«Gay? Solo i ricchi non hanno problemi»
«Finchè il Vaticano continuerà a dire quello che dice ci sarà
sempre un buon motivo per partecipare a un Pride». Così ieri
pomeriggio nell’ex area Salid, il deputato europeo Gianni Vattimo,
protagonista della Giornata mondiale contro l’omofobia celebrata
dal Salerno Campania Pride, durante l’incontro "Omofobia. Atteggiamenti,
pregiudizi e strategie di intervento".
L’onorevole - filosofo, anche autore del libro "Della realtà. Fini della filosofia", edito da Garzanti e ieri presentato durante il convegno, ha fatto il punto sulla situazione dei diritti civili in Italia, situazione definita quanto mai arretrata se paragonata a quella vigente in altri paesi d’Europa. Vattimo si è concentrato soprattutto sull’importanza che i riconoscimenti sanciti da alcuni governi hanno nella vita degli omosessuali o di chiunque non riconosca nel matrimonio l’unico vincolo di unione affettiva. «Nella cultura italiana ci sono ancora tantissime riserve - ha dichiarato il parlamentare - e continuo a dire, da buon marxista-leninista, che l’omosessualità è anche una questione di classe: i ricchi possono tranquillamente vivere la loro vita sessuale "ordinaria" in una casa e quella "straordinaria" nella villa in Marocco dove hanno l’amante, il problema rimane per i piccolo-borghesi che devono fare i conti con una vita che non può essere nascosta». Vattimo è però convinto che «qualcosa, negli ultimi anni, è cambiato».
Poco d’accordo
con lui Massimo Andrei, regista napoletano intervenuto al convegno,
che ha invece denunciato il grave immobilismo che accompagna il nostro
paese dal secondo dopo guerra in poi: «C’è una fortissima
arretratezza nel diritto civile in Italia - ha affermato - e gli
unici a prendere una posizione e a fare piccoli passi avanti sono i mass
media come il cinema, la fiction, mentre la politica, che dovrebbe
battersi affinchè tutti abbiano gli stessi diritti, rimane ferma.
L’unica cosa che è cambiata dai tempi di Mussolini è che gli
omosessuali non vengono più arrestati». Seduti al tavolo della
discussione anche il giornalista Edoardo Scotti, Pasquale Quaranta,
fondatore del circolo "Garcia Lorca", Antonello Sannino e Lorenzo
Forte, portavoce il primo e responsabile cultura del Salerno Campania
Pride il secondo, che hanno ripercorso in breve la storia del
movimento omosessuale salernitano ricordando anche il primo Pride
svoltosi in cittá, nel 2005, al quale prese parte lo stesso
Vattimo. Forte, allora consigliere comunale, si è detto convinto che da
allora, la Salerno abbia fatto diversi passi in avanti
nell’affrontare la questione omosessuale anche grazie al supporto
ricevuto da Palazzo di Città. Il programma di oggi prevede alle 17
un confronto sulla questione carceraria in Italia con il convegno
"Chiusi dentro". Alle 19 si discuterá di "Diritto allo studio e
bullismo omofobico" con le associazioni studentesche. La giornata
si chiuderá con il coro "Peter’s Gospel Choir".
Nessun commento:
Posta un commento