La Stampa - Torino, 15 luglio 2011
di Claudio Laugeri, inviato a Chiomonte
Tutto e il contrario di tutto. Il cantiere avviato da Ltf a Chiomonte è «fantasmatico, un cantiere che non è un cantiere» secondo l’eurodeputato Gianni Vattimo, entrato ieri mattina assieme ad altri nove amministratori pubblici nell’area recintata e protetta dalle forze dell’ordine. La sera prima, all'altezza dello sbarramento posizionato alla Centrale Idroelettrica di via dell’Avanà, era andata in scena un’altra contestazione: circa 150 No Tav, fra cui donne e bambini, hanno creato un presidio che al rumore di pentole e fischietti è finito col taglio di un lembo della rete di cinta della palazzina a fianco della Centrale Elettrica.
«I lavori fatti sono necessari e di preparazione alle altre opere previste», è la versione di Ltf. La visita a Chiomonte dell’eurodeputato era stata preannunciata con lettera alla questuramercoledì. Vattimo è firmatario assieme a una mezza dozzina di colleghi (ma ieri lui era l’unico presente) di un documento dove chiede la revoca dei finanziamenti dell’Unione europea per un’opera non avviata nei tempi previsti. «Come facciamo a dare soldi a chi non rispetta le regole per ottenerli? Ci metteremmo in una posizione difficile da sostenere con altri Paesi, che chiedono finanziamenti a fronte di garanzie da rispettare», sostiene Vattimo.
Le recinzioni e il filo spinato, le strade (in terra battuta e asfaltate) e la placca-ponte di metallo utilizzata come pavimentazione per la deviazione dall'autostrada verso la strada dell'Avanà, i portoni-cancellata per regolare l'afflusso, la copertura a salvaguardia dell'area archeologica: sono opere sotto gli occhi di tutti. Lavori fatti negli ultimi 15 giorni. L'interpretazione è diversa: per Vattimo e gli amministratori entrati con lui nel "fortino", quelle opere non denotano un cantiere; Ltf sostiene il contrario.
C'è di più. L'europarlamentare e la Comunità montana sostengono che "i terreni dove sono previsti gli scavi non sono stati ancora espropriati, né sono state avviate le pratiche per farlo". La versione d Ltf: "è vero, non sono espropriati. Ma le pratiche sono già state avviate e la prossima settimana saranno firmati i decreti di esproprio".
«I lavori fatti sono necessari e di preparazione alle altre opere previste», è la versione di Ltf. La visita a Chiomonte dell’eurodeputato era stata preannunciata con lettera alla questuramercoledì. Vattimo è firmatario assieme a una mezza dozzina di colleghi (ma ieri lui era l’unico presente) di un documento dove chiede la revoca dei finanziamenti dell’Unione europea per un’opera non avviata nei tempi previsti. «Come facciamo a dare soldi a chi non rispetta le regole per ottenerli? Ci metteremmo in una posizione difficile da sostenere con altri Paesi, che chiedono finanziamenti a fronte di garanzie da rispettare», sostiene Vattimo.
Le recinzioni e il filo spinato, le strade (in terra battuta e asfaltate) e la placca-ponte di metallo utilizzata come pavimentazione per la deviazione dall'autostrada verso la strada dell'Avanà, i portoni-cancellata per regolare l'afflusso, la copertura a salvaguardia dell'area archeologica: sono opere sotto gli occhi di tutti. Lavori fatti negli ultimi 15 giorni. L'interpretazione è diversa: per Vattimo e gli amministratori entrati con lui nel "fortino", quelle opere non denotano un cantiere; Ltf sostiene il contrario.
C'è di più. L'europarlamentare e la Comunità montana sostengono che "i terreni dove sono previsti gli scavi non sono stati ancora espropriati, né sono state avviate le pratiche per farlo". La versione d Ltf: "è vero, non sono espropriati. Ma le pratiche sono già state avviate e la prossima settimana saranno firmati i decreti di esproprio".
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