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sabato 24 marzo 2012

Interrogazione sulla criminalizzazione delle persone senza fissa dimora in Ungheria

8 marzo 2012
O-000061/2012
Interrogazione con richiesta di risposta orale
alla Commissione

Articolo 115 del regolamento
Cecilia Wikström, Nadja Hirsch, Renate Weber, Gianni Vattimo, Sonia Alfano, Andrea Zanoni, Louis Michel, Leonidas Donskis, Jan Mulder, Sophia in 't Veld, Jens Rohde, Baroness Sarah Ludford, Ramon Tremosa i Balcells, Niccolò Rinaldi, Nathalie Griesbeck, Marielle de Sarnez, a nome del gruppo ALDE

 Oggetto: Criminalizzazione delle persone senza fissa dimora in Ungheria
Il 1° dicembre 2011 in Ungheria è entrata in vigore una legge sulla criminalizzazione delle persone senza fissa dimora. Dopo un primo avvertimento, ai senzatetto che dormono in strada sarà comminata una multa da 445 euro o si procederà al loro arresto. I relatori delle Nazioni Unite sui diritti umani, nello specifico i relatori speciali sulla povertà estrema, sui diritti umani e sul diritto a un alloggio adeguato, hanno criticato la legge e invitato l'Ungheria a riconsiderare questa norma nonché ad adottare una strategia nazionale per l'alloggio che tenga conto delle esigenze e dei diritti delle persone senza fissa dimora, conformemente agli obblighi internazionali in materia di diritti umani. Si stima che in Ungheria vivano tra le 30 000 e le 35 000 persone senza fissa dimora, tra cui persone affette da disabilità(1). A seguito della crisi economica e finanziaria è aumentato il numero delle famiglie che vivono per strada. Le autorità ungheresi hanno comunicato che sono stati costruiti nuovi ricoveri, ma i detrattori sottolineano che ciò non giustifica le multe o l'arresto di coloro che non hanno ancora trovato un alloggio.
1. Può la Commissione indicare se ritiene che la legge citata sia incompatibile con i valori fondanti dell'Unione europea, enunciati all'articolo 2 del TUE, in particolare per quanto concerne "il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze... in una società caratterizzata... dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità"?
2. Concorda sul fatto che la legge è incompatibile con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare con l'articolo 1 (diritto alla dignità), l'articolo 4 (proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumati o degradanti), l'articolo 6 (diritto alla libertà e alla sicurezza) e l'articolo 7 (rispetto per la vita privata e familiare), nonché con l'articolo 31 della Carta sociale europea rivista, che stabilisce il diritto a un alloggio?
3. Concorda nell'affermare che detta legge è incompatibile con le politiche dell'Unione europea intese a combattere la mancanza di alloggio, compreso il riferimento specifico contenuto nella relazione comune per il 2010 sulla protezione sociale e l'inclusione sociale adottata dal Consiglio?
4. Concorda sul fatto che il provvedimento costituisce una misura che non rispetta il criterio di proporzionalità e di necessità in una società democratica stabilito dalla Corte europea dei diritti dell'uomo?
5. Concorda nell'affermare che la legge ha ripercussioni discriminatorie su coloro che vivono in condizioni di povertà?
6. Concorda sul fatto che detta legge farà sì che le risorse siano spese per la vigilanza, la detenzione, i procedimenti giudiziari e l'incarcerazione, anziché essere utilizzate più efficacemente per individuare soluzioni in materia di alloggio?
7. Fornirà statistiche sulla mancanza di alloggio in tutti gli Stati membri?
8. Qualora condivida queste preoccupazioni, quali azioni intraprenderà nei confronti delle autorità ungheresi? Intende avviare una procedura d'infrazione nei confronti dell'Ungheria?
(1) http://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=11829&LangID=E

Interrogazione sulla legge ungherese sui media

6 marzo 2012
E-002533/2012
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione

Articolo 117 del regolamento
Renate Weber (ALDE) , Sonia Alfano (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Louis Michel (ALDE) , Cecilia Wikström (ALDE) , Jan Mulder (ALDE) , Stanimir Ilchev (ALDE) e Baroness Sarah Ludford (ALDE)

 Oggetto: Legge ungherese sui media
La situazione in Ungheria sta sollevando gravi preoccupazioni a livello europeo e internazionale in seguito alle modifiche apportate dal governo alla Costituzione e all'approvazione di «leggi cardinali» e di misure legislative, che impongono il controllo del governo sul Parlamento, sulla magistratura e sull'economia, nonché sui mezzi di comunicazione. Il Parlamento ha approvato tre risoluzioni concernenti l'Ungheria, in cui invita a intraprendere azioni volte a evitare una crisi politica che potrebbe coinvolgere l'intera Unione europea. Inoltre la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo ha organizzato un'audizione sulla situazione in Ungheria il 9 febbraio 2012, alla quale hanno partecipato anche alcuni rappresentanti del governo ungherese.
Nel corso di tale audizione il vice Primo ministro ungherese, Tibor Navracsics, ha dichiarato che, in seguito alla sentenza della Corte costituzionale ungherese in merito alla legge sui media, quest'ultima sarà modificata e il governo ungherese provvederà a inviare i progetti di emendamento al Consiglio d'Europa per una valutazione.
1. Risulta alla Commissione che il Consiglio d'Europa sia già stato invitato a effettuare una valutazione della legge sui media e che le autorità ungheresi abbiano già inviato la legge in questione e i relativi emendamenti al Consiglio d'Europa e, in particolare, alla Commissione di Venezia?
2. Nel corso dell'audizione e in seguito ad essa alcuni membri della delegazione Fidesz presso il Parlamento europeo, tra cui József Szájer(1), Lívia Járóka(2) e Kinga Gál(3), hanno pubblicamente espresso le loro critiche nei confronti delle osservazioni formulate dal commissario Kroes in tale occasione. Qual è la reazione della Commissione di fronte a tali critiche?
(1)http://www.politics.hu/20120213/fidesz-mep-szajer-accuses-eu-media-commissioner-kroes-of-overstepping-authority/.
(2)http://www.politics.hu/20120217/fidesz-mep-asks-eu-commissioner-kroes-to-respect-facts/.
(3)http://www.europeanvoice.com/article/2012/february/kroes-has-grave-concerns-about-hungarian-media-laws/73557.aspx.

martedì 5 luglio 2011

Proposta di risoluzione comune sulla Costituzione ungherese rivista (Parlamento europeo)

