Show di Vattimo a Strasburgo, striscione no Tav al Parlamento
Il filosofo insieme con l'altro europarlamentare Idv Sonia Alfano si è presentato all'Europarlamento con uno striscione no Tav fin dentro la sala plenaria. Poi ha chiesto alla Ue di non finanziare l'opera
La Repubblica, 5 luglio 2011 Sonia Alfano e Gianni Vattimo, eurodeputati del Idv, hanno portato lunedì notte la battaglia contro la Torino-Lione fin dentro la sala plenaria del Parlamento europeo. Alzando uno striscione No Tav, i due eurodeputati sono intervenuti per denunciare, parole di Alfano, "l'assurdo progetto di costruire la Torino-Lione" e per condannare "ogni forma di violenza, sia la violenza dei facinorosi infiltrati che la violenza dei deputati e ministri italiani che hanno voluto assimilare il pacifico popolo No Tav ai black bloc".
"Tutti sanno - ha incalzato Alfano - che la Tav in Val di Susa non si farà mai: è possibile militarizzare un territorio per 20 anni?". Secondo l'eurodeputata del Idv, la situazione attuale è figlia di opere non concepite "con e per i cittadini" ma per "i comitati di affari partitici di destra e di sinistra".
Quanto al nodo degli aiuti comunitari, entrambi gli esponenti del partito di Di Pietro chiedono alla Commissione di ritirare "il contributo di 662 milioni di euro". In aula, Vattimo ha ricordato le condizioni legate all'erogazione dei fondi europei, la "consultazione e accordo delle comunità locali", che è mancata, e il "rispetto di alcuni termini temporali per l'inizio dei lavori, varie volte ritardati arbitrariamente".
Oltre a chiedere il ritiro dei contributi, Alfano ha invitato la Commissione petizioni del Parlamento Ue "ad inviare una delegazione in Val di Susa per verificare sul terreno cosa sta succedendo".
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