"Serve
maggior condivisione nelle scelte strategiche. L'Urban Center è un potentato
che soffoca il dibattito". L'appello lanciato da un gruppo di architetti
della città ha già ottenuto oltre 500 sottoscrizioni.
da Lo Spiffero
Torino |
Ridisegniamo
Torino. Insieme. Un appello con oltre 500 sottoscrizioni per aprire una
discussione sullo sviluppo urbanistico che ha caratterizzato la città in questi
anni e si appresta a cambiarne definitivamente volto. Il grande miracolo di una
città che, abbandonata la vocazione industriale, riqualifica interi quartieri a
colpi di varianti al piano regolatore (l’ultima è la famosa Duecento), e
incassa oneri di urbanizzazione attraverso la leva edilizia. Un sistema che,
con la crisi dei mutui e, conseguentemente, del mercato immobiliare, è ormai da
rivedere, ma di cui a Palazzo Civico ancora non ci si è accorti.
Tra i promotori
dell’iniziativa c’è anche Davide
Derossi, dell’omonimo studio, che con i vertici cittadini ha il dente
avvelenato: «Si riempiono la bocca di partecipazione - racconta allo Spiffero -
ma di fronte alla nostra lettera non ci hanno neanche risposto». Nella missiva,
inviata al sindaco Fassino e all'assessore all'urbanistica Ilda Curti, parlano
di «Un laboratorio di idee che sia in grado di mettere in campo pensieri,
procedure, strategie di intervento nuove e aperte anche alla partecipazione
delle cultura urbana che la nostra città sa esprimere. Chiediamo, in
definitiva, di discutere la possibilità di dare vita ad una “città che pensa la
città”, costituendo un laboratorio aperto alla cultura locale, italiana ed
estera». Al centro delle loro critiche lo strumento dell’Urban Center, un
organismo finanziato con soldi di Comune e Compagnia di San Paolo, i cui
vertici sono nominati direttamente dal primo cittadino.
Palazzo Civico |
«Ufficialmente -
si legge - l’Urban Center dovrebbe (secondo quanto dichiarato nello Statuto)
accompagnare le iniziative dell’amministrazione e garantire la diffusione e la
partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione e di sviluppo
urbano. Di fatto [...]compartecipa alla progettazione di parti importanti della
città e, attraverso l’elaborazione di prefigurazioni progettuali, indirizza le
scelte di sviluppo, organizza le regole del gioco, interviene attivamente nella
definizione degli attori della trasformazione. In taluni casi in veste di
consulente, ha sconfinato nelle progettazione urbana vera e propria, attuando
una concorrenza sleale rispetto al lavoro professionale». Un organismo che ha
assunto negli anni sempre maggiore potere e che rischia di soffocare «il
dialogo fra punti di vista differenti».
Tra i firmatari
dell’appello molti operatori del settore ma anche esponenti dello spettacolo
come gli attori e registi Michele Di Mauro e Beppe Rosso, musicisti
dell’underground torinese (Luca Morino dei Mao Mao e Max Casacci dei
Subsonica), intellettuali di vaglia (il filosofo Gianni Vattimo), l’ex
consigliere di Alleanza per Torino, Giorgio Rosental, l’ex verde Carlo
Zanolini. All'incontro è attesa la partecipazione anche della vice presidente
del Consiglio comunale Marta Levi e del vendoliano Marco Grimaldi, presidente
della commissione Ambiente.
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