venerdì 29 gennaio 2010

Gianni Vattimo condanna l’ingiusta prigionia dei Cinque Eroi

Perugia - Nella sala Goldiana dell’Università per gli Stranieri dell’Umbria, il filosofo italiano Gianni Vattimo ha offerto una conferenza intitolata: ”CUBA-USA e i diritti umani.

Il caso dei 5 cubani reclusi negli Stati Uniti”. Gianni Vattimo, famoso professore universitario e noto intellettuale ha elaborato durante vari anni complessi temi filosifici come sono l’ontologia ermeneutica contemporanea, il Heghelismo e la sua dialettica, il marxismo e la fenomenologia, la psicoanalisi e lo strutturalismo.

Ha pubblicato 28 libri su questi temi ed e considerato uno dei più importanti filosofi vivi d’Italia. È anche membro del Parlamento Europeo per il Partido Italia dei Valori.

La conferenza è stata organizzata da ASICUBAUMBRIA ed è stata patrocinata dal Comune di Perugia.

Il Sindaco della città, Vladimiro Boccali, ha inviato una lettera, letta ai presenti, nella quale ha segnalato che il terrorismo non si può catalogare come buono o cattivo secondo gli interessi geopolitici di uno Stato.

“Non possiamo proclamarci difensori dei diritti umanai per poi dimenticarceli”.

A proposito dei Cinque cubani reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti, il sindaco Boccali ha scritto che i Cinque Eroi hanno posto in gioco la loro stessa libertà ed una normale vita familiare in nome dei principi della Carta delle Nazioni Unite, del diritto dei paesi all’auto determinazione, del diritto di difendersi contro le aggressioni e per quello di vivere in pace, segnala il testo che è stato applaudito nel momento della sua lettura.

L’attività è anche servita da cornice alla presentazione dell’iniziativa “Io con i Cinque, e tu?” che conta già sulle adesioni di importanti figure dell’intellettualità italiana, come Franca Rame, Cristiano Lucarelli, Andrea Mingardi e lo stesso Gianni Vattimo.

A questo incontro hanno partecipato studenti, intellettuali, professori universitari e pubblico in generale, che ha reiterato la denuncia dell’ingiusta prigionia dei 5 Eroi nelle prigioni dell’impero, ed un atto di riaffermazione e amicizia per Cuba.

L’Ambasciatore di Cuba in Italia, Rodney López Clemente, ha ringraziato i presenti per la solidarietà costante che gli italiani mostrano per i Cinque antiterroristi ed ha segnalato che questi sono momenti precisi per raddoppiare le iniziative di denuncia di queste ingiuste condanne.

Ambasciata di Cuba in Italia (Traduzione Granma Int.).

martedì 26 gennaio 2010

Heidegger, Essere e tempo





Conferenza sui 5 cubani incarcerati

Una parte del mio intervento del alla conferenza "Cuba-Usa e i diritti umani, il caso dei 5 cubani incarcerati negli Usa" (Sala Goldoniana dell'Università per gli Stranieri di Perugia, 22/01/2010, organizzata da AsiCubaUmbria).


lunedì 25 gennaio 2010

La vittoria di Nichi

Sulla vittoria di Vendola alle primarie

Insieme alla resistenza popolare contro la TAV in Val di Susa, il trionfo di Nichi Vendola nelle elezioni primarie in Puglia, che prelude molto verosimilmente alla sua rielezione alla presidenza della regione, costituisce una delle notizie più confortanti nel panorama politico di questi ultimi giorni, purtroppo dominato ancora dalle manovre berlusconiane per sottrarsi alle leggi e salvare il sistema mafioso su cui si regge la sua maggioranza. Una gran boccata d’aria fresca dalla Puglia, un incitamento per tutti non mollare davanti alle oscene burocrazie partitiche e ai loro intrallazzi di potere. Se c'è qualcosa come il PD, ancora, questo è Vendola e non certo la burocrazia romana che ha cercato invano di liquidarlo, alleandosi con Casini e i peggiori residui della DC.


Gianni Vattimo

sabato 23 gennaio 2010

TV senza frontiere, ma solo per B.

TV senza frontiere, ma solo per B.
L’Eurodeputato Vattimo: anche la Ue critica il decreto Romani che aiuta Mediaset e limita le libertà del web

Da "Il Fatto quotidiano", 23 gennaio 2010. Intervista di Alessandro Cisilin

Ce lo chiede l’Europa. È il mantra recitato da Palazzo Chigi sul decreto Romani che dovrebbe recepire la nuova direttiva europea sull’audiovisivo. Invece il decreto coglie l’occasione per fare altro, abbassando i tetti pubblicitari per il principale concorrente di Mediaset, allentando gli obblighi di investimento nelle produzioni indipendenti e ponendo la videoinformazione Web sotto controllo governativo. Le obiezioni dell’Agcom e le proteste del mondo del cinema, della tv e di Internet hanno indotto la Camera ad aprire un giro di consultazioni con gli operatori. Pareri non vincolanti, naturalmente, e altrettanto sarà quello votato dal Parlamento ai primi di febbraio.
Il testo in discussione differisce molto dalla direttiva europea “Tv senza frontiere” – protesta da Bruxelles Gianni Vattimo, eurodeputato Idv alla commissione Cultura.
“Non faccio dietrologie sull’aggressione subìta da Berlusconi, ma da quando il Duomo di Milano gli è finito in faccia si è levata una campagna contro Internet accusata della storia dell’“odio”. E ora si passa ai fatti.
I maligni citano anche i contenziosi giudiziari tra Mediaset e YouTube.
La questione di YouTube è complessa e coinvolge una riflessione sui diritti d’autore. Ma qua si parla d’altro. Si vuole condizionare chiunque trasmetta in “live-streaming”, chiunque abbia un blog e voglia diffondere immagini in movimento.
Secondo lei Berlusconi davvero teme la concorrenza del Web?
Non credo, l’interesse commerciale viene perseguito in un altro punto, quello che modifica i tetti della pubblicità. Si abbassano quelli per le tv a pagamento a beneficio delle altre , ossia Mediaset. In breve, si fotte Sky. Su Internet la finalità è invece politica, ossia quello di aumentare ulteriormente il “controllo”. Quindi: se il primo obiettivo è come al solito a favore del Cavaliere, il secondo è a favore del fascismo.
Non ritiene però che anche il Web debba conoscere qualche regola e responsabilità?
No, credo nella massima libertà, specie se si tratta di tv a pagamento e degli altri media che vengono consultati attraverso una scelta attiva dell’utente. E qui sono contrario perfino se si tratta di porno.
Il decreto Romani sta suscitando mobilitazioni di piazza sul taglio alle produzioni audiovisive indipendenti.
Tagliare gli obblighi di investimento sulle produzioni italiane ed europee significa mortificare il principale settore di esportazione negli Usa, ossia l’industria culturale, cruciale per l’Italia.
L’Europarlamento reagirà?
Certo, ci mobiliteremo.
E sarete di nuovo accusati di gettare discredito sull’Italia.
Ogni volta che si parla di mafia, illegalità, conflitti di interesse, concentrazione dei media, è imbarazzante, ma non è un’invenzione nostra che l’Italia sia un’anomalia in Europa.


