venerdì 29 maggio 2009

Blog e web: Obama e Berlusconi battuti da Bonsignore e Vattimo



Europee, la maggioranza dei candidati torinesi non crede nel web. E' quanto emerge da una ricerca effettuata indagando su quanti candidati torinesi dei diversi partiti hanno pensato di presentarsi con un proprio sito alle prossime elezioni europee. Solo una minoranza crede in un mezzo di modernità nella cultura Europea. Ancor meno coloro che hanno deciso di puntare sul blog per dialogare con i cittadini. Tra i siti più significativi di politici torinesi che invece hanno dato forte importanza al blog, con numerosi argomenti su cui poter intervenire, troviamo quelli di Roberto Placido (PD), Vito Bonsignore (PDL), forse tra i migliori per la grafica e lo spazio blog e Gianni Vattimo (IDV) che però gestisce il blog in un sito apposito, non direttamente nel portale. In provincia di Torino è Fabrizio Bertot (PDL) ad aver scelto il web come strumento di incontro con i cittadini di Rivarolo ed elettori. Ma questi blog saranno visitati? Dalla classifica di Alexa, il noto sito internazionale che misura il Traffic Rank (calcolando una media tra gli utenti giornalieri e le pagine viste) dove più il numero è piccolo più la posizione nel traffico (mondiale) è forte, si direbbe non ancora abbastanza in Italia se pensiamo che Berlusconi è al 4.169.426 posto (berlusconi-blog.blogspot.com) mentre Barack Obama è al 7.570 (my.barackobama.com/page/content/hqblog). Ecco la classifica dei blog più seguiti dei piemontesi presi a campione nell'ordine: 1° vitobonsignore.net 3.499.761; 2° robertoplacido.it 5.876.750; 3° fabriziobertot.it/blog.asp 7.717.909; 4° giannivattimo.blogspot.com 14.055.113 (3,601,406 il sito).
Chiaramente i numeri sono ancora ben distanti da quelli americani. Ma sorprendentemente, facendo una comparazione*, notiamo che i blog dei nostri uomini politici probabilmente sono più interessanti, o perlomeno, la media delle pagine viste da ogni utente è in molti casi più alta di quello americano e ancor più il tempo dedicato al sito da ognuno (vedi grafici). Per molti altri il sito è ancora uno strumento per raccontarsi più che per dialogare. Peccato, perché l'Europa sarebbe più vicina se raccontata attraverso internet.


Che dire? Grazie a tutti voi...!

7 commenti:

albe^_^ ha detto...

"Europee, la maggioranza dei candidati torinesi non crede nel web". Questa frase meriterebbe un po' di approfondimento.

Per cominciare, la Rete non possiede ancora in Italia quel grado di 'pervasività', per cui i candidati probabilmente preferiscono concentrarsi sui 'vecchi metodi'. D'altronde, probabilmente, l'elettore-medio a cui si rivolgono non è un utente abituale della Rete. Magari il sito o il blog di tanti candidati è un semplice pro-forma, anche considerato che la gestione di siti e blog richiede parecchio tempo e impegno...

Il discorso si potrebbe ampliare sul rapporto tra web e politica, con riferimento alle possibilità di accesso, alla comprensibilità dei messaggi veicolati, ai costanti tentativi di 'ingabbiare' la Rete...

Penso di aver lasciato abbastanza spunti per un nuovo post :) Non sarebbe male ribadire in Europa dei concetti come 'net neutrality'...

Gianni Vattimo ha detto...

Bene, ci penso. D'altronde, si tratta di un tema al quale ho dedicato non poca attenzione, in particolare quando intravedevo in Internet la possibilità di una società un po' meno opaca, e più postmoderna, rispetto a quella nella quale tentano di convincerci di dover vivere. E quello che è successo con la proposta del disegno di legge 733 (che contiene un articolo su "Repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet") è alquanto preoccupante.

albe^_^ ha detto...

Egregio prof. Vattimo, la ringrazio innanzitutto per la risposta :)

Il tema è sicuramente di attualità, però è poco sentito dalla politica. Viste le idee balzane come quelle di Sarkozy, D'Alia, Carlucci e Barbareschi, certe volte concludo che sia meglio che la politica si tenga lontana da Internet.

