tag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post6695157672155488987..comments2024-03-26T17:22:49.963+01:00Comments on Il blog di GIANNI VATTIMO: Non basta un quaderno nero per liquidare HeideggerGianni Vattimohttp://www.blogger.com/profile/00838155728171488404noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-48561284137109703522018-04-18T09:12:24.092+02:002018-04-18T09:12:24.092+02:00È sempre bello leggerti ;)È sempre bello leggerti ;)Sarahttp://prestiti-tra-privati.itnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-40592313629471067092016-09-02T11:35:40.542+02:002016-09-02T11:35:40.542+02:00Buongiorno,
mi permetto di segnalare il link al D...Buongiorno,<br /><br />mi permetto di segnalare il link al Dibattito sui Quaderni Neri ospitato da Officina Sedici: http://www.officinasedici.org/dibattiti/<br /><br />grazieOfficina Sedicihttp://www.officinasedici.orgnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-19682777670475635982016-03-05T21:27:43.880+01:002016-03-05T21:27:43.880+01:00Mario Pastore, ma scrivi solo tu? E nessuno ti ris...Mario Pastore, ma scrivi solo tu? E nessuno ti risponde...che tristezza. Le sole risposte presenti solo le autocorrezioni dei tuoi stessi refusi. Ma Vattimo non potrebbe dire qualcosa? A che serve commentare senza aver risposta? Basterebbe anche un solo "ma che c'azzecca?".<br />Una cosa è certa,L' Heidegger, agreste e boschivo è l'esatto opposto del molisano bucolico.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/11256013234956505645noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-71906612340612042922016-01-22T00:11:47.806+01:002016-01-22T00:11:47.806+01:00Complimenti professore per la sua analisi.
Io non...Complimenti professore per la sua analisi. <br />Io non condivido affatto l'analisi negativa e liquidatoria in senso politico dell'antisemitismo di Heidegger. Credo, e lei lo ha ben espresso, che esso sia un discorso squisitamente filosofico ontologico. <br />Anch'io come lei sono orgoglioso di essere heideggeriano e voglio continuarlo ad esserlo per sempre. <br />L'uatore di Essere e Tempo mi è molto caro da un punto di vista razionale ed esistenziale.<br />Credo che oggi - sopratutto oggi - Heidegger ha molto da dirci nei riguardi non solo dei pericoli del mondo tecnologico che ci sta rendendo schiavi e automi (cose fra le cose) facendoci vivere - di fatto - nella deiezione e nella cura, ma anche e sopratutto può indicarci un cammino di OLTREPASSAMENTO di questa situazione inumana, per conseguire un Orizzonte di Senso sempre aperto e mai definitivo sul mondo, riconoscendoci solo nella morte come accadere certo e definitivo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-37138945964177781572015-12-26T10:31:51.578+01:002015-12-26T10:31:51.578+01:00Riguardo a questa frase che ho scritto voglio esse...Riguardo a questa frase che ho scritto voglio esser pignolo, per scopo di utilità, non per pedanteria:<br /><br />' La violenza più dura del regime nazista era così estrema da essere per necessità impolitica; il razzismo stesso è una prassi impolitica, a causa delle proprie intrinseche ignoranze ed intolleranze, a volte intromessa nella politica ma quale intrusione. '<br /><br />Un bisticcio, non di parole, ma di vocaboli, cioè materialmente avvertibile ma semanticamente nullo, per giunta quasi solo apparente in realtà, e per nulla contraddittorio:<br /> '... prassi... intromessa... quale intrusione...'.<br /><br />Infatti una intrusione potrebbe essere praticata in quanto tale, cioè direttamente, oppure indirettamente, essendo praticata in tal modo per mezzo di eventi, cose persone, non i veri intrusi, ma soltanto estranei usati dagli intrusi per recare il danno. Inoltre 'intrusione' ed 'intromissione' sono parole che hanno in comune solo il prefisso 'intro'. Una, contiene la radice del verbo usare, l'altra il sostantivo 'missione', connesso col verbo 'mettere'.