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Tav: Vattimo, oggi è un grande giorno

Tav: Vattimo, oggi è un grande giorno
Susa, 23 gen. - (Adnkronos) - Oggi è un grande giorno nonostante in bombardamenti mediatici dei grandi giornali, delle tv e dei grandi partiti che sono a favore della Tav". Così l'europarlamentare Gianni Vattimo commenta la manifestazione che ha visto sfilare in Val di Susa migliaia di persone, 40mila per gli organizzatori, 20mila per le forze dell'ordine per dire no alla Tav. Tutta questa gente è qui perché si è rotto il rapporto di fiducia con la comunicazione e la politica -aggiunge Vattimo - d'ora in avanti sarà sempre più così si moltiplicheranno i contrasti tra la volontà generale di sfruttamento e le esigenze concrete della gente del luogo", ha concluso.
23/01/2010

Ben scavato vecchio Karl

Ben scavato vecchio Karl
Come e perché torna attuale il suo pensiero, un cantiere riaperto di fronte alle crisi del capitalismo

La Stampa - TuttoLibri, sabato 23 gennaio 2010

GIANNI VATTIMO
Ricordate la battuta di qualche anno, o decennio, fa: «Dio è morto, Marx è morto, e anch'io non mi sento troppo bene»? Ebbene forse possiamo cancellarla definitivamente. Dio se la cava ancora egregiamente, nonostante i dubbi alimentati dalle condotte scandalose dei suoi ufficiali rappresentanti in terra; e Marx è ormai largamente risuscitato per merito del palese fallimento del suo nemico storico, il capitalismo occidentale, salvato solo dalle misure «socialiste» dei governi liberali dell'Occidente.
Ad annunciare con freschezza (e audacia) giovanile il ritorno di Marx è uno studioso torinese emigrato temporaneamente al San Raffaele di Milano, dottorando sotto la saggia guida di Giovanni Reale, un accademico non uso a coltivare giovani ingegni sovversivi. Bentornato Marx!, con il punto esclamativo, è il titolo dell'affascinante libro di Diego Fusaro uscito presso Bompiani (pp. 374, e 11,50). Il libro ha il difetto di portare una dedica al sottoscritto, che ha avuto la ventura di essere tra i professori torinesi presso i quali ha studiato l'autore. Ma ne posso parlare senza pudore perché, a parte l'affettuosa dedica, di mio nel libro non c'è niente, credo nemmeno una citazione; il che può ben valere come garanzia: sia della serietà del lavoro, sia dell'assenza di qualunque conflitto di interesse in questa recensione.
Anzitutto, ci voleva la passione e il coraggio di uno studioso giovane per affrontare l'impresa di una ripresentazione complessiva del pensiero di Marx; non tanto perché ancora agli occhi di molti Marx sembra essere un argomento tabù. Ma soprattutto perché bisognava fare i conti con una bibliografia sterminata di studi critici, di interpretazioni anche politicamente contrastanti, senza metterli semplicemente da parte come se fosse possibile tornare al «vero Marx» saltando la storia della fortuna e sfortuna dei suoi testi; e senza, d'altra parte, farsi travolgere dalle discussioni tra gli interpreti, producendo un ennesimo studio in cui Marx risulta oscurato da uno dei tanti ritratti che pretendono di rappresentarlo.
Fusaro è riuscito egregiamente a evitare i due rischi, e ha raccontato con chiarezza e vivacità vita e dottrina di Marx prendendo anche francamente posizione su tante questioni interpretative presenti nella vasta letteratura che cita e discute nelle note. Uno dei temi ricorrenti nel libro è quello del rapporto tra Marx e il marxismo. Ma, dice Fusaro, l'opera di Marx è stata sempre un cantiere aperto - anche il Capitale è un libro incompiuto; e pretendere di cercare una verità originaria di Marx è sempre stata solo la tentazione dei dogmatismi che hanno creduto di richiamarvisi anche in connessione con politiche di dominio.
Dogmatismo è anche parlare di un socialismo «scientifico», ovviamente. Un vasto settore del marxismo novecentesco è stato dominato (si pensa ad Althusser) dall'idea che Marx sia stato anzitutto uno scienziato della società: proprio Althusser insisteva sulla «rottura epistemologica» che separerebbe il Marx giovane (i famosi Manoscritti economico-filosofici del 1844) dal Marx del Capitale, analista obiettivo della società dello sfruttamento e dell'alienazione.
Fusaro, del resto con l'appoggio di molti studi recenti, mostra che neanche l'analisi obiettiva delle strutture del capitalismo condotta nel Capitale sarebbe possibile senza l'operare, nello spirito di Marx, di un costante proposito normativo. Il termine «critica» che ricorre così spesso nei titoli dei suoi scritti - dalla Critica della filosofia del diritto di Hegel fino allo stesso Capitale che è sottotitolato «Critica dell'economia politica», ha sempre avuto per lui il duplice significato: analisi di un oggetto per determinarne il significato e valore, e smascheramento e denuncia di errori e mistificazioni.
Per questo Marx merita la qualifica di pensatore «futurocentrico»; per il quale la filosofia non deve limitarsi a descrivere (o addirittura, a contemplare) il mondo, ma deve trasformarlo (come dice la famosa undicesima delle Tesi su Feuerbach). A quella che Gramsci definirà la «filosofia della prassi» Marx giunge partendo da posizioni che condivide con i «giovani hegeliani», discepoli di Hegel che radicalizzavano in senso rivoluzionario le tesi del maestro, ma sempre mantenendosi nell'ambito di una critica teorica degli errori: così, la religione veniva smascherata come proiezione del desiderio di perfezione dell'uomo, ma tutto si limitava a sostituirvi un atteggiamento mentale filosofico.
Via via che, anche come giornalista della Gazzetta Renana, Marx acquista conoscenza concreta delle condizioni di sfruttamento in cui vivono i salariati della sua epoca, le posizioni di critica filosofica dei giovani hegeliani gli appaiono sempre più insufficienti: se l'uomo proietta in Dio una immagine di perfezione e felicità che non può avere, non basta spiegargli questo meccanismo alienante; bisogna modificare le condizioni di miseria e di infelicità in cui di fatto vive. Questo in fondo è il significato fondamentale del materialismo storico, che come lo spettro del comunismo ha tanto spaventato le borghesie di tutto il mondo.
Il Manifesto del Partito comunista, scritto nel 1848, è un lavoro «su commissione», Marx e Engels lo scrivono per mandato dalla Lega dei comunisti che si riunisce a congresso nel 1847, mentre nel 1864 parteciperanno alla fondazione della Associazione internazionale dei lavoratori, poi passata alla storia come la Prima Internazionale. Anche se da «giovane hegeliano» ha aspirato alla carriera accademica, Marx è ormai un attivista politico, anche la grande impresa scientifica del Capitale nasce in questo clima.
Ma: critica e azione politica in nome di che? Marx, nonostante le apparenze e le opinioni di tanti suoi interpreti, è un «filosofo della storia», eredita da Hegel, rovesciandone il senso puramente idealistico, una prospettiva finalistica (una traccia secolarizzata di religiosità): non che ci «sia» un senso dato della storia, ma certo l'uomo lo può creare se si progetta in un tale orizzonte. La descrizione scientifica del capitalismo ha solo senso in questa prospettiva emancipativa. Che nonostante il «sonno della ragione» mediatico-televisivo in cui siamo caduti, ha ancora, e di nuovo, la capacità di svegliare anche noi: davvero, bentornato Marx!

