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giovedì 29 luglio 2010

La rete senza centro e la censura


Altro post sul blog che tengo su Il Fatto Quotidiano...


La rete senza centro e la censura

Obbligo di rettifica per i blog: che fare? Se davvero la norma passasse, ci ritroveremmo in una situazione difficilmente immaginabile. Tempo fa descrissi internet, ragionando di postmodernità, come una rete senza centro, una pluralità strutturata per l’appunto nella forma di un sistema di rimandi senza centro, e proprio per questo in grado di assicurare la libertà. Parlavo della rete come il contrario dell’impero: una pluralizzazione dei poteri, che associava alla consapevolezza del carattere illusorio del nostro desiderio di privacy la possibilità di controllare noi stessi i tanti centri di potere. Inutile resistere in difesa della privatezza, che i centri sono in grado di violare quando vogliono: tanto vale dar vita a un mondo nel quale anche i potenti, e non solo i deboli e i singoli cittadini stessi, siano controllabili. Come noto, il ddl sulle intercettazioni prevede che i bloggers debbano pubblicare rettifiche, laddove siano state richieste, entro quarantotto ore dalla richiesta stessa. Chi non si adegua rischia una multa fino a 12500 euro. Bavaglio o ulteriore affermazione della rete senza centro? Bavaglio, purtroppo: la rete senza centro prevede la libertà di criticare, non l’obbligo di pentirsi. Prevede che chiunque ritenga di essere stato attaccato ingiustamente possa difendersi utilizzando la rete stessa, e cioè scrivendo a sua volta in difesa della sua persona, su un canale internettiano che potrà al limite essere lo stesso dell’accusatore, ma per libera volontà delle parti in gioco. La norma sui blog non esprime una logica di pluralizzazione dei poteri, in difesa dei presunti deboli, quanto piuttosto il suo contrario – e non è un caso che la norma stessa sia, di per sé, un atto di regolamentazione deciso dal potere centrale (un parlamento eletto democraticamente, certo; ma sappiamo quanti limiti siano stati posti a quel “democraticamente”: conflitto d’interessi, una legge elettorale che priva della libertà di scegliere i propri rappresentanti, ecc.).

Dunque, che fare? Prendere meno sul serio la norma, contando sulle infinite possibilità di internet? In fondo, anche la Cina riesce a far poco per censurare la rete. Oppure, costringerci a immaginare davvero la rete (quella senza centro) come uno strumento di libertà, e trarne le dovute conseguenze. Ribadire la democrazia – quella sostanziale, non quella formale – utilizzando la rete stessa. Immaginare forme di resistenza – qui i bloggers, che sono certo più competenti di me in materia (vero che anch’io tengo due blog…), devono impegnarsi a fondo – che rivelino il carattere creativo della rete stessa. Ho notato la proposta, giunta proprio qui sul Fatto Quotidiano, di scrivere articoli utilizzando file di immagini, che sfuggirebbero così alla rete (quella con un centro) tesa da coloro che, immaginiamo, scandaglieranno domani i fondali di internet per cercare notizie da censurare. Istituire (ma ci vogliono benefattori…) una “cassa di solidarietà” per finanziare le multe che dovessero arrivare a chi è finito nella rete con un centro? Usare le stesse armi in funzione ostruzionistica, pur correndo il rischio di darla vinta ai censori? Utilizzare un codice cifrato? O ancora, istituire una “due giorni” di notizie anti-bavaglio, impegnandoci tutti in una sorta di monitoraggio a tempo che impedisca quantomeno al centro di coglierci alla sprovvista? O magari innescare una spirale senza fine, pubblicando ulteriori commenti sulle rettifiche insieme alle rettifiche stesse, in attesa di una nuova richiesta? Prima o poi si stancheranno… e di fatto, non violeremmo lo spirito della legge, che istituisce un vero atto di tortura, costringendo i bloggers a non dormire per 48 ore.