<br /><br />MAURO PASTOREMauro Pastorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-89066610785924211532015-12-23T23:09:46.700+01:002015-12-23T23:09:46.700+01:00Dato che non si puo' capire il mondo d'ogg...Dato che non si puo' capire il mondo d'oggi senza parlare della Tecnica, non possiamo certo liquidare Heidegger che tanto ha scritto a proposito e che rimane attualissimo. Lui ci ha insegnato che la Tecnica non e' uno strumento neutro che l'uomo padroneggia ma siamo parte non autonoma di questo dispositivo (Gestell). Naturalmente lo si puo' criticare, lo si puo', giustamente, condannare per la sua adesione al nazismo e per il suo antisemitismo, ma non si puo' prescindere dalla sua filosofia.Alessandrohttps://www.blogger.com/profile/13318818328813565668noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-62594661469371888052015-12-21T15:57:39.438+01:002015-12-21T15:57:39.438+01:00Aggiungo qualche indicazione per la lettura del mi...Aggiungo qualche indicazione per la lettura del mio testo, per ragioni di spazio diviso in quattro messaggi, commento appunto di quello del professor Vattimo sui "Quaderni Neri" di Martin Heidegger.<br /><br />A volte nel mio testo si trova qualche parola sùbito dopo la virgola, senza spazio; si tratta di un errore che non potrebbe recare più di tanto disturbo al lettore. Alla fine del secondo messaggio del mio testo inviatovi, vi sono due parole scritte senza lo spazio di divisione, attaccate l'una all'altra. Dunque 'tuttoconfessavano' sta per: tutto confessavano.<br />Nel primo messaggio l'uso del verbo disporre, da me usato al gerundio, nonostante forse le apparenze contrarie e lo stile che parrebbe antiquato, esprime compiutamente quanto volevo, contenendo anzi pure un senso aggiunto che non volevo negare e la cui inclusione anzi sapevo preziosa: Lutero infatti oltre che iniziatore della Riforma, fu con le proprie prose e versi ùmile padre della moderna lingua tedesca, cui diede influenza ed impulso decisivi (una ragione in più per considerare il valore del suo parziale autorinnegamento per il futuro della Germania e dell'Europa), perciò in certe cose ebbe potere di disporre quasi tutto: etica, estetica, politica. Non tutti lo seguirono in tutto, eppure per negare quanto di valido lui fece si sarebbe dovuto condannare anche la stessa Controriforma, lasciare i tedeschi senza una lingua propria, il Nord Europa senza filosofie scritte... Allora, qualcosa davvero lui, Lutero, lo aveva disposto, dopotutto, perciò io non ho usato quel verbo a sproposito.<br /><br />MAURO PASTOREMauro Pastorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-70571868751732056522015-12-21T15:11:50.154+01:002015-12-21T15:11:50.154+01:00[Messaggio continuazione del mio precedente, compl...[Messaggio continuazione del mio precedente, completamento del mio testo.]<br /><br />Varrebbe la pena di ricordare che sono state ipotizzate torture e sevizie ai danni di Heidegger da parte degli ufficiali nazisti, sia prima che dopo il suo discorso filonazista, col quale io penso lui intendesse anche impegnare pubblicamente il nazismo ad una differente ed altra etica esponendolo alla consapevole reazione contraria dei tedeschi di buona volontà, tramite informazioni, più o meno apertamente contenute in detto discorso, capaci di mettere in pericolo ed in crisi parte della propaganda nazista, ancora occulta allora. Ma ciò non rappresenta una assoluzione e non esclude affatto il dato di fatto: che Heidegger avesse dato un appoggio (che io non stimo, anche perché non sono nazista), sia pure condizionato e condizionante, ai nazisti. Infatti Heidegger stesso lo affermò anni dopo. L'ipotesi delle torture, se confermata, potrebbe indurre a disistime e critiche meno gravi, tuttavia non va confuso questo episodio con l'antinazismo militante e neppure quindi con la fallita congiura contro Hitler, movimenti ed eventi accaduti per decisioni e rifiuti netti e per visioni politiche più ampie e consapevoli.<br />Nei fatti oltre a doversi continuare le distinzioni tra le teorie di Heidegger, che sono prive di partecipazioni politiche e di odi particolari, e tra le applicazioni pratiche di lui stesso o di altri di tali teorie, si dovrebbero operare e continuare precise distinzioni tra i vari scontri politici e religiosi nella Germania moderna e contemporanea,identificando un antisemitismo religioso, uno politico, uno criminale di stampo razzista, tre fenomeni diversi e a volte in tutto separati. La violenza più dura del regime nazista era così estrema da essere per necessità impolitica; il razzismo stesso è una prassi impolitica, a causa delle proprie intrinseche ignoranze ed intolleranze, a volte intromessa nella politica ma quale intrusione. Perciò la triplice distinzione proposta è possibile ed è anche necessaria.<br /><br />MAURO PASTOREMauro Pastorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-24812669498065263972015-12-21T15:06:46.047+01:002015-12-21T15:06:46.047+01:00[Messaggio continuazione del mio precedente.]
