domenica 17 aprile 2011

Vattimo e Heidegger

Gazzetta di Reggio, 16 aprile 2011

Vattimo e Heidegger

REGGIO
. Aula universitaria stracolma per assistere alla lezione del filosofo Gianni Vattimo su «Essere e fede». Un excursus giocato sul ruolo del filosofo tedesco Heidegger, che ha avuto grande influenza sul pensiero filosofico del secolo scorso. Ma non sono mancati i rimandi ad altri relatori del Festival come Odifreddi e sottili battute: «Un positivista - ha detto Vattimo - non andrebbe mai da uno scienziato a farsi indicare per chi votare».
Per Vattimo quando ci si confronta con la ragione illuminata dalla fede, si deve stare attenti a non farsi sottrarre la libertà all'autodeterminazione. L'uomo, ha aggiunto Vattimo richiamando Heidegger, non può imporre all'essere la sua verità, ma si deve comportare nei confronti di ciò che è come nei confronti dell'ospite atteso, custodendo la dimora predisponendosi alla possibilità di un incontro futuro. In questo senso va inteso l'allarme che il filosofo tedesco ha lanciato nei confronti della società dell'organizzazione totale e della tecnica che attraversa tutto il suo pensiero. L'uomo che mette a repentaglio se stesso nell'obiettivo di conseguire il dominio sull'ente. Si tratta perciò di arrivare ad un'etica originaria basata sull'apertura al mistero mantenendosi disponibili, mediante questa meditazione sulla tecnica, alla possibilità di una nuova manifestazione dell'essere. (r.f.)

Nessun commento: