Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ambiente. Mostra tutti i post

domenica 10 giugno 2012

Palazzo Chigi dà l'ok alla discarica di Corcolle Ministri divisi. Su Twitter: "Sarà una Val Susa"

Palazzo Chigi dà l'ok alla discarica di Corcolle. Ministri divisi. Su Twitter: "Sarà una Val Susa"

Dopo le notizie sul sostegno di Monti al sito cresce l'opposizione. Carandini abbandona il Mibac, Italia Nostra presenta un esposto. Positivo invece il giudizio della Polverini. La Provincia: "Contraria da sempre". No del ministro alla Cultura Ornaghi.  La responsabile dell'Interno Cancellieri frena: "Serve chiarimento sulla questione"

La Repubblica - Roma, 23 maggio 2012. Di Stefania Carboni
Palazzo Chigi dà l'ok alla discarica di Corcolle Ministri divisi. Su Twitter: "Sarà una Val Susa"
Corcolle sì, Corcolle no. Mentre si delinea sempre più la scelta del luogo a due passi da Villa Adriana come sito del dopo Malagrotta, aumenta la polemica.
Tensioni nel governo sull'emergenza rifiuti: il presidente del Consiglio, Mario Monti ha confermato la propria fiducia al commissario delegato per il superamento dell'emergenza ambientale il prefetto Pecoraro, favorevole alla scelta di Corcolle-Villa Adriana (che deve prendere il posto di Malagrotta) sito a cui si oppongono i ministri Ornaghi e Clini. Monti ha chiesto a Pecoraro di "portare avanti nell'esercizio pieno dei suoi poteri il mandato conferitogli dal precedente esecutivo".

Il ministro dei Beni Culturali resta però "contrarissimo" all'indicazione di Corcolle, perché "i vincoli paesaggistici e archeologici che insistono su quell'area non sono derogabili per nessun motivo". "Non possiamo permetterci un'ondata di legittime critiche internazionali - sostiene Ornaghi - Per il bene del Paese, Villa Adriana e il suo ambiente storico-naturalistico non possono essere sfregiati".

Secondo il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, la questione va approfondita in Consiglio dei Ministri "tenuto conto della delicatezza dei temi portati all'attenzione pubblica dai Ministri Ornaghi e Clini". Ad appoggiare l'idea del ministro anche il ministro della Giustizia Paola Severino: "Serve valutare tutti gli aspetti su cui si sono pronunciati i colleghi Ornaghi e Clini".

Su twitter cominciano a comparire i primi segnali di una possibile rivolta: "Facciamo di Corcolle la nostra Val Susa! No alla nuova discarica!" e ancora "A Villa Adriana arriva la discarica, fermiamoli". Parole che non sorprendono Urbano Barberini, promotore del comitato in tutela del sito storico: "La gente cosa può fare quando vede le leggi scardinate in nome di un'emergenza che non c'è? Questo crea un sentimento di ribellione perché è una palese ingiustizia".

Plaude invece la scelta di Monti il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini: "Finalmente si va verso una soluzione di questo problema"; "Ci sarà una conferenza dei servizi e mi auguro che finalmente si possa andare avanti". Più cauto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, secondo cui "bene ha fatto il premier Monti a confermare la fiducia e l'incarico al prefetto Pecoraro, la cui funzione e il cui ruolo non sono mai stati messi in discussione da nessuno, nè tantomeno da me", ma il commissario straordinario per la chiusura di Malagrotta "deve dirci se effettivamente la scelta di Corcolle è definitiva. Mi auguro che lo faccia dopo un ultimo confronto con me, Ornaghi e Clini, le autorità che hanno espresso forti perplessità e contrarietà su questa ipotesi".

Mentre Italia Nostra presenta un esposto in procura, Andrea Carandini abbandona il Mibac: "Esistono per ciascuno di noi dei limiti di tolleranza. Le ultime notizie giuntemi sulla discarica, straordinariamente gravi e alle quali non arrivo a credere, rappresentano la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso". Carandini scrive tutto in una lettera, rivolta al ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi, con la quale l'ex presidente del Consiglio superiore dei beni culturali annuncia l'abbandono del suo incarico. "Tra gli altri motivi - spiega Carandini - c'è un taglio di 9 milioni alle risorse e tutta una situazione molto difficile. Non si può servire un paese così. Non mi va più di lavorare in un clima del genere".

Il coro dei no. "Centuplicheremo le nostre iniziative. Domani presenteremo un esposto in procura - afferma Carlo Ripa di Meana, presidente locale di Italia Nostra - Venerdì sembra essere il giorno del sì o del no, ci riserviamo ogni altra iniziativa nelle sedi di giustizia e nelle sedi della mobilitazione civile".