Parlamento europeo

Proposta di risoluzione comune presentata a seguito dell'interrogazione con richiesta di risposta orale a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi ALDE (B7‑0379/2011) S&D (B7‑0380/2011) GUE/NGL (B7‑0387/2011)

1 luglio 2011

sulla Costituzione ungherese rivista

Juan Fernando López Aguilar, Claude Moraes, Monika Flašíková Beňová, Kinga Göncz, Csaba Sándor Tabajdi, Cătălin Sorin Ivan

a nome del gruppo S&D

Renate Weber, Sophia in 't Veld, Sarah Ludford, Sonia Alfano, Cecilia Wikström, Alexander Alvaro, Norica Nicolai, Nathalie Griesbeck, Gianni Vattimo

a nome del gruppo ALDE

Judith Sargentini, Rui Tavares, Jan Philipp Albrecht, Ulrike Lunacek

a nome del gruppo Verts/ALE

Marie-Christine Vergiat

a nome del gruppo GUE/NGL


Risoluzione del Parlamento europeo sulla Costituzione ungherese rivista

Il Parlamento europeo,

visti gli articoli 2, 3, 4, 6 e 7 del trattato sull'Unione europea (TUE), gli articoli 49, 56, 114, 167 e 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e la Convenzione europea per i diritti dell'uomo (CEDU) che trattano di rispetto nonché promozione e protezione dei diritti fondamentali,

vista la Legge fondamentale ungherese, adottata il 18 aprile 2011 dall'Assemblea nazionale della Repubblica ungherese, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2012 (di seguito "la nuova Costituzione"),

visti i pareri nn. CDL(2011)016 e CDL(2011)001 della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) sulla nuova Costituzione ungherese e le tre questioni legali derivanti dal processo di elaborazione della nuova Costituzione ungherese,

vista la proposta di risoluzione n. 12490 sulle gravi battute d'arresto nel settore dello Stato di diritto e dei diritti dell'uomo in Ungheria, presentata il 25 gennaio 2011 in sede di Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa,

vista la sentenza n. 30141/04 della Corte europea dei diritti dell'uomo (Schalk e Kopf contro Austria), e in particolare i suoi obiter dicta,

viste le interrogazioni orali presentate al Parlamento europeo sulla nuova Costituzione ungherese e le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sulla Costituzione ungherese rivista e il successivo dibattito svoltosi l'8 giugno 2011,

visti l'articolo 115, paragrafo 5, e l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che l'Unione europea si fonda sui valori della democrazia e dello Stato di diritto, come sancito dall'articolo 2 del TUE, sul rispetto inequivocabile dei diritti e delle libertà fondamentali, come sancito nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e nella CEDU, e sul riconoscimento del valore giuridico di tali diritti, libertà e principi, il che è ulteriormente dimostrato dalla prossima adesione dell'UE alla CEDU,

B. considerando che l'Ungheria ha sottoscritto la CEDU, il Patto internazionale sui diritti civili e politici e altri strumenti giuridici internazionali che la obbligano a rispettare ed attuare i principi sulla separazione dei poteri, l'attuazione di controlli ed equilibri istituzionali e la promozione della democrazia e dei diritti umani,

C. considerando che, mentre l'elaborazione e l'adozione di una nuova rientra tra le competenze degli Stati membri, gli Stati membri, attuali e in fase di adesione, e l'UE hanno il dovere di assicurare che i contenuti e le procedure ottemperino ai valori dell'UE, alla Carta dei diritti fondamentali, alla CEDU, e che lo spirito e la lettera delle costituzioni adottate non siano in contrasto con questi valori e strumenti; che questo è chiaramente dimostrato dal fatto che diversi degli attuali Stati membri dell'Unione europea hanno dovuto rivedere e modificare le loro costituzioni per aderire all'UE o adattarle ai successivi requisiti dei trattati UE, in partciolare su richiesta della Commissione,

D. considerando che il processo costituzionale è stato caratterizzato da una mancanza di trasparenza e l'elaborazione e l'adozione della nuova Costituzione sono state completate in tempi eccezionalmente brevi che non hanno lasciato abbastanza tempo per un completo e sostanziale dibattito pubblico sul progetto di testo, e che un processo costituzionale pienamente riuscito e legittimo dovrebbe essere basato su un consenso quanto più ampio possibile,

E. considerando che la Costituzione è stata ampiamente criticata da ONG e organizzazioni nazionali, europee e internazionali, dalla Commissione di Venezia e dai rappresentanti dei governi degli Stati membri, che è stata adottata esclusivamente con i voti dei deputati dei partiti di governo e che è così venuto meno il consenso politico e sociale,

F. considerando che condivide le preoccupazioni espresse dalla Commissione di Venezia soprattutto per quanto riguarda la trasparenza, l'apertura e il carattere inclusivo nonché la tempistica del processo di adozione e per quanto riguarda le modifiche del sistema di controlli ed equilibri, in particolare le disposizioni riguardanti la nuova Corte costituzionale e i nuovi tribunali e giudici, che potrebbero mettere a rischio l'indipendenza della magistratura ungherese,

G. considerando che la nuova Costituzione omette di stabilire esplicitamente una serie di principi che l'Ungheria, in base ai propri obblighi internazionali, è tenuta a rispettare e a promuovere, come il divieto della pena di morte, dell'ergastolo, di discriminazione fondata sull'orientamento sessuale e la sospensione o la restrizione dei diritti fondamentali attraverso ordinanze speciali,

H. considerando che la nuova Costituzione, per i valori che sancisce e la sua ambigua formulazione di nozioni fondamentali come la "famiglia" e il diritto alla vita dal momento del concepimento, crea il rischio di discriminazione nei confronti di alcune categorie della società, in particolare le minoranze etniche, religiose e sessuali, le famiglie monoparentali, le persone che vivono in unioni di fatto e le donne,

I. considerando che l'ambigua formulazione del preambolo, in particolare le parti relative agli obblighi dello Stato ungherese nei confronti delle persone di etnia ungherese che vivono all'estero, può creare una base giuridica per azioni che i paesi vicini potrebbero considerare come ingerenza nelle loro questioni interne, determinando tensioni nella regione,

J. considerando che la nuova Costituzione sancisce che il proprio preambolo ha forza giuridica, il che potrebbe avere implicazioni legali e politiche e comportare incertezza del diritto,

K. considerando che l'inclusione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea nella nuova Costituzione potrebbe dare adito a sovrapposizioni di competenze tra i tribunali ungheresi e internazionali, come evidenziato nel parere espresso dalla Commissione di Venezia,

