mercoledì 6 aprile 2011

Interrogazione sulla revisione della Costituzione ungherese

Interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione e al Consiglio
30 marzo 2011
Articolo 115 del regolamento
Renate Weber, Cecilia Wikström, Sophia in 't Veld, Baroness Sarah Ludford, Sonia Alfano, Norica Nicolai, Gianni Vattimo, Louis Michel, Nathalie Griesbeck, Leonidas Donskis, Alexander Alvaro, Ramon Tremosa i Balcells, a nome del gruppo ALDE

Oggetto: Revisione della Costituzione ungherese

Le autorità ungheresi hanno presentato al Parlamento un progetto di Costituzione(1) che fa riferimento a "un'idea di unità nazionale dell'Ungheria" per quanto riguarda gli ungheresi che vivono all'estero(2), che limita i poteri della Corte costituzionale(3), modifica il mandato dei membri della Corte costituzionale, del presidente della Corte dei conti e del governatore della Banca centrale, definisce i concetti di matrimonio e famiglia, escludendo le famiglie monoparentali, le coppie conviventi e dello stesso sesso(4), vieta la discriminazione salvo che per motivi di orientamento sessuale, età e caratteristiche genetiche(5), abolisce e accorpa gli organi per la difesa dei diritti umani(6), stabilisce che "la vita del feto" è "tutelata fin dal momento del concepimento"(7), fa riferimento ai valori religiosi del Cristianesimo e al loro ruolo nella difesa della nazionalità(8) e prevede la possibilità di estendere il diritto di voto previsto per i minori o le loro madri(9), nonché per gli ungheresi che risiedono all'estero(10). I partiti di opposizione e le organizzazioni non governative(11) contestano la riforma costituzionale, criticando la mancata trasparenza delle procedure, la consultazione inadeguata e le rigide scadenze nonché i contenuti che smantellano freni e contrappesi democratici(12). La Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) ha invitato le autorità ungheresi a garantire maggiore flessibilità, apertura e spirito di compromesso e ha formulato alcune raccomandazioni, mentre il 25 marzo l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa(13) le ha invitate a presentare un parere a pieno titolo. Il progetto di Costituzione dovrebbe essere adottato nella seconda metà di aprile(14).

Sta la Commissione (il Consiglio) seguendo il processo di riforma costituzionale dell'Ungheria per verificare che le riforme previste siano conformi ai trattati e al diritto dell'UE, in particolare agli articoli 2, 6, e 7 del TUE, ai comuni principi costituzionali democratici e alle norme sul diritto di voto per le elezioni del Parlamento europeo? Come valuta il processo di riforma e quali azioni intende mettere in atto? Ritiene che la riforma possa comportare un rischio di discriminazione in base alla nazionalità, all'etnia, all'orientamento sessuale, alla religione o alle convinzioni personali e costituisca una violazione del principio della parità di trattamento? Intende invitare le autorità ungheresi ad attendere il parere della Commissione di Venezia e ad adeguarsi alle sue raccomandazioni prima di adottare il progetto di Costituzione?

(1) La versione inglese del testo messo a disposizione dalle autorità ungheresi è disponibile all'indirizzo http://www.euractiv.com/sites/all/euractiv/files/CONSTITUTION_in_English__DRAFT.pdf; il preambolo della Costituzione non è stato divulgato dalle autorità ungheresi ma è disponibile all'indirizzo http://www.euractiv.com/sites/all/euractiv/files/BRNEDA224_004970.pdf.
(2) Articolo D
(3) In materia di bilancio, imposte, tasse e dogane: articolo 24 paragrafo 4, la versione in inglese divulgata dalle autorità ungheresi differisce da quella fornita dalle Ong; l'actio popularis è abolita.
(4) Articolo M e Preambolo: "I riferimenti più importanti per la nostra coesistenza sono la famiglia e la nazione, i cui valori fondamentali che ci uniscono sono lealtà, fede e amore" (traduzione fornita dalle autorità ungheresi); la famiglia è "la base per la sopravvivenza della nazione".
(5) Articolo XIV, paragrafo 2: "L'Ungheria garantisce i diritti fondamentali a tutti i cittadini, senza discriminazioni in base a sesso, etnica, colore della pelle, origine etnica o sociale, origine nazionale, handicap, lingua, religione, orientamento politico o di altro tipo, proprietà, nascita o altre condizioni" (versione fornita dalle autorità ungheresi).
(6) Ad esempio il mediatore per le minoranze e il commissario parlamentare per la protezione dei dati e della libertà d'informazione.
(7) Articolo II: "... la vita del feto sarà tutelata a partire dal concepimento" (versione fornita dalle autorità ungheresi).
(8) Preambolo: "Riconosciamo il ruolo del Cristianesimo nella tutela della nazionalità"..."Il re Stefano...ha fatto sì che il nostro paese fosse parte dell'Europa cristiana" (traduzione fornita dalle autorità ungheresi); la Costituzione stabilisce che essa deve essere interpretata in base a tale preambolo: articolo Q, paragrafo 3.
(9) O per un'altra persona o legale rappresentante: articolo XXI, paragrafo 2; la traduzione delle autorità ungheresi differisce da quella delle ONG.
(10) Articolo XXI, paragrafo 1: la traduzione delle autorità ungheresi differisce da quella delle ONG. Sono previste inoltre norme estensive sullo stato d'emergenza e la sospensione dei diritti fondamentali. Nella Carta costituzionale non si cita alcun riferimento al divieto di effetti giuridici retroattivi. È introdotto l'ergastolo: articolo IV, paragrafo 1. Versione originale della Costituzione tradotta dalle ONG; l'attuale Costituzione è dichiarata nulla.
(11) Hanno deciso di boicottare il dibattito sulla questione quando il Governo ha ridotto i poteri della Corte costituzionale, in seguito a un giudizio non gradito emesso da quest'ultima.
(12) È possibile ad esempio consultare gli studi dell'Hungarian Civil Liberties Union (HCLU), dell'Eötvös Károly Policy Institute e del Comitato di Helsinki ungherese: http://helsinki.hu/Friss_anyagok/htmls/820
(13) Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa
(14) Da una maggioranza di 2/3 dell'attuale Assemblea parlamentare, in seguito all'abolizione della regola del voto a maggioranza di 4/5 in Parlamento. Non sono previste consultazioni referendarie.

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