martedì 5 luglio 2011

Tav, L'Europa incalza: "il 6 luglio, trattato internazionale"


La Stampa, 2 luglio 2011

L'Europa incalza: "il 6 luglio, trattato internazionale"
Francia e Italia confidavano in una proroga

Maurizio Tropeano

L’Unione Europea chiede a Francia e Italia di fare un passo in più e di farlo nel corso della conferenza intergovernativa prevista il 6 luglio a Roma perché al momento le tre condizioni fissate per veder confermati i contributi comunitari «non sono ancora rispettate».

Fonti vicine al commissario europeo ai Trasporti, Siim Kallas, fanno sapere di aver ricevuto il 30 giugno una lettera congiunta firmata dai ministri dei Trasporti, Matteoli e Marianni, e si dà atto che «la situazione viene presa molto sul serio» ma si sottolinea anche che la Commissione chiede una parola definitiva di chiarezza.

Bruxelles, dunque, chiede chiarezza e non si accontenta del documento dove si ribadisce la forte volontà dei due paesi a realizzare un’opera decisiva. E a riprova di questo impegno Roma e Parigi elencano nel dettaglio i notevoli passi avanti sul lato francese e gli ultimi sviluppi definiti altrettanto positivi sul versante italiano con l’apertura del cantiere della Maddalena. Poi si dà conto dei negoziati in corso sul nuovo trattato internazionale che ha registrato unanime condivisione sugli aspetti tecnici e logistici.

Resta da superare lo scoglio della ripartizione dei costi e i due governo spiegano che sono in corso approfondimenti e chiedono all’Ue più tempo - non molto lungo - perché risulta difficile pensare di definire l’accordo nel corso della Cig. Ecco perché i due governi confidano nel decisivo appoggio della Commissione e si dicono certi che da Bruxelles non arriveranno notizie che ostacolino il percorso della Tav.

La Commissione Ue sembra gelare questo auspicio: «Si spera - sottolinea la portavoce del commissario Helen Kearns - che la situazione sia più chiara la prossima settimana». Dunque il vertice italo-francese del 6 luglio diventa decisivo. In quella sede dovrebbe essere approvato lo studio per il fasaggio dei cantieri. Secondo Mario Virano, presidente dell’Osservatorio, l’approvazione dovrebbe aprire la strada alla definizione dell’accordo sulla ripartizione dei costi perché verrebbero posticipate negli anni, oppure cancellate per sempre, alcune opere con il tunnel dell’Orsiera con un risparmio di circa 1,8 miliardi solo per quanto riguarda la tratta internazionale.

Si vedrà. I comitati No Tav, intanto, stanno mobilitando alcuni parlamentari europei per chiedere alla Commissione di non concedere il finanziamento perché alla «data del 30 giugno non è stato aperto alcun cantiere perché l’avamposto realizzato non è a servizio dell’area dove dovrebbero svolgere i lavori ma solo un simulacro del cantiere fatto solo per ottenere i fondi da parte dell’Ue». Documento che Gianni Vattimo (Idv) presenterà quando sarà ricevuto dal commissario Kallas. E Sabine Wils ha presentato un’interrogazione scritta sull’utilizzo da parte della forze dell’ordine di gas lacrimogeni nel corso della sgombero del presidio No Tav dalla Maddalena.

4 commenti:

MAURO PASTORE ha detto...

Sono passati molti anni, quasi dieci, da apparizione di questo articolo di "La Stampa" il quale era un resoconto colto da tempi per così dire caratterizzanti e dal contenuto circostanziato.
Difatti si dice in esso di anni a venire, di una coincidenza che aveva mandato in tilt la calma delle fazioni oltranziste di capitalismo che da libertario e belligerante si rendeva da primo a secondo Dopoguerra Freddo persecutorio ed antipolitico.

Le questioni suscitate dai disinformati e distratti sostenitori di condotti, tunnel, gallerie, tutti fori sotterranei ovvero, erano e restano di ordine catastrofico sin dal secondo "boom" economico...
In verità dicevasi e dicesi sviluppo, ma chi ne aveva non retta cognizione preferiva dirne con americanismo; e il primo degli anni '50, il secondo degli anni' 60, erano per i non veri fautori della libertà economica e politica i primi timidi passi verso crescite iperboliche... Questa notazione era già data tra fine anni '60 e inizio decennio successivo ma trovò perplessità e rifiuto nei comitati tecnici - scientifici e scientifici-tecnici, cui obiezione ancora non inficiata dal positivismo e dalle coincidenze dei "successi di nessuno"... Tuttavia essa, risultando differente da quanto considerata dagli stessi autori, era in bilico di cadere in scientismo e tecnicismi e di assurgere alla più disastrosa coincidenza, ove successo si sarebbe tornato a dire come ai tempi di Ch. Baudelaire e poi delle entusiaste letture dei suoi "Fiori del male", scomodando espressioni di ingenua ma esatta demonologia popolare dei tempi di Restaurazione e Romanticismo in Francia: "è il diavolo che tira i fili".
Non accadde questa illusione mortale, ma "stato delle cose" descritto dalla organizzazione tecnico scientifica era esatto a causa di fattori determinanti da scientifici ad extrascientifici fino ad ex scientifici; poiché decisivi i pareri psicologici su impossibilità che menti umane potessero agire in una incomprensione pressoché totale... Cioè, la smania di iperbolici sviluppi irreale ché non fondata su aspettative reali; ma chi aveva quelle aspettative non aveva anche idea di quel che si aspettava...


