di Giulia Calligaro, Io donna, 9-15 luglio 2011
Libri rigeneranti: parole giuste che riaccendono la luce anche a chi, per lavoro, si occupa di argomenti "pensanti" e "pesanti". Perché anche gli intellettuali d’estate leggono per rinfrancarsi. Tra intramontabili classici e nuove uscite, ecco i loro suggerimenti.
«Nessun libro è migliore per l’estate della lettura dell’Odissea» dice la grecista Eva Cantarella. «È un grande racconto sull’uomo, in più ci sono il mare e l’avventura. E il finale è lieto, aumenta la fiducia nelle capacità umane». Le fa eco Teresa Cremisi, presidente e direttore dell’editore transalpino Flammarion: «Consiglio l’Iliade» spiega. «Ci sono tutti i grandi temi dell’Occidente: l’amore, la bellezza, la guerra, ma soprattutto il destino e i suoi capricci. Nessuno spazio per il rimorso e per la nostalgia».
La filosofa Michela Marzano, attenta agli studi sulla donna, ci riporta all’attualità: «Il mio consiglio va a Un karma pesantedi Daria Bignardi (Mondadori), perché è un libro ricco di speranza per tutte le donne che non vogliono fermarsi alla sopravvivenza e cercano una vita appagante senza rinunciare al privato».Propone riflessioni sul nostro tempo un altro pensatore, Gianni Vattimo: «Consiglierei Tramonto globale di Daniele Zolo (Firenze Univ. Press)». E prosegue con arguzia e ironia: «Non è un libro da spiaggia, ma serve anche per suscitare ammirazione presso i vicini di ombrellone. Soprattutto, essendo una specie di panorama delle ingiustizie e dei mali del mondo attuale, mantiene chi sta in vacanza in collegamento con la realtà. In autunno potreste trovarvi ad assaltare un qualche Palazzo d’Inverno».
L’antropologo e architetto Franco La Cecla punta invece sulla conciliazione: «Andrei su Il piacere non può aspettare di Tishani Doshi (Feltrinelli), sull’amore tra una ragazza del Galles e un indiano: una storia di incontro tra culture, con una saggezza profonda».
L’attore performer Moni Ovadia suggerisce una lettura che ci faccia bene inducendo al bene: Se niente importadi Jonathan Safran Foer (Guanda) è un libro necessario» sostiene. «Un affresco della crudeltà e della follia dell’umanità contro gli animali. Non è un mero inno all’essere vegetariani, ma una voce contro il consumismo che divora, a tavola prima e poi nei rapporti umani e tra i popoli».
L’attore performer Moni Ovadia suggerisce una lettura che ci faccia bene inducendo al bene: Se niente importadi Jonathan Safran Foer (Guanda) è un libro necessario» sostiene. «Un affresco della crudeltà e della follia dell’umanità contro gli animali. Non è un mero inno all’essere vegetariani, ma una voce contro il consumismo che divora, a tavola prima e poi nei rapporti umani e tra i popoli».
Infine Filippo La Porta, critico letterario, allarga la gittata: «La grande letteratura sempre consola, perché, pur criticando l’esistente, ci dà delle ragioni di vita. Ora proporrei l’autobiografia di Ettore Sottsass, grande designer contemporaneo: Scritto di notte (Adelphi). È un manifesto del pensiero non-violento, mai appesantito da un Io ingombrante. E infatti Sottsass simpatizza con alcuni temi buddisti e ci racconta quando scoprì che non era lui l’universo, «Che eravamo in due» scrive «io e l’universo, e poi che eravamo in tre… cioè io, l’universo e tutta la gente intorno a me». Non male come conquista per l’estate e per arrivare più disponibili all’autunno!
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