giovedì 23 febbraio 2012

Sulle contestazioni a Caselli

"LE CONTESTAZIONI? GLI FACCIAMO SOLO PUBBLICITÀ"
La Repubblica, 23 febbraio 2012. Di
Ottavia Giustetti
 
«Abbiamo contestato il procuratore Caselli in tante occasioni ma se volete un'opinione personale gli abbiamo solo procurato tanta pubblicità. Ragazzi, basta così, lasciamogli presentare il suo libro, i suoi spettatori saranno sempre una ventina e non di più. È una pubblicità che non si merita come persona». Alberto Perino, leader del movimento No Tav, ha parlato così ieri, di fronte agli studenti dell'Università di Torino nel corso di una contestata «lezione» nell'aula 10 di Palazzo Nuovo, la sede delle facoltà umanistiche.
Tra il pubblico, oltre ai ragazzi del Collettivo autonomo, sedevano anche attivisti del movimento e il filosofo Gianni Vattimo. «Se potessi fare una domanda al Procuratore però chiederei se pensa che la legge sia come un paio di pantofole che si possono indossare o togliere secondo l´occorrenza - ha detto Perino - gli chiederei perché il poliziotto Luigi Spaccarotella è rimasto in servizio fino al terzo grado di giudizio mentre Giorgio e i No Tav si trovano in carcere?».
Secondo il leader della Valsusa lo Stato sta mettendo in atto una precisa strategia perché teme il movimento, lo sta accusando di antagonismo per poter alzare il livello di scontro e «mettere in atto la stessa strategia che negli anni Settanta è stata adottata contro il movimento operaio». «Ci hanno accusati di insubordinazione militare perché il tendone di fronte al museo è un tendone militare - ha concluso - peccato che non ce ne siano di altro tipo in commercio, lo tingeremo di un altro colore per non destare sospetto».
Anche Gianni Vattimo, che ha preso la parola al termine della lezione come rappresentante del Parlamento Europeo, ha speso parole durissime nei confronti del Procuratore capo di Torino: «Anche durante il fascismo i giudici applicavano la legge italiana - ha detto il filosofo - chiederei a Caselli di giudicare sì secondo la legge, ma con umanità».

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