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MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

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Da parte di Blocco Ovest, durante anni '70, c'era da radicalizzare opposizione con settore finanziario da ingrandire ma per mutare produzioni e restando Terziario nei propri limiti per Secondario mutato e Primario adeguato. Da Blocco Est si voleva forzare i Tre Settori economici occidentali a Primarità iperindustriale Secondarità Amministrativa Terziarità altramente direttiva e ciò era: contado reso primitivo, proletariato con ruolo di guida ed etnofobica, borghesia in mansioni solo dipendenti... Ciò stava riuscendo con la africanizzazione delle campagne sfruttando allargamenti climatici eurasiatici cui effettuatrici meccanizzazioni asiatiche staliniste e pratiche a brevissima scadenza basate su perturbazioni meteo da Africa fortemente dedita ad azioni denaturizzate, non rappresentata ancora a politica occidentale.
Ignoranza ed irresponsabilità da Est-Sud rendeva eccezioni climatiche e meteo più estreme in Europa, cui sorte per nulla amata dagli irresponsabili dal Sud, che di Epoca della Tecnica riproducevano errori che davano poteri da squilibri; e poi si aggiunsero, durante tutti gli anni '80 e' 90, i "paria" con ambizioni amazzoniche ignari che indios non possono stabilire caste ma ne lasciano stabilire a destini naturali per altri concordi destini... Mentre quei paria ancora all'opera, associazionismo comunistizzante contro eccesso capitalistico aveva ripresentato stessi guai, cercando poteri occulti da Est-Oriente di dar agi mortali a economie e finanze occidentali e poteri nascosti in Occidente-Ovest di dar brighe terminali a politiche organizzate di Occidente - Oriente nonché Globalità. Risultato era, sin da anni '90 poi da prima decade di Terzo Millennio, movimentismo pericoloso anche per montagne, in Europa accanitissimo, mentre speculatori ingannati da profittatori...


Quel che accadde di diverso, per seconda decade di Terzo Millennio, fu il notare, da parte di ecologi ed intellettuali ecologisti, che era il colmo di umane trasgressioni a destino, per questo molti in posizioni politiche di margine ma fondamentali evitarono reazioni che potessero moderare-ma-perpetuare, sicché a colmi di umanità esistente per solo caso accadessero estremismi ignari ed ecologicamente autoinibitivi.


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MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

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Concetto di strade per solo avvicinamento non intra-montanamente cioè ma trans-montanamente soltanto, era per "nuovi imprenditori d'assalto" una impossibilità cognitiva e discorsiva, mentre per Autorità europee non era pensabile che si arrivasse ad accordi di alta economia inficiati da non considerare richieste e diversamente udirle.
Fautori di agi e facilità, associazionisti da Est e capitalizzandi da Ovest del Mondo, nel constatare non - fuori-schema di evento detto TAV, erano certi di travagli economici giudiziari che limitassero non fattivamente e non impedissero e non intuivano propri esiziali eccessi e non sospettavano tanta inazione in avversari, quindi il troppo faceva da... confusionante...

Quando questo articolo su "La Stampa", era già confusione...:


Autorità europee eran perplesse e non decise senza volersene appurare originario perché, riposto in concessione iniziale in omissione di minime sufficienti valutazioni, a causa di prescindere, purtroppo vizio ripetuto, da condizioni politiche economiche nazionali... E non intuendo che... a precipitar di eventi... era distruzione senza invasione reciproca: forze di esercito senza incidenti di frontiera, a distruggere costrutti entro confini senza guerre civili... Un controsenso che neanche un coccodrillo, neppure un caimano, avrebbe notato se intromessosi in quelle umane risse già in corso come i lavori anzi da prima! Non, ad esserci stato e ad esistere, un tirannosauro, che avrebbe saputo notare modo sbagliato di esistere assieme a superpoteri da parte di quegli umani reciproci litiganti.

Sperando inavvedutissimi di Consigli europei, che compromesso per evitare guerra Italia-Francia... Invece Autorità militari rispettive avevano — e non rispettivamente! — da bombardarsi nuovi costrutti di collegamento viario, ciascuno il proprio, peraltro cui messa in opera risultò e risulta difforme e non conforme e solo a caso, tecnicamente imprevedibile, attribuibile il riuscito a qualcosa... E un tirannosauro ad esistere ivi, avrebbe capito esser solo come fortunosità di quelle cose imponenti...


Da Autorità europee, tante settimane orsono, giunse un autostop ancora inavveduto su perché originario; ugualmente a quelle apparenti sensatezze che nel vietare, in sorta di norme, azioni di autostop comunicati-invitati ad automobilisti da pedoni non recano intesa che si tratta di caso aggiunto non valevole qual divieto ma qual circostanza di altro che se da vietare allora da vietare, se no, allora no... E caso europeo era settimane orsono un autostop ma senza che autostoppisti intendessero di esser già fuori liceità... E come finger fuori propria vettura di dover chieder ad altri invece che provvedere a non intralciare il traffico, così, da Autorità europee dovevano rientrare in lecito senza metterci di troppo.



MAURO PASTORE

MAURO PASTORE ha detto...

In mio secondo messaggio espressione

' gli anni '80 e' 90 '

par contenere svista di scrittura rispetto a quella consueta:

gli anni '80 e '90 ;

Tuttavia essa è leggibile così:

"gli anni '80 e (gli anni [= '] ['])90",

cioè se secondo apostrofo riferito ad implicita ripetizione verbale non numerica allora esso non necessario anche sùbito prima di cifra perché con l'omesso considerabile anche diversamente cifra (70 : [19]70)... Più difficile a spiegarsi che a capirsi.

Si faccia, in mancanza di comprensione, affidamento appunto su "normale" più ovvia scrittura:


* gli anni '80 e '90 .


MAURO PASTORE