L. considerando che la nuova Costituzione prevede l'ampio uso di leggi cardinali la cui adozione è altresì soggetta alla maggioranza di due terzi, che contempleranno un'ampia serie di questioni relative al sistema istituzionale ungherese, all'esercizio dei diritti fondamentali e a importanti disposizioni nella società; che in pratica ciò fa rientrare la loro adozione nel nuovo processo costituzionale ungherese,

M. considerando che, in base alla nuova Costituzione, una serie di questioni come aspetti specifici del diritto familiare e i sistemi fiscale e pensionistico, che rientrano normalmente nell'ambito di competenza del governo o sono contemplati da regolari poteri decisionali del Parlamento, dovranno altresì essere disciplinati da leggi cardinali, per cui le future elezioni avranno minore rilevanza creando più margine per un governo con una maggioranza di due terzi al fine di cementarne le preferenze politiche; che il processo per applicare norme specifiche dettagliate attraverso leggi cardinali potrebbe quindi mettere a rischio il principio della democrazia,

N. considerando che, come sottolineato dalla Commissione di Venezia, le politiche culturali, religiose, socioeconomiche e finanziarie non dovrebbero essere fissate definitivamente attraverso leggi cardinali,

O. considerando che un organo non parlamentare, il consiglio del bilancio, con limitata legittimità democratica, avrà il potere di veto sull'adozione del bilancio generale dell'Assemblea Nazionale, nel qual caso il Capo dello Stato potrà scioglierla, limitando fortemente il campo d'azione del legislatore democraticamente eletto;

P. considerando che l'efficace sistema di quattro commissari parlamentari sarà ridimensionato in un sistema formato da un mediatore generale e due vice, che potrebbe non fornire lo stesso livello di tutela dei diritti e che non includerà fra le sue competenze quelle dell'ex Commissario per i dati personali e la libertà d'informazione; che le competenze di quest'ultimo saranno trasferiti ad un'autorità il cui modus operandi non è specificato,

Q. considerando che, parallelamente all'adozione della nuova Costituzione, il governo ungherese e i partiti di governo hanno effettuato varie nuove nomine a posizioni chiave, come il Ministro della giustizia, il Presidente della Corte nazionale dei conti e il Presidente del Consiglio del bilancio, che il parlamento ungherese ha di recente eletto i giudici che siederanno nella nuova Corte costituzionale ungherese, come richiesto dalla nuova Costituzione; che la procedura di nomina e l'elezione non sono state basate sul consenso politico;

R. considerando che la nuova Costituzione stabilisce norme assai generali per quanto riguarda il sistema giudiziario e non chiarisce se la Suprema Corte, sotto il suo nuovo nome, proseguirà col suo attuale presidente,

S. considerando che l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha deciso di preparare una relazione sulla nuova Costituzione ungherese, sulla base del parere della Commissione di Venezia,

T. considerando che l'elaborazione e l'adozione di una nuova Costituzione non figuravano nel programma elettorale dei partiti di governo,

U. considerando che il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha dichiarato che "apprezzerebbe che il governo ungherese cercasse consigli e raccomandazioni nel proprio paese e presso il Consiglio d'Europa o le Nazioni Unite" e che ritiene che l'Ungheria, in quanto Stato membro dell'UE, dovrebbe invitare le istituzioni europee a fornire consulenza e rivedere la nuova Costituzione,

1. invita le autorità ungheresi ad affrontare le questioni e le preoccupazioni sollevate dalla Commissione di Venezia e ad attuarne le raccomandazioni, emendando la nuova Costituzione o attraverso future leggi cardinali e ordinarie, in particolare le invita a:

a – cercare attivamente un consenso, garantire una maggiore trasparenza e promuovere un'autentica inclusione politica e sociale e un ampio dibattito pubblico in relazione alla prossima elaborazione ed adozione di leggi cardinali, previste nella nuova Costituzione;

b – adottare unicamente il campo di applicazione di base, chiaramente definito, delle leggi cardinali sul sistema fiscale e pensionistico, le politiche per la famiglia, culturali, in materia di religione e socioeconomiche, che consenta ai futuri governi e parlamenti democraticamente eletti di adottare decisioni autonome su tali politiche; rivedere l'attuale mandato del consiglio del bilancio;

c – assicurare che ogni cittadino abbia diritto a una pari protezione dei propri diritti, a prescindere dal gruppo religioso, sessuale, etnico o societario a cui appartiene, nel rispetto dell'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali, nella Costituzione e nel suo preambolo;

d – garantire esplicitamente, nella Costituzione, compreso nel preambolo, che l'Ungheria rispetterà l'integrità territoriale degli altri paesi quando chieda il sostegno delle persone di etnia ungherese che vivono all'estero;

e – ribadire l'indipendenza della magistratura ripristinando il diritto della Corte costituzionale a rivedere la normativa in materia di bilancio senza eccezione, come richiesto dal diritto basato sulla CEDU, rivedendo la disposizione sull'abbassamento dell'età pensionabile obbligatoria dei giudici e garantendo esplicitamente la gestione indipendente del sistema giudiziario;

f – tutelare esplicitamente, nella nuova Costituzione, tutti i diritti civili e sociali fondamentali, nel rispetto degli obblighi internazionali dell'Ungheria, vietare la pena di morte, l'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale e la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale, fornire sufficienti garanzie per quanto riguarda la protezione dei diritti fondamentali e chiarire che i diritti fondamentali sono acquisiti alla nascita e non sono soggetti a condizioni;

g – garantire che la riorganizzazione del sistema dei commissari parlamentari non serva per annacquare le garanzie esistenti per quanto riguarda la protezione e la promozione dei diritti in materia di protezione delle minoranze nazionali, la protezione dei dati personali e la trasparenza dell'informazione pubblica importante, nonché l'indipendenza dei rispettivi organi responsabili al riguardo;

h – garantire che l'inserimento della Carta dei diritti fondamentali nella nuova Costituzione non provochi problemi d'interpretazione e sovrapposizione di competenze tra i tribunali nazionali, la nuova Corte costituzionale ungherese e la Corte di giustizia europea;

2. invita la Commissione ad effettuare una revisione ed analisi complete della nuova Costituzione e delle leggi cardinali da adottare in futuro, in modo da controllare che esse siano coerenti con l'acquis comunitario e in particolare la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea nonché con la lettera e lo spirito dei trattati;

3. incarica le sue commissioni competenti a seguire l'evoluzione della questione, in collaborazione con la Commissione di Venezia e il Consiglio d'Europa, e a valutare se e come le raccomandazioni siano state applicate;

4. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Consiglio d'Europa, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'Agenzia dei diritti fondamentali, all'OSCE e al Segretario Generale delle Nazioni Unite.

