Il regista si candida quest’anno al festival con un prezioso e
suggestivo documento sul filosofo Gianni Vattimo dove il giovane regista
e l’anziano filosofo si accompagnano in un percorso di formazione e di
amicizia attraverso il Montenegro.
Erion Kadilli è un giovane regista albanese di adozione torinese, classe
‘83 che ha all’attivo due documentari realizzati indipendentemente ma
di grande interesse cinematografico: il documentario Sono stato dio in Bosnia. Vita di un mercenario (2010, 80′) ispirato al libro “La guerra in casa” di Luca Rastello; e il film Primavera in Kosovo, girato nei giorni in cui il piccolo paese balcanico dichiarava una controversa indipendenza dalla Serbia.
Regista rivelazione al Biografilm Festival 2012, vincitore dell’Audience Award | Biografilm Italia 2011 per il suo Sono stato Dio in Bosnia. Vita di un mercenario,
Erion Kadilli si candida quest’anno al festival con un prezioso e
suggestivo documento sul filosofo Gianni Vattimo dove il giovane regista
e l’anziano filosofo si accompagnano in un percorso di formazione e di
amicizia attraverso il Montenegro. La montagna di Nietzsche
inizia con l’ultima lezione universitaria del teorico del Pensiero
Debole e continua facendoci sbirciare dentro ad un "dopo", che solo
apparentemente può avere caratteristica di disimpegno intellettuale.
Come sei arrivato al cinema, in che modo ti sei avvicinato ad esso per poi infine tra le varie diramazione della rappresentazione video hai scelto proprio quella documentaristica?
Come sei arrivato al cinema, in che modo ti sei avvicinato ad esso per poi infine tra le varie diramazione della rappresentazione video hai scelto proprio quella documentaristica?
Io amo il cinema in prima istanza come semplice
spettatore... così è iniziata la mia passione... poi conseguentemente il
fare cinema e certamente la domanda sorta a quel punto era: quale cinema
voglio e posso fare? Il documentario è il cinema più
intellettuale, sincero, libero ed economico (digitale) che
esista... quindi...
Parlaci della Montagna di Nietzsche? Perché questo titolo? Da cosa nasce l’idea?
Parlaci della Montagna di Nietzsche? Perché questo titolo? Da cosa nasce l’idea?
L'idea
nasce dalle sottili ma numerose similitudini, esistenziali non solo di
pensiero,tra Nietzsche e Vattimo... la loro vita personale e familiare...
Ma tutto questo è detto e non detto... rimane legato alla sfera intima, "per tutti e per nessuno" direbbe Nietzsche. Così anche il titolo è un riferimento astratto, lontano, non diretto. L'ho girato in Montenegro... e la “montagna nera” fa pensare alla famosa "selva nera"... e qui parliamo di Heidegger naturalmente.
Nel film non ci sono praticamente dialoghi. Come mai questa scelta quando puoi “far parlare” in una dimensione intima una delle menti più illustri del XX secolo?
Parlare di Vattimo e del suo pensiero sono i suoi numerosi volumi... io lavoro con le immagini... e le immagini parlano meglio nel silenzio, mi sembra naturale da qui, la scelta di evitare "l'intervista" e far uscire IL DISCORSO direttamente dal video, dalle immagini...
Qual è il tuo rapporto con Vattimo? La sua influenza sulla tua crescita personale e/o professionale?
Posso ben dire che Gianni Vattimo da anni oramai è un mio amico... questo è per me motivo di vanto e debito di affetto nei confronti di un grande professore che quando può dedica tempo per passeggiate o cene in cui parliamo di filosofia o facciamo filosofia nonostante dall'altra parte ci sia un ignorante come me.
Ai tuoi documentari fanno sempre da sfondo al di là della tematica sviluppata, i Balcani, qual è il tuo rapporto con questi paesi? E con il tuo Paese?
Si è vero... anche senza volerlo coscientemente torno sempre da quelle parti per i miei documentari... sarà che a me l'Albania mi fa impazzire... oltre ad un patriottismo incondizionato c'è qualcosa di vagamente erotico in essa.
So che la tua tesi finale al corso di DAMS è un progetto che ti ha impegnato e ti sta tutt’ora impegnando moltissimo. Di cosa si tratta esattamente?
