vattimo di Carlo Baghetti

Con la spettacolare uscita di scena avvenuta l'altro ieri di Benedetto XVI, il vicario di Cristo infrange irrimediabilmente la sua immagine di cocchiere infallibile per assumere tratti molto più fragili e contemporanei. Gianni Vattimo, teorico del pensiero debole che ha avuto il merito di introdurre in Italia il dibattito sul postmoderno - inteso come accettazione dell’errore, del caduco e dell’effimero - ci ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’uscita di scena di Benedetto XVI, il 'Papa emerito'.



Cosa rappresenta per la sfera politica questa abdicazione senza eredi?

È un atto profondamente rivoluzionario. Non so cosa rappresenta per gli altri, nella sfera pubblica, ma per me è una tentazione ad imitarlo. Ho dubitato che fosse un segno del cielo, che mi invitava a lasciar perdere la politica o comunque fosse un invito a ritirarmi nello studio o nella meditazione, se non proprio nella preghiera.
Si è mai visto il presidente dell’IBM che si dimette? O qualcuno di qualche grande corporation? In questi casi si va in pensione non ci si dimette. Le dimissioni richiamano una differenza a cui non siamo più abituati tra la vita personale, coscienza, impegno, vocazione e la funzione sociale. Molto spesso i cristiani si sono domandati: “Ma il Papa ci crede?”. Molti papi possono aver avuto crisi simili, ma ci sono passati sopra. Per esempio, se Bersani diventasse monarchico si dimetterebbe? Mah...

In che modo può cambiare il rapporto tra coscienza e istituzione avendo stabilito questo precedente?

Potrebbe rendere l’istituzione un po’ meno solida, quindi meno funzionale rispetto agli obblighi terreni. La vecchia contraddizione per cui il clero predica la povertà e poi sono tutti straricchi, abitano in palazzi magnifici, sono vestiti da satrapi rende il rapporto ancora più complicato. La storia del cristianesimo è questa, come il problema della Donazione di Costantino, come il problema tra Chiesa e Stato: sei lì, eserciti un potere, ma lo fai in nome di una salvezza interiore. Devi predicare agli altri, ma fino a che punto è giustificato che tu hai le guardie svizzere, i gendarmi pontifici, la banca, lo IOR? Non è una cosa indifferente.