Torino, parte la battaglia della Mole
"Il nuovo palazzo sconvolge lo skyline"
Gianni Vattimo e Nicola Tranfaglia con gli abitanti in rivolta: "fermatelo", ma i progettisti assicurano che uno scorcio rimarrà libero.
di Diego Longhin, La Repubblica Torino, 20 aprile 2011
Le foto e le simulazione caricate sul blog dei residenti danno però un'altra immagine. Un blocco che ridisegna il profilo della Mole. "Non sono corrette - ribatte l'architetto Paola Gatti, uno dei progettisti - stiamo parlando di un edificio di 23 metri. La Mole è alta 167 metri. Si facciano le proporzioni". Lo studio "Negozio Blu" prima aveva realizzato un edificio di cinque piani. Poi l'ha modificato a sette, mantenendo però una "fessura" per garantire uno scorcio di vista, imposta dalla soprintendenza. "Siamo alla stessa altezza degli altri palazzi". Per la soprintendente Luisa Papotti è giusto il dibattito, ma si evitino le polemiche fini a se stesse: "È ovvio che con sette piani si vede qualche metro in meno della Mole, ma le modifiche, sono state fatte su nostra richiesta. Quando ci sarà il progetto verificheremo".
Intervista a Gianni Vattimo
Professore, lei ha il privilegio di vedere la Mole dal suo balcone. Che ne pensa del palazzo che sorgerà in via Riberi?
«Ho sempre amato quella stradina così com’è. Ha l’aria tranquilla di certe viuzze di Parigi. Per fortuna è pedonale: immagino quanto sarà soffocata se davvero sorgerà un caseggiato di sette piani». Lei dunque è contrario?
«Sì. La Mole è il nostro monumento più importante. È incomprensibile che vogliano mettergli davanti un mastodonte che gli fa ombra fino a metà». Per il Comune la vendita è un guadagno. Conta più l’estetica dell’economia?
«Il panettone dell’Antonelli è un po’ come il Vittoriano a Roma: una torta di zucchero, ma visto che ormai l’abbiamo edificato difendiamolo e valorizziamolo, anziché cercare tutti i modi per pizzicarlo in un dedalo di case private».
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