Domani mattina sarò a Napoli per manifestare a favore dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (IISF). Leggete la petizione, di cui sono fra i primi firmatari, e firmate!
Manifestazione: NOI (R)ESISTIAMO!
Quando il fuoco entrò nella vita degli uomini non fu distruzione, ma nascita
in collaborazione con il quotidiano Il Denaro
Il corteo partirà da Piazza del Gesù alle ore 10.00 fino a Piazza Municipio.
Dibattito ed interventi: presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, via Monte di Dio 14, alle ore 11.00 interverranno esponenti del mondo della cultura e delle professioni che porteranno la propria esperienza lavorativa e di vita.
Hanno già aderito: Raffaele Cantone (Magistrato), Gianni Vattimo (filosofo), Alfonso Ruffo (Direttore de “Il Denaro”), Ettore de Lorenzo (Giornalista Rai), Dino Falconio (Notaio e Presidente Onlus Energia del Sorriso), Mimì de Maio (Scrittore e cantautore), Marco Mario de Notaris (Attore teatrale e cinematografico), Raffaele Iovine (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici). Inoltre verrà letta una lettera dello scrittore Maurizio de Giovanni. Interverranno la Presidenza, il Consiglio Direttivo, i ricercatori e il personale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Gli organizzatori: Alessandro Milone e Beatrice Rossano.
Alla c. a. del ministro per i Beni e le Attività
culturali, Lorenzo Ornaghi, e del presidente della Regione Campania, Stefano
Caldoro.
Illustre Ministro,
Illustre
Presidente,
la Biblioteca dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, messa insieme da
Gerardo Marotta in mezzo secolo di pazienti ricerche presso fondi librari e
antiquari in tutta Europa, costituisce il nucleo fondamentale dell'Istituto
fondato nel 1975 a Roma, nella sede dell’Accademia dei Lincei, da Enrico
Cerulli, Elena Croce, Pietro Piovani, Giovanni Pugliese Carratelli e Gerardo
Marotta, che ne è anche il presidente. La Sovrintendenza ai beni librari della
Regione Campania ha riconosciuto nel 2008 il valore di questa raccolta, che
oggi conta circa trecentomila opere, dichiarando che essa «presenta i segni di
uno sforzo ragionato di gestione e sviluppo, frutto, non di casuale
sedimentazione, ma delle attività di studio, ricerca e formazione promosse
dall'Istituto di appartenenza». La delibera, attestando «il grande valore
bibliografico e culturale» della biblioteca, decreta «la necessità di
salvaguardarne l'inscindibile legame con l'Istituto di emanazione» e
«l'opportunità e l'utilità sociale di predisporne le migliori condizioni di
fruizione pubblica».
Fu in questo spirito che la Regione,
già nel 2001 con delibera n. 6039, individuò come sede della biblioteca i
locali dell'ex-CONI in Piazza Santa Maria degli Angeli n. 1, a pochi passi da
Palazzo Serra di Cassano, sede dell'Istituto, al fine di garantire la necessaria
vicinanza tra la biblioteca e il luogo in cui quotidianamente si svolge
un'intensa attività di seminari, così da assicurare la fruibilità del
patrimonio librario al vasto pubblico di studiosi e ricercatori. Venne dunque
formulato un progetto che, tenendo conto dei locali disponibili e dello spazio
occupato dai volumi, consentisse, attraverso un sistema di scaffalature
compatte, una sistemazione adeguata, congrua e razionale della raccolta.
Tuttavia, inspiegabilmente, l’attuale Giunta regionale emana nel 2011 un nuovo
atto che opera una radicale inversione di rotta rispetto al complesso processo
iniziato dieci anni prima: con la delibera n. 283 si inseriscono due elementi
che minacciano di stravolgere letteralmente il progetto originario per cui
erano stati stanziati anche specifici fondi europei. Viene difatti prospettata
per i locali individuati l'utilizzazione «come fondo iniziale dei volumi che
obbligatoriamente vengono trasmessi in copia alla Regione Campania da editori e
aziende tipografiche allorquando pubblicati» e l'attivazione di una «Biblioteca
pubblica “a scaffale aperto”». Ciò significherebbe non solo sfregiare
l'armonica razionalità interna della raccolta dell’Istituto, che la rende
specchio di una dimensione culturale internazionale, con l'inserimento di un
fondo avente come unico criterio quello dell'appartenenza geografica regionale,
ma significherebbe soprattutto impedire materialmente l'allocazione della
biblioteca dell'Istituto, la cui dimensione è tale da occupare per intero lo
spazio dei locali e solamente qualora sia rigorosamente seguito il progetto
delle scaffalature compatte.
L'estenuante lentezza e l'infelice esito di questo processo testimoniano la
trascuratezza con cui è stato considerato negli ultimi anni l'Istituto Italiano
per gli Studi Filosofici, che secondo l'UNESCO non ha termini di paragone nel
mondo e che oggi, privato dei fondi necessari al suo pieno funzionamento,
rischia di dover chiudere. È inaccettabile assistere a questo avvilimento
dell'Istituto e alla sepoltura della sua biblioteca in un triste deposito, un
ex capannone industriale di Casoria, per opera della miopia e dell'inerzia
ostinata di alcuni dirigenti amministrativi.
Chiediamo, pertanto, che la Regione revochi la delibera del 21 giugno 2011 e
ripercorra con urgenza la strada tracciata dalle delibere dell’amministrazione
Bassolino e della Sovrintendenza bibliografica regionale, aprendo finalmente al
pubblico un grande patrimonio librario, e che, su sollecitazione del Ministero
dei Beni culturali, il Governo presenti un disegno di legge al Parlamento
diretto a garantire un finanziamento stabile per l'Istituto che consenta di
ripianare gli oneri finanziari derivati dal ritardo, quando non dal venir meno
per alcuni anni, degli stessi contributi, e che permetta il pieno svolgimento
delle sue attività di ricerca e della sua funzione civile.
Primi firmatari:
Felia Allum, Marie-Pierrette Allum, Percy Allum, Remo Bodei, Alberto Burgio, Gaetano Calabrò, Luciano Canfora, Giulietto Chiesa, Gianni Ferrara, Stanislao Lauria, Domenico Losurdo, Paolo Maddalena, Ugo Mattei, Aldo A. Mola,Tomaso Montanari, Franco Roberti, Stefano Rodotà, Roberto Saviano, Salvatore Settis, Gianni Vattimo, Gustavo Zagrebelsky.
2 commenti:
Wow!
nice blog.Thanks for sharing with us.
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