Fu ...[Messaggio continuazione del mio precedente.]<br /><br />Fu di qui a poco che nacquero i movimenti razzisti in Germania, all'inizio assai confusi, poi determinati soprattutto all'odio antisemita, in molti casi per la rabbia di non potere attuare provvedimenti economici di stampo marxista e comunista contro gli ebrei. In sèguito questo razzismo cercò di differenziarsi da un altro assai meno violento, di stampo non antisemita ma filosionista, e quindi cominciò l'imitazione razzista ai danni dei veri movimenti ecologici allora nascenti proprio dalle stesse idealità di Wagner ed altri geni tedeschi prima e dopo di lui, quali il poeta Holderlin o il compositore di musica Brahms.<br />Heidegger non aveva praticato nessun vero netto rifiuto delle ideologie marxiste, non aveva seguito per davvero il movimento filoellenico,così sarebbe da definire ed era definito l'appello alla Grecia praticato da politici ed intellettuali desiderosi di un salvifico ritorno alla semplicità naturale. Tali proprie mancanze lo rendevano assai inerme a fronteggiare e pensare la minaccia del "capitalismo selvaggio", anche quello degli schiavisti americani, poi degli assertori degli "apartheid", in America ed Africa, quindi si convinse ad azzardare l'appoggio al nazismo, nella illusione che nessun'altra violenza terribile sarebbe avvenuta e con la convinzione della possibilità di dirigere la dittatura secondo i fini di una accettabile politica tedesca; il che, non avvenne.<br />Quale autore di studi teorici, Martin Heidegger era stimato e potente professore nelle università, ma criticato sotto l'accusa di non volere o non sapere stare entro i limiti del proprio ruolo e delle proprie capacità, perché non voleva rendersi conto o render conto di quanto altri filosofi già avevano realizzato teoricamente e praticamente; tra costoro il pastore e teologo Karl Barth, il medico e psicologo Karl Jaspers, ma anche Arthur Schopenhauer ed il danese Sören Kierkegaard, acuto ed impeccabile uditore delle lezioni di Schelling. La filosofa ed allieva di Heidegger, Hannah Arendt, che era stata anche sua amante, disse di lui che non era razzista ma pur sempre tremendamente antisemita, il che significherebbe che Heidegger, in ritardo coi tempi per la Germania e senza le dovute conoscenze, aveva fatto opposizione al Sionismo ma era privo di intendimenti razzisti. Arendt lamentò pure dei gravi impedimenti alla propria relazione con Heidegger, del tutto estranei alla volontà di lui, inoltre lamentò il rifiuto opposto da molti a tale suo racconto, accusando nei fatti vasti ambienti, della cultura europea e non soltanto, di sinistra e non soltanto, di essere infinitamente e sorprendentemente più distratti, cialtroni, politicamente assurdi ed inetti, del suo ex amante, le cui teorie filosofiche lei continuò ad accettare quali magnifiche astrazioni, rifiutandone però le applicazioni pratiche. Ugualmente non solo tutto il filone della filosofia ebraica contemporanea e quella ad essa vicina (talvolta tristemente confusa con essa), ma anche la maggior parte dei filosofi detti "continentali" e parte degli altri detti "analitici". Le dichiarazioni di Heidegger stesso sulle proprie idee e posizioni politiche coincidono con quelle della Arendt.<br /><br />[Testo incompleto, continua nel mio messaggio successivo.]<br /><br />MAURO PASTOREMauro Pastorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-74751177231584142872015-12-21T14:57:20.796+01:002015-12-21T14:57:20.796+01:00[Messaggio continuazione dal mio precedente.]
