Negli ultimi sei mesi l'associazione ambientalista italiana Re:Common e il comitato di cittadini italiani Movimento No TAV hanno chiesto alla DG Trasporti della Commissione europea di rendere note le cifre e i documenti riguardanti l'utilizzo dei finanziamenti europei per il Progetto Prioritario TEN-T 6, e in particolare per la realizzazione del tratto internazionale della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino - Lione.
"La risposta della DG Trasporti finora è stata troppo lenta e incompleta, in quanto, alla fine del 2012, è stato semplicemente comunicato ai richiedenti il valore dell’importo erogato fino ad oggi al governo italiano senza entrare nel dettaglio circa le finalità d'uso di tali finanziamenti", ha dichiarato Gianni Vattimo, europarlamentare Idv - Alde, che in proposito ha inviato un'interrogazione scritta alla Commissione per sollecitarla a fornire le spiegazioni e le documentazioni richieste.
Gianni Vattimo |
"La trasparenza nei confronti dei cittadini da parte delle istituzioni europee in materia di documenti e uso dei finanziamenti comunitari è e deve continuare ad essere uno dei principi cardini che regolano l'apparato decisionale dell'Unione. Per questo - ha concluso Vattimo - in attesa del risultato della denuncia all'Ombudsman, continuerò ad impegnarmi con forza affinché la legittima richiesta da parte degli appellanti abbia buon esito".
Di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare con obbligo di risposta scritta da parte della Commissione europea:
Negli ultimi sei mesi l'associazione ambientalista italiana Re:Common e il comitato di cittadini italiani Movimento No TAV hanno chiesto alla DG Trasporti della Commissione europea di rendere note cifre e documenti riguardanti l'utilizzo dei finanziamenti europei per il Progetto Prioritario TEN-T 6, e in particolare per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino - Lione. La sovvenzione relativa alla realizzazione della tratta internazionale del progetto, decisa dalla Commissione il 5 dicembre 2008, prevedeva l'erogazione di € 671.800.000 (nello specifico € 234.599.988 per la Francia e € 437.200.012 per l'Italia) per studi e lavori da effettuare nel periodo 1° gennaio 2007 - 31 dicembre 2013, a fronte di un valore totale dei lavori di € 2.091.192.000.
La risposta della DG Trasporti è stata lenta e incompleta, in quanto, alla fine del 2012, è stato semplicemente comunicato ai richiedenti il valore dell’importo erogato fino ad oggi al governo italiano (ovvero 53.106.000 €) senza entrare nel dettaglio circa le finalità d'uso di tali finanziamenti. Nello specifico, le condizioni generali della Decisione di finanziamento prevedono che le richieste in merito ai pagamenti debbano essere sostanziate da rapporti tecnici e finanziari, oltre che da informazioni su contratti, sub-contratti ed eventuali studi che riguardino il progetto. Risulta alquanto improbabile, quindi, che la Commissione europea non sia a conoscenza di come tali sovvenzioni siano state utilizzate dai governi di Italia e Francia. Tutto ciò appare in manifesto contrasto con le garanzie dei diritti dei singoli nei confronti di istituzioni, organi ed organismi appartenenti all'Unione in materia di trasparenza dei documenti (art. 15 TFUE e art. 42 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione), ma anche con i principi espressi dalla Convenzione di Åarhus del 25 giugno 1998 (direttiva 2003/4/CE) sull'accesso pubblico alle informazioni in materia ambientale.
Per quale motivo la Commissione non ha reso pubblica tutta la documentazione in suo possesso, come legittimamente domandato dai richiedenti secondo i diritti enunciati negli articoli summenzionati?
Può la Commissione spiegare e documentare in che modo e con quali finalità lo Stato italiano e lo Stato francese hanno speso i finanziamenti europei ad essi erogati fino a questo momento per la realizzazione della tratta internazionale della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino - Lione?
La risposta della DG Trasporti è stata lenta e incompleta, in quanto, alla fine del 2012, è stato semplicemente comunicato ai richiedenti il valore dell’importo erogato fino ad oggi al governo italiano (ovvero 53.106.000 €) senza entrare nel dettaglio circa le finalità d'uso di tali finanziamenti. Nello specifico, le condizioni generali della Decisione di finanziamento prevedono che le richieste in merito ai pagamenti debbano essere sostanziate da rapporti tecnici e finanziari, oltre che da informazioni su contratti, sub-contratti ed eventuali studi che riguardino il progetto. Risulta alquanto improbabile, quindi, che la Commissione europea non sia a conoscenza di come tali sovvenzioni siano state utilizzate dai governi di Italia e Francia. Tutto ciò appare in manifesto contrasto con le garanzie dei diritti dei singoli nei confronti di istituzioni, organi ed organismi appartenenti all'Unione in materia di trasparenza dei documenti (art. 15 TFUE e art. 42 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione), ma anche con i principi espressi dalla Convenzione di Åarhus del 25 giugno 1998 (direttiva 2003/4/CE) sull'accesso pubblico alle informazioni in materia ambientale.
Per quale motivo la Commissione non ha reso pubblica tutta la documentazione in suo possesso, come legittimamente domandato dai richiedenti secondo i diritti enunciati negli articoli summenzionati?
Può la Commissione spiegare e documentare in che modo e con quali finalità lo Stato italiano e lo Stato francese hanno speso i finanziamenti europei ad essi erogati fino a questo momento per la realizzazione della tratta internazionale della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino - Lione?
Gianni Vattimo
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