venerdì 22 gennaio 2010

Il caso dei cinque Cubani incarcerati negli Usa


Venerdì 22 Gennaio 2010, alle ore 18 presso la Sala Goldoniana dell'Università per Stranieri di Perugia, il Professor Gianni Vattimo interverrà sul tema "Cuba-Usa e i diritti umani il caso dei Cinque Cubani incarcerati negli Usa". Sarà presente l'Ambasciatore di Cuba in Italia Rodney Lopez Clemente. Organizza AsiCubaUmbria con il patrocinio del Comune di Perugia.
http://it.netlog.com/go/out/url=-aHR0cDovL2FzaWN1YmF1bWJyaWEub3Jn

giovedì 21 gennaio 2010

Interrogazione parlamentare sulle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale

Interrogazione parlamentare presentata da: Niccolò RINALDI, Sonia ALFANO, Gianni VATTIMO, Jeanine HENNIS-PLASSCHAERT

L'Unione europea promuove i principi di eguaglianza e la non-discriminazione in tutti i campi, in particolare sulla base dell'articolo 21 della Carta europea dei diritti fondamentali, che è diventata vincolante a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Contrariamente a tale principio, alcuni Stati membri dell'UE non prevedono alcuna legge o regolamentazione per le persone dello stesso sesso, coppie di fatto, unioni civili o matrimonio. La mancanza di tale riconoscimento implica anche una chiara barriera alla libertà di circolazione nella UE, dato che il mutuo riconoscimento non è garantito per tali relazioni, in violazione dei diritti dei cittadini europei e dei principi fondamentali dell'UE. Uno degli Stati rimasti che non prevedono alcuna regolamentazione è l'Italia, dove una serie di ricorsi fatti da coppie dello stesso sesso sono stati deferiti dai tribunali alla Corte Costituzionale, che dovrà esprimersi sulla compatibilità con la Costituzione italiana del rifiuto delle autorità di sposare coppie dello stesso sesso.

In questo contesto, Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia, due cittadini Italiani, hanno iniziato uno sciopero della fame - Incorvaia ha dovuto interrompere per un malore, Zanardi è al suo 16oesimo giorno di sciopero della fame - per chiedere al Parlamento italiano ed alle sue commissioni competenti di mettere in agenda l'esame ed il dibattito delle proposte di legge sull'eguaglianza ed il riconoscimento delle relazioni tra persone dello stesso sesso, incluso il matrimonio. Sono stati supportati ed hanno partecipato all'azione ONG, politici, cittadini, allo scopo di richiedere una soluzione politica e legislativa da parte delle istituzioni elette democraticamente, invece che lasciare la decisione alle corti.

