lunedì 11 giugno 2012

Interrogazione sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione

Interrogazioni parlamentari
24 aprile 2012
E-004240/2012
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione

Articolo 117 del regolamento
Erminia Mazzoni (PPE) , Elisabetta Gardini (PPE) , Andrea Zanoni (ALDE) , Debora Serracchiani (S&D) , Mara Bizzotto (EFD) , Paolo Bartolozzi (PPE) , Sergio Paolo Frances Silvestris (PPE) , Sonia Alfano (ALDE) , Gabriele Albertini (PPE) , Giuseppe Gargani (PPE) , Gianni Pittella (S&D) , Gianni Vattimo (ALDE) , Marco Scurria (PPE) , Oreste Rossi (EFD) , Carlo Fidanza (PPE) , Lara Comi (PPE) , Iva Zanicchi (PPE) , Gianluca Susta (S&D) , Clemente Mastella (PPE) , Crescenzio Rivellini (PPE) , Raffaele Baldassarre (PPE) , Mario Mauro (PPE) , Roberta Angelilli (PPE) , Antonio Cancian (PPE) , Salvatore Tatarella (PPE) , Cristiana Muscardini (PPE) , Vito Bonsignore (PPE) , Luigi Ciriaco De Mita (PPE) e Vincenzo Iovine (ALDE)

 Oggetto: Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione
Visto il regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione,
considerando che il citato regolamento già prevede, tra l'altro, che in circostanze eccezionali il FEG può intervenire anche se le condizioni di intervento non sono interamente soddisfatte, qualora i licenziamenti abbiano un'incidenza grave sull'occupazione e sull'economia locale, e che l'importo cumulato dei contributi a titolo di dette circostanze eccezionali non può eccedere il 15 % delle spese massime del FEG in un anno;
prendendo atto:
che quasi mai la Commissione ha dichiarato applicabile tale procedura eccezionale, mostrando un basso grado di flessibilità;
che le condizioni previste dal regolamento, troppo complesse in relazione alle esigenze di urgenza prospettate dai casi cui dovrebbe applicarsi, hanno portato a un utilizzo parziale del Fondo nonostante il dilagare di crisi aziendali e l'aumento del numero di lavoratori che escono dal mercato del lavoro;
che casi come quello degli 800 lavoratori della Servirail (ex Wagon Lits) operanti in tutta Italia, dei 700 lavoratori della Irisbus di Valle Ufita, dei 400 lavoratori della Benefil e della Tessival del polo tessile di Airola, dei 300 lavoratori della Itierre in Molise e dei 300 lavoratori del sito produttivo Fiat di Pomigliano D'Arco non hanno ricevuto il sostegno del FEG;
si chiede alla Commissione:
se intenda anticipare i tempi di revisione del regolamento per migliorare l'efficienza del Fondo a breve termine, semplificandone le procedure, aumentandone la visibilità e favorendo gli scambi di esperienze;
se preveda la possibilità di rafforzare l'impatto del FEG relativamente alla creazione di posti di lavoro e alla formazione di lavoratori europei;
se ritenga che il FEG potrebbe essere utilizzato anche per incoraggiare la mobilità dei lavoratori e per analizzare e prevedere meglio l'evoluzione della congiuntura economica.

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