Sassari Notizie, 27 giugno 2012
BRUXELLES. “L'Italia dica No alla
vivisezione”. Lo chiedono gli eurodeputati IdV Niccolò Rinaldi,
Giommaria Uggias, Gianni Vattimo e Andrea Zanoni con una lettera
indirizzata al presidente del Senato Renato Schifani, al Premier Mario
Monti, al presidente della Camera Gianfranco Fini e ai presidenti della
XIV e XII commissione del Senato, alla vigilia del voto dell’art. 14 della legge comunitaria 2011 riguardo i criteri e i vincoli di recepimento della direttiva 2010/63/UE sulla sperimentazione animale. “L’Italia ha l’occasione di rimediare agli errori commessi in sede europea e di interpretare il sentimento della stragrande maggioranza degli italiani”,
si legge nella lettera. La Direttiva Ue 2010/63/UE, osteggiata in sede
di votazione al Parlamento europeo dai deputati IdV, fissa le regole per
la sperimentazione animale ma non la vieta. “Riteniamo che vi siano
concreti margini per migliorare questo testo e inserire importanti
restrizioni al recepimento della direttiva – scrivono gli Eurodeputati
IdV - quali il divieto di allevamento, esportazione, movimentazione,
detenzione, commercio e vendita di animali in via di estinzione, primati
non umani, cani e gatti destinati alla sperimentazione e l’obbligo di
ricorrere a metodi o strategie di sperimentazione che non comportino
l’uso di animali”.
1 commento:
Sono contrario a questa iniziativa.
La sperimentazione animale è ancora oggi indispensabile per ridurre il rischio dei medicinali e per la ricerca di base. Attualmente non esistono metodi alternativi alla sperimentazione animale. Colture cellulari e software sono lontanissimi dalla sicurezza offerta da un organismo. E parte del post è puramente propagandistico: la ricerca, almeno in occidente, non incide sulle specie in via di estinzione.
Provate un po' a sentire cosa dicono al riguardo della sperimentazione animale Veronesi, Garattini e Rizzolatti.
La sperimentazione animale non è richiesta per legge nello sviluppo farmaceutico per fare un favore alle lobby farmaceutiche. E' un baluardo per la difesa della salute.
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