E così via. L’unico effetto positivo di questo decreto è che in fondo potrebbe contribuire a edificare davvero, sia pure come forma di resistenza alla censura, quella “comunità virtuale” insita nella rete senza centro (ne parlano Aime e Cossetta in un recente saggio pubblicato da Einaudi) dalle potenzialità ancora sconosciute. Chissà che il centro non riesca, contro il suo stesso volere, a partorire una rete pronta davvero a ribellarsi.

domenica 15 novembre 2009

blog

Solo per dirvi che i vostri commenti verranno pubblicati dopo una nostra "moderazione", che però ha l'unico scopo di eliminare la spazzatura informatica di cui purtroppo anche il nostro blog è vittima. Insomma, continuate a commentare con la massima libertà, nessuna censura. Grazie, a presto.

venerdì 2 ottobre 2009

Libertà di informazione in rete


Lo scarso impegno della politica nella diffusione della banda larga sul territorio e nell’alfabetizzazione informatica della popolazione e l’inarrestabile susseguirsi di iniziative legislative volte a scoraggiare l’utilizzo della Rete come veicolo di diffusione ed accesso all’informazione costituiscono indici sintomatici della ferma volontà di non consentire che la Rete giochi il ruolo che le è proprio: primo vero mezzo di comunicazione di massa ed esercizio della libertà di manifestazione del pensiero nella storia dell’umanità.

L’emendamento D’Alia sui filtraggi governativi dei contenuti, il DDL Carlucci contro ogni forma di anonimato, il DDL Lussana finalizzato ad accorciare la memoria della Rete, il DDL Alfano attraverso il quale si vorrebbero applicare all’intera blogosfera le disposizioni in tema di obbligo di rettifica nate per la sola carta stampata e, infine, il DDL Pecorella – Costa, con il quale ci si prefigge l’obiettivo di trasformare ex lege l’intera Rete in un immenso quotidiano e trattare tutti i suoi utenti da giornalisti, direttori o editori di giornali non possono lasciare indifferenti.Esiste il rischio, ed è elevato, che ci si risvegli un giorno non troppo lontano e ci si accorga che la Rete è spenta e che la prima e l’ultima speranza di uno spazio per l’informazione libera è naufragata.

Muovendo da tali premesse riteniamo importante che la blogosfera e la Rete italiana partecipino alla manifestazione del 3 ottobre per la libertà di informazione, sottolineando che esiste una “questione informazione in Rete” che non può e non deve passare inosservata perché se la libertà della stampa concerne il presente quella della blogosfera riguarda, oltre il presente, il futuro prossimo di ciascuno di noi.

L’auspicio è pertanto che quanti hanno a cuore le sorti dell’informazione in Rete, il 3 ottobre aderiscano alla manifestazione chiedendo alla politica che, in futuro, ogni iniziativa governativa o legislativa si ispiri a questi elementari principi di libertà e democrazia che costituiscono la versione moderna dell’art. 11 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino. La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi per l'uomo: quindi ogni cittadino può parlare, scrivere, pubblicare in Rete liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge.

Nessun sito internet può formare oggetto di sequestro o di altro provvedimento che ne limiti o impedisca l’acceso se non in forza di un provvedimento emesso dall’Autorità giudiziaria nell’ambito di un giusto processo.

L’attività di informazione on-line di tipo non professionistico e non gestita in forma imprenditoriale è libera ed il suo svolgimento non può essere soggetto ad alcun genere di registrazione o altro adempimento burocratico.

La disciplina sulla stampa e quella sull’editoria non si applicano alle attività di informazione on-line svolte in forma non professionistica ed imprenditoriale. Nessuno deve venir molestato per le sue opinioni, fossero anche sediziose, purché la loro manifestazione non turbi l'ordine pubblico stabilito dalla legge.

PRIMI FIRMATARI

Guido Scorza – Istituto per le politiche dell’innovazione (guidoscorza.it)
Enzo Di Frenna - enzodifrennablog.it (giornalista)
Vittorio Zambardino – Scene digitali (La Repubblica)
Alessandro Gilioli – Piovono rane (L’Espresso)

Ci siamo anche noi. Per aderire, clicca su http://www.firmiamo.it/lalibertadiinformazioneinrete

mercoledì 2 settembre 2009

The Blog of Gianni Vattimo

Il blog avanza! Eccone una segnalazione da parte della Columbia University Press...