Non ritengono il Consiglio e la Commissione che le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale dovrebbero essere eliminate da parte di tutti gli Stati membri ed in tutti i campi, in particolare dopo l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e della Carta dei diritti fondamentali? Cosa faranno per assicurare che la libera circolazione ed il mutuo riconoscimento delle coppie dello stesso sesso siano garanti nell'UE? Esprimeranno la loro preoccupazione sulle condizioni di Zanardi per assicurare un dibattito e la regolamentazione delle relazioni tra persone dello stesso sesso in Italia?

Tav, Europarlamentari Idv: Preoccupa militarizzazione territorio


Tav, Europarlamentari Idv: Preoccupa militarizzazione territorio

Roma, 20 gennaio
"Esprimiamo profonda preoccupazione per la situazione creatasi sul territorio che dovrebbe essere attraversato dalla nuova linea ferroviaria Lione-Torino. E' in atto una militarizzazione che si estende dalla periferia di Torino (Collegno, Grugliasco, Orbassano) verso la Val Sangone e la Valle Susa e dovrebbe consentire a LTF (società incaricata di realizzare l'opera) di realizzare 91 sondaggi geognostici". Lo dichiarano in una nota congiunta gli europarlamentari dell'Italia dei Valori Sonia Alfano, Luigi de Magistris e Gianni Vattimo. "Per l'ennesima volta il governo cerca di imporre le proprie decisioni non tenendo conto della volontà dei cittadini e perpetrando nei loro confronti una sorta di truffa. Difatti - proseguono gli europarlamentari - i finanziamenti dell'UE erano vincolati alla condivisione del progetto da parte delle popolazioni locali. Le comunità del Piemonte, che da anni si oppongono a quest'opera, rischiano in queste ore di essere obbligate al silenzio".

mercoledì 20 gennaio 2010

Il video del mio intervento al Parlamento europeo sulla linea Torino-Lione


Gianni Vattimo on One-minute speeches
Caricato da ALDEADLE. - I nuovi video di oggi.

Brevi cenni sulle attività al Parlamento europeo negli ultimi mesi


Segnalerei tre punti significativi, il primo dei quali è di strettissima attualità, e non richiede ulteriori commenti rispetto a quelli che trovate negli altri post del blog: la mia “segnalazione”; per così dire, al Parlamento e all’Europa sulla vicenda della Tav (sulla quale per altro continuerò, come ovvio, a informarvi nei prossimi giorni).

Secondo punto: sono stato eletto (nominato: il posto, per altro, “toccava” a un deputato dell'Alde, il gruppo dei liberali, del quale l’Idv fa parte) vicepresidente di Eurolat – l’assemblea interparlamentare del Parlamento europeo e dei Parlamenti Latino-americani. Sinora, a riunirsi è stato il bureau di questo “parlamento” (tutta l'assemblea, composta da 50 membri, si riunisce solo una volta all'anno). Il bureau è un gruppo più ristretto, una ventina di membri circa, e si è riunito a fine ottobre a Panama. Al centro dei dibattiti, la situazione in Honduras: sia come componente europea (in modo più deciso), sia come bureau di Eurolat, abbiamo 1) preso posizione contro il colpo di stato di Micheletti ai danni di Zelaya, 2) ascoltato la segretaria di Stato del deposto Zelaya, 3) appoggiato una risoluzione finale che chiedeva, per le elezioni imminenti, tenutesi poi a gennaio, garanzie internazionali (http://www.europarl.europa.eu/intcoop/eurolat/documents/declarations/honduras2009/794942en.pdf). Gli interessati potranno seguire l’evoluzione dei nostri sforzi sulla situazione in Honduras (e sulle materie trattate dalla nostra assemblea) alla pagina http://www.europarl.europa.eu/intcoop/eurolat/default_en.htm, che contiene tutti i documenti adottati non da Eurolat ma dall’Unione europea tutta. A parte la relativa inefficacia delle decisioni, difetto tipico di tutte le istituzioni sopranazionali, Eurolat è importante per i contatti con l´America Latina; io mi sto occupando di creare un piano per incontrare colleghi latino-americani nei prossimi mesi, a cominciare da cubani e venezuelani.

Terzo punto, le audizioni dei Commissari designati nella nuova commissione Barroso.
Si sono svolte nella settimana scorsa (11-16 gennaio). Io ho partecipato all'audizione del commissario alla Ricerca e della commissaria alla Cultura. Si rivolgono domande, preannunciate, e il commissario designato risponde, dopo di che le commissioni competenti danno un parere sulla sua nomina. Non si sentono cose clamorose, nel senso che le domande sono soprattutto modi per segnalare pubblicamente problemi che si vuole il commissario tenga presenti: l'unico commissario non approvato negli ultimi anni di legislatura del 2004, se non sbaglio, è stato Buttiglione per la sua posizione sui gay (ma come avrete visto, anche questa seconda commissione Barroso vedrà una “rinuncia”). L'audizione della signora Vassiliou, di cui avete letto in questo blog, è stata abbastanza pacifica. Le ho chiesto se era possibile che l'Unione agisse sugli stati membri per migliorare e portare a un livello standard europeo le forme di assistenza al diritto allo studio, borse, residenze universitarie, prestiti d'onore, ecc. Ho suggerito (un vecchio cavallo di battaglia, ma che continua a restare di attualità) che si potrebbe adottare una specie di “Maastricht delle università europee”: se le università dei vari paesi non garantiscono certi standard (numero di borse in una certa percentuale su numero di studenti; e così numero di collegi, di biblioteche, ecc.), si potrebbe non riconoscere i loro titoli a livello europeo. La Commissaria ha promesso che presenterà la questione al prossimo incontro dei ministri dell'istruzione in occasione del decennale del "processo di Bologna". Altra questione su cui ho attirato l'attenzione della Vassiliou è il predominio dei prodotti dell'industria culturale statunitense nel cinema, tv, audiovisivi, ecc., in Europa. Ha promesso che terrà d'occhio la questione, per promuovere di più la nostra produzione di industria culturale, che è anche campo di competenza del commissario ai media e alla comunicazioni. In genere, il filo conduttore del dibattito con Vassiliou è stato istruzione-ricerca-innovazione; ma anche, nello specifico: mobilità di studenti e professori tra le scuole e le università europee (per esempio, per insegnare – anche nelle scuole medie – potrebbe essere richiesto di aver fatto almeno un periodo all'estero); attenzione speciale a gruppi particolarmente sfavoriti, come i bambini immigrati, ecc. (avrei voluto parlare dei carcerati, ma sarei stato immediatamente zittito, perché la politica carceraria è dominio riservato degli stati membri...). La commissaria si è anche impegnata a promuovere le scelte dei giovani verso facoltà-"titoli", per così dire, sia in relazione ai rapporti con le aziende, sia per orientarli verso le scienze dure (pare che troppo pochi studino fisica, chimica, ecc.); e invece a sgonfiare un po' la bolla delle professioni "finanziarie", popolari fino ad ora ma disastrose dopo la crisi bancaria. Questo delle scienze dure e del riorientamento degli studenti verso di esse, sfatando i miti della finanza, è stato anche un leit motiv della presentazione del commissario alla ricerca e innovazione, che vorrebbe vedere associata più spesso la parola “verde” a quella di “industria”.

