giovedì 12 settembre 2013

Zitto e taci. È la procedura

di Marco Bascetta, Il Manifesto


Non accade con frequenza che un conflitto radicato in un territorio circoscritto e incentrato su un oggetto ben determinato (un'opera infrastrutturale come la linea ad alta velocità Torino-Lione) si trasformi in una arena politica in cui emergono , mostrando tutte le tensioni e gli attriti che le attraversano, non poche «grandi questioni». Prima Gianni Vattimo, poi Erri De Luca e Ascanio Celestini, infine Massimo Cacciari e Giovanni De Luna, una bella schiera di intellettuali si sentono chiamati a prendere posizione non solo su una delle lotte più lunghe, tenaci e partecipate degli ultimi vent'anni in Italia, ma sul suo significato generale quanto alle forme della politica, le prerogative di governanti e governati, le priorità economiche o ambientali e il rapporto tra la legalità vigente e queste priorità. 

lunedì 9 settembre 2013

Vattimo e il TAV

Si pubblica di seguito la lettera di Gianni Vattimo uscita su La Stampa di venerdì 6 settembre a proposito dei rapporti tra l'europarlamentare e il movimento No-TAV


Caro Direttore, 

come ormai antico collaboratore de La Stampa mi sembra giusto chiedere proprio al nostro giornale, che è anche quello di gran lunga più letto nella nostra regione, ospitalità per chiarire  in modo riassuntivo le notizie che mi hanno coinvolto negli ultimi giorni riguardo ai miei rapporti con il movimento No-TAV. Sento l’esigenza di un tale chiarimento anche perché, proprio il giorno prima che io mi recassi in Procura convocato come “persona informata sui fatti”, il procuratore della Repubblica Caselli ha tenuto una importante conferenza stampa che credo riguardasse anche me.