"La provincia è stata da sempre contraria a questa scelta" sottolinea Michele Civita, assessore provinciale alle politiche del territorio e alla tutela ambientale. "Mi auguro ci possa essere un ripensamento" dichiara il leader di Sel Niki Vendola. A unirsi anche Stefania Prestigiacomo, ex ministro dell'ambiente del Pdl: "Vogliamo fare della capitale un altro scandalo mondiale? Ma ci si rende conto dell'enorme danno di immagine?"

"É una tripla tenaglia quella che si stringe oggi sulla città. Da un lato la vicenda di Corcolle con il beneplacito di Monti, mentre arrivano con straordinaria sincronia le dichiarazioni del amministratore delegato di Ama che definisce, come al solito irrealizzabili, le proposte del Ministro Clini di portare la capitale al 65% entro il 2014. La cosa non ci sorprende. Ama non è in grado, o non vuole, di fare la differenziata, la appalta all'esterno con procedure opache" osserva Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio.

"Oggi il mio cuore è ferito - commenta Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Fai, fondo ambiente italiano - mettere una discarica a meno di tre chilometri da Villa Adriana significa distruggerla". Ad aggravare infatti la scelta del luogo è la vicinanza a Villa Adriana, patrimonio dell'umanità dal 1999.

"Sono stradelusa. Ed è una delusione doppia, da un lato per la discarica e dall'altro perché la decisione arriva da Monti che per me era una figura quasi evangelica di salvatore - commenta l'attrice Franca Valeri, madrina del comitato 'Salviamo Villa Adriana'- Fare una discarica in quel posto non può essere che un imbroglio".

Il sostegno. Positivo invece il giudizio di Renata Polverini, presidente della Regione: "Finalmente, si va verso una soluzione, di questo problema. Sentiremo Pecoraro. Se c'è una lettera la vedremo, ci sarà una conferenza dei servizi e mi auguro che finalmente si possa andare avanti. Anche perché abbiamo perso tempo prezioso".

Legambiente. "Per quanto apprendiamo gli studi tecnici, che tutti avremmo il piacere fossero resi pubblici, l'area di Corcolle non è inquinata, il terreno è tufaceo e richiederebbe un'impermeabilizzazione di metri e metri di costosa argilla- aggiunge Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. - E' ovvio, e allora? Addirittura sarebbe stata chiesto all'Unesco una riperimetrazione del sito, ma siamo davvero pazzi? Per realizzare quello scempio servirebbero tali e tante deroghe alle norme di legge e spese enormi e inutili da rendere irrealizzabile l'opera".

Il presidente della sezione di Tivoli, Gianni Innocenti, portavoce del comitato 'Uniti contro le discariche', solleva il problema delle falde acquifere: "Sotto il sito individuato inoltre c'è il condotto dell'Acqua Marcia. Ma il problema principale è quello della falda idrica sotterranea a Corcolle, che è un fiume d'acqua di circa mille litri al secondo che va ad alimentare i pozzi di prelievo di Acea Ato 2 che servono le case dei quartieri ad est di Roma".

Opposizione europea. L'eurodeputato del pd, Guido Milana, ha inviato oggi la lettera-appello a Monti, per chiedere di non avallare l'ipotesi. L'appello, già sottoscritto da 77 europarlamentari di una quindicina di paesi membri (altri, in queste ore, chiedono di firmare) si rivolge al premier "affinché sia scongiurata questa eventualità, confidando sulla sua sensibilità e su una valutazione la quale, possa includere come elemento primario la tutela e conservazione di un bene storico-archeologico di primaria importanza mondiale. L'iniziativa di Milana è sostenuta anche dai tre capidelegazione italiani a Bruxelles, Davide Sassoli (S&d), Mario Mauro (Ppe) e Niccolò Rinaldi (Alde), dai due vice presidenti del parlamento europeo e da numerosi parlamentari italiani, tra cui Rita Borsellino, Luigi Berlinguer, Sergio Cofferati, Iva Zanicchi, Gianni Vattimo e Debora Serracchiani.

giovedì 22 luglio 2010

Interrogazione sull'insostenibilità economica e ambientale delle reti transeuropee ad alta velocità

15 giugno 2010
E-4145/2010
Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Catherine Grèze (Verts/ALE), Sonia Alfano (ALDE), Joe Higgins (GUE/NGL), Luigi de Magistris (ALDE), Gianni Vattimo (ALDE) e Eva Lichtenberger (Verts/ALE)