NoTav, Manifestazione il 23 gennaio

Come già saprete, ho dato il mio sostegno alla manifestazione NO TAV del 23 gennaio (locandina sulla destra; vedete il sito http://www.notav.info/).
Riporto qui sotto l'articolo odierno de La Stampa in proposito. Inoltre, segnalo le parole di Sonia Alfano, raccolte insieme alle mie, sotto il suggestivo titolo di "Solidarietà dal Parlamento europeo", all'indirizzo http://ondolinde.wordpress.com/2010/01/20/no-tav-solidarieta-dal-parlamento-europeo/.

Tav, trivelle a Susa
Autofrejus bloccata
I carotaggi in valle: è il giorno nero dei No Tav
Maurizio Tropeano, La Stampa, 20 gennaio 2010

«Non hanno il coraggio di farsi vedere, sti tecnici violano la nostra terra». Sono le 11,40 di ieri quando dal megafono esce l’urlo che racchiude tutta rabbia del popolo No-Tav contro quella trivella bianca, alta una decina di metri, piazzata a meno di un chilometro dal presidio dell’autoporto. Da un’ora l’autostrada Torino-Bardonecchia è bloccata per protesta. Da 7 ore, circondato da un imponente schieramento di forze dell’ordine, quel macchinario sta tirando fuori pezzi di sottosuolo. A sera il buco sarà profondo 28 metri.
Alberto Perino, uno dei volti più noti del movimento, parla di sondaggi «a uso mediatico. Puntano ad abbatterci ma non ci fermeranno». Media o non media la botta per il movimento è stata forte, perché quella trivella è spuntata come un fantasma da uno dei depositi della Polstrada di Susa, sul piazzale Sitaf. L’hanno tirata fuori poco dopo le due dell’altra notte quando da Torino sono arrivati polizia e carabinieri ed è stata piazzata sotto il Rocciamelone, montagna simbolo della resistenza popolare contro la Tav.
Dal presidio scatta la catena dell’allarme. Alle sei parte un corteo di 200 persone. Al buio marciano sulla statale 24 verso il centro direzionale della Sitaf. Sullo svincolo si trovano di fronte quattro cordoni di carabinieri. Passa solo una piccola delegazione di amministratori locali accompagnati da due avvocati. Chiedono di controllare la documentazione del cantiere, le misure di sicurezza per le falde e gli adempimenti di legge. Un tecnico visiona la trivella. Le risposte del responsabile non li convincono; presenteranno un esposto. E comunque, se «per fare un buco devono militarizzare un’intera area vuol dire che abbiamo vinto», ripetono tornando verso il presidio.
È giorno, la temperatura lentamente risale verso zero gradi. Dalle cucine sistemate dentro le baracche escono caffè e fette di panettone. Si discute. C’è chi vorrebbe dare una risposta immediata e chi prendere tempo per giocare il jolly con la manifestazione di sabato prossimo. Poi la decisione: blocco dell’autostrada. Si parte alle dieci e mezza e si marcia verso la trivella. Due-trecento persone per due ore di blocco dell’autostrada. Senza incidenti.
Nessuno può immaginare che nello stesso momento nella piazza del mercato di Susa sta andando in scena la seconda violazione del territorio No-Tav. Una violazione politica: a seguito del camper pro-sondaggi arrivano il presidente della Provincia Antonio Saitta, e l’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli. Girano per un’ora, indisturbati, a distribuire materiale informativo sui carotaggi e poi se ne vanno quando arriva il camper dei contrari alla Torino-Lione. Nel maggio del 2008 un migliaio di No-Tav impedì a Chiamparino, Saitta e Bresso di arrivare ad Almese per un’iniziativa del Pd sull’alta velocità.
Nel movimento si liquida l’accaduto come azione simbolica, ma in questa battaglia di posizione anche i segni sono importanti ed è evidente che ieri hanno vinto i Sì-Tav. E così nel movimento le due linee d’azione - agire ora o aspettare - si confrontano e si scontrano. Ci vorrà un intero pomeriggio per trovare un compromesso: nuovo blocco dell’autostrada (circa 500 persone) e mobilitazione per il corteo del 23. «Dobbiamo tornare a essere simpatici», spiega Luigi Casel, consigliere comunale a Bussoleno. Un modo per dire che si devono trovare alleanze. E così sabato arriveranno i “fratelli” che da Vicenza a Messina si battono contro la base americana e il Ponte sullo Stretto. Domani sale al presidio Beppe Grillo. Un delegato Fiom annuncia l’adesione alla manifestazione. E ci saranno gli europarlamentari dell’Idv Sonia Alfano e Gianni Vattimo per l’Italia dei Valori. Nella notte si coprirà la valle di locandine, con il timore di un nuovo blitz delle trivelle.
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/119802/