* * *

Parlamento europeo

Proposta di risoluzione comune presentata a seguito dell'interrogazione con richiesta di risposta orale a norma dell'articolo 115, paragrafo 5, del regolamento

sulla Costituzione ungherese rivista

Renate Weber, Sophia in 't Veld, Sarah Ludford, Sonia Alfano, Cecilia Wikström, Alexander Alvaro, Norica Nicolai, Nathalie Griesbeck, Gianni Vattimo

a nome del gruppo ALDE

29 giugno 2011

Risoluzione del Parlamento europeo sulla Costituzione ungherese rivista

Il Parlamento europeo,

visti gli articoli 2, 3, 4, 6 e 7 del trattato sull'Unione europea (TUE), gli articoli 49, 56, 114, 167 e 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU), in relazione al rispetto, alla tutela e alla promozione dei diritti fondamentali,

vista la nuova costituzione dell'Ungheria, adottata il 18 aprile 2011 dall'Assemblea Nazionale della Repubblica ungherese e firmata dal presidente dell'Ungheria il 25 aprile 2011, che entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2012 (in appresso "la Costituzione"),

visti i pareri n. CDL (2011)001 e CDL (2011)016 della commissione di Venezia per la democrazia attraverso il diritto del Consiglio d'Europa, rispettivamente sulle tre questioni giuridiche emerse durante la stesura della nuova costituzione ungherese e sulla nuova costituzione ungherese,

vista la proposta di risoluzione n.. 12490, presentata il 25 gennaio 2011 in seno all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, su "Gravi regressi nei settori dello Stato di diritto e dei diritti umani in Ungheria",

vista la sentenza n. 30141/04 della Corte europea dei diritti dell'uomo (Schalk e Kopf contro l'Austria), e in particolare i suoi obiter dicta,

viste le interrogazioni orali presentate al Parlamento europeo sulla nuova Costituzione ungherese e le dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sulla costituzione ungherese rivista e il successivo dibattito svoltosi l'8 giugno,

visto l'articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che l'Unione europea si fonda sui valori della democrazia e dello Stato di diritto, come stabilito dall'articolo 2 del TUE, sul rispetto inequivocabile dei diritti e delle libertà fondamentali, sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e dalla Convenzione europea sui diritti dell'uomo, sul riconoscimento del valore giuridico di tali diritti, libertà e principi, come ulteriormente ribadito dall'imminente adesione dell'Unione europea alla CEDU,

B. considerando che, mentre l'elaborazione e l'adozione di una nuova costituzione rientra tra le competenze degli Stati membri, gli Stati membri, attuali e in fase di adesione, e l'UE hanno il dovere di assicurare che i contenuti e le procedure ottemperino ai valori dell'UE, alla Carta dei diritti fondamentali, alla CEDU, e che lo spirito e la lettera delle costituzioni adottate non siano in contrasto con questi valori e strumenti; che questo è chiaramente dimostrato dal fatto che diversi degli attuali Stati membri dell'Unione europea hanno rivisto e modificato loro costituzioni per aderire all'UE o per adattare le proprie costituzioni alle successive prescrizioni dei trattati UE,

C. considerando che, come deplorato dalla commissione di Venezia, il processo costituente, compresa l'elaborazione e l'adozione definitiva della nuova Costituzione, è stato caratterizzato da una mancanza di trasparenza, da carenze nel dialogo tra la maggioranza e l'opposizione, dalle insufficienti opportunità di un adeguato dibattito pubblico e da un calendario molto limitato[1] e, inoltre, la costituzione costituisce un quadro comunemente accettata per quanto riguarda gli ordinari processi democratici, condizione necessaria per un processo costituzionale pienamente riuscito e legittimo[2] che dovrebbe essere basato su un consenso quanto più ampio possibile all'interno della società ungherese[3],

D. considerando che la Costituzione è stata ampiamente criticata da ONG e organizzazioni nazionali, europee e internazionali, compresi i rappresentanti dei governi degli Stati membri, è stata adottata esclusivamente con i voti dei deputati dei partiti di governo ed è venuto meno il consenso politico e sociale di cui sopra,

E. considerando che il Parlamento europeo condivide le preoccupazioni espresse dalla commissione di Venezia circa l'indebolimento del sistema di controlli ed equilibri, in particolare per quanto riguarda le disposizioni in materia di competenze della maggioranza parlamentare e l'indebolimento della Corte costituzionale nonché dei tribunali e dei giudici come garanti indipendenti dell'ordinamento giuridico, che possono mettere a rischio l'indipendenza della magistratura ungherese,

F. considerando che la Costituzione omette di dichiarare esplicitamente una serie di diritti e doveri che l'Ungheria, sulla scorta dei suoi obblighi internazionali, è tenuta a rispettare e a promuovere, come il divieto della pena di morte, della discriminazione fondata sull'orientamento sessuale e della reclusione a vita senza condizionale nonché la sospensione o la restrizione dei diritti fondamentali in un ordinamento giuridico speciale,

G. considerando che la Costituzione, attraverso i valori da essa sanciti e una formulazione ambigua in merito alla definizione di nozioni di base come "famiglia" e diritto alla vita dal momento del concepimento, comporta il rischio di discriminazione contro determinati gruppi della società, segnatamente minoranze etniche, religiose e sessuali, famiglie monoparentali, persone che vivono in un'unione civile e donne,

H. considerando che la Costituzione non garantisce esplicitamente che l'Ungheria rispetti l'integrità territoriale degli altri paesi e che la mancanza di tale disposizione, unitamente all'ambigua formulazione del preambolo, in particolare le parti relative agli obblighi dello Stato ungherese nei confronti dei membri dell'etnia ungherese che vivono all'estero, possono creare una base giuridica per azioni che i paesi vicini potrebbero considerare come ingerenze nelle loro questioni interne, determinando tensioni nella regione,

I. considerando che la Costituzione attribuisce al suo preambolo una rilevanza giuridica, per cui può comportare conseguenze giuridiche e politiche e portare a incertezza giuridica e considerando altresì che l'inserimento della Carta europea dei diritti fondamentali può causare sovrapposizione di competenze tra tribunali ungheresi ed internazionali, come sottolineato nel parere espresso dalla commissione di Venezia,

