GEAPRESS – Un pasticciaccio brutto quello dei randagi romeni. Brutto
innanzitutto per i randagi che per via della legge approvata lo scorso
22 novembre (vedi articolo
GeaPress) saranno ora in balia delle decisioni dei Sindaci. Lo Stato
delega la sua politica alle autorità locali che, però, senza regole
generali, possono fare tutto quello che vogliono, ivi compreso (come del
resto già successo proprio in Romania) le uccisioni di massa. Un brutto
pasticcio anche per la scarsa veemenza con la quale le autorità europee
stanno affrontando la questione. Anche qui non vi è una politica di
principio, anche perché non sempre le autorità politiche dell’Europa,
ovvero quelle che decidono o possono determinare regolamenti e
direttive, coincidono con quelle di natura elettiva. Lo sono gli
eurodeputati, ma il Consiglio e la Commissione sono forse più confacenti
all’Europa delle lobby.
Qualcosa però inizia a muoversi.
martedì 6 dicembre 2011
Randagi rumeni, un appello
Rimando qui a un bell'articolo pubblicato dall'Agenzia di stampa Geapress il 2 dicembre 2011, sui cani randagi romeni e la recente disposizione legislativa della Romania che autorizzerebbe le autorità locali a ridurre il problema con ogni mezzo, nonché sull'appello firmato dall'intero gruppo dell'Idv al Parlamento europeo, insieme ad altri deputati, per chiedere al Presidente rumeno di ritirare la legge in questione.
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