Il grande filosofo italiano parla del cibo, filo conduttore della manifestazione, e della fame come bisogno sociale. Ed è incuriosito dall’iniziativa: “Credo che sia molto bello far leggere dei testi di altri autori e credo sia una bella formula”.
"È la prima volta che partecipo a questa iniziativa e sono molto curioso", ammette Gianni Vattimo, uno dei maggiori filosofi italiani e teorico del pensiero debole, chiave per la democratizzazione della società, la diminuzione della violenza e la diffusione del pluralismo e della tolleranza. "Credo che sia molto bello far leggere dei testi di altri autori e credo sia una bella formula". Il tema della manifestazione è la fame, il cibo che non c'è e la crisi, che non è solo quella economica. Per il filosofo la fame è sì "bisogno sociale, ma rischia anche di diventare fame di nutrimento spirituale". E come non pensarlo? Oggi il grande successo di molte manifestazioni e festival di letteratura, di filosofia o matematica rispondono alla "gente che va a cercare luoghi insoliti, luoghi supplenti, dove trovare contenuti". Supplenti come le maestre in classe che Vattimo trova addirittura "distratte dal loro lavoro perché costrette a supplire il personale dei refettori durante i pasti". Una conseguenza dei pochi i fondi, spesi male, per la cultura da parte delle istituzioni e della poca attenzione alle nuove generazioni. E per il filosofo chi ci rimette è proprio la scuola "che perde l'occasione di raccontare e affascinare. Certo i luoghi dove si legge adalta voce sono cornici più attraenti, ma sono gli stessi testi che la gente avrebbe potuto imparare a scuola e magari un po' se ne dispiace".
Bologna, Parrocchia della Dozza - via della Dozza, 5/2 Ore 16:
Tahar Lamri, Paul Polansky, Don Giovanni Nicolini, Gianni Vattimo
AD ALTA VOCE, UNA MARATONA DI LETTURA CHE UNISCE CULTURA E SOLIDARIETÀ
Ogni anno, in ottobre, i libri escono dagli scaffali e vanno a Bologna, a Cesena e a Venezia per farsi ascoltare in luoghi insoliti: alla stazione ed alle Poste, in autobus ed in vaporetto, nelle calli, sotto i portici, nelle case di riposo e nelle ex aree industriali, nelle scuole, nelle carceri. Li portano grandi scrittori, poeti, attori e artisti, chiamati a partecipare a “Ad alta voce”, la maratona di lettura organizzata nelle tre città da Coop Adriatica per promuovere Ausilio per la Cultura. Libri a casa per chi non può uscire, libri registrati su audiocassetta per chi ha problemi di vista: questo è Ausilio per la Cultura. Grazie all'attività di prestito a domicilio effettuata da soci volontari organizzati in gruppi sul territorio, in accordo con le biblioteche pubbliche e con i centri del Libro Parlato, il piacere della lettura è alla portata di anziani, disabili, ipovedenti e non vedenti. Ogni anno, dal 2001, migliaia di persone a Bologna e Venezia approfittano del piacere della lettura insieme, in luoghi quotidiani e per questo inaspettati, unendo cultura e solidarietà. Perché, come dice il manifesto di “Ad alta voce” scritto dal grande poeta Roberto Roversi, “là dove entra un libro, o si ascolta una voce, esce rapido un cattivo pensiero. E la nebbia della noia è soffocata o dal vento di una buona sorpresa; e i luoghi sembrano popolarsi di gente amica. Nessuno è mai solo con un libro in mano. Adesso, anche chi lo racconta, basta chiamarlo e arriva”.
“Ad alta voce” ha ricevuto nelle scorse edizioni la Medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica per essere “Un appuntamento culturale di grande interesse per il valore dei temi proposti”. La manifestazione nel corso degli anni ha goduto del patrocinio del Ministero i Beni e le Attività culturali, delle Regioni Emilia-Romagna e Veneto, delle Province di Bologna e Venezia, del Comune di Bologna, delle Università di Bologna e Venezia. La maratona di lettura ed è stata anche inserita nella campagna promossa dal Ministero per i Beni e le attività culturali “Ottobre, piovono libri”.
Ogni anno, in ottobre, i libri escono dagli scaffali e vanno a Bologna, a Cesena e a Venezia per farsi ascoltare in luoghi insoliti: alla stazione ed alle Poste, in autobus ed in vaporetto, nelle calli, sotto i portici, nelle case di riposo e nelle ex aree industriali, nelle scuole, nelle carceri. Li portano grandi scrittori, poeti, attori e artisti, chiamati a partecipare a “Ad alta voce”, la maratona di lettura organizzata nelle tre città da Coop Adriatica per promuovere Ausilio per la Cultura. Libri a casa per chi non può uscire, libri registrati su audiocassetta per chi ha problemi di vista: questo è Ausilio per la Cultura. Grazie all'attività di prestito a domicilio effettuata da soci volontari organizzati in gruppi sul territorio, in accordo con le biblioteche pubbliche e con i centri del Libro Parlato, il piacere della lettura è alla portata di anziani, disabili, ipovedenti e non vedenti. Ogni anno, dal 2001, migliaia di persone a Bologna e Venezia approfittano del piacere della lettura insieme, in luoghi quotidiani e per questo inaspettati, unendo cultura e solidarietà. Perché, come dice il manifesto di “Ad alta voce” scritto dal grande poeta Roberto Roversi, “là dove entra un libro, o si ascolta una voce, esce rapido un cattivo pensiero. E la nebbia della noia è soffocata o dal vento di una buona sorpresa; e i luoghi sembrano popolarsi di gente amica. Nessuno è mai solo con un libro in mano. Adesso, anche chi lo racconta, basta chiamarlo e arriva”.
“Ad alta voce” ha ricevuto nelle scorse edizioni la Medaglia d’argento della Presidenza della Repubblica per essere “Un appuntamento culturale di grande interesse per il valore dei temi proposti”. La manifestazione nel corso degli anni ha goduto del patrocinio del Ministero i Beni e le Attività culturali, delle Regioni Emilia-Romagna e Veneto, delle Province di Bologna e Venezia, del Comune di Bologna, delle Università di Bologna e Venezia. La maratona di lettura ed è stata anche inserita nella campagna promossa dal Ministero per i Beni e le attività culturali “Ottobre, piovono libri”.
2 commenti:
perchè non sei venuto?
Me ne dispiaccio. Non sono venuto, è vero. Nonostante faccia il possibile per accontentare tutti, mi ritrovo con un'agenda costantemente ingestibile, e contrattempi di ogni tipo. Spesso, come in questo caso, resto fregato (mi frego da solo) dall'aver detto troppi sì. La stessa agenda degli appuntamenti di questo blog contiene numerose disdette. E non è mai bello dire di no, dopo aver detto di sì. Ma ci provo, e di più, davvero, non saprei come fare.
Posta un commento