No Tav: solidarietà dal Parlamento europeo

Il Deputato europeo Gianni Vattimo – Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, ha pronunciato il 18 gennaio alle ore 18 nell’Aula del Parlamento europeo riunito a Strasburgo la seguente dichiarazione:
“Come deputato eletto nella circoscrizione Nord Ovest dell’Italia, segnalo al Parlamento e alla Commissione Europea alcune vere e proprie violazioni di trattati esistenti e di diritti democratici che si stanno perpetrando da parte del governo italiano e degli enti locali piemontesi in relazione al progetto di nuova linea ferroviaria Lione-Torino.
Gli ingenti finanziamenti dell’Unione Europea erano condizionati, negli accordi finora vigenti, alla condivisione del progetto da parte delle popolazioni locali .Un’altra condizione del finanziamento europeo era l’esistenza di investimenti privati nell’impresa.
Questi ultimi non ci sono; e le comunità locali che si oppongono al progetto sono state ridotte al silenzio d’autorità da un decreto del governo. Mancando queste due condizioni, ci si domanda se il comportamento della parte italiana non rischi di configurarsi come una vera e propria truffa nei confronti dell’Unione Europea.”

La Deputata europea Sonia Alfano – Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, ha inviato il 18 gennaio ai Presidi No TAV della Val Susa e Val Sangone il seguente messaggio:
“In merito alle intimidazioni subite dal Comitato No Tav di Bruzolo,il cui presidio è stato dato alle fiamme il 16 gennaio, esprimo tutta la mia solidarietà ed esorto i presidianti a non darla vinta alla lobby del TAV che vuole impadronirsi della Val di Susa e Val Sangone tramite minacce o imposizioni, deplorando quanto accaduto econdividendo la necessità di rispondere immediatamente alle intimidazioni mafiose.
Aderisco e appoggio con convinzione l’iniziativa della manifestazione di sabato 23 gennaio a Susa, alla quale è indispensabile partecipare per ricordare a chi di dovere che la gente onesta è contro le mafie e non abbassa la testa di fronte ai soprusi, bensì reagisce in difesa dei propri diritti.
E’ necessario continuare a dare forti segnali, perché pare che l’opinione dei cittadini non emerga e non venga presa inconsiderazione. Ritengo che quest’indifferenza da parte delle istituzioni sia ingiusta e preoccupante, soprattutto a seguito di un atto così grave come la violenza incendiaria subita dai manifestanti, che sono liberi cittadini e non terroristi da abbattere. Spero che sitorni ad un rispetto delle regole di civiltà che un Paese come il nostro dovrebbe possedere e mantenere”.

lunedì 18 gennaio 2010

Intervento in seduta plenaria del Parlamento europeo sulla linea ferroviaria Lione-Torino

Ecco il testo del mio intervento in seduta plenaria al Parlamento europeo, oggi 18 gennaio 2010.

Come deputato eletto nella circoscrizione Nord-Ovest dell’Italia, segnalo al Parlamento e alla Commissione alcune vere e proprie violazioni di trattati esistenti e di diritti democratici che si stanno perpetrando da patte del governo italiano e degli enti locali piemontesi in relazione al progetto di nuova linea ferroviaria Lione-Torino. In particolare, i contributi dell’Unione Europea al finanziamento della parte italiana dell’impresa erano condizionati, negli accordi finora vigenti, alla condivisione del progetto da parte delle popolazioni locali; ma di fronte alla persistente opposizione di un numero rilevante di sindaci e comunità locali alla realizzazione della linea, il governo italiano ha decretato che potranno partecipare alle consultazioni sulla realizzazione del progetto e ricevere le eventuali compensazioni solo quelle amministrazioni locali che dichiarino preliminarmente il proprio appoggio al progetto stesso. Oltre all’accordo delle comunità locali, un’altra condizione del finanziamento europeo era l’esistenza di investimenti privati nell’impresa. Questi ultimi non ci sono; e le comunità locali sono state ridotte al silenzio d’autorità dall’iniziativa del governo. Mancando queste due condizioni, ci si domanda se il comportamento della parte italiana, governo nazionale ed enti locali, non rischi di configurarsi come una vera e propria truffa nei confronti dell’Unione; oltre a rappresentare una grave violazione di diritti democratici in spregio di ogni principio di sussidiarietà.

sabato 16 gennaio 2010

TAV, a Torino sfila la protesta

Torino, 16 gen. (Adnkronos) - È arrivata a Torino la protesta contro la Tav che questo pomeriggio ha visto scendere in piazza circa un migliaio di persone contrarie all'Alta velocità Torino-Lione, per un corteo che dovrebbe toccare i siti dei sondaggi preliminari previsti nel capoluogo piemontese. Fra i partecipanti, anche alcuni esponenti politici come l'eurodeputato Gianni Vattimo, che ha preso la parola per dire che "la prima cosa da fare sarà mettere al corrente il Parlamento europeo del fatto che non si stanno rispettando le norme che lo stesso governo si era dato, perché si sta tentando di esautorare la comunità montana e i sindaci contrari all'opera".

Qui sotto il video del servizio di Rete 7 Piemonte sulla Manifestazione NO TAV davanti alla Prefettura di Torino, 29 dicembre, con intervista al sottoscritto.