J. considerando che la Costituzione richiede l'adozione di oltre 30 cosiddette leggi cardinali, soggette anche alla maggioranza costituzionale di 2/3, che disciplineranno una vasta gamma di questioni riguardanti il ​​sistema istituzionale ungherese, l'applicazione dei diritti fondamentali, nonché le politiche culturali, religiose, socio-economiche e finanziarie, rendendo in pratica la loro adozione una parte del processo costituzionale e considerando che la Costituzione, conferisce rilevanza giuridica al suo preambolo, comportando eventuali implicazioni giuridiche e politiche, nonché incertezza giuridica,

K. considerando che, secondo la Costituzione, una serie di questioni, come ad esempio le norme specifiche sulla legislazione riguardante la famiglia e le regole di base dei sistemi fiscali e pensionistici, che normalmente rientrano tra le competenze del governo e l'ordinaria decisione dell'organo legislativo, verrà disciplinata da leggi cardinali, limitando così l'azione di ogni futuro governo che non abbia una maggioranza di due terzi, riducendo il significato di future elezioni e prefigurando la futura possibilità che una maggioranza dei due terzi possa fissare le sue opzioni politiche e disciplinare con leggi cardinali norme specifiche e dettagliate, il che può porre a repentaglio il principio della democrazia,

L. considerando che, come sottolineato dalla commissione di Venezia, le politiche culturali, religiose, socio-economiche e finanziarie non dovrebbero essere fissate definitivamente attraverso leggi cardinali,

M. considerando che un organo non parlamentare, il Consiglio di bilancio, con limitata legittimità democratica, avrà il potere di veto sull'adozione del bilancio generale dell'Assemblea Nazionale, nel qual caso il Capo dello Stato potrà scioglierla, limitando fortemente l'azione del legislatore democraticamente eletto; considerando che l'efficace sistema di quattro commissari parlamentari sarà degradato a uno formato da un commissario generale e due sostituti, che potrebbero non fornire lo stesso livello di protezione dei diritti e i cui poteri non includeranno quelli del precedente commissario per i dati personali e la libertà d'informazione; che inoltre la sue competenze saranno devolute a un organo di cui non si precisa il funzionamento,

N. considerando che, parallelamente all'adozione della nuova Costituzione, il governo ungherese e i partiti di governo hanno effettuato un elevato numero di sostituzioni in posizioni chiave, come il nuovo Procuratore generale, il Presidente della Corte dei conti dello Stato, il presidente del Consiglio di bilancio; che, secondo la nuova Costituzione, l'attuale mandato del presidente della Corte Suprema cesserà e il nuovo presidente della Corte di giustizia sarà eletto direttamente dal parlamento ungherese in cui i partiti di governo hanno una maggioranza di due terzi, e che cinque membri della Corte Costituzionale sono appena stati candidati ed eletti dai partiti al governo,

O. considerando che l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha deciso di preparare una relazione sulla nuova Costituzione ungherese, anche sulla base del parere della commissione di Venezia,

P. considerando che l'elaborazione e l'adozione di una nuova costituzione non figurava nel programma elettorale dei partiti di governo,

Q. considerando che il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban-ki Moon ha dichiarato che il governo ungherese dovrebbe chiedere consigli e raccomandazioni all'interno del paese e al Consiglio d'Europa o alle Nazioni Unite e ritiene che l'Ungheria , come Stato membro dell'Unione europea, dovrebbe consultare le istituzioni europee per ottenere consigli e una revisione della Costituzione,

R. considerando che il Primo Ministro ungherese Viktor Orban ha dichiarato la sua disponibilità a sottoporre la Costituzione a tale revisione,

1. invita le autorità ungheresi a impegnarsi in merito alle numerose e serie questioni, preoccupazioni e raccomandazioni espresse dalla commissione di Venezia nei suoi pareri e ad attuarle tramite emendamenti alla Costituzione, alle leggi cardinali, alle leggi ordinarie e all'interpretazione costituzionale, come sostenuto dalla commissione, condivide pienamente le critiche della commissione di Venezia in relazione alla sua imprecisione in settori chiave come il sistema giudiziario e i diritti fondamentali dell'individuo e all'elevato numero di politiche culturali, religiose, morali, socio-economiche e finanziarie che saranno fissate rigidamente attraverso leggi cardinali mediante una maggioranza dei 2/3, mentre dovrebbero essere sancite da un voto della maggioranza dei legislatori eletti; concorda con le osservazioni della commissione per quanto riguarda il preambolo in relazione alla interpretazione della Costituzione;

2. invita le autorità ungheresi a cercare attivamente un ampio consenso, a garantire una maggiore trasparenza, un'autentica inclusione politica e sociale e un ampio dibattito pubblico sulla prossima elaborazione e adozione delle leggi cardinali previste nella nuova Costituzione;

3. invita la autorità ungheresi ad emendare la Costituzione affinché essa tuteli espressamente tutti i diritti fondamentali civili e sociali in linea con gli obblighi internazionali dell'Ungheria, proibisca la pena capitale, la detenzione a vita senza condizionale e le discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale e chiarisca che i cittadini ungheresi possano acquisire diritti fondamentali alla nascita, senza essere soggetti a obblighi;

4. invita le autorità ungheresi a emendare la Costituzione, in particolare il preambolo, affinché essa garantisca pari protezione dei diritti di ogni cittadino a prescindere dalla connotazione religiosa, sessuale, etnica o societaria cui appartiene, nel rispetto dell'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali, e a includervi una dichiarazione più esplicita sulla separazione tra Stato e chiesa e sulla libertà di stampa in quanto diritto individuale e non solo obbligo dello Stato;

5. invita le autorità ungheresi ad emendare la nuova Costituzione, compreso il preambolo, in modo da garantire specificamente che l'Ungheria rispetterà l'integrità territoriale degli altri paesi per quanto riguarda i cittadini di etnia ungherese che vivono all'estero;

6. chiede alle autorità ungheresi di ribadire l'indipendenza del potere giudiziario, garantendo in modo esplicito l'indipendenza della gestione del sistema giudiziario, ripristinando il diritto della Corte costituzionale di riesaminare la normativa finanziaria senza eccezioni, come richiesto dal diritto e dalla giurisprudenza basati sulla CEDU, rivedendo la disposizione sull'abbassamento dell'età pensionabile obbligatoria dei giudici;

7. chiede alle autorità ungheresi di assicurare che ogni legge cardinale prevista che potrebbe disciplinare questioni come l'aborto, la politica familiare, il sistema fiscale e pensionistico e, più in generale, le politiche culturali, religiose, morali, socio-economiche e finanziarie, debba permettere ai governi e ai legislatori eletti democraticamente di decidere su questi temi, senza che tali politiche vengano fissate rigidamente nella Costituzione o in leggi cardinali troppo dettagliate; invita il governo ungherese a rivedere l'attuale mandato del Consiglio del bilancio;

