Il nuovo Vattimo
LA VERITÀ vi farà liberi, sta scritto nel Vangelo. Il
problema è come trovarla senza subire gli inganni del potere. È uno dei
grandi temi di Della realtà (Garzanti), nuovo libro di Gianni Vattimo,
filosofo e eurodeputato (Italia dei Valori). Un saggio sulle
trasformazioni della società contemporanea firmato da un pensatore,
classe 1936, che continua a definirsi "resistente". Prende posizione -
dai No Tav ai palestinesi, all'eutanasia -, e dà spazio ai giovani.
Giovedì alla Fnac (ore 18) lo presenterà Tommaso Portaluri, studente di
18 anni, appena nominato per meriti scolastici Alfiere della
Repubblica.
Professor Vattimo, cos'è "Della realtà"? «Raccoglie i
corsi che ho tenuto a Lovanio (1998) e Glasgow (2010) nelle Gifford
Lectures, una specie di premio Nobel per la filosofia. Non è un'opera
di divulgazione per il grande pubblico, ma nemmeno un documento
teoretico per gli addetti ai lavori o i biografi. È un itinerario
filosofico sul senso e il risultato di una vita di lavoro».
Di lei
dicono tutti: è l' inventore del pensiero debole. Ovvero? «Il pensiero
debole è un mix di ermeneutica, l'analisi critica della realtà, e
nichilismo. I miei maestri sono Heidegger e Nietzsche. Le teorie di
quest'ultimo ruotano attorno alla celebre: 'Non esistono fatti, solo
interpretazioni' . Salvo poi aggiungere: 'Anche questa è un'
interpretazione' . L'avversario da battere è il ritorno all'ordine
nella cultura, non solo filosofica. Effetto dell'11 settembree della
lotta contro il terrorismo? della crisi finanziaria?».
Uno dei capitoli
di Glasgow si sofferma sull' importanza, sottovalutata dai non
filosofi, delle virgolette. «La costante pratica dell'interpretazione
ci permette di superare la dittatura del presente, passando dalla
"realtà" alla realtà. Chiunque dovrebbe mettersi in discussione,
rifiutando la perentorietà dei dati. Se hai un solo televisore, vale
come fonte della verità. Se ne hai venti, sei libero come il superuomo
di Nietzsche, scegli in chi credere. I miei colleghi sostenitori del
"neorealismo" cercano un'oggettività che nessuna scienza o tecnologia
potrebbe avere».
Perché la filosofia piace tanto alla gente, occupando
classifiche e festival? «Hanno successo i filosofi perbenisti, che
coltivano valori mainstream promuovendo i loro libri da Fabio Fazio,
non quelli che si ribellano. Il vero filosofo è maledetto, prende le
distanze dal sistema, guarda le cose del mondo con scetticismo».
Come
si concilia il suo "cattocomunismo" con l'Idv di Antonio Di Pietro?
«Sono stato eletto come indipendente nell'unico partito di
opposizione. La politica è un impegno morale e non totalmente
fallimentare, nonostante i limiti delle rivoluzioni. Sappiamo come sono
andate a finire quella sovietica e cinese o i tentativi riformisti
della sinistra italiana. L'Unione Europea è un insieme di agenzie
burocratico bancarie incapaci di realizzare un socialismo dal volto
umano. Il comunismo, la società senza classi, restano l' unico
orizzonte contro il dio mercato».
Come passerà l'estate? «Insegnerò
in Colombia, a Vilnius e in Austria, dove terrò un seminario su
Wittgenstein. Tra un'università e l'altra vorrei rileggere i
classici. Ho nostalgia di quando vent'anni fa tornavo dal mare con l'ansia di proseguire Guerra e pace. Merito di Tolstoj, del tramonto di
Santorini o, forse, di uno stato d'animo diverso. Anche i filosofi
credono nella felicità».
1 commento:
Carissimo Vattimo,
sono Paolo Nesi (ho scritto a Lei altri 2 post. Sto seguendo questa tesi del NewRealism di Ferraris che si contrappone al pensiero debole. Non ho ancora letto il suo saggio "Della Realtà", ma già ordinato.
Sono assai perplesso sul seguente fatto: Se la tesi del pensiero debole è che tutto è relativo (sto semplificando al maximo naturalmente) significa che "chiunque" abbia una "qualunque" idea la può spacciare per Verità Epistemica.
Quindi meglio il Pensiero Debole, meglio le interpretazioni, perché così non si arriva ai regimi totalitari basati sul Pensiero Forte. Ma allora come è possibile che Lei è Cattolico (o almeno così mi sembra di avere letto) ?
Inoltre, è ovvio che chi ha Pensiero Debole, proprio perchè è "debole" lo scambia per "epistemico", cioè "forte" e si ritorna all'autoritarismo (Poteri Forti, Dittature, Religioni ecc ecc)che si voleva evitare !!!
Quindi forse sarebbe meglio la Realtà, la realtà del Potere Forte, che crea le Verità Forti, ma perlomeno "falsificabili" (Popper), mentre il Pensiero Debole, per l'appunto perchè "debole", come il Cristianesimo (perlomeno spacciato per tale, ma in realtà falso e prevaricatore), è molto più difficile scoprirne le menzogne e le assurdità.
Il problema del "pensiero debole" a mio avviso rientra nel psicologismo: ci son persone che di fronte ai grandi misteri della vita rispondono: "li studierò ! se li risolverò, bene !, altrimenti continuerò a studiarli"; mentre altri tipi di "profili psicologici" rispondono: "...semplice, esiste Dio !" (o cose simili).
Che ne pensa ?
Cortdiali saluti. Paolo Nesi
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