Philosophy and Emancipation

Il video del mio intervento (5 dicembre 2009) al Goldsmiths, University of London, nell'ambito dei "RUPE seminars on libertarian thought". Titolo: 'Philosophy and Emancipation'.

venerdì 15 gennaio 2010

Audizioni dei Commissari europei: Androula Vassiliou


Un resoconto dell'audizione della Commissaria designata Androula Vassiliou alla Commissione Cultura e Istruzione. Tratto da NewEurope (http://www.neurope.eu/articles/Androula-Vassiliou--European-Parliament-Hearing-Report/98489.php)


Under the auspices of the culture and education Committee in the European Parliament Cypriot national and former Commissioner for Health Androula Vassiliou brought with her a strong, vocal, well developed outlook of Europe on culture, multilingualism, education, sport and inclusive of research.

The basics she mentioned time and again were essential, families and good teachers as well as going into details which left one and all in the committee impressed as she answered every question fully, highlighting relevant legislations, case law, facts, statistics, reports and examples from across Europe as well as her personal life. Especially following the economic crisis she said we have to stand behind the 80 million Europeans with low skills. She is looking forward to the new sectors of her portfolio especially a mandate to engage with youth in the diplomatic process, and sport, which will mean great cooperation with competition and internal market Commissioners.

She mentioned her praise for the Bologna Process amongst universities, the achievement of its 10 year anniversary and the conference surrounding this in March where she plans to bring to education ministers from around Europe a message from the Committee to strengthen and increase the benefits of this system. The European Institute for Innovation and Technology was a school she was greatly looking forward to seeing flourish.

A new initiative will be that of "Youth on the move" embracing the mobility of youth form the school years to researchers to culture to sport and of course the question of volunteering is also very important because we find volunteering is helping young people get better experiences and increase their learning in life. Also being called to talk about the non tolerance in Europe on volunteering being exploited. Culture capitals were encouraged and she hopes these can continue as they bring facets of a city perhaps not so emphasized previously to the fore and aid in the local economies, as happened in an industrial town such as Essen for example recently.

MEP BADIA I CUCHET brought up the sensitive issue of Slovakia where Hungarian has become illegal amongst the minority there of which the Commissioner showed she was well informed on and was heartened by the actions of the two Prime Ministers of the countries pledging cooperation as of course the Commission cannot impose language specifications on any Member State.

Another issue which Madame Vassiliou will be called to tackle if she is given the designate task will be inclusion of youth as the Interest of young people on what is happening in Europe, the distance of youth not only in the EU but also in many societies is well known but as an addition to the Lisbon treaty will have to take action to see that people are more involved in democratic actions, and mobilize interest in EU life, democratic affairs, international affairs and these should be a part of policy making.

Great examples also came from the MEPs themselves as MEP LOKKEGAARD from Denmark brought forth an example from his country that of industrial PhDs; study organized between the state, universities and workplaces and would she be willing to consider such proposals, to which she offered ayes after intial research and proven benefits of course. Examples from the Czech Republic on vocational projects, further initiatives on training and work experience as well as a real focus on multilingualism were purported to be of weighted importance in her 5 year plan to come, should she be confirmed.

MEP VATTIMO brought up the complicated issue of mutual recognition between European Universities which Madame Vassiliou pledged to urge member states to look at in greater detail, "There is a very wide gap between what member states are doing," she conceded.One extension to means amongst them could be a further involvement of the European Investment Bank via loans for students in bilateral actions with the Member States could be an option.

Following prompting from MEP TRUPEL she did not hesitate to highlight that Internet development cannot doubt the right of creators to be properly rewarded for their work otherwise we will not have this work.And finally, as well as covering the importance of the MEDIA portfolio being added to her agenda and asked to provide support to public media by a member she emphasized also the rights of the child and how education was a human right, especially to children who don't have the opportunity to do this immigrants included matching the skills of the market, "to give better prospects to our young people for a better life."A large portfolio, with important elements which will be tackled ably was the impression one was given form this hearing.

Quotes

"I would like for Erasmus Mundus to build Europe's global attractiveness for study and research"
"The MEDIA programme has been added to my portfolio - European cinema is an added factor and part of expressing Europe's culture and must help us bring out the cultural diversity of Europe making it globally competitive"
"Trade agreements are a good way to promote cultural agreements if we want to encourage trade relations with other countries we have to make sure that cultural diversity is respected"
"Those who have been most hit by the crisis are the young people and the less skilled"

Meeting a Bruxelles per la laicità dell'Unione Europea

Meeting a Bruxelles per la laicità dell'Unione Europea
Si è svolto oggi a Bruxelles un meeting per la promozione della laicità nell’Unione Europea attraverso la costruzione di una piattaforma in seno all’europarlamento. Organizzato dall’onorevole olandese Sophie in’T Veld, con la partecipazione dell’italiano Gianni Vattimo (entrambi del gruppo liberal-democratico), l’evento è stato un indubbio successo e ha visto la partecipazione di numerosi esponenti delle associazioni laiciste europee. L’UAAR era rappresentata dal responsabile delle relazioni internazionali, Julien Houben, nonché da Massimo Albertin: il meeting è stata anche un’occasione per sostenere la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che, in seguito al ricorso di una socia UAAR, ha detto ‘no’ alla presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche.

