giovedì 22 dicembre 2011

L'Idv e la riforma della governance europea: Rinaldi a nome del gruppo

UE: RINALDI (IDV), LE 10 IDEE DELL’IDV PER SALVARLA
 
(AGENPARL) - Roma, 19 dic - “Solo un’approfondita riforma del governo europeo può salvare l'Unione Europea dalla crisi attuale che da finanziaria rischia di diventare istituzionale. Ciò deve avvenire attraverso una serie di proposte per stabilizzare la zona euro e creare finalmente un'unione economica e fiscale basata su politiche di crescita e di equità sociale”. Lo ha detto Niccolò Rinaldi, eurodeputato e capodelegazione di Italia dei Valori al Parlamento Europeo, presentando i dieci punti salva-Europa a nome della delegazione Idv al Parlamento Europeo, formata, oltre che dallo stesso Rinaldi, da Sonia Alfano, Giommaria Uggias, Andrea Zanoni e Gianni Vattimo. “Elezione del Presidente della Commissione a suffragio universale sulla base di un programma e in concomitanza con l'elezione del Parlamento Europeo; creare un vero governo economico della zona euro con l'istituzione di un Ministro delle Finanze, componente della Commissione con la carica di vice-presidente (come l'Alto Rappresentante per la politica estera) al quale spetti il coordinamento dei vari commissari il cui portafoglio ha un impatto sul governo dell'eurozona; favorire l'integrazione europea, l'innovazione, la solidarietà sociale e il buongoverno aggiornando i criteri di convergenza con l'aggiunta di nuovi parametri per gli Stati membri; sia delegato alla Commissione, e non agli Stati membri, il compito di monitorare il raggiungimento dei criteri, attraverso un'approvazione preventiva delle misure nazionali e di sanzioni; il governo economico deve lanciare una nuova strategia di crescita dell'Unione, con l'emissione da parte della BEI di project bonds da destinare a investimenti in progetti europei di ricerca, infrastrutture e sostegno alla coesione sociale e con bond di stabilità per rafforzare la disciplina fiscale e aumentare la stabilità nei mercati attraverso l'aumento di liquidità, da applicare solo al 60% del debito sovrano previsto dal Trattato; creazione di un Fondo Monetario Europeo (FME), sulla base dell'attuale fondo salva-stati; creazione di un Fondo europeo di redenzione collettiva temporaneo (ECFR, come proposto dal Consiglio tedesco degli esperti economici) per l'aggregazione e la responsabilità solidale di tutti gli obblighi dei governi oltre la soglia del 60% prevista dal Trattato; istituzione a livello europeo di un prelievo di solidarietà sulle transazioni finanziarie; le risorse proprie devono rispecchiare le reali capacità dell'UE e diventare autonome dagli Stati membri; procedere a un accordo tra Unione Europea e autorità bancarie della Svizzera per applicare una tassa sui capitali depositati da parte di cittadini UE e adottare norme comuni europee per favorire il rimpatrio di capitali”.

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