Ric...[Messaggio continuazione dal mio precedente.]<br /><br />Richard Wagner fu l'ultimo potente esponente, nella cultura e nella politica, del contrasto politico al Sionismo in Germania, un movimento di opposizione alle ambizioni politiche di tanti ebrei che non era razzista, ma neppure attaccato a particolari avversioni religiose nonostante vi fosse affermata l'inopportunità di una teocrazia o di un movimento teocratico ebraici, infatti non si riteneva che l'ebraismo potesse avere una reale opportunità di successo e di potere e dunque gli si rifiutava l'appoggio alle iniziative politico-religiose. Purtroppo però questo movimento fu in parte percorso da odi politici vili e da sorprendenti ignoranze. Basti pensare che Immanuel Kant, proveniente dall'ambiente religioso del pietismo cristiano, non seppe identificare la reale ed autentica religione di ebrei e giudei, limitandosi a considerarne una parte, un movimento confuso ed inadeguato a capire le ragioni delle autentiche leggi tedesche ed europee dèdito all'elogio della vendetta ed al disprezzo dei governanti capaci di limitare la violenza dei provvedimenti punitivi senza sottrarne la forza di dissuasione e persuasione, del quale i poteri religiosi ebraici e giudaici in realtà ne erano solo in alcune parti coinvolti e neppure in tutto. Per questa ignoranza, Kant auspicò la fine del giudaismo con un linguaggio più insolente ed inappropriato delle stesse bestemmie dei tempi della Riforma, senza poter riconoscerne la vera religiosità. Wagner invece aveva un chiaro scopo politico ed anche esatte conoscenze, le sue invettive erano anatemi politici contro quegli ebrei e giudei che avversavano il suo progetto di ricondurre la Germania alle antiche tradizioni ed origini ed a una nuova ed insieme uguale vita a stretto contatto con la natura. Non a caso amava usare, per protesta, l'esibizione del corpo nudo, anche del proprio, per manifestare i propri reali intenti oltre le diffamazioni che gli venivano continuamente tentate. Autore di una esperienza comunista ma non marxista durante i moti di rivendicazioni nazionali che si attivarono in quei tempi in Europa, amava difendersi dalle accuse di razzismo raccontando tutto il proprio impegno nella creazione di una possibile convivenza comune, ribadendo però il proprio rifiuto e la propria avversione contro la futura creazione di una civiltà tedesca priva di garanzie e rispetti per la vita naturale compiutamente espressa. La sua "Comune" fu avviata mentre gli altri comunisti, quelli marxisti, in Germania messi alle strette dalle autorità per aver prodotto dichiarazioni ed informazioni false in gran quantità, sia sulle leggi e norme, sia sugli effettivi trasgressori di esse, ed accusati di non voler chiarire il dovuto, avevano ufficialmente stabilito di ripudiare la preferenza al marxismo,in favore di un comunismo diverso, più libero, considerato necessario almeno una volta per le stesse leggi e norme tedesche: e Wagner fece loro trovare il loro stesso scopo dichiarato, cioè quello di realizzare una condizione burocratica e legislativa di accettazione di valori comuni necessari, già realizzato, anche nei minimi dettagli, anche per lo stesso Stato, facendoli così estromettere e punire mentre in parte rivelavano e in tuttoconfessavano di aver conservato il marxismo in qualità di secondo scopo. Dunque Wagner non estromise mai ebrei e giudei dalla politica dello Stato, anzi si ritenne soddisfatto di averne estromesso il marxismo.<br /><br />[Testo incompleto, continua nel mio messaggio successivo.]<br /><br />MAURO PASTOREMauro Pastorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3835274292149893406.post-40825631168263875372015-12-21T14:47:10.196+01:002015-12-21T14:47:10.196+01:00Proporrei una triplice distinzione.
La Germania f...Proporrei una triplice distinzione.<br /><br />La Germania fu luogo di molteplici e differenti avversioni antisemite. <br />Lutero era stato prima simpatizzante degli ebrei, poi blasfemo e contraddittorio nemico giurato, infine se ne era pentito disponendo che solo il Catechismo ed il Servo Arbitrio fossero opere dal messaggio chiaro ed in tutto onesto (le Tesi non le considerò opera, ma sola testimonianza). Nonostante i tentativi di occultare le ultime comunicazioni di Martin Lutero, fu in forza di questo autorinnegamento che in Germania, per molti secoli ed in vastissimi luoghi, vi fu decente convivenza tra ebrei e cristiani. Meno gravi infatti gli episodi di ghettizzazioni ed espulsioni nella Germania dopo l'inizio della Riforma che a Roma e in Italia nello stesso periodo ad opera del Papato e dei suoi affiliati. Si trattava di un antisemitismo religioso, contro la religione, non razzista, nonostante le invettive dessero spesso l'impressione opposta; infatti si nota che avevano carattere di bestemmie, in quel periodo si riteneva ovvio di non dover giudicare l'ebraismo secondo giudizi estetici sulle persone, perciò gli insulti non avevano ancora veri scopi razzisti ma soltanto antireligiosi.<br /><br />[Questo mio testo non è completo, continua nel mio messaggio successivo.]<br /><br />MAURO PASTOREMauro Pastorenoreply@blogger.com