Il documentario su Gianni Vattimo "La montagna di Nietzsche. In viaggio con Gianni Vattimo" di Erion Kadilli
è in vendita a Torino da Blowup (Via Montebello 22) e nelle librerie indipendenti "La bussola" (Via Po 9) e "Comunardi" (Via Bogino 2)
LA MONTAGNA DI NIETZSCHE - Omaggio a Gianni Vattimo
Dopo il successo del 2011, Erion Kadilli torna al Biografilm di Bologna col suo nuovo lavoro: dal "mercenario" al "filosofo"
Cinemaitaliano.info, 11 giugno 2012. Di Carlo Griseri
E' duplice l'obiettivo de "La montagna di Nietzsche",
documentario dell'italo-albanese Erion Kadilli incentrato sulla figura
di Gianni Vattimo: da un lato mostrare un lato insolito e privato del
pensatore (grazie al lungo rapporto di amicizia tra i due), dall'altro
inserire il nome di Vattimo tra quelli dei grandi filosofi della storia.
Questo secondo fine viene raggiunto mostrando in successione immagini di suoi grandi predecessori come Nietzsche (le cui musiche, poco note ma efficaci nel dare il senso del tempo altro - distante nel tempo e nello spazio, sono usate come colonna sonora) e Heidegger, tra gli altri. Un procedimento didascalico che se ottiene il suo obiettivo convince poco dal punto di vista stilistico.
Il "Vattimo privato" invece appare solo in alcuni momenti, radi e poco incisivi. In spiaggia, in stanza d'albergo, al bar: qualche immagine di una visita in Montenegro, qualche battuta e poco più.
Le immagini del teorico del Pensiero Debole alla sua ultima lezione in Università, a Torino, da cui prende il via il racconto, sono invece austere al punto giusto per rendere lo scarto da quella "rigidità" alla scioltezza della seconda parte del racconto, ma sono forse un po' troppo lunghe (come del resto quelle - lunghissime - in macchina, con l'inquadratura di una croce che volteggia attaccata allo specchietto retrovisore...).
Se i primi due terzi di documentario quindi un po' deludono, specie pensando al rigore del precedente lavoro di Kadilli, "Sono stato Dio in Bosnia - Vita di un Mercenario", gli ultimi minuti sono invece folgoranti, con il filosofo e i suoi accompagnatori seduti a un tavolo da picnic immerso nella nebbia. Sospeso e "perso", il finale resta nella mente e nel cuore a lungo, e compensa (ampiamente) i punti deboli visti fino a quel momento.
Questo secondo fine viene raggiunto mostrando in successione immagini di suoi grandi predecessori come Nietzsche (le cui musiche, poco note ma efficaci nel dare il senso del tempo altro - distante nel tempo e nello spazio, sono usate come colonna sonora) e Heidegger, tra gli altri. Un procedimento didascalico che se ottiene il suo obiettivo convince poco dal punto di vista stilistico.
Il "Vattimo privato" invece appare solo in alcuni momenti, radi e poco incisivi. In spiaggia, in stanza d'albergo, al bar: qualche immagine di una visita in Montenegro, qualche battuta e poco più.
Le immagini del teorico del Pensiero Debole alla sua ultima lezione in Università, a Torino, da cui prende il via il racconto, sono invece austere al punto giusto per rendere lo scarto da quella "rigidità" alla scioltezza della seconda parte del racconto, ma sono forse un po' troppo lunghe (come del resto quelle - lunghissime - in macchina, con l'inquadratura di una croce che volteggia attaccata allo specchietto retrovisore...).
Se i primi due terzi di documentario quindi un po' deludono, specie pensando al rigore del precedente lavoro di Kadilli, "Sono stato Dio in Bosnia - Vita di un Mercenario", gli ultimi minuti sono invece folgoranti, con il filosofo e i suoi accompagnatori seduti a un tavolo da picnic immerso nella nebbia. Sospeso e "perso", il finale resta nella mente e nel cuore a lungo, e compensa (ampiamente) i punti deboli visti fino a quel momento.
Erion Kadilli: "Ho cercato il lato privato del pensatore Vattimo"
Il regista ha presentato in anteprima mondiale al Biografilm 2012 il suo documentario dedicato al filosofo
Cinemaitaliano.info, 11 giugno 2012. Di Carlo Griseri
Erion Kadilli racconta la genesi del suo documentario realizzato "in viaggio con Gianni Vattimo".
"Mi fa molto piacere tornare a Biografilm un anno dopo il successo 2011, ho tenuto in "caldo" il documentario per poter fare qui l'anteprima, ci tenevo molto visto anche il rapporto di amicizia e di cinefilia che si è instaurato lo scorso anno.
"La montagna di Nietzsche" è un film personale, perché personale è il rapporto che ho con Gianni Vattimo, ho la fortuna di essere suo amico, è probabilmente il più grande filosofo vivente e ho l'onore di frequentarlo".
"L'idea è stata questa: non porgli mai nessuna domanda su grandi temi, ma di fare uscire quello che secondo me è una parte del suo pensiero con queste immagini. Ci sono dei momenti rubati di vita vera, di noia anche, in questo viaggio che abbiamo fatto in Montenegro dove Gianni teneva alcune conferenze.
C'è poi questo finale immerso nella nebbia, e lì mi sono ispirato - con tutto il rispetto - al grande maestro russo Sokurov e alla sua "Elegia sovietica". Volevo che uscisse fuori il lato umano del pensatore".
In sala prima della proiezione anche il "protagonista", Gianni Vattimo: "Ero imbarazzato prima di iniziare, ma ora sono contento: Erion è un bravo regista, mi fidavo di lui dopo aver visto il suo primo lavoro. Da spettatore l'ho molto apprezzato, spero che il pubblico lo apprezzi e che il festival lo ospiti lo prendo come un buon segno. Apparire in un buon film è sempre qualcosa...".
2 commenti:
È possibile acquistare il documentario anche su qualche sito internet?
Caro Fabio, non si può comprare online il dvd. Ma se non sei a Torino puoi chiedere direttamente all'autore inviandogli una mail all'indirizzo .
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