giovedì 29 novembre 2012
"Sólo un comunismo débil puede salvarnos"
La Vanguardia, 29 novembre 2012
Intervista a Gianni Vattimo
di Vìctor-M. Amela
De verdad es comunista?
¿Qué otra cosa se puede ser, tal como van las cosas?
El comunismo dejó 70 millones de muertos...
No fue el comunismo.
¿Qué, entonces?
El industrialismo. Lenin propuso electrificación más sóviets, es decir, control popular..., ¡pero el control popular se esfumó!
¿Y qué quedó?
El industrialismo: Stalin impuso el desarrollo de la industria pesada contra el agro, y de ahí los desplazamientos de poblaciones, los sacrificios, muertes... ¡Un sueño loco!
Un horror.
Pero... sin aquella fuerza industrial estalinista, ¡los nazis hubiesen ganado!
mercoledì 28 novembre 2012
Il nuovo realismo e la sfida dell'esistenza
Per concessione dell'autore, sempre in merito al dibattito sul realismo, pubblico qui un contributo molto interessante di Giacomo Pisani apparso qualche giorno fa sul sito filosofia.it
Il nuovo realismo e la sfida dell'esistenza
di Giacomo PisaniL’incalzare della riflessione sul “nuovo realismo”, a livello nazionale, ci pone di fronte a questioni in cui è implicato il nostro stesso stare al mondo, costringendoci a rifuggire qualsiasi riduzionismo.
Il nuovo realismo di Ferraris (da qualche mese è uscito il “Manifesto del nuovo realismo”) sembra voler rilanciare la sfida col reale nella semplicità di uno schema che riduce gli oggetti in tre classi: gli oggetti naturali, esistenti nello spazio e nel tempo indipendentemente dai soggetti; gli oggetti sociali, la cui esistenza nello spazio e nel tempo dipende invece dai soggetti stessi; e gli oggetti ideali, che esistono fuori dello spazio e del tempo indipendentemente dai soggetti. Ora, per Ferraris, il disincanto dall’illusione postmodernista, che affermando che “non ci sono fatti, solo interpretazioni”, ci ha esposti al populismo e al negazionismo, passa attraverso il ritorno all’evidenza degli oggetti naturali. La costituzione di questi ultimi costituisce l’ “inemendabile”, che eccede qualsiasi costruzione categoriale. L’indipendenza dell’oggetto rispetto agli schemi del soggetto e, in generale, della epistemologia, costituisce dunque un criterio di oggettività che resiste a qualsiasi tentativo di interpretazione e di falsificazione.
martedì 27 novembre 2012
Nuovo realismo o vecchio marketing?
Pubblico qui di seguito, a puro scopo informativo, la replica di Mario De Caro al mio articolo apparso su La Stampa il 22 novembre scorso, nonchè la mia successiva risposta.
GVattimo
Caro Vattimo, si può filosofare anche sul semaforo
La Stampa, 23 novembre 2012
di Mario De Caro
«Bruto è uomo d’onore» declama ripetutamente il Marcantonio di Shakespeare, nel suo discorso al rumoreggiante popolo romano, attonito per l’uccisione di Cesare e ancora indeciso sul da farsi. Ma in realtà, si sa, con la sua grande prova di eloquenza Marcantonio sta demolendo tutto quanto Bruto ha detto. Le sue lodi sono solo una captatio benevolentiae per i suoi uditori.
Mi dispiace dunque rischiare di apparire un tardo emulatore di Marcantonio se dico che ho sempre ammirato Gianni Vattimo per la chiarezza e la profondità delle sue idee (il suo libro su Heidegger, per esempio, mi è sempre sembrato quanto di meglio mai scritto sul criptico autore di Essere e tempo). Data dunque la mia alta opinione che ho di lui, ho trovato francamente sorprendente l’intervento di Vattimo sulla Stampa di ieri, in cui menzionava la raccolta di saggi Bentornata realtà, che ho appena curato con Maurizio Ferraris per Einaudi.
Chi ha paura dell'interpretazione?
Non serve filosofare davanti a un semaforo rosso
La Stampa, 22 novembre 2012
di Gianni Vattimo
Una affermazione di Richard Rorty che non è mai parsa più attuale suona: «Prendetevi cura della libertà, la verità si difenderà da sé». Ecco, nel gran parlare di realismo, vecchio o nuovo, che si fa in questi tempi (vedi da ultimo il volume di curato da Maurizio Ferraris e Mario De Caro, Bentornata realtà, con scritti di vari autori, Einaudi, 2012, pp. 234, euro 17) c’è forse un eccesso di «cura» della verità, o meglio della «realtà» – una differenza di espressione che forse merita più attenzione. Provate per esempio a sostituire «realtà» a «verità» nella frase evangelica «la verità vi farà liberi». Davvero siamo tanto più liberi quanto più siamo «realisti», o non sarà per caso proprio il contrario, dato che troppo spesso il realista è chi non si fa illusioni, accetta le cose come sono e magari smette di lottare per l’evidente squilibrio delle forze nei confronti del mondo? Si ricorderà che Kant fondava, postulava, addirittura l’esistenza di Dio sulla constatazione che nella realtà del mondo sono in genere i cattivi a vincere e i buoni a perdere; ma se fosse davvero solo così proprio la nostra vita reale e la nostra morale non avrebbero più senso, dunque dobbiamo postulare che ci sia Qualcuno che, alla fine, faccia coincidere virtù e felicità.
lunedì 12 novembre 2012
Il Lavoro perduto e ritrovato
Il Lavoro perduto e ritrovato
A cura di Gianni Vattimo, Pasquale Davide de Palma, Giuseppe Iannantuono
(2012) Mimesis Edizioni
Pubblicato per la Mimesis Edizioni, Il lavoro perduto e ritrovato a cura di Gianni Vattimo, Pasquale Davide de Palma e Giuseppe Iannantuono (all’interno scritti di Alain Ehrenberg, Alessandro Casiccia, Riccardo Del Punta,Gaetano Veneto, Diego Fusaro, Gianfranco Dioguardi, Alessandro Cravera, Franco Debenedetti, Gianfranco Rebora, Amelia Manuti, Maurizio Agnesa, Luca Valerii, Vincenzo Spaltro). (2012) Milano: Mimesis Edizioni
mercoledì 7 novembre 2012
SE DAVVERO!
Se
davvero Di Pietro e Landini (e magari, finalmente, anche Vendola, una
volta che la morsa Bersani-Renzi l’avrà stritolato alle primarie
del Pd) si metteranno insieme imboccando la via di una opposizione
franca e senza sconti al governo Monti-Napolitano-Marchionne-Banche,
allora forse ci sarà qualcosa da sperare a sinistra.
venerdì 2 novembre 2012
LA
MONTAGNA DI NIETZSCHE
Proiezione
a Torino
Erion Kadilli |
In
data lunedì 29 Ottobre alle ore 20.45, presso la sala 3 del Cinema
Massimo, in collaborazione con l'Associazione Italo Albanese Vatra e
il Centro di Cultura Albanese (CCA), l’Associazione Museo Nazionale
del Cinema (AMNC) ha mostrato al suo pubblico l’anteprima torinese
del nuovo lavoro del regista italo-albanese Erion Kadilli: "La
montagna di Nietzsche. In viaggio con Gianni Vattimo", intimo
ritratto del filosofo.
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