UE: RINALDI (IDV), LE 10 IDEE DELL’IDV PER SALVARLA
(AGENPARL) - Roma, 19 dic - “Solo un’approfondita riforma del governo
europeo può salvare l'Unione Europea dalla crisi attuale che da
finanziaria rischia di diventare istituzionale. Ciò deve avvenire
attraverso una serie di proposte per stabilizzare la zona euro e creare
finalmente un'unione economica e fiscale basata su politiche di crescita
e di equità sociale”. Lo ha detto Niccolò Rinaldi, eurodeputato e
capodelegazione di Italia dei Valori al Parlamento Europeo, presentando i
dieci punti salva-Europa a nome della delegazione Idv al Parlamento
Europeo, formata, oltre che dallo stesso Rinaldi, da Sonia Alfano,
Giommaria Uggias, Andrea Zanoni e Gianni Vattimo. “Elezione del
Presidente della Commissione a suffragio universale sulla base di un
programma e in concomitanza con l'elezione del Parlamento Europeo;
creare un vero governo economico della zona euro con l'istituzione di un
Ministro delle Finanze, componente della Commissione con la carica di
vice-presidente (come l'Alto Rappresentante per la politica estera) al
quale spetti il coordinamento dei vari commissari il cui portafoglio ha
un impatto sul governo dell'eurozona; favorire l'integrazione europea,
l'innovazione, la solidarietà sociale e il buongoverno aggiornando i
criteri di convergenza con l'aggiunta di nuovi parametri per gli Stati
membri; sia delegato alla Commissione, e non agli Stati membri, il
compito di monitorare il raggiungimento dei criteri, attraverso
un'approvazione preventiva delle misure nazionali e di sanzioni; il
governo economico deve lanciare una nuova strategia di crescita
dell'Unione, con l'emissione da parte della BEI di project bonds da
destinare a investimenti in progetti europei di ricerca, infrastrutture e
sostegno alla coesione sociale e con bond di stabilità per rafforzare
la disciplina fiscale e aumentare la stabilità nei mercati attraverso
l'aumento di liquidità, da applicare solo al 60% del debito sovrano
previsto dal Trattato; creazione di un Fondo Monetario Europeo (FME),
sulla base dell'attuale fondo salva-stati; creazione di un Fondo europeo
di redenzione collettiva temporaneo (ECFR, come proposto dal Consiglio
tedesco degli esperti economici) per l'aggregazione e la responsabilità
solidale di tutti gli obblighi dei governi oltre la soglia del 60%
prevista dal Trattato; istituzione a livello europeo di un prelievo di
solidarietà sulle transazioni finanziarie; le risorse proprie devono
rispecchiare le reali capacità dell'UE e diventare autonome dagli Stati
membri; procedere a un accordo tra Unione Europea e autorità bancarie
della Svizzera per applicare una tassa sui capitali depositati da parte
di cittadini UE e adottare norme comuni europee per favorire il
rimpatrio di capitali”.
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