Ancora su Kovacic

Un articolo tratto da Agenfax

L'OPPOSIZIONE FESTEGGIA RENATO KOVACIC, APPENA REINTEGRATO DA ARISTOR

(pi. arc. 13/1) - Festeggiato, in Sala Consiglio Comunale, dai gruppi di opposizione, il dipendente dell'azienda municipalizzata Aristor, Renato Kovacic, dapprima licenziato e successivamente riassunto dall'Azienda in seguito ad una sentenza del Giudice del Lavoro che ne ha imposto il reintegro nel suo posto di lavoro. Nel corso della "festa", alla quale è stato invitato anche l'europarlamentare Gianni Vattimo, sono state espresse critiche al comportamento dei vertici dell'Azienda da parte di Paolo Bellotti il quale, sottolineando l'errore commesso chiede che "se ci sono penali da pagare, queste siano a totale carico di chi ha commesso l'errore, perché - prosegue Bellotti - oltre al danno non possiamo sopportare anche la beffa che l'errore sia sanato utilizzando soldi dell'Azienda, quindi dei cittadini - e conclude - se danni ci sono stati questi siano individuali e non siano, in qualche modo, pagati dalla collettività".
Ma si era appena conclusa la votazione che aveva consentito l'intitolazione di una rotonda alla memoria di Giorgio Almirante, e Bellotti ha colto quell'evento per dichiarare che: - "la vicenda Aspal, e la vicenda di Renato, è rappresentativa di un modello culturale. E' normale che una giunta di centro-destra che ha appena votato la dedica di una strada ad Almirante, attui questo tipo di politica. Dobbiamo dire agli alessandrini che avere la destra al potere significa che le persone malate di tumore (di questo è affetto Kovacic) avranno grossi problemi a mantenere il proprio posto di lavoro - e conclude - la responsabilità è politica e chiediamo agli alessandrini di svegliarsi". Interventi ci sono stati anche da parte di Vincenzo Demarte, Vincenzo Costantino e di Giorgio Barberis. Altri festeggiamenti sono stati organizzati dalle organizzazioni sindacali CGIL e Filcams, con tutti i lavoratori, per festeggiare il reintegro di Kovacic. Un reintegro zoppo, a dirla tutta, dal momento che l'Azienda gli paga lo stipendio ma non lo accetta sul posto di lavoro. Da parte di Gianni Vattimo, peraltro aggiornato per l'occasione della vicenda Kovacic, non poteva esserci che un moto di solidarietà ad un uomo che aveva subito una palese ingiustizia, per cui si dichiarava felice di potersi rallegrare con il giudice che aveva emesso quella sentenza. Non poteva mancare, da parte di Vattimo, una dichiarazione anti-Berlusconi: "Se si lasciassero funzionare i tribunali e le leggi, a tutti i livelli, certamente non avremmo Berlusconi poiché venne eletto contro una precisa norma che vietava i detentori di pubbliche concessioni di essere eletti in Parlamento. Lì è cominciata la prima bugia..." E non poteva neppure mancare un accenno alla votazione appena conclusa in Commissione Toponomastica - "la strada dedicata ad Almirante è un fatto scandaloso ma esprime una situazione che stiamo vivendo, non c'è ancora il fascismo con l'orbace e la camicia nera ma Almirante la camicia nera ce l'aveva. Attualmente ancora nessuno ce la impone, però... il governo Berlusconi, con tutti i suoi "accoliti", i suoi "complici"... ormai possiamo dirlo, in quanto godo dell'immunità di europarlamentare - e allora lo ribadisce - Berlusconi non ha dei collaboratori, ha dei complici". Insomma, dichiarazioni al fulmicotone, che hanno riguardato anche la sua adesione ai promotori delle proteste "No Tav", in Val di Susa, sottolinenadone - secondo Vattimo - l'inutilità. Ritornando però alla sentenza che ha ridato a Kovacic il suo posto di lavoro, non si esclude neppure un eventuale ricorso dell'Azienda, e allora...

mercoledì 13 gennaio 2010

Un brindisi per Kovacic

Il Corriere di Alessandria, 08/01/2010 (http://www.corriereal.it/page/show/un_brindisi_per_kovacic)
Alessandria - Un incontro per festeggiare la notizia del reintegro di Renato Kovacic (nella foto con l’eurodeputato Gianni Vattimo) nell’azienda municipalizzata di ristorazione Aristor del Comune di Alessandria.
Il verdetto pronunciato dal giudice del lavoro di Alessandria è stato approvato dai rappresentanti dei gruppi consiliari di Partito Democratico, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Democratici di Sinistra e lista civica Crescere Insieme con un incontro nella sala consiliare del palazzo municipale di Alessandria.
La battaglia di Kovacic è stata supportata dagli organi politici alessandrini con una serie di articoli, manifestazioni e interpellanze di solidarietà. L’evento è stato celebrato dal brindisi di Kovacic con l’eurodeputato Gianni Vattimo.

In attesa degli alieni

Recensione de Marc Augé, Che fine ha fatto il futuro? Dai nonluoghi al nontempo, Elèuthera, pp. 110, euro 12.
L'espresso, 14 gennaio 2009

In attesa degli alieni

Tra i tanti paradossi della nostra esistenza iper o post moderna c’è la scomparsa del futuro: è questo il tema del nuovo stimolante libro di Marc Augé, il noto antropologo francese autore che è uno dei più acuti analisti di questi paradossi. Come antropologo, Augé non guarda solo all’Occidente industrializzato ma anche alle culture che gli occidentali hanno scoperto e insieme cancellato nel lungo processo della colonizzazione. Anche da questa prospettiva largamente comparatistica il lettore si trova posto di fronte alla conclusione che il futuro sembra perdere senso quanto più si attenua l’alterità “geografica” capace di stimolare la nostra immaginazione: il futuro autentico è l’altro, ma quando il mondo si “globalizza”, tutti i suoi vertiginosi mutamenti non fanno altro che segnare il passo come su un tapis roulant. Sarà anche legato a ciò il tramonto dello stesso concetto di rivoluzione? Chi davvero crede ancora alla possibilità di una trasformazione radicale dello stato delle cose? Se non c’è più un luogo “altro”, non c’è più un tempo diverso a cui pensare e in cui sperare. Neanche la religione parla più di Dio “in cielo”. E dopo Einstein forse possiamo davvero non vedere più spazio e tempo come dimensioni separate. Ma forse si tratta solo della giusta punizione per l’avidità colonizzatrice della modernità europea, che conquistando tutti gli spazi si è anche mangiata il proprio futuro. Aspettare l’arrivo degli “alieni”?
Gianni Vattimo