martedì 5 aprile 2011

Giornate della laicità



“Libertà di pensiero è la certezza che, comunque pensi, ho il diritto di farlo e nessuno mi oppone divieti. Di più: che i divieti non esistono, e i soli divieti che esistono sono di carattere accidentale, provvisorio. [...] Al negativo, è giusto proibire soltanto la sconfessione della libertà di pensiero” (Ferruccio Ulivi)

Le Giornate della Laicità, alla loro seconda esperienza, sono il tentativo ambizioso ma concreto di rieducarci a pensare liberamente.
Liberi. Veramente liberi da dogmi e preconcetti che impediscono spesso all’individuo di nutrire un pensiero laico rispetto a ciò che accade intorno a lui.
Liberi. Senza auto-censure di una morale che altri vorrebbero imporci, privi di condizionamenti religiosi o verità imposte.
Dal 15 al 17 aprile faremo un esercizio di vita: affronteremo temi importanti e controversi, cercando di fuggire da condizionamenti di ogni tipo. Incontreremo persone che ci mostreranno il loro pensiero, senza la presunzione di doverci convincere o “fidelizzare” ad un convincimento come un qualsiasi brand commerciale.

Coltiveremo l‘idea di essere liberi nel nostro pensiero, che è l’unico modo che conosciamo per svolgere il difficile compito affidato del cittadino.

Le “Giornate della laicità” rappresentano la prima iniziativa dedicata interamente ad un tema che forse in una paese effettivamente democratico (e quindi a fortiori laico) dovrebbe risultare talmente scontato da non costituire oggetto di nessun dibattito. In Italia, invece, troppo spesso è addirittura un tabù, al punto che è entrata nel linguaggio comune la distinzione tra “laico” e “laicista”, quest’ultimo in accezione negativa, per cui il laicista sarebbe portatore di una laicità esasperata, estremistica, intollerante rispetto alle visioni del mondo, mentre si tratta solo di una laicità coerente, che prende sul serio il dovere per ogni democrazia di “innalzare un muro di separazione” tra fede e politica, tra religione e Stato, come chiedeva uno dei padri della rivoluzione americana, Thomas Jefferson.

Il filo conduttore di questa prima esperienza sarà il tema del “relativismo”, perché nella crociata contro il relativismo, di cui si è fatto banditore il regnante Pontefice, si condensano tutti gli equivoci della cosiddetta “laicità positiva”, di stampo clericale, alle cui sirene fin troppi laici sembrano porgere orecchio. Il “relativismo” contro cui si scaglia l’anatema altro non è, infatti, che il principio da cui prende origine la modernità: in campo politico agire “etsi Deus non daretur”, poiché se non si esilia Dio dalla sfera pubblica ogni conflitto e contrasto potrà essere condotto in Suo nome e trasformare ogni controversia in potenziale ordalia, fino alla guerra di religione. In campo etico riconoscere il pluralismo delle morali, e dunque una sola morale minima vincolante per la civile convivenza: quella dei principi costituzionali che garantiscono i diritti inalienabili di ciascuno sulla propria vita e la propria libertà.

Promotori dell’evento: INIZIATIVA LAICA, MICROMEGA, ARCI RE

Date: venerdì 15 (pomeriggio), sabato 16 e domenica 17 aprile 2011

Luogo: REGGIO EMILIA - presso la sede reggiana dell’Università degli Studi di MO e RE, I Teatri di Reggio Emilia, Reggio Children, nei comuni reggiani di Correggio e Scandiano e al Fuori Orario di Gattatico

Curatore dell’evento e responsabile scientifico: Paolo Flores D’Arcais

Responsabile comitato organizzativo: Giorgio Salsi

Quota di partecipazione alle conferenze: come in altri eventi consolidati (festivaletteratura di Mantova, festival della Mente di Sarzana…), per coprire le spese dell’evento è prevista anche una quota di partecipazione da parte del pubblico. La prenotazione delle conferenze e la vendita dei biglietti di partecipazione inizierà entro il mese di marzo 2011.

Programma sul sito: www.giornatedellalaicita.com

Incontri cui partecipa Gianni Vattimo:

16 aprile

ore 18.00
Incontro con Gianni Vattimo
"Essere e fede"
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna

17 aprile

ore 11.30
Dialogo tra Gianni Vattimo e Paolo Flores D’Arcais
"Un filosofo può credere in dio?"
Università di Modena e Reggio Emilia, Aula Magna

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