(Comunicato stampa di Gianni Vattimo sui fatti del 17 febbraio - Tav)
La vera e propria truffa che i responsabili italo-piemontesi della TAV stanno cercando di perpetrare ai danni dell’Unione Europea, e ai danni dei cittadini della Valsusa, va avanti con sempre più particolari che indignano e non possono più essere nascosti da un sistema di massmedia del tutto asservito. Dunque, il 17 febbraio registra due nuovi fatti entrambi inaccettabili.
1) La trivella di Col di Mosso, che doveva procedere a un carotaggio per il quale il capo dell’osservatorio arch. Virano aveva previsto lavori di una settimana e mezza ha lavorato ieri per circa tre ore (se si tolgono i tempi per l’installazione e la rimozione già avvenuta), considerando con ciò compiuta la sua parte. L’Unione Europea che deve sborsare gli ingenti fondi considererà adempiuto questo aspetto del lavoro preliminare?
2) Le forze del cosiddetto ordine ieri hanno adottato un comportamento nuovo e assai più violento, sotto la guida del questore Spartaco Mortola, già noto per i fatti del G8 di Genova. Per ora, a parte i feriti che si sono fatti medicare privatamente per ovvi motivi di autoconservazione, si registra un giovane con la testa rotta da qualche manganellata, ricoverato alla Molinette di Torino con prognosi riservata: e una signora quarantacinquenne (ospedale di Susa) con la faccia fratturata, arretramento del setto nasale, fratture di costole e in varie altre parti del corpo, e un’ovaia spappolata. Soprattutto questo ultimo fatto mostra che le “cariche di alleggerimento” non si sono limitate ad allontanare i dimostranti: i danni provocati alla signora citata testimoniano di un accanimento che si è esercitato su di lei quando era ovviamente già a terra, non si sa se solo con manganelli o anche con scarponi. Come spiegare questo crescendo di violenza? I testimoni oculari parlano di sassaiole (due agenti feriti), di lanci di sacchetti di plastica pieni d’acqua (la polizia e chi la comanda non hanno rinvenuto alcuna bottiglia molotov – non è più, finora, come a Genova...). C’entra il clima elettorale? Bisogna a tutti i costi spaventare gli elettori? O forse le varie mafie che vogliono spartirsi il bottino della TAV cominciano a premere per vedere qualcosa di più concreto?
Poiché dal governo italiano non possiamo aspettarci nessun comportamento democratico – del resto, già le patenti violazioni di ogni regola che si sono viste fin qui da parte sia del governo centrale sia di quello regionale (parliamo dell’esautoramento della comunità montana) sono assai eloquenti – cercheremo aiuto in Europa: anzitutto denunciando i comportamenti truffaldini che mirano a ottenere i fondi senza adempiere agli obblighi preliminari; e poi denunciando in sede europea la violenza con cui si tenta di piegare la chiara volontà dei cittadini della Valsusa che sono minacciati da un’opera costosa, inutile, dannosa per la salute e l’ecologia della Valle. La signora Bresso sentirà il dovere di portare la sua solidarietà alle vittime dei pestaggi del 17 febbraio? E anche Italia dei Valori che intende sostenerla avrà qualcosa da dire in proposito? Come indipendente eletto al Parlamento europeo nella lista di IdV non sono sicuro che avrò il coraggio di votare per una lista alleata della attuale governatrice, soprattutto se proseguirà nella sua politica ditacitamento autoritario della Comunità Montana e se non prenderà esplicitamente le distanze dalle violenze poliziesche.
Gianni Vattimo
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