Gli europarlamentari dell'Italia dei Valori, Giommaria Uggias, Niccolò
Rinaldi, Gianni Vattimo e Andrea Zanoni hanno presentato
un'interrogazione sulla situazione del credito in Europa a seguito delle
due operazioni di rifinanziamento delle banche messe in atto dalla BCE,
per sostenere l'economia reale attraverso il finanziamento a tassi
agevolati alle imprese e alle famiglia. "L'intenzione - spiegano i
deputati dipietristi - è quella di verificare se la massiccia immissione
di denaro, gli oltre 1000 miliardi di euro, che la BCE ha introdotto
nel sistema finanziario al tasso fisso dell'1 % i per tre anni abbia
avuto un ritorno positivo sull'economia reale affinché le imprese
possano ritrovare slancio e superare questo momento di crisi, oppure se
sia stata un'occasione solo per la speculazione bancaria".
"La situazione davanti ai nostri occhi è paradossale: le banche sono
state "salvate" dall'intervento della BCE, ma, invece di contribuire al
rilancio dell'economia dell'Ue, continuano a speculare ingiustamente sul
mercato del credito, rifiutando l'erogazione o applicando su mutui e
prestiti tassi inaccessibili". Nell'interrogazione i deputati IDV
incalzano la Commissione europea e la stessa BCE per rendere noto "in
quale misura le banche beneficiarie del prestito della BCE hanno
destinato le risorse ricevute per sostenere l'economia reale, quale
settore ne ha usufruito maggiormente e soprattutto se tale prestito ha
migliorato le condizioni di cittadini e imprese nell'accesso ai mutui;
qual è l'attuale tasso d'interesse medio applicato dalle banche europee
per l'ottenimento di mutui e prestiti, se esso è diminuito a seguito
delle due Operazioni di Rifinanziamento a Lungo Termine, e inoltre quali
sono le azioni previste o messe in atto al fine di assicurare che le
risorse erogate raggiungano effettivamente l'economia reale e siano
meglio finalizzate ad aiutare cittadini e imprese".
"Nel momento di grave crisi a cui devono far fronte i cittadini
europei, è necessario consentire una facilità d'accesso ai finanziamenti
destinati alle imprese, in modo da far ripartire l'economia. E' quindi
impensabile - concludono i deputati IDV - che le banche strozzino il
circuito del credito, utilizzando le risorse messe a disposizione
dell'UE per investire nel mercato finanziario".
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