8. invita le autorità ungheresi a garantire che l'inserimento della Carta dei diritti fondamentali nella nuova Costituzione non provochi problemi d'interpretazione e sovrapposizione di competenze tra i tribunali nazionali, la nuova Corte costituzionale ungherese e la Corte di giustizia europea;

9. invita le autorità ungheresi a garantire che la riorganizzazione del sistema dei commissari parlamentari non serva per abbassare l'attuale livello delle garanzie esistenti per la protezione e la promozione dei diritti nei settori come la protezione delle minoranze nazionali, la protezione dei dati personali e la trasparenza dell'informazione con rilevanza pubblica nonché l'indipendenza degli organi competenti; invita le autorità ungheresi a trovare un corrispettivo per l'abolizione dell'azione popolare presso la Corte costituzionale, per esempio prevedendo l'azione indiretta tramite un intermediario, come il difensore civico o un altro organo pertinente;

10. invita la Commissione europea ad effettuare un esame ed un'analisi completi e approfonditi della Costituzione ungherese e della prossima adozione delle leggi generiche sulla base della CEDU, della Carta dei diritti fondamentali, della lettera e dello spirito dei trattati e dell'acquis comunitario;

11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Consiglio d'Europa, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'Agenzia per i diritti fondamentali, all'OSCE e all'Organizzazione delle Nazioni Unite.



[1] Punto 144.

[2] Punto 12.

[3] Punto 21.

mercoledì 4 maggio 2011

Interrogazione alla Commissione sulla nuova costituzione ungherese

Interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione
Articolo 115 del regolamento
Renate Weber, Sophia in 't Veld, Cecilia Wikström, Louis Michel, Sonia Alfano, Baroness Sarah Ludford, Nadja Hirsch, Jelko Kacin, Jens Rohde, Gianni Vattimo, Ramon Tremosa i Balcells, Stanimir Ilchev, Nathalie Griesbeck, a nome del gruppo ALDE
4 maggio 2011

Oggetto: Nuova Costituzione ungherese

Il 18 aprile 2011 il parlamento dell'Ungheria ha approvato il testo della nuova Costituzione ungherese, che è stato firmato dal presidente della Repubblica il 25 aprile 2011 ed entrerà in vigore in data 1 gennaio 2012. Non solo i partiti all'opposizione in Ungheria, ma anche ONG ungheresi, europee e internazionali, organismi europei e internazionali quali la commissione di Venezia, relatori speciali delle Nazioni Unite, rappresentanti dei governi e dei parlamenti degli Stati membri e persino il Segretario generale dell'ONU hanno tutti espresso diverse serie preoccupazioni in merito alla procedura seguita e alla compatibilità del progetto di testo costituzionale con i diritti fondamentali, lo stato di diritto e la democrazia basata su appropriati controlli ed equilibri e sulla protezione delle minoranze rispetto alla regola di maggioranza. Tali valori sono il fondamento dell'Unione europea in quanto rappresentano principi costituzionali comuni condivisi dagli Stati membri (articolo 2 del TUE) e l'UE deve adoperarsi per rispettarli, proteggerli e promuoverli in Europa. Il 5 aprile 2011 il Presidente della Commissione ha assicurato alla plenaria del Parlamento europeo che la Commissione avrebbe seguito la questione e verificato la compatibilità del progetto di nuova Costituzione ungherese con i valori, i principi, i trattati e il diritto dell'Europa. Il Primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha dichiarato che avrebbe acconsentito a tale valutazione da parte dell'Unione europea. Il 20 aprile 2011 il gruppo ALDE ha invitato il presidente della Commissione a procedere con l'analisi e la valutazione della Costituzione, così da esprimere un parere in merito, formulare le necessarie raccomandazioni e adottare le misure opportune. Nelle prossime settimane la commissione di Venezia formulerà a sua volta un parere a tale proposito.

Quali misure ha adottato la Commissione per quanto concerne la Costituzione ungherese e la sua compatibilità con gli articoli 2, 6 e 7 del TUE, con i principi costituzionali democratici comuni e con le norme sul diritto di voto per le elezioni del Parlamento europeo? È in qualche modo intervenuta nel processo, prima o dopo l'approvazione e la firma della Costituzione? Quali provvedimenti sta prendendo ora che la Costituzione è stata approvata e firmata? Intende condurre la valutazione richiesta? Quando e in che modo condurrà tale valutazione, e terrà conto in tale contesto delle osservazioni formulate dalla commissione di Venezia? Vigilerà sull'attuazione della Costituzione per assicurare che i valori e i principi fondamentali dell'UE non siano violati? Utilizzerà gli opportuni meccanismi previsti dai trattati in caso di violazione?

giovedì 21 aprile 2011

La nuova PidUE

Un post dal mio blog su Il Fatto quotidiano, 20 aprile 2011

La nuova PidUE

Il 30 marzo 2011 presentavo, insieme con Sonia Alfano e alcuni colleghi dell’Alde, un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea e al Consiglio dei ministri in merito alla revisione della costituzione presentata al parlamento ungherese dal premier Viktor Orban. In particolare, chiedevamo ai due organi se a loro parere il testo della carta dovesse essere considerato come portatore di un deciso contrasto con il trattato dell’Unione europea. La nuova costituzione, approvata l’altro ieri con la maggioranza dei due terzi dell’aula (e scarso rispetto, sostengono le opposizioni – quella di sinistra si è polemicamente allontanata dall’aula stessa –, delle procedure di consultazione), esalta “un’idea di unità nazionale dell’Ungheria”, fondata sui valori del Cristianesimo e sul ruolo di quest’ultimo nel preservare appunto la nazionalità ungherese; limita fortemente i poteri della Corte costituzionale e modifica il mandato dei suoi membri (così come dei presidente della Corte dei conti e del governatore della banca centrale); potenzia il controllo governativo sui media e sulla magistratura; riduce il concetto di famiglia in modo tale da escludere ogni riferimento alle famiglie monoparentali, alle coppie conviventi e dello stesso sesso; vieta la discriminazione, ma non per motivi di orientamento sessuale, età e caratteristiche genetiche; chiede che “la vita del feto” sia tutelata fin dal concepimento; estende il diritto di voto ai minori o alle loro madri, così come agli Ungheresi che risiedono all’estero (ciò che ovviamente preoccupa le nazioni confinanti).

