mercoledì 29 maggio 2013

Ridisegniamo Torino. Insieme

"Serve maggior condivisione nelle scelte strategiche. L'Urban Center è un potentato che soffoca il dibattito". L'appello lanciato da un gruppo di architetti della città ha già ottenuto oltre 500 sottoscrizioni.


Torino

Ridisegniamo Torino. Insieme. Un appello con oltre 500 sottoscrizioni per aprire una discussione sullo sviluppo urbanistico che ha caratterizzato la città in questi anni e si appresta a cambiarne definitivamente volto. Il grande miracolo di una città che, abbandonata la vocazione industriale, riqualifica interi quartieri a colpi di varianti al piano regolatore (l’ultima è la famosa Duecento), e incassa oneri di urbanizzazione attraverso la leva edilizia. Un sistema che, con la crisi dei mutui e, conseguentemente, del mercato immobiliare, è ormai da rivedere, ma di cui a Palazzo Civico ancora non ci si è accorti.


Tra i promotori dell’iniziativa c’è anche Davide Derossi, dell’omonimo studio, che con i vertici cittadini ha il dente avvelenato: «Si riempiono la bocca di partecipazione - racconta allo Spiffero - ma di fronte alla nostra lettera non ci hanno neanche risposto». Nella missiva, inviata al sindaco Fassino e all'assessore all'urbanistica Ilda Curti, parlano di «Un laboratorio di idee che sia in grado di mettere in campo pensieri, procedure, strategie di intervento nuove e aperte anche alla partecipazione delle cultura urbana che la nostra città sa esprimere. Chiediamo, in definitiva, di discutere la possibilità di dare vita ad una “città che pensa la città”, costituendo un laboratorio aperto alla cultura locale, italiana ed estera». Al centro delle loro critiche lo strumento dell’Urban Center, un organismo finanziato con soldi di Comune e Compagnia di San Paolo, i cui vertici sono nominati direttamente dal primo cittadino.

Palazzo Civico
«Ufficialmente - si legge - l’Urban Center dovrebbe (secondo quanto dichiarato nello Statuto) accompagnare le iniziative dell’amministrazione e garantire la diffusione e la partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione e di sviluppo urbano. Di fatto [...]compartecipa alla progettazione di parti importanti della città e, attraverso l’elaborazione di prefigurazioni progettuali, indirizza le scelte di sviluppo, organizza le regole del gioco, interviene attivamente nella definizione degli attori della trasformazione. In taluni casi in veste di consulente, ha sconfinato nelle progettazione urbana vera e propria, attuando una concorrenza sleale rispetto al lavoro professionale». Un organismo che ha assunto negli anni sempre maggiore potere e che rischia di soffocare «il dialogo fra punti di vista differenti».


Tra i firmatari dell’appello molti operatori del settore ma anche esponenti dello spettacolo come gli attori e registi Michele Di Mauro e Beppe Rosso, musicisti dell’underground torinese (Luca Morino dei Mao Mao e Max Casacci dei Subsonica), intellettuali di vaglia (il filosofo Gianni Vattimo), l’ex consigliere di Alleanza per Torino, Giorgio Rosental, l’ex verde Carlo Zanolini. All'incontro è attesa la partecipazione anche della vice presidente del Consiglio comunale Marta Levi e del vendoliano Marco Grimaldi, presidente della commissione Ambiente.

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