I No Tav: "Il 31 maggio è passato, ora l'Europa rinunci all'opera"
Anche Vattimo, contro il suo partito, chiede lo stop al cantiere di Chiomonte, è polemica con il parlamentare pd Merlo. Coldiretti apre il dialogo
La Repubblica, Torino, 2 giugno 2011. Mariachiara Giacosa
Il 31 maggio è passato e il cantiere non è partito. Ora i No Tav chiedono all'Europa di essere coerente, non accettare ulteriori rinvii e ritirare i finanziamenti alla Torino-Lione. D'accordo con il Movimento anche l'eurodeputato dell'Italia dei valori Gianni Vattimo che martedì da Chiomonte ha chiesto all'Europa lo stop a «un'opera inutile e dannosa p
Uno scontro politico che non sposta di un centimetro il presidio dei No Tav alla Maddalena che per opporsi all'avvio dei cantieri ora tentano anche le vie legali. A dar loro manforte le quattro associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente, Pro Natura e Italia Nostra che hanno presentato al Tar del Lazio un ricorso contro il cantiere della Maddalena. Secondo gli ambientalisti il progetto «è lacunoso e, per approvarlo, il Cipe ha imposto ben 128 prescrizioni». Per quattro che dicono no, c'è la Coldiretti che apre al dialogo. Nessun cambio d'opinione perchè la federazione è contraria all'attuale progetto della Torino-Lione, ma da ieri partecipa a un tavolo in Prefettura per affrontare i problemi del mondo agricolo. «Virano ha preso atto delle nostre osservazioni – ha spiegato il presidente provinciale Riccardo Chiabrando - e, in parte, ha risposto, precisando che siamo in una fase preliminare, quindi è possibile migliorare». Consumo di suolo agricolo, danni all'agricoltura e inquinamento durante i cantieri sono i problemi rilevati dagli agricoltori.
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