Sì, il mio lavoro di laurea è un collage di oltre 90 scene di film stranieri in cui compare l'Albania, montati in ordine cronologico dagli anni ‘40 ad oggi!! Il tutto per 2 ore e mezza di filmato. Non voglio ancora anticipare nulla ma posso dire che in autunno grazie anche al supporto del Centro di Cultura Albanese di Torino, fondato da Benko Gjata che da anni mi sponsorizza e supporta ci sarà una serata speciale proprio in occasione del centenario dell’indipendenza dell’Albania e cento anni dopo la prima proiezione cinematografica albanese di Kole Idromeno a Scutari.
In questi giorni La Montagna di Nietzsche è presente al Biografilm Festival 2012 da Bologna, dove Erion Kadilli per il secondo anno consecutivo è tra i registi in concorso. Inoltre verrà proiettato a Torino il 3 luglio presso lo Spazio Ferramenta nell’ambito della quinta edizione di Torinover ’12 curata da Elisa Lenhard e Francesca Solero che hanno selezionato il video per la rassegna 1 Year Tour che fino all’estate prossima girerà in vari festival ed eventi culturali per tutta Europa.
Ma tutto questo è detto e non detto... rimane legato alla sfera intima, "per tutti e per nessuno" direbbe Nietzsche. Così anche il titolo è un riferimento astratto, lontano, non diretto. L'ho girato in Montenegro... e la “montagna nera” fa pensare alla famosa "selva nera"... e qui parliamo di Heidegger naturalmente.
Nel film non ci sono praticamente dialoghi. Come mai questa scelta quando puoi “far parlare” in una dimensione intima una delle menti più illustri del XX secolo?
Parlare di Vattimo e del suo pensiero sono i suoi numerosi volumi... io lavoro con le immagini... e le immagini parlano meglio nel silenzio, mi sembra naturale da qui, la scelta di evitare "l'intervista" e far uscire IL DISCORSO direttamente dal video, dalle immagini...
Qual è il tuo rapporto con Vattimo? La sua influenza sulla tua crescita personale e/o professionale?
Posso ben dire che Gianni Vattimo da anni oramai è un mio amico... questo è per me motivo di vanto e debito di affetto nei confronti di un grande professore che quando può dedica tempo per passeggiate o cene in cui parliamo di filosofia o facciamo filosofia nonostante dall'altra parte ci sia un ignorante come me.
Ai tuoi documentari fanno sempre da sfondo al di là della tematica sviluppata, i Balcani, qual è il tuo rapporto con questi paesi? E con il tuo Paese?
Si è vero... anche senza volerlo coscientemente torno sempre da quelle parti per i miei documentari... sarà che a me l'Albania mi fa impazzire... oltre ad un patriottismo incondizionato c'è qualcosa di vagamente erotico in essa.
So che la tua tesi finale al corso di DAMS è un progetto che ti ha impegnato e ti sta tutt’ora impegnando moltissimo. Di cosa si tratta esattamente?
Sì, il mio lavoro di laurea è un collage di oltre 90 scene di film stranieri in cui compare l'Albania, montati in ordine cronologico dagli anni ‘40 ad oggi!! Il tutto per 2 ore e mezza di filmato. Non voglio ancora anticipare nulla ma posso dire che in autunno grazie anche al supporto del Centro di Cultura Albanese di Torino, fondato da Benko Gjata che da anni mi sponsorizza e supporta ci sarà una serata speciale proprio in occasione del centenario dell’indipendenza dell’Albania e cento anni dopo la prima proiezione cinematografica albanese di Kole Idromeno a Scutari.
In questi giorni La Montagna di Nietzsche è presente al Biografilm Festival 2012 da Bologna, dove Erion Kadilli per il secondo anno consecutivo è tra i registi in concorso. Inoltre verrà proiettato a Torino il 3 luglio presso lo Spazio Ferramenta nell’ambito della quinta edizione di Torinover ’12 curata da Elisa Lenhard e Francesca Solero che hanno selezionato il video per la rassegna 1 Year Tour che fino all’estate prossima girerà in vari festival ed eventi culturali per tutta Europa.
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