Questo, in particolare, specie se l'attenzione che la politica rivolge alla Rete deriva dal timore che quest'ultima 'scopra gli altarini' e sconfessi le 'verità di regime', che spesso fanno comodo tanto a destra quanto a sinistra.

La Rete può sicuramente giovare alla politica, alla politica 'buona' però! Può aiutare a veicolare meglio dei contenuti, superando barriere di luogo e di tempo, e permettendo l'incontro/scontro delle opinioni.

Forse sta proprio qui il nocciolo della questione: in Rete si può essere sbugiardati facilmente, si è 'costretti' a mettersi in gioco per essere credibili, si deve accettare di non essere 'invulnerabili'. Sarà per questo che la politica tratta con diffidenza e con paura la Rete?

Adele ha detto...

Questa è davvero degna d'attenzione (credo):Il Principe che censura Samarago via Einaudi!

Dopo la Santa Inquisizione istituita nella Dieta del sovrano contro l’eretico
Englaro, ecco il nostro pio Principe che si adopera ad istituire l’Index librorum prohibitorum , per frenare gli eretici blasfemi d’Oltralpe.
Pare , infatti che non abbia intenzione di concedere “l’imprimatur “ al libro del portoghese Samarago , perché il libro incriminato conterrebbe una serie di passaggi non conformi alla all'interpretazione aristobondiana- subscolastica (i.e non conforme alla biografia ufficiale del Principe medesimo). Ma siccome il nostro signore et sovrano è di magno cuore et liberale, ha previsto una possibilità per la salvezza dell’anima dello scrittore portoghese: "espurgare" il libro censurandone i passaggi proibiti e concedere il regio permesso di pubblicarlo in Italia. Naturalmente il Samarago dovrà cedergli la candidatura al Nobel per la pace.

albe^_^ ha detto...

A conclusione del suo ultimo video, lei scrive: "Scegli l'impegno per la democrazia, per la legalità, per la cultura, per la scuola pubblica, la sanità, l'occupazione, la dignità umana. [...]"

Penso che tutti questi punti possano essere collegati al tema della Rete, a quanto essa ha già fatto, fa e potrebbe fare per migliorare la situazione in tutti questi campi.

Credo sia più competente di me per rispondere a una domanda simile: considerati i paesi occidentali (o di tipo occidentale), c'è correlazione tra diffusione e libertà della Rete col 'benessere'? Io personalmente credo di sì...

La Rete diventa sempre più importante, e comunque se ne parla ancora troppo poco. Penso al rapporto tra Internet e Televisione: normalmente se in tv parlano della Rete è per denigrarla o per indicarla come ricettacolo di criminali, pirati, pedofili, assassini, perdigiorno e 'fannulloni'. Sicuramente è un giudizio fin troppo 'tranchant'...

Non sarà che poiché la politica (partendo proprio da Caligola) possiede dei forti interessi nella televisione, la usi per 'allontanare' i cittadini dalla Rete?

p.s. ok, adesso c'è materiale per due nuovi post :D ahahah

Gianni Vattimo ha detto...

Alla rete sono costretto ad assegnare sempre più importanza. D'altronde, il mio sito internet è ormai "vecchio", nel senso che è nato nel 2001: eppure è ancora lì, e continuo ad aggiornarlo, anche se negli ultimi tempi con un po' di difficoltà dovute agli altri progetti (che prendono tempo, è giusto dirlo, più ai miei assistenti che a me medesimo). In ogni caso: temo di essere ormai anch'io un addicted, sono persino sbarcato su facebook, e circa questo blog, devo dire che il riconoscimento di cui parla pagina.to mi fa felice. Certo, la politica (quella istituzionale) allontana i cittadini da internet. Si stanno creando, temo, due mondi separati. Ma sarebbe difficile sostenere che la direzione del futuro non sia quella della rete. "E' una rete senza centro, ma ci dà un premio: la libertà". Era il titolo di un mio vecchio articolo su Reset... vecchio, ma ancora valido!

albe^_^ ha detto...

http://www.unita.it/news/85328/viaggio_tra_i_siti_web_dei_partiti

Illuminante...