venerdì 8 febbraio 2013

Il Festival Sete Sóis Sete Luas presentato al Parlamento europeo

Pubblichiamo qui di seguito l'articolo apparso qualche giorno fa su Il Tirreno in relazione alla visita della delegazione del Festival Sete Sóis Sete Luas alla Commissione per la Cultura e l'Istruzione del Parlamento europeo, patrocinata dall'eurodeputato del gruppo ALDE Gianni Vattimo


di Andrea Lanini, Il Tirreno

L'onda del Festival Sete Sóis Sete Luas non è solo un azzeccato marchio di fabbrica, un grazioso logo. Oltre a snodarsi in forma di mosaico sui muri esterni dei tre Centrum attualmente in attività (a Pontedera, a Ponte de Sor, a Frontignan) come sintesi della vicinanza, del dialogo dei popoli del Mediterraneo e delle loro radici culturali, oltre a comparire elegante e sinuosa su dépliant e manifesti come simbolo dell'energia propulsiva di un progetto ventennale, quel flusso di valori e saperi attraversa fisicamente, concretamente, paesi e confini, scavalca barriere linguistiche, arriva a lambire il fulcro delle istituzioni europee, scombinandone allegramente i cerimoniali, i rigidi protocolli, le sperimentate abitudini, seducendone gli autorevoli esponenti, portando con sé, a cavallo della propria cresta schiumosa, i suoni del folklore, le note di antichissimi canti, il carattere schietto di terre lontane, di affascinanti tradizioni.



Lo scorso martedì (24 Gennaio 2013, ndr), per la seconda volta, l'onda del Festival ha raggiunto il Parlamento Europeo di Bruxelles, regalandosi il privilegio inedito di trasformare la sala della commissione Cultura in un grande palcoscenico. Un'inaspettata, gradita sorpresa, per gli eurodeputati (lunghissimi applausi). Di fronte a loro, la delegazione del Festival, capitanata dal direttore artistico Marco Abbondanza. Una squadra multiforme, una ventina di persone provenienti da Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Istria. In più, dalla Sardegna e dall'Andalusia, i due assi nella manica: il gruppo dei “Tenores” (formazione di quattro cantanti specializzati nel “coro a tenore”, secolare pratica musicale sarda, tra le pratiche polivocali più antiche al mondo), e Juan Pinilla, spagnolo, giovane talento del flamenco.



All'inizio, l'audizione si srotola attenendosi scrupolosamente ai dettami Ue. La presidente di commissione dà la parola al «Director of Festival, Mr. Abbondanza», poi agli altri intervenuti (in rappresentanza delComune di Pontedera e della Provincia di Pisa ci sono gli assessori Stefano Tognarelli e Silvia Pagnin), poi a Tonino Cau, da Oristano, uno dei quattro “Tenores”, come gli altri tre (Ivo Marras, Nicola Loi, Angelo Piras) in abito tradizionale, panciotto nero e camicia bianca. Anche l'incipit di Tonino è conforme alla prassi. Poi, inaspettatamente, ecco il cambio di passo: «Faccio parte di una formazione musicale, eseguiamo un tipo di canto che l'Unesco, nel 2005, ha dichiarato patrimonio immateriale dell'Umanità. I miei tre amici sono qui, se volete vi facciamo ascoltare qualcosa». E così, da quelle semplici parole, e dal permesso subito accordato («Yes, of course», dice la bionda presidentessa tedesca), l'onda dirompe. In un attimo, quelle armonie tra cavernose e squillanti, quei timbri gutturali tenacemente aggrappati alla rappresentazione di un mondo atavico, remoto, diventano l'emblema fisicamente percepibile dell'impegno che il Festival porta avanti da decenni. Subito dopo, Juan Pinilla, sfoderando un flamenco infiammato, intesse vocalizzi che raccontano di libertà e giustizia. Dolci, acclamate disobbedienze (ufficialmente qui sarebbe vietato cantare). 


Dopo gli applausi, Abbondanza prende di nuovo la parola. Ricorda Saramago, generoso «presidente onorario militante». Ringrazia l'eurodeputato Gianni Vattimo, «promotore dell'incontro di stamani». Spiega che «l'audizione al Parlamento Europeo serve a consolidare la rete Sete Sóis Sete Luas, con l'obiettivo concreto di accreditare presso le istituzioni europee il Festival come strumento privilegiato del dialogo culturale nel Mediterraneo, inteso non solo come sud Europa, ma anche come riva del nord Africa. Stiamo organizzando eventi in Marocco, in Israele e, dal mese di maggio, anche in Tunisia ». Ecco, il nord Africa: è lì che l'onda si sta dirigendo.


Per maggiori informazioni e il programma completo del festival: www.7sois.eu

Nessun commento: