sabato 24 marzo 2012

Visita al carcere di Saluzzo, 22 marzo 2012

Carcere di Saluzzo: 200 posti, 430 detenuti

Tra i reclusi uno dei NoTav arrestati: Giorgio Rossetto

La Stampa - Cuneo, 22 marzo 2012

Chiedono un'ispezione ma soprattutto che venga risolto il problema alla radice: ovvero ridurre da 430 a 200 il numero dei detenuti visto che i posti previsti sono questi. Queste le conclusioni della delegazione composta dall’europarlamentare Gianni Vattimo (Italia dei Valori), dai Consiglieri regionali Eleonora Artesio (Federazione della Sinistra) e Fabrizio Biolè (Movimento 5 Stelle) e dai volontari dell’associazione Antigone che questa mattina hanno visitato il carcere di Saluzzo dove è rinchiuso uno dei NoTav arrestati e in attesa di giudizio. Al termine si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche Alberto Perino e Lele Rizzo del Movimento NoTav e l’avvocato Emanuele D’Amico.
Nel comunicato diffuso dopo visita e conferenza stampa si legge:“Lo stato che abbiamo riscontrato – sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra - è molto grave sotto il profilo del sovraffollamento: a fronte di una capacità di circa 200 posti, sono circa 430 le persone detenute, con l’ovvia conseguenza di celle strapiene e gravi problemi di spazio. Ciò determina delle situazioni del tutto anormali, come quella che riguarda Giorgio Rossetto, ovvero di persone in attesa di giudizio che si trovano rinchiuse nel settore di massima sorveglianza, con limitazioni ad esempio sulle ore di socialità (l’”ora d’aria” in un cunicolo anziché all’esterno). Inoltre chi è in attesa di giudizio non può partecipare alle attività di laboratorio e alle altre attività del carcere. Diversi detenuti hanno sottolineato il problema di poter ottenere in tempi ragionevoli delle visite mediche specialistiche”.

Carcere di Saluzzo: 12 in isolamento per motivi di sovraffollamento. Alcuni politici vogliono vederci chiaro


"Qual è la reale situazione?". Giovedì ne parlano in conferenza stampa Gianni Vattimo, Eleonora Artesio, Monica Cerutti e Fabrizio Biolé

Targatocn, 20 marzo 2012

http://www.targatocn.it/2012/03/19/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/carcere-di-saluzzo-12-in-isolamento-per-motivi-di-sovraffollamento-alcuni-politici-vogliono-vederc.html

Eleonora Artesio (consigliera regionale FdS) e Fabrizio Biole (consigliere regionale 5 Stelle), insieme a Gianni Vattimo (europarlamentare Idv) e a Monica Cerutti (consigliera regionale SeL) giovedì 22 marzo torneranno in visita al carcere di Saluzzo per rendersi conto di persona della situazione in cui versa l’istituto di pena, con particolare riguardo al tema del sovraffollamento. A seguire relazioneranno ai giornalisti nell'ex caserma Mario Musso alle 12.
L'altra settimana il carcere "A. Morandi" è tornato "agli onori" della cronaca per la lettera inviata agli organi di informazione da 12 detenuti che si dicono della sezione “isolamento”, mentre la direzione del carcere la chiama semi-sezione “Indagati”. Scrivono: "Siamo tutti imputati in attesa di giudizio (quindi solamente indagati) e nonostante questo siamo rinchiusi in una sezione di isolamento. La direzione del carcere sostiene che noi non siamo in regime di isolamento dal momento che in cella siamo in due (alcune volte anche tre). La stessa direzione si dimentica tuttavia di dire che questa situazione è dovuta solo al sovraffollamento".
Poi il comunicato passa a descrivere le celle e lo spazio dove possono prendere aria: "In cortile dobbiamo stare divisi ognuno nella sua gabbia. Le gabbie degli animali hanno almeno le reti e le sbarre, mentre qui c'è solo un alto muro di cemento. Se in uno spazio simile ci fosse un animale con un peso superiore ai 15 kg, si arrabbierebbe persino la Protezione Animale".
Gli autori della lettera sottolineano la disparità di trattamento rispetto ai condannati. "Uno di noi ha visto decine di arie in giro per l'Italia, ma mai nessuna così. Questi “cortili” sono solitamente usati per i detenuti soggetti al 41bis. In una sezione vicina alla nostra ci sono 6 detenuti in regime di isolamento speciale che hanno gli stessi spazi e cortili. La Direzione si giustifica dicendo che questa è una casa di reclusione (penale) e non una casa circondariale. Per salire nelle 6 sezioni del carcere bisogna essere “definitivi”. Lì ci sono laboratori, le attività in comune, la palestra, l'area per giocare a pallone. Per noi no. Eppure alcuni di noi indagati stanno qui anche un anno in carcerazione preventiva in attesa del processo. L'unica concessione che ci viene fatta è di andare a messa con una sezione di alta sorveglianza. Nessuno di noi è qui per aver subito una sanzione disciplinare, eppure siamo esclusi da tutte le attività ricreative e sportive che l'ordinamento penitenziario prevede".
Infine, la conclusione: "Non ci lamentiamo per le nostre questioni personali, ma riteniamo che si stiano violando i diritti e la dignità di noi detenuti. Ci chiediamo chi sia e cosa faccia il garante dei detenuti. Concludendo, consegneremo questa lettera ai nostri avvocati con cui intendiamo fare un esposto alla Procura e invitiamo le forze politiche e sociali a denunciare questa insostenibile situazione".

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