August 7th, 2009 at 9:56 am
The blog of Gianni Vattimo
Every so often we like to check in and remind readers of the blogs written by Columbia University Press authors. The phrase “public intellectual” is probably at once both misunderstood and overused. However, it would be hard to deny that appellation to Italian philosopher and member of the European parliament Gianni Vattimo, and his blog perfectly illustrates his broad range of interests. (Please note the preceding link goes to the Google-translated version of Vattimo’s blog which leads to some odd wording and sentence construction but for those fortunate enough to read Italian, click here)
We featured Vattimo’s blog a couple of months ago but since then he has written on such subjects as the conditions in Italian prisons, the Pope’s view of Saint Anselm’s ontological proof of the existence of God, the Church’s position on the RU486 pill, recent anti-gay legislation in Lithuania, issues of piracy and copyright, and failures of the democratic process in Italy. The blog also provides a fascinating insider’s view of the frequently frustrating and inadequate workings of the European parliament.
For more on Vattimo, as we mentioned earlier this week, there is his recently published autobiography Not Being God, which was recently reviewed by A Fistful of Euros.

venerdì 12 giugno 2009

Blog sì, blog no


Che ne dite di farmi sapere in modo diretto (anche quelli che non si sono espressi, insomma) se continuare con questo blog? Continuerete a usarlo? E il sito, non soffrirà di gelosia? E chi deve gestirli (entrambi!), non finirà col mal di mouse? Lancio qui il sondaggio. Certo un canale diretto non può far poi tanto male: ma voi farete da suggeritori? Attendo vostri responsi, positivi o negativi che siano.

venerdì 29 maggio 2009

Blog e web: Obama e Berlusconi battuti da Bonsignore e Vattimo



Europee, la maggioranza dei candidati torinesi non crede nel web. E' quanto emerge da una ricerca effettuata indagando su quanti candidati torinesi dei diversi partiti hanno pensato di presentarsi con un proprio sito alle prossime elezioni europee. Solo una minoranza crede in un mezzo di modernità nella cultura Europea. Ancor meno coloro che hanno deciso di puntare sul blog per dialogare con i cittadini. Tra i siti più significativi di politici torinesi che invece hanno dato forte importanza al blog, con numerosi argomenti su cui poter intervenire, troviamo quelli di Roberto Placido (PD), Vito Bonsignore (PDL), forse tra i migliori per la grafica e lo spazio blog e Gianni Vattimo (IDV) che però gestisce il blog in un sito apposito, non direttamente nel portale. In provincia di Torino è Fabrizio Bertot (PDL) ad aver scelto il web come strumento di incontro con i cittadini di Rivarolo ed elettori. Ma questi blog saranno visitati? Dalla classifica di Alexa, il noto sito internazionale che misura il Traffic Rank (calcolando una media tra gli utenti giornalieri e le pagine viste) dove più il numero è piccolo più la posizione nel traffico (mondiale) è forte, si direbbe non ancora abbastanza in Italia se pensiamo che Berlusconi è al 4.169.426 posto (berlusconi-blog.blogspot.com) mentre Barack Obama è al 7.570 (my.barackobama.com/page/content/hqblog). Ecco la classifica dei blog più seguiti dei piemontesi presi a campione nell'ordine: 1° vitobonsignore.net 3.499.761; 2° robertoplacido.it 5.876.750; 3° fabriziobertot.it/blog.asp 7.717.909; 4° giannivattimo.blogspot.com 14.055.113 (3,601,406 il sito).
Chiaramente i numeri sono ancora ben distanti da quelli americani. Ma sorprendentemente, facendo una comparazione*, notiamo che i blog dei nostri uomini politici probabilmente sono più interessanti, o perlomeno, la media delle pagine viste da ogni utente è in molti casi più alta di quello americano e ancor più il tempo dedicato al sito da ognuno (vedi grafici). Per molti altri il sito è ancora uno strumento per raccontarsi più che per dialogare. Peccato, perché l'Europa sarebbe più vicina se raccontata attraverso internet.


Che dire? Grazie a tutti voi...!

martedì 7 aprile 2009

Proposte dei giovani (anche solo nell'animo)




Scrivete le vostre proposte, le vostre idee, i vostri sogni. O qui o alla mail convattimo (at) gmail.com .

Sarei molto contento se questo blog contribuisse a creare un programma politico dal basso, partecipato e condiviso.

gianni