Firenze, in 1500 chiedono giustizia ed equità per chi manifestò contro la guerra nel 1999
Crescono le adesioni: da Gino Strada a Paul Ginsborg, da Piero Pelù a Massimo Carlotto e Alfredo Zuppiroli
A due giorni dall’inizio del processo di appello ben 1500 firme , raccolte in una settimana, spingono l’appello per chiedere giustizia nei confronti dei 13 condannati a sette anni per aver manifestato contro la guerra in Kosovo nel 1999. Dopodomani, 5 novembre, si terrà infatti il processo di appello e tra le 1500 firme di cittadini e cittadine turbati per la esagerata sentenza di condanna di primo grado troviamo anche i nomi illustri di Gino Strada, fondatore di Emergency e dello storico inglese Paul Ginsborg, del cantante Piero Pelù e dello scrittore Massimo Carlotto, del sociologo Alessandro Pizzorno e di Vittorio Agnoletto.
[Firma anche tu qui http://bit.ly/d8q0VG]
A sottoscrivere il testo anche l’europarlamentare Gianni Vattimo, il giurista Danilo Zolo e i presidenti nazionali di Banca Etica e dell’Arci, rispettivamente Ugo Biggeri e Paolo Beni; il conduttore Rai Massimo Cirri, il presidente della Fondazione Michelucci Alessandro Margara e il presidente della Commissione di Bioetica della Regione Toscana e primario all’Ospedale S.M.Annunziata Alfredo Zuppiroli; Silvano Sarti, presidente dell’Anpi Firenze e Roberto Passini presidente del Comitato per la difesa della Costituzione. A fianco dei 13 imputati anche i sacerdoti Vitaliano della Sala e Andrea Bigalli; Maso Notarianni, direttore di Peacereporter, Aldo Zanchetta dell’omonima Fondazione, Alberto Ziparo del Comitato contro il sottoattraversamento Tav e Lore nzo Bargellini del Movimento di lotta per la casa.
Ad affiancare coloro che hanno promosso l’appello – tra i quali ricordiamo Alessandro Santoro, Andrea Satta, Angela Staude Terzani, Enzo Mazzi, Folco Terzani, Luigi Ciotti, Ornella De Zordo, Marco Vichi, Sandro Veronesi, Sergio Staino, Simona Baldanzi – anche molti amministratori locali, consiglieri regionali, comunali e di quartiere, direttori di siti e giornali on line, attivisti di associazioni in difesa dei diritti.
Il testo dell’appello
Non intendiamo sindacare le procedure legali, né esprimere giudizi tecnico-giuridici sulla sentenza, ma ci pare che le pene inflitte in primo grado e le loro conseguenze sulla vita delle persone imputate, siano del tutto sproporzionate rispetto alla reale portata dei fatti. Non vi furono, il 13 maggio 1999, reali pericoli per l’ordine pubblico o per l’incolumità delle persone, e non è giusto – in nessun caso – infliggere pene pesanti, in grado di condizionare e stravolgere l’esistenza di una persona, per episodi minimi: perciò esprimiamo la nostra pubblica preoccupazione in vista del processo d’appello, convinti come siamo che la giustizia non possa mai essere sinonimo di vendetta e nemmeno strumento per mandare messaggi “esemplari” a chicchessia. Seguiremo il processo e invitiamo la cittadinanza a fare altrettanto, perché questa non è una storia che riguarda solo 13 persone imputate, ma un pass aggio significativo per la vita cittadina e per il senso di parole e concetti che ci sono cari, come democrazia, giustizia, equità.
I promotori
L’appello è ancora attivo e può essere sottoscritto on line alla pagina http://bit.ly/d8q0VG.
(http://www.altracitta.org/2010/11/03/firenze-in-1500-chiedono-giustizia-ed-equita-per-chi-manifesto-contro-la-guerra-nel-1999/)
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