“Dio, patria e famiglia”, riassumono correttamente i principali organi di stampa. Un episodio agghiacciante di quella che appariva, fino a poco fa, come la storia quasi conclusa dell’Unione europea, ormai ridotta a inseguire obiettivi stabiliti troppi anni fa, percorsa come sempre da divisioni interne che sembrano però sempre più difficili da neutralizzare, ancora vittima dei divergenti interessi nazionali in materia di politica estera, e dell’ormai scontata subalternità nei confronti delle potenze emerse (gli Stati Uniti) ed emergenti (Cina, Bric, ecc.). Curiosamente, tuttavia, l’episodio ungherese ristabilisce l’attualità (troppo facilmente venuta meno) delle osservazioni di Asor Rosa a proposito del caso italiano. Come notano alcuni quotidiani (La Repubblica, ad esempio), l’Europa intervenne con decisione ai tempi di Haider (la cui colpa era più semplicemente quella di essere stato eletto), ma è prevedibile che stenti a farlo oggi con l’Ungheria. Difficile intervenire, in generale, quando una democrazia decide, (più o meno) democraticamente, di limitare la democrazia stessa. Ancora più difficile è farlo quando l’ente sovranazionale europeo è debole, e tale si presenta agli occhi di cittadini ai quali il sogno europeo dice ormai troppo poco.

Soprattutto, però, quello che ci preoccupa è che il caso ungherese prefigura, mutatis mutandis, il futuro (che è però già tra noi) del caso italiano. È utile ricordare che il nostro presidente del Consiglio è stato un membro della P2, così come il capogruppo alla Camera (l’innominabile Cicchitto) del suo partito; e che il Piano di rinascita democratica di Licio Gelli (si veda la lucida analisi compiuta da Marco Travaglio dei progressi attuativi del piano stesso a opera dei vari governi di B. dal 1994 a oggi, che contiene precise indicazioni delle volontà politiche dell’esecutivo italiano). Si noti poi la somiglianza tra i nuovi dettami della costituzione ungherese e i pilastri del Piano stesso; e la convergenza tra i valori ispiratori della carta di Budapest e i nuovi slogan dell’invadente B., che vorrebbe sottrarre i giovani ai professori di sinistra per restaurare i valori della famiglia. Se un tempo l’Europa era il futuro dei paesi europei ex comunisti, oggi questi ultimi potrebbero essere il futuro di non pochi paesi europei (si ricordi la Finlandia), nei quali la democrazia si ribella a se stessa ma in nome del fantomatico sostegno degli elettori, non a caso sbandierato dal regime italiano ogniqualvolta lo si critichi. A quando l’istituzione di un nuovo ministero per l’attuazione del Piano anziché del Programma? Nel frattempo, si studi bene la nuova costituzione ungherese; tanto vale prepararsi. E, soprattutto, si cominci seriamente a riflettere sul da farsi: in fondo, con buona pace dei tanti che l’hanno demolito, quello di Asor Rosa non è che un tentativo di ripensare gli anticorpi (mai come ora la metafora è calzante) che la democrazia dovrebbe possedere contro la sua stessa degenerazione.

Gianni Vattimo

mercoledì 6 aprile 2011

Interrogazione sulle persecuzioni, sfratti ed espulsioni di Rom nell'UE

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione e al Consiglio
1 aprile 2011
Articolo 117 del regolamento
Renate Weber (ALDE) , Sophia in 't Veld (ALDE) , Sonia Alfano (ALDE) , Cecilia Wikström (ALDE) , Stanimir Ilchev (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Norica Nicolai (ALDE) e Alexander Alvaro (ALDE)

Oggetto: Persecuzioni, sfratti ed espulsioni di rom nell'UE

Mentre l'UE sta discutendo un «Quadro europeo per le strategie di integrazione dei rom», le ONG e le associazioni per i diritti umani denunciano la persistenza di persecuzioni, sfratti ed espulsioni di rom negli Stati membri dell'UE. In Ungheria il difensore civico delle minoranze ha denunciato il deterioramento della situazione dei rom e la «sistematica distruzione» dei diritti della minoranza acquisiti(1), mentre Amnesty International ha reso noto che a seguito di una marcia anti-rom del 6 marzo da parte del partito di estrema destra Jobbik nel villaggio di Gyöngyöspata, circa 200 vigilanti di tre gruppi sono rimasti nel villaggio molestando e abusando verbalmente i residenti rom del luogo, urlando fuori dalle loro case, minacciandoli verbalmente di morte e portando con sé armi, fruste e asce mentre marciavano nelle strade con divise militari. Gli attivisti sono stati testimoni di questi fatti e hanno denunciato la mancanza di reazione da parte della polizia(2). Amnesty International ha inoltre denunciato il fallimento del cosiddetto «Piano nomadi» in Italia — il quale ha avuto solo l'effetto di impoverire ancora di più i rom nonché accentuare la loro segregazione e marginalizzazione — e ha chiesto alle autorità di fermare gli sfratti forzati, di fornire adeguati alloggi alle famiglie rom che sono in numero eccesivo nei campi già disponibili, in modo da renderli conformi alle leggi e agli standard internazionali e di provvedere a fornire adeguati alloggi alternativi(3). In seguito alle espulsioni dei rom da parte della Francia, la Commissione ha fatto, in relazione alla libera circolazione, dichiarazioni forti e ha annunciato procedimenti successivamente abbandonati dopo che le autorità francesi si sono impegnate a modificare la legge di attuazione della direttiva; in relazione alla questione dell'anti-discriminazione i procedimenti sono ancora sotto esame da parte della Commissione.

È la Commissione (il Consiglio) al corrente di questi fatti? Può la Commissione (il Consiglio) elencare le azioni che intende intraprendere onde assicurare che le autorità ungheresi avviino adeguate azioni legali e adottino concrete misure per proteggere i rom e i diritti delle minoranze, investigare sulle azioni razziste e portare i criminali dinanzi alla giustizia? Può la Commissione (il Consiglio) elencare le azioni che intende intraprendere per assicurare che le autorità italiane fermino gli sfratti forzati e forniscano alloggi appropriati? Può la Commissione (il Consiglio) illustrare la situazione in relazione alle azioni e alle inchieste condotte o in corso sulle espulsioni dei rom da parte della Francia? Può la Commissione (il Consiglio) chiarire se questi argomenti saranno affrontati nella sua prossima strategia quadro dell'UE, in modo che i diritti fondamentali dei rom siano concretamente tutelati?