Oggetto: Insostenibilità economica e ambientale delle reti transeuropee ad alta velocità (RTE-T) e necessità di un vero dibattito pubblico a livello dell'Unione europea
La Commissione europea promuove il trasporto ferroviario nell'UE mediante i progetti della RTE-T con l'assegnazione di contributi finanziari consistenti agli Stati membri.
Diversi studi indipendenti hanno mostrato che, per quanto riguarda la realizzazione e gestione delle linee ferroviarie ad alta velocità, il rapporto costi/efficacia non è positivo senza il sostegno pubblico concesso dall'UE e dallo Stato membro in cui è realizzata una di queste linee.
La modernizzazione, la manutenzione e l'ottimizzazione delle linee ferroviarie esistenti rappresentano le alternative più accettabili sul piano ambientale e dei costi.
Il libro verde sul futuro della RTE-T ha previsto una consultazione che si è conclusa il 30 aprile 2009 senza che i cittadini interessati e le relative associazioni o movimenti abbiano potuto prendervi parte.
I dibattiti pubblici svoltisi in Francia presentavano dati erronei in termini di traffico (sovrastimato) e di finanziamenti (sottostimati): ciò ha totalmente falsato le discussioni sulla possibilità di costruire nuove linee. È in corso una consultazione pubblica per quanto riguarda la parte italiana del progetto prioritario n. 6 Lione-Torino. I cittadini e le istituzioni (comuni e comunità montane) che non si sono precedentemente dichiarati a favore della realizzazione dell'opera sono stati esclusi dal dibattito. Quindi, la partecipazione del pubblico prevista dalla convenzione di Aarhus, laddove tutte le opzioni e le soluzioni sono ancora possibili, non è stata rispettata.
1. È la Commissione al corrente del fatto che la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità è insostenibile per l'Unione europea e gli Stati membri, dai punti di vista economico e ambientale, perché non genera competitività, risparmio energetico e non riduce le emissioni di CO2, bensì aumenta queste ultime, incrementa il debito pubblico e addossa costi impropri sugli utenti e sui contribuenti?
2. In che modo intende la Commissione europea procedere alla realizzazione di tali linee ferroviarie in mancanza di un vero dibattito democratico a livello locale nell'Unione e negli Stati membri?
3. Ritiene la Commissione necessario avviare un dibattito pubblico europeo uniforme sul modello di trasporto e di sviluppo sociale dei territori sottostante allo sviluppo delle linee ad alta velocità (LGV)?

venerdì 26 marzo 2010

Il mio voto per le Elezioni del Consiglio regionale del Piemonte: Mariacristina SPINOSA

Alle Elezioni di domenica prossima, il mio voto per la scelta dei Consiglieri regionali andrà a Mariacristina SPINOSA, candidata a Torino e provincia nella lista dell’Italia dei Valori.

Mariacristina SPINOSA non solo è una donna, il che non è certo merito suo (e tuttvia in tempi di difficile affermazione dei pari diritti anche questo conta); ma è una donna ricca di cultura, avendo vissuto in paesi diversi imparandone le lingue e i costumi, e capace di fare tesoro di questa cultura traducendola in posizioni politiche aperte e attente ai diritti civili: delle minoranze, degli immigrati, degli stranieri in genere, di tutti i “diversi” che proprio come tali hanno bisogno di politici che li comprendano e difendano dai non rari soprusi delle maggioranze. Si presenta alle Elezioni Regionali del Piemonte nella lista di Italia dei Valori di Torino e provincia, mettendo il proprio impegno sotto la bandiera della difesa rigorosa della legalità e della Costituzione, minacciata oggi da troppe forze che vogliono ridurla a strumento del dominio di gruppi interessati solo alla difesa dei propri privilegi. Mariacristina si batte contro il nucleare (inutile, costoso e dannoso alla salute delle future generazioni), contro la privatizzazione dell’acqua (un pericolo imminente e molto vicino, se non si batte il Governo della destra), per i diritti fondamentali che sono anche di competenza della Regione: scuola, sanità, abitazioni a prezzi accessibili per tutti, difesa dell’ambiente dagli scempi della speculazione edilizia, mobilità urbana e interurbana che guardi soprattutto alle esigenze di chi si sposta quotidianamente per lavoro. Il lavoro, del resto, è al entro del suo programma, che intende spingere le politiche regionali verso una larga riqualificazione delle industrie piemontesi in vista di una produzione “verde” che aiuti sia a vincere la disoccupazione ormai endemica, sia a offrire sempre nuove possibilità per la difesa e il miglioramento (ecologia, energie rinnovabili, assistenza alle persone sfavorite) della qualità della vita. È il mio candidato ideale, che voterò e cercherò di far votare da tutti quelli a cui posso far arrivare la mia voce.

Potete visitare il suo sito internet per conoscerla, parlarle e incontrarla. Per votare Mariacristina, a Torino e provincia, potete fare una croce sul simbolo dell'Italia dei Valori e scrivere “SPINOSA” sulla riga a fianco.