(1)http://www.kisebbsegiombudsman.hu/hir-593-statement-on-the-preservation-of.html
(2)http://www.amnesty.org/en/library/asset/EUR27/005/2011/en/57f69249-6244-4252-843f-8a155c710e62/eur270052011en.html
(3)http://www.fightdiscrimination.eu/news-and-events/italy-stop-forced-evictions-and-provide-adequate-alternative-housing-roma-families-r

Interrogazione sulla revisione della Costituzione ungherese

Interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione e al Consiglio
30 marzo 2011
Articolo 115 del regolamento
Renate Weber, Cecilia Wikström, Sophia in 't Veld, Baroness Sarah Ludford, Sonia Alfano, Norica Nicolai, Gianni Vattimo, Louis Michel, Nathalie Griesbeck, Leonidas Donskis, Alexander Alvaro, Ramon Tremosa i Balcells, a nome del gruppo ALDE

Oggetto: Revisione della Costituzione ungherese

Le autorità ungheresi hanno presentato al Parlamento un progetto di Costituzione(1) che fa riferimento a "un'idea di unità nazionale dell'Ungheria" per quanto riguarda gli ungheresi che vivono all'estero(2), che limita i poteri della Corte costituzionale(3), modifica il mandato dei membri della Corte costituzionale, del presidente della Corte dei conti e del governatore della Banca centrale, definisce i concetti di matrimonio e famiglia, escludendo le famiglie monoparentali, le coppie conviventi e dello stesso sesso(4), vieta la discriminazione salvo che per motivi di orientamento sessuale, età e caratteristiche genetiche(5), abolisce e accorpa gli organi per la difesa dei diritti umani(6), stabilisce che "la vita del feto" è "tutelata fin dal momento del concepimento"(7), fa riferimento ai valori religiosi del Cristianesimo e al loro ruolo nella difesa della nazionalità(8) e prevede la possibilità di estendere il diritto di voto previsto per i minori o le loro madri(9), nonché per gli ungheresi che risiedono all'estero(10). I partiti di opposizione e le organizzazioni non governative(11) contestano la riforma costituzionale, criticando la mancata trasparenza delle procedure, la consultazione inadeguata e le rigide scadenze nonché i contenuti che smantellano freni e contrappesi democratici(12). La Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) ha invitato le autorità ungheresi a garantire maggiore flessibilità, apertura e spirito di compromesso e ha formulato alcune raccomandazioni, mentre il 25 marzo l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa(13) le ha invitate a presentare un parere a pieno titolo. Il progetto di Costituzione dovrebbe essere adottato nella seconda metà di aprile(14).

Sta la Commissione (il Consiglio) seguendo il processo di riforma costituzionale dell'Ungheria per verificare che le riforme previste siano conformi ai trattati e al diritto dell'UE, in particolare agli articoli 2, 6, e 7 del TUE, ai comuni principi costituzionali democratici e alle norme sul diritto di voto per le elezioni del Parlamento europeo? Come valuta il processo di riforma e quali azioni intende mettere in atto? Ritiene che la riforma possa comportare un rischio di discriminazione in base alla nazionalità, all'etnia, all'orientamento sessuale, alla religione o alle convinzioni personali e costituisca una violazione del principio della parità di trattamento? Intende invitare le autorità ungheresi ad attendere il parere della Commissione di Venezia e ad adeguarsi alle sue raccomandazioni prima di adottare il progetto di Costituzione?

(1) La versione inglese del testo messo a disposizione dalle autorità ungheresi è disponibile all'indirizzo http://www.euractiv.com/sites/all/euractiv/files/CONSTITUTION_in_English__DRAFT.pdf; il preambolo della Costituzione non è stato divulgato dalle autorità ungheresi ma è disponibile all'indirizzo http://www.euractiv.com/sites/all/euractiv/files/BRNEDA224_004970.pdf.
(2) Articolo D
(3) In materia di bilancio, imposte, tasse e dogane: articolo 24 paragrafo 4, la versione in inglese divulgata dalle autorità ungheresi differisce da quella fornita dalle Ong; l'actio popularis è abolita.
(4) Articolo M e Preambolo: "I riferimenti più importanti per la nostra coesistenza sono la famiglia e la nazione, i cui valori fondamentali che ci uniscono sono lealtà, fede e amore" (traduzione fornita dalle autorità ungheresi); la famiglia è "la base per la sopravvivenza della nazione".
(5) Articolo XIV, paragrafo 2: "L'Ungheria garantisce i diritti fondamentali a tutti i cittadini, senza discriminazioni in base a sesso, etnica, colore della pelle, origine etnica o sociale, origine nazionale, handicap, lingua, religione, orientamento politico o di altro tipo, proprietà, nascita o altre condizioni" (versione fornita dalle autorità ungheresi).
(6) Ad esempio il mediatore per le minoranze e il commissario parlamentare per la protezione dei dati e della libertà d'informazione.
(7) Articolo II: "... la vita del feto sarà tutelata a partire dal concepimento" (versione fornita dalle autorità ungheresi).
(8) Preambolo: "Riconosciamo il ruolo del Cristianesimo nella tutela della nazionalità"..."Il re Stefano...ha fatto sì che il nostro paese fosse parte dell'Europa cristiana" (traduzione fornita dalle autorità ungheresi); la Costituzione stabilisce che essa deve essere interpretata in base a tale preambolo: articolo Q, paragrafo 3.
(9) O per un'altra persona o legale rappresentante: articolo XXI, paragrafo 2; la traduzione delle autorità ungheresi differisce da quella delle ONG.
(10) Articolo XXI, paragrafo 1: la traduzione delle autorità ungheresi differisce da quella delle ONG. Sono previste inoltre norme estensive sullo stato d'emergenza e la sospensione dei diritti fondamentali. Nella Carta costituzionale non si cita alcun riferimento al divieto di effetti giuridici retroattivi. È introdotto l'ergastolo: articolo IV, paragrafo 1. Versione originale della Costituzione tradotta dalle ONG; l'attuale Costituzione è dichiarata nulla.
(11) Hanno deciso di boicottare il dibattito sulla questione quando il Governo ha ridotto i poteri della Corte costituzionale, in seguito a un giudizio non gradito emesso da quest'ultima.
(12) È possibile ad esempio consultare gli studi dell'Hungarian Civil Liberties Union (HCLU), dell'Eötvös Károly Policy Institute e del Comitato di Helsinki ungherese: http://helsinki.hu/Friss_anyagok/htmls/820
(13) Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa
(14) Da una maggioranza di 2/3 dell'attuale Assemblea parlamentare, in seguito all'abolizione della regola del voto a maggioranza di 4/5 in Parlamento